Quella scena mi provoca…
Irritazione.
E disgusto.
È così osceno che potrei vomitare, mentre lentamente, dilanio le sue carni con la mia lucente lama.
Come siamo arrivati a questo punto?
Come siamo arrivati al punto in cui, tu, accarezzi il capo di qualcun altro…
Invece di cercare di spappolare il mio contro un muro.
Come siamo arrivati al punto in cui, tu, distogli lo sguardo dal mio, per posarlo su qualcuno che non lo merita…

Uno stupido insignificante lurido mediocre essere umano.
…
Ah…! No, no no no no.
Non volevo dire questo, miei adorati, vi amo infinitamente e lo sapete, vero?
Mi è solo sfuggito di bocca.
Per colpa di quel troglodita mono-neuronico ultra-dopato.

È illogico.

Mi mordo il labbro inferiore, così forte che potrebbe uscirne sangue.
Ma non fa male, non fa male più del vulcano che sta esplodendo nella mia testa.

È illogico.

Questo perché lui deve guardare solo me.
Non è degno di toccare gli altri umani, perché è un mostro.
Deve rivolgere il suo sguardo sempre e solo verso il mio; il suo corpo deve sfiorare solo il mio; la sua mente deve-essere-concentrata sempre e solo su di me.
Ah, se ne avesse una, logico.
Ed ora… 
Non mi guarda, non mi sfiora e sembra ignorarmi.

E’ illogico.

“Sei diventato troppo geloso, Izaya.”

Si, ma non è geloso di lui.
No, per niente.
Ma dei suoi graziosi e sublimi umani.
Eppure ora, quella vipera congelata, l’avrebbe fatta fuori volentieri.
Il suo mondo deve girare sempre e solo intorno a lui.
Non c'è spazio per qualche sciacquetta bionda da quattro soldi.

Che senso ha rendergli la vita un inferno, se poi non va a cercare il diavolo?
È irritato.
Perché lui, lentamente, sta abbandonando il circolo vizioso che, da una decina d’anni, quasi, li aveva sempre tenuti legati.
I loro nomi, venivano sempre associati, perché quando si incontravano si aprivano le porte dell’Ade.
Giorno o notte che fosse.
E se adesso, non fosse più stato così?
Se lui, fosse semplicemente diventato “Shizuo” e non il “Mostro di Ikebukuro”?
Se fosse diventato umano?
No.

È illogico.

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Spingo le mie labbra sulle sue, per attirare la sua attenzione come sempre.
Da quando devo abbassarmi a questi livelli per conquistarmi i suoi sguardi rabbiosi e le sue spinte?
Da quando devo abbassarmi a certi livelli per sentire il suo fiato corto sul collo, mentre mi ringhia contro, come un animale selvaggio.
Da quando devo essere parte del corredo del suo letto, per guadagnarmi l’attenzione che lui mi deve?

E’ umiliante.
Ed è illogico.

“Smettila di fare quella faccia, pulce.
La gelosia rovina la tua già brutta faccia.”

Sogghigno, prima di accogliere la sua lingua nella mia bocca, cercando di aggrapparmi ad essa con la mia; prima di accorgermi che non è cambiato granché.
In queste notti, le sue mani cercano solo i miei fianchi, con l’obiettivo di graffiarli rudemente.
Durante il giorno, nasconde quello che accade in queste notti.
Ma dopo tanti anni, passati allo stesso modo, non è …?

Ah, ora ricordo.
Il nostro rapporto non ha mai avuto niente a che fare con la logica.