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Autore: Isidar23    04/12/2012    1 recensioni
Ogni vita è una storia. Ogni storia è fatta di momenti,che formano ciò che siamo e ciò che diventeremo.
Raccolta di Flashfic sui "momenti" di Jon Snow.
Decise in quel momento che si sarebbe dedicato a quella sfida con tutto se stesso,per dimostrare di essere importante.
"What's your story Bastard?"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"And you?What's your story bastard?"

"Ask me nicely,amd maybe I'll tell you"




Aveva circa sei anni quando suo padre lo portò da Ser Rodrick e gli mise un'arma in mano.

-Devi imparare a combattere.Non diventerai Lord di Grande Inverno ma qualcosa pur diventerai-

"Si,il bastardo di Grande Inverno,un uomo che non vale niente"

Per i suoi sei anni,era già consapevole della sua condizione di bastardo,che gli veniva ricordata ogni giorno da Lady Catelyn e dai suoi fratelli.
Ma quando Ser Rodrick gli fece provare per la pesante spada di legno con la quale avrebbe dovuto allenarsi da li a sei mesi si sentì in grado di fare qualcosa,qualcosa di buono,e,soprattutto,si sentì uguale a Robb. La spada di legno pesava,ma lui la prese come una sfida,che avrebbe affrontato con orgoglio. Decise in quel momento che si sarebbe dedicato a quella sfida con tutto se stesso,per dimostrare agli altri di essere importante.

 





Era il suo dodicesimo compleanno.

In realtà non sapeva quando era nato,ma sapeva quando suo padre lo aveva portato a Grande Inverno,così aveva deciso di fare di quel giorno il giorno del suo compleanno. Era il giorno del suo compleanno e a nessuno importava.

Veramente,non c'era da stupirsi,non era mai realmente importato a qualcuno,ma Robb se ne ricordava,Arya se ne ricordava,anche Ser Rodrick se ne ricordava,persino quell'impiastro di Greyjoy se ne ricordava.

Ma nessuno si era avvicinato a lui al tavolo vicino al bersaglio del tiro con l'arco,il "tavolo dei bastardi" come lo chiamava Theon. Sbuffò. I compleanni di Robb erano sempre fastosi, e c'era sempre un banchetto. Lui quel giorno si sarebbe dedicato all'allenamento con la spada e ad intagliare il legno,un'abilità che aveva scoperto di possedere l'anno prima.

Si sentiva solo e ignorato.

Non sapeva che quella sera Robb e la piccola Arya avrebbero passato tutta la serata in camera sua,per festeggiare i suoi dodici anni.

 





 

Adorava cavalcare. Lo faceva sentire libero. Libero da tutte le preoccupazioni,libero dagli sguardi d'odio di Lady Catelyn,libero dalle frecciatine della gente,libero dall'essere un bastardo.

Spronò il cavallo al galoppo nel folto bosco,assaporando il vento che gli scompigliava i capelli e l'ebbrezza della velocità.

Chuse gli occhi per un momento.

Era un bastardo libero.







 

Spettro era il migliore amico che avrebbe potuto desiderare.

Gli stava sempre accanto,e non era rumoroso come i suoi fratelli. Era silenzioso come lui,e coi suoi silenzi riusciva a comunicargli un sacco di cose. Ma la cosa che li accomunava di più era l'essere diversi dal branco,essere "lo scarto della cucciolata".

Lo guardò e lui ricambiò lo sguardo. Facevano sempre così. Era il loro modo di comunicare.

-Spettro.Da me.- lo chiamò. Il metalupo si affiancò a lui. Jon sorrise. Sapeva che Spettro gli sarebbe sempre stato fedele.

E di questo lo ringraziava.

 







 

-Partirò con zio Benjen. Voglio unirmi ai Guardiani della Notte.-

-Ma sei matto?! Andrai a morire da solo,in un posto dimenticato dagli dei.-

-Morirò sapendo di aver fatto qualcosa di importante,di aver dato il mio contributo.Nell'ordine,anche un bastardo come me può aspirare a diventare qualcuno di importante.-

Guardò Robb fisso negli occhi.

Lui non lo capiva. Robb poteva diventare che voleva e nessuno l'avrebbe giudicato,mentre lui,qualsiasi cosa fosse diventato,sarebbe stato sempre un bastardo. Tanto valeva "andare a morire" come diceva Robb.

Lo salutò con un abbraccio,augurandogli mentalmente tutto il bene di questo mondo,e di essere felice,pensando che dopotutto loro erano fratelli.

 

 





 

"E così? Qual è la tua storia bastardo?"

Jon guardò l'uomo in nero che gli aveva posto la domanda. La grande sala mensa era piena di Guardiani della Notte che mangiavano e parlavano tra loro.

Spettro era accucciato ai suoi piedi e guardava davanti a se. Jon continuò a guardare l'uomo.

-Chiedimelo gentilmente e forse te lo dirò-

 

 

 

 





 

Angolino dell'autrice:Eccomi a riscrivere nel fandom di GoT! E sempre su Jon Snow...avevo avuto l'ispirazione per questa storia e mi sono buttata subito a scrivere. E' parecchio arronzata,ne prendo atto,come sempre l'ho scritta in treno,ma spero che a qualche anima sconsolata piaccia.

Grazie per aver letto!

Isidar

 
  
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