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Autore: AuriAmaSuoFratello    03/12/2012    0 recensioni
…..Non ci capivo più nulla, menomale che la mia lezione di canto era terminata, ero stanchissima e poi con quel cavolo di rilassamento che mi faceva fare da sdraiata con la luce soffusa, mi era venuto ancora più l’abbiocco.
Uscii dall’aula di Canto, feci per scendere le scale per andarmene, quando mi cadde lo sguardo su un ragazzo…. Era un ragazzo semplice a prima vista, un po’ bassetto e con tanti capelli ricci…. Notando che lo stavo fissando, mi sorrise… oddio, il suo sorriso era uno dei più belli che avessi mai visto.
Mamma mia, che effetto mi aveva fatto quel ragazzo… non lo conoscevo,eppure aveva un qualcosa che mi attraeva tantissimo….
Ricambiai il sorriso e uscii dalla scuola di musica.
‘’Santo cielo, e lui da dove esce?? ………….’’ Ecco quello che pensai appena uscii dalla scuola…. Lo avrei rivisto? Pensavo di no, e invece……….
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Aurò, tira su il tuo fondoschiena dal letto, sono le sette, devi andare a scuola!-
-Cinque Minuti e mi alzo, Giuro!!- Dissi con tono lamentoso a mia madre.
-Muoviti!-
Ecco, questa era la mia bellissima sveglia mattutina… come facevo ad alzarmi con mia madre che mi strillava nelle orecchie??…
Mah..

Aprii gli occhi e mi stiracchiai sbadigliando. Mi alzai di corsa per evitare che mia madre venisse a chiamarmi un’altra volta, andai in bagno, per poi tornare in camera a vestirmi.
-Ma!!!!!! Ti ricordi che oggi pomeriggio ho la lezione di canto?? Mi devi lasciare i soldi per pagare il mese!!- urlai in modo che mia madre sentisse bene, ma comunque non mi fu data risposta; mi infilai la giacca e presi il cappello, me lo misi camminando verso la cucina con la sciarpa in bocca.
-Ehi, ma mi hai capita??- Dissi a mia madre guardandola.
-Sì che ti ho capita.- Mi rispose guardandomi.
-E allora dammi un minimo di risposta,no?….-
-Sai che i soldi non li devi chiedere a me, ma a tuo padre! Quindi evita proprio.- Rispose acida.
I miei non avevano un bel rapporto… erano separati in casa, non avevano il coraggio di fare il divorzio, lo facevano per me, ma non ce la facevo veramente più a sopportarli… erano isterici ogni santo giorno..
-Va beh- dissi mettendomi a posto la sciarpa -Ora vado… ci vediamo più tardi.-
Così presi lo zaino, e uscii… faceva freddo,così infilai le mani nelle tasche e mi strinsi nel mio piumino… era quasi Marzo per fortuna e di li a poco il freddo sarebbe finito.
Era una giornata nuvolosa, esattamente come tutti i giorni da una settimana, odiavo le giornate così, mi spegnevano totalmente.
Ah,approposito… mi sono dimenticata la presentazione … Aurora, 14 anni, Genova.
Ero una ragazza molto solare ed estroversa… mi affezzionavo moooolto velocemente alle persone, poi finivo per star male, ma in fin dei conti, mi andava bene così.
Non ero di sicuro una di quelle ragazze popolari e con una marea di amici … io passavo abbastanza inosservata, ma non mi importava,onestamente.
In dieci minuti, arrivai a scuola, avevano appena aperto,quindi entrai, andai nella mia classe e mi misi seduta nel mio solito banco infondo alla classe.
Dopo poco entrò la mia prof di inglese, odiavo la scuola, odiavo i miei stupidissimi compagni e odiavo altrettanto i miei professori, sembrava che li dentro tutti ce l’avessero con me.
Poggiai la testa contro il muro, forse se stavo zitta zitta li nel mio angolino, le ore sarebbero passate più velocemente…
13:00 La campanella suona.
Finalmente, non ne potevo veramente più.
Andai di corsa a casa… presi le chiavi e aprii la porta per poi richiuderla rumorosamente alle mie spalle.
-Sono a casa!!!- urlai per farmi sentire bene da chiunque fosse stato li.
-Ciao piccola.- Eccolo, mio padre, finalmente.
-Ehi!!- Lo abbracciai.
-Com’è andata?- mi guardò sperando che gli dicessi che era andata bene.
-Normale, come al solito… non mi lamento.- Gli sorrisi e lui ricambiò subito.
Mi sedetti al tavolo della cucina guardando mio padre impegnato a scolare la pasta, non ce la faceva proprio, era assolutamente negato; Mi alzai e gli presi la pentola dalle mani.
-Scusa, ma mi sembrava avessi paura che gli spaghetti si facessero male.- Lo guardai ridendo.
Lui fece una piccola risata e andò a sedersi al suo posto; io condii la pasta e lo seguii.
-Papi, scusa… avresti per caso i soldi da darmi per pagare il mese della scuola di canto?- speravo in una risposta positiva.. Anche perché se pagavo in ritardo, mi rompevano le palle.
-Certo, te li do finito di pranzare.-
Menomale, mi sentivo sicuramente più sollevata.
Finimmo di mangiare abbastanza in fretta, così mi alzai e sparecchiai.
Guardai l’orologio e per poco non mi venì un collasso.
-Cazzo, è tardissimo… -.
Andai di corsa in bagno a lavarmi i denti e a mettermi almeno un filo di trucco… al naturale sembravo un cadavere, avevo una pelle chiarissima e i capelli molto scuri…. Che poi, penso che se fossi stata bionda non avrebbe fatto così effetto, era colpa del contrasto……. Va beh, smettiamola di vaneggiare.
-Piccola, ecco i soldi per la scuola di musica. Ora vado un po’ a dormire… buona lezione!-
-Ciao papi, buona dormita!- Gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla fronte.
Mi misi il cappello,la sciarpa e il piumino e uscii di casa correndo; come al solito, ero in ritardo.
Arrivai a scuola giusto in tempo, stava uscendo dall’aula la ragazza prima di me.
Le sorrisi e entrai.
-Ciao Simo!.- Esclamai togliendomi giacca e cappello.
-Ciao piccolina!- Rispose alzandosi dalla sedia e venendo ad abbracciarmi.
Perché piccolina? Beh, ero la più piccola del suo corso e lei si era affezionata tantissimo a me.
Era veramente adorabile,sempre sorridente e molto solare, trasmetteva tantissima positività.
Mi sdraiai sul tappetino da yoga per fare il solito rilassamento prima degli esercizi; cominciai a guardare il soffitto, la stanza era in penombra, e già questo mi rilassava tantissimo.
Feci un grande respiro col naso e un profumo pervase il mio corpo, aveva appena acceso un bacchettino di incenso….. Questa donna penso non volesse solamente farmi rilassare, voleva anche farmi addormentare!
Chiusi gli occhi e cominciai a respirare rilassatamente, pensavo, non so a cosa, ma so per certo che pensavo, mi sentivo strana, come se dovesse accadere qualcosa….
Mi alzai, la fase del rilassamento era finita.
Facemmo un po’ di esercizi di respirazione, per poi arrivare a provare la canzone che dovevo eseguire al saggio che ci sarebbe stato a Luglio.
Dopo un’ora,non ci capivo più nulla, menomale che la mia lezione di canto era terminata, ero stanchissima e poi con quel cavolo di rilassamento che mi faceva fare, mi era venuto ancora più l’abbiocco.
Uscii dall’aula di Canto, feci per scendere le scale per andarmene, quando mi cadde lo sguardo su un ragazzo…. Un ragazzo normalissimo, un po’ bassino, capelli ricci e intensi occhi castani….non potei evitare di fissarlo per qualche secondo, rimasi incantata.Notando che lo stavo fissando, mi sorrise… oddio, il suo sorriso era uno dei più belli che avessi mai visto.
Mamma mia, che effetto mi aveva fatto quel ragazzo… non lo conoscevo,eppure aveva un qualcosa che mi attraeva tantissimo….
Ricambiai il sorriso e uscii dalla scuola di musica.
‘’Santo cielo, e lui da dove esce?? ………….’’ Ecco quello che pensai appena uscita dalla scuola… Chissà se veramente sarei riuscita a rivederlo…





xSPAZIO AUTRICEx

Ecco qua il mio primo capitolo della mia prima FF.
Ci tengo veramente tantissimo a questa storia, ci sto mettendo veramente il cuore per scriverla.

Spero vi piaccia. xx







  
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