[...] Gli occhi saettavano, riconoscevano, capivano, speravano. Le mani macchiate d'inchiostro fremevano, il cuore sembrava volersi fermare e allo stesso tempo correre più veloce. Nessun volto gli assomigliava, e ce ne erano a decine, centinaia forse. Soldati di una guerra che andava combattuta per se stessi. Per la libertà di decidere, di provare emozioni. Per la libertà di essere irrimediabilmente unici, in qualunque modo si voglia esserlo.
Per la musica.
Per i colori.
Per l'amore.
Ogni viso che sapeva non essere il suo era una liberazione ed allo stesso tempo un macigno più pesante da caricarsi sulle spalle. [...]
[Killjoys!] [Frerard]