03/12/2012
2 recensioniLettera a George Harrison.
Caro George,
come va? Lo so che è una domanda alquanto stupida ma dovevo cominciare da qualcosa e non avendo idee ho cominciato nel modo più banale e scontato che potesse esistere. Ma l'importante è aver cominciato giusto? Ci sono tantissime cose che vorrei dirti e altrettante che vorrei chiederti. Cosa si prova quando si suona un assolo di chitarra in un pezzo rock&roll? Com'è suonare il sitar in una canzone rock? Cosa significa a livello personale riuscire ad eguagliare gli inimitabili lennon/mccartney nello scrivere delle canzoni di tuo pugno e scoprire che una tua canzone è la canzone d'amore più bella mai composta? Cosa si prova a cantare i mantra tutti i giorni? Come ti senti quando vedi tuo figlio comportarsi da figlio modello quando in realtà tu lo vorresti un po’ bullo? Come ci si sente quando al matrimonio del proprio fratello uno dei tuoi amici versa un intero boccale di birra sulla signora che suona al pianoforte, dicendole "Io ti benedico, David!"? Cosa hai provato quando hai visto John che ti aspettava davanti al cancello con la chitarra in mano?
Ma ora basta domande. Non vorrei seccarti. Volevo solo dirti che, nonostante tutti si scordino di te quando parlano dei Beatles nella loro beata ignoranza, se non ci fossi stato tu non ci sarebbero stati tutti i più grandi chitarristi della storia. E fanculo a chi dice che sei mediocre! Gli altri hanno studiato come suonare uno strumento, tu lo hai imparato da solo perché sapevi che era la tua strada. Ti posso assicurare che non dimenticherò mai la prima volta che vidi “Genitori in trappola” (si proprio il remake di “Il cowboy con il velo da sposa”) in cui si sente una delle tue canzoni più belle. La mia preferita a dirtela tutta. Quella che mi fa piangere ma allo stesso tempo fa sorridere perché ti da la speranza. E ora sembro una cogliona perché sto piangendo di fronte lo schermo di un pc, ma sono fatta così. Così come lo siamo tutti, con i nostri pregi e difetti. Forse non avevi una grandissima voce, ma avevi talento. e ciò bastava.
Sai... I miei biscotti preferiti sono quelli al cioccolato. Proprio come piacevano a te. E anche a me piace tanto, ma tanto tanto, mangiare ma ahimè, non ho la tua stessa fortuna di restare pelle e ossa. O almeno, questa fortuna non ce l'ho più. E ti invidio tantissimo per i capelli, sappilo!
Ogni tanto ripenso al tuo strano accento strambo, nasale e liverpooliano doc. Ci penso quando mi sento giù e il mondo sta per crollarmi sulle spalle e mi sento meglio. Oppure il tuo sorriso storto, sempre uguale fino alla fine nonostante la malattia, con quei canini che sembravano tanto quelli di un vampiro, ma in realtà ti servivano solo per poter azzannare molto più cibo! A me non m'inganni!
Non scorderò mai quella domenica di 11 anni fa quando accesi il televisore e vidi che stavano parlando di te. Avevo solo 8 anni e i Beatles per me erano solo un qualcosa di astratto, che esisteva solo nella fantasia collettiva, nei ricordi dei miei genitori. Hanno parlato anche di John quel giorno sai? Hanno parlato dei Beatles. Hanno fatto vedere anche gli ultimi due Beatles che ci avete concesso di tenere ancora qualche anno qui a farci compagnia e a farci ballare con il rock&roll. Ma io vorrei vedervi tutti e 4, alla mia stessa età, con gli occhi pieni di speranza e nella mente tanti sogni. Non mi bastano due Beatles, così come non mi bastano 3 Queen o soltanto uno dei magnifici sette. sarà un paragone assurdo ma è così. Per chiarirci: non mi basta solo il pane se manca anche la nutella.
Che altro dire? Le lacrime scendono e non riesco a frenarle. Sarà perché è oggi. Oppure per quello che mi sta succedendo in questo periodo. (Eh si perché tutte le cose brutte vengono giù a valanghe in questo mondo).
Scusami per il papiro ma è tutto il giorno che ci rimugino su per questa lettera e alla fine ho scritto tutto quello che ho pensato. Spero che non ti annoi troppo.
La tua chitarra in questo momento sta piangendo sai? Come me.
Divertiti là sopra. Dai uno scappellotto a John da parte mia. Magari ogni tanto fai un giretto tra i golosi... magari scrocchi cibo gratis.
A presto.
Con tanto affetto,
Me.
Spazio autrice.
No non vi d tregua XD questa “lettera” la scrissi il 29 novembre per ricordare l’anniversario di morte di George e non so perché ora io la stia pubblicando… forse mi piaciucchia abbastanza come è venuta fuori contando che l’ho scritta di getto XD alla prossima :)