Anime & Manga > Durarara!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Pallina Di Burro    03/12/2012    2 recensioni
Più di trenta gradi facevano ribollire il loro sangue, i loro sospiri ed i loro gemiti.
Calore creato da loro, da quella passione che ormai, da molto tempo a quella parte, sfociava ogni notte in una danza voluttuosa di lingue, sudore e parti più intime di quello che mi è consentito scrivere.
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’odore della pioggia era sempre tremendamente rilassante.
Lo scroscio delle gocce d’acqua che cadevano inesorabilmente dal grigio, picchiettando sul vetro, sulle tegole.
Il freddo della sera, aspro e pungente come mille lame, sfiorava le guance rosse d’affanno dei bambini, che fino a qualche momento fa, prima che il cielo scoppiasse dolcemente in lacrime, giocavano allegramente nel parco.
A loro però, tutte queste cose non interessavano.
Non sentivano niente, oltre al loro respiro affannato; all’odore dei loro corpi, saturi d’eccitazione; ed il freddo non li colpiva nemmeno per sbaglio.
Più di trenta gradi facevano ribollire il loro sangue, i loro sospiri ed i loro gemiti.
Calore creato da loro, da quella passione che ormai, da molto tempo a quella parte, sfociava ogni notte in una danza voluttuosa di lingue, sudore e parti più intime di quello che mi è consentito scrivere.
Solo, un unico, libidinoso suono, riempiva la camera, sovrastando tutti gli altri:
quello della voce del moro, che non riuscendo a trattenere la maggior parte dei gemiti, li liberava intorno a sé e all’altro.
Oh, ma quei versi non potevano far altro che intasare l’ego del biondo con pensieri che normalmente non avrebbero nemmeno potuto sfiorare i suoi neuroni.
I suoi pochi neuroni, secondo l’altro.

-Se spingi un po’ più forte, finirai per sfondare il vetro, Shizu-chan…!-

Sogghignò, schiacciato contro il vetro quasi completamente appannato, dal fiato, dai gemiti, dalla saliva e dal seme.
Sospirò, divertito nonostante tutto, nonostante quello che definiva “un traforo interno ad una cavità pre-formata”.
Niente, ormai era schiavo di quei momenti particolari, passati con lui; non voleva ammetterlo a sé stesso.
Essere schiavo di un mostro, un mostro violento e mono-neuronico. Impossibile.
Impossibile per lui, che amava i suoi adorati umani più di qualunque altra cosa esistente al mondo; era un affronto verso di loro.
Non poteva focalizzarsi su una sola “persona”, perché lui li amava tutti, incondizionatamente.
Era così divertito, mentre li osservava in ogni situazione in cui l(ui)a vita li poneva.
Eppure, in quel momento, non poteva far altro che pensare a quelle sensazioni dannatamente oscene che provava con quello che ormai poteva essere definito il suo peggior amante.
L’altro, non era d’accordo, dato che per quanto odiasse la pulce, non sopportava l’idea che ci fossero altri a trattarlo in quel modo.
A distruggerlo dall’interno, dal fuori, trasversalmente, in obliquo, o in un qualunque altro modo.
Lui era l’unico a poterlo abbattere, e quindi il solo a permettersi di lasciare segni che rendessero chiaro il suo passaggio su quel corpo apparentemente esile.
E che eppure, ogni notte, sopportava una forte pressione fisica.

-Sta zitto e pensa a reggerti sulle gambe, pulce.-

Ringhiò con voce roca, senza esimersi dal continuare, anzi, aumentò la potenza con cui si stava trastullando insieme all’altro, ma ecco che, appena vide un macchia livida ed opaca dietro la nuca del moro, non si risparmiò, addentandola con forza, quasi come se volesse strapparla.
Fino a che non fece uscire il sangue, udendo il gemito di dolore della sua nemesi, seppur trattenuto, non si ritenne contento.
Sogghignò, in modo insano, come di solito faceva l’altro, leccandosi le labbra, soddisfatte.

-Sei davvero un mostro…-

Girò il volto verso il biondo, incurvando gli angoli delle labbra all’insù, alzando gli occhi carmini verso quelli nocciola dell’altro, pieni della stessa, ardente, fiamma.

Si guardarono per qualche secondo, che sembrò eterno.
E prima di accorgersene, quella lingua di fuoco era sparita, coperta dal buio, mentre il contatto tra le loro labbra, infuocava le loro bocche.

Quelle sensazioni, però, potevano essere consumate solo mentre gli altri chiudevano gli occhi.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Durarara!! / Vai alla pagina dell'autore: Pallina Di Burro