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Autore: luccichio    04/12/2012    2 recensioni
> domandò il ragazzo. Questa volta lei alzò gli occhi quasi di scatto, e si morse un labbro nell'esaminarlo. Aveva la pelle chiara nonostante l'estate fosse appena finita, quasi diafana; gli zigomi erano pronunciati e tinti di rosso per l'eccessivo freddo e le labbra erano piene. I capelli color cioccolato erano disordinati e gli cadevano sulla fronte, mettendo in risalto due spettacolari occhi color del ghiaccio. Ad Azzurra mancò il respiro...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Tremai nel cappotto per il freddo. Non volevo pensare a quello che sarebbe accaduto dopo, non avevo più le forze: l'unica cosa che riuscivo a fare era immaginare di trovare un bel bagno caldo nell'appartemento che avrei dovuto dividere con altre studentesse per tutto l'anno. Non potevo pensare all'abbraccio di papà nell'areoporto, o al sorriso di mia mamma, mi sarebbero scese lacrime troppo pesanti da scacciare davanti a tutti: avevo deciso di passare il suo secondo anno di superiori a Auckland, in Nuova Zelanda, progetto creato dalla mia ex scuola per approfondire l'inglese e per cambiare vita. Era proprio questo il punto: volevo incominciare da capo, almeno per una volta.

Con un quarto d'ora di ritardo, il treno arrivò, fischiando e rempiendo di polvere grigia i muri sporchi della stazione. Salii e mi sistemai in un angolo in modo da non poter essere disturbata, amavo l'inglese ma non ero sicura di saper dialogare in quello stato. Mi infilai le cuffiette nelle orecchie e feci partire la mia play-list preferita, ideale per rilassarmi un po'. Presi da una delle valigie il mio quadernino verde a quadretti che fungeva da diario a personale a romazo a seconda dei casi: mi ero messa in testa di stendere per iscritto un sogno avvenuto la notte precedente, ma a differenza del solito mi mancavano le parole e così mi limitai a pensare all'aspetto dei ragazzi anche se neanche quetso mi riusciva.
<< Mi scusi signorina, posso sedermi? >> mi interruppe la voce di un ragazzo in inglese. Mi venne voglia di ridere per il "signorina" ma mi limitai a annuire.
<< Spero di non disturbarla >> parlò di nuovo la voce del ragazzo, che avrà avuto qualche anno in più di me.
<< Si figuri >> risposi, ma non riuscivo a guardarlo, ero vollta verso il finestrino, per assorbire il tepore che rilasciava il sole al tramonto, assieme alla luce dorata. Adoravo i giochi che quella luce creava con i miei capelli e i miei occhi, con colori che difficilmente si sarebbero trovati in natura. I miei boccoli castani scuri assumevano vive sfumature rosso ramate, mentre gli occhi che normalmente erano marroni-verdi, si schiarivano per essere di un verde chiaro luminoso
<< È una ragazza romantica? >> mi domandò per la terza volta. Questa volta mi imbarazzai: non ero mai stata brava a dialogare con le persone, per di più con questo ragazzo inglese sbucato fuori dal nulla  che mi rivolgeva domande simili a quelle che avrebbe chiesto il protagonista di qualche programma televisivo.
<< Ehm... si lo sono. Mi piacciono i tramonti >>
<< Hanno anche un bell'effetto sul tuo viso >> rispose tranquillamente lui. Dopo esser arrosita per la quarta volta, incominciai io a parlare: << Posso sapere come ti chiami, caso ami dovessi scoprire che sei un criminale che affascina le persone? >> Si mise a ridere, ma non rispose. La sua fermata era arrivata, e con inaspettato piacere, era anche la mia.

<< Abita a Auckland, signorina? >> mi domandò il ragazzo mentre scendevamo dal treno. Questa volta alzai gli occhi, quasi di scatto, e mi morsi un labbro nell'eseminarlo. Era molto magro, molto più di me, e incredibilmente muscoloso. Aveva la pelle chiara, quasi diafana, con gli zigomi pronunciati tinti di rosso per il freddo e le labbra piene. I capelli color cioccolato erano disordinati e gli cadevano sulla fronte, mettendo in risalto meravigliosi occhi color azzurro ghiaccio. Era un po più alto di me, e si accorse che lo stavo guardando per la prima volta. Mi si bloccò il respiro: non capivo perchè, ma mi ricordava inconfondibilmente il ragazzo che avevo sognato, anche se quest'ultimo aveva i capelli biondi e gli occhi nocciola. Sbattei le palpebre e mi sistemai il cerchietto, facendo finta di nulla, ma era troppo divertito per illudermi di non aver capito nulla.





Cosa ne pensate? Recensite se vi va, così capisco quello che vi piace ^^ Questa storia è nata nell'ora di matematica, e i sogni a occhi aperti sono i miei preferiti ^^ Spero di aggiornarvi presto, Luccichio.
   
 
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