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Autore: ToscaSam    03/12/2012    5 recensioni
Belle si è finalmente ricongiunta a Rumpel, tuttavia sono adesso in un mondo a lei del tutto sconosciuto. Cosa è successo quando Rumpel ha accompagnato Belle a casa per la prima volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Forse era stata la nube magenta, o forse era soltanto il fatto che Belle fosse lì con lui: Tremotino sentiva scorrergli nelle vene una pulsazione che da tanto tempo non sentiva; sicuramente si trattava di magia, ma doveva ancora capire da quale angolo di universo provenisse.
I battiti accelerati del suo cuore gli suggerivano che fosse tutto merito della creatura che si sosteneva al suo braccio, spettinata, fragile, sconvolta.
Non l’avrebbe fatta passare liscia a Regina nemmeno nei suoi sogni più candidi, non l’avrebbe perdonata nemmeno se l’avesse pregato in ginocchio per mille anni, nemmeno se gli avesse donato tutto ciò che era in suo potere per l’eternità. Niente nelle scuse di Regina valeva un briciolo del tesoro che stringeva a sé.
Non avrebbe nemmeno voluto sentire una parola riguardante Belle, non da quelle labbra, non da quella donna. Che mai si fosse azzardata a pronunciare il suo nome! Mai!
Tremotino strinse la spalla di Belle un poco più forte, fissando dritto davanti a sé.
Belle gli lanciò un’occhiata preoccupata, forse riusciva a immaginare i suoi pensieri.
Rallentando un poco il passo, sciogliendo un poco i muscoli, il signor Gold decise che non doveva mettere in ansia Belle, per nessun motivo, quindi doveva evitare di causarle angosce anche solo con il pensiero.
 
Non parlarono molto durante il tragitto verso casa: Belle non voleva disturbare il silenzio di Tremotino e lui si sforzava di pensare a tutto meno che all’odio e alla vendetta.
Alla vista dell’emporio, Mr. Gold si rilassò ancora di più e assunse un’aria disinvolta: aprì la porta con le chiavi, una volta che furono entrati la richiuse accuratamente, poi guidò Belle per le scale che conducevano al suo appartamento.
Era piuttosto grande, non era per nulla un appartamento, ma una casa vera e propria piena di stanze e porte. A Belle ricordò subito i castello nel quale si era condannata a passare il resto della sua vita; luogo da cui era stata bandita da chi adesso la conduceva per mano verso una stanza chiusa.
-          Non è mai stata utilizzata da nessuno, mia cara, sono spiacente se troverai un po’ di polvere sui mobili –
-          Non fa nulla, davvero –
Voleva dire qualcosa di davvero gentile, Belle, ma non riusciva a trovare niente che convincesse Tremotino di quanto gli fosse grata per tutto quello che stava facendo.
Il signor Gold aprì la porta scura e accese la luce in una stanza di piccole dimensioni ma arredata con un grande letto ben rifatto, mobili antiquati e un grande scaffale pieno di libri. Belle sentì un piccolo fuoco accendersi nel suo cuore, in un certo senso sperò che Tremotino avesse arredato quella stanza sperando che un giorno vi sarebbe entrata lei; sapeva che lui la credeva morta, ma il calore che le emanava il cuore era così piacevole che decise di blandire sé stessa con quell’idea, senza cercare di smontarla.
 
-          È … bellissima, Tremotino. Grazie. –
Di nuovo una frase che sembrava forzata, non riusciva nemmeno un po’ a mostrare tutto l’amore e la gratitudine che aveva in sé.
-          Allora … buonanotte, mia cara. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, la mia stanza è giusto qui di fronte. –
-          Ahem, veramente … avrei bisogno … -
Tremotino tacque in attesa che Belle si pronunciasse.
Sentendola tacere la incoraggiò:
-          Qualunque cosa, mia cara –
Belle sospirò, poi strizzò gli occhi:
-          … avrei davvero bisogno di potermi lavare, ripulire. Sono stata rinchiusa in quel posto così a lungo … nessuno mi ha mai dato modo di … fare un bagno –
Tremotino si sciolse in un sorriso di dolce tenerezza: che desiderio facile da realizzare, non doveva sentirsi in imbarazzo, povera piccola Belle.
-          Non c’è assolutamente problema, cara, perdonami se non te l’ho chiesto di persona. Vieni con me-  la guidò con poggiandole una mano sui fianchi.
Giunsero insieme ad un'altra porta, poi entrarono nel grande bagno, bianco, pulito, perfetto.
-          Vedi quella cabina? –
-          Si-
-          Quella è una doccia. Al suo interno troverai una manopola, che ti permetterà di regolare il calore dell’acqua: segui i colori, se giri la manopola verso il rosso, il getto d’acqua sarà caldo, al contrario se giri verso il blu l’acqua sarà fredda. Fai attenzione a non bruciarti, tesoro, mi raccomando. Sarebbe imbarazzante venirti a soccorrere dal getto d’acqua, mi capisci … -
Belle accennò un sorriso divertito, poi accarezzò il viso di Gold.
-          Grazie –
Lui la osservò mentre si dirigeva verso la doccia e lanciava uno sguardo curioso verso l’interno.
-          Belle, cara, qui c’è il sapone e lo shampoo. Lo shampoo è per i capelli, te ne comprerò uno migliore, domani. Quando hai fatto qui ci sono gli asciugamani e con questo puoi asciugarti i capelli velocemente … è piuttosto freddo, non vorrei che ti prendessi un raffreddore –
Disse Gold mostrando alla ragazza un asciugacapelli.
Lei ringraziò di nuovo, poi iniziò a togliersi i vestiti sporchi di dosso, e Tremotino rispettosamente uscì per dirigersi verso camera sua.
Si era coricato, ma non riusciva a prendere sonno: sentiva lo scroscio dell’acqua e non poteva fare a meno di preoccuparsi che Belle si stesse scottando oppure non riuscisse a capire il funzionamento della manopola. Nemmeno quando sentì l’acqua fermarsi, riuscì ad addormentarsi.
Poi una voce cauta disse:
-          Ehm … Tremotino? –
Lui, sveltissimo, era già in piedi, coperto da una vestaglia da camera scura e si diresse zoppicando verso il bagno.
Si fermò alla porta e bussò.
-          Puoi entrare, puoi entrare … -
Rispose una Belle mezza divertita, mezza preoccupata.
Gold entrò e la vide avvolta in un asciugamano, con i capelli fradici, profumata di sapone, con l’asciugacapelli in mano.
-          … potresti spiegarmi come funziona questo qui? –
Disse chiedendogli aiuto con la calamita dei suoi occhi azzurri.
A Gold servì un istante per capire come si faceva a parlare e a muoversi, ma una volta sbloccato le mostrò il funzionamento dell’asciugacapelli. Sperò che Belle non si fosse accorta dell’effetto che gli aveva provocato.
Stavolta Gold aspettò fuori della porta, senza tornare in camera.
Quando Belle uscì la riaccompagnò garbatamente alla sua stanza.
-          È stato divertente. È come una piccola cascata personale –
Disse lei divertita,  con indosso un pigiama che il signor Gold si era preoccupato di procurarle.
-          Potrai farne quante te ne pare, mia cara. Qualsiasi cosa qui dentro è a tuo libero uso –
Belle fece un timido passo verso di lui, gli prese il viso fra le mani, lo guardò, lo accarezzò e infine lo baciò. Gli sussurrò “buona notte” nelle labbra, poi gli lasciò andare il viso.
Scivolò veloce nella sua stanza, lasciando Tremotino speranzoso e certo che domani lei sarebbe stata ancora lì e che lo avrebbe amato per sempre.
  
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