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Autore: Lady Cooper    04/12/2012    1 recensioni
Improvvisamente il Telefono parlò :
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente il Telefono parlò : << … c’è qualcuno? >>.
Nessuno ci fece caso, per qualche secondo. Dopotutto è normale che un telefono parli.
<< Nessuno può sentirmi? >>
<< Io ti sento! >> disse una voce mugolante. Era un Portachiavi a forma di Gatto.
<< Oh.. >> disse il telefono sollevato << credevo di essere l’unico vivo… >>
<< Anche io sono viva. >> disse l’Avanzo di Torta dolcemente.
<< Ma com’è possibile? >>chiese l’Evidenziatore ad alta voce.
<< Beh, una cosa è certa, mi sento vuoto… >> proferì sarcasticamente il Bicchiere di Plastica.
<< Magari la Gomma ha cancellato ciò che ti riempiva! >> disse il Correttore con tono accusatore.
<< Io? Ma non è vero! >> disse la Gomma offesa. Le gomme sono molto permalose. Le fanno infuriare soprattutto le biro: vederle litigare è come assistere alla 3° Guerra Mondiale.
<< Non ne avrebbe avuto motivo, non la accusare ingiustamente. >> l’Agenda sembrava l’oggetto che ragionava di più.
<< Anche se sapessi chi fosse stato non cambierebbe nulla… >> disse il Bicchiere mettendo fine alla discussione.
Nessuno parlò per un po’, ma tutti si ponevamo mentalmente la stessa domanda e tutti si immaginavano i pensieri dell’altro. L’Evidenziatore decise di farlo notare a tutti:
<< Stiamo pensando tutti alla stessa cosa, vero? Voglio dire… >>
<< “Dove ci troviamo?” >> ipotizzò il Telefono.
<< E “Perché siamo qui?” >> puntualizzò l’Agenda.
<< Non so perché… >> cominciò la Gomma con tono pensieroso e allo stesso tempo malinconico : << ma non ricordo come siamo arrivati qui. O cosa ci sia successo prima… o… >>
<< Nemmeno io lo ricordo… e… >> la voce dolce dell’Avanzo di Torta mutò in una più sgomenta. Decisamente più triste : << ho... la sensazione... la terribile sensazione… di essere stata usata… >>.
<< Forse ti è sfuggito, ma siamo OGGETTI. >> disse il Bicchiere con cruda insensibilità : <<è normale  che ci utilizzino come, appunto, delle cose. >>
<< Rimangiati tutto, inutile pezzo di plastica!! >> soffiò il Portachiavi a forma di Gatto.
<< Perché? Ho detto forse qualcosa di sbagliato? >> il tono vittorioso del Bicchiere vuoto, che evidentemente tentava di riempire se stesso con qualsiasi emozione o sensazione che non fosse l’indifferenza altrui, non piacque al Portachiavi. Se solo avesse potuto muoversi gli sarebbe sicuramente saltato addosso con le fauci spalancate.
<< Lascialo perdere, Bicchiere >> la voce del Correttore interruppe i pensieri omicidi del Portachiavi. << Sai come sono fatti i gatti, no? Tutti lunatici, dal primo all’ultimo. >>
<< Sta zitto, BIANCHETTO!! >> disse la Gomma, con il piacere della vendetta.
<< Non. Osare. Chiamarmi così. >> Ecco. Ora il Correttore era davvero arrabbiato.
<< Finitela! O mi farete crepare il vetro ancora di più!! >> disse il Telefono esasperato.
L’Agenda, che era la più vicina all’Avanzo di Torta, era troppo impegnata a cercare di consolarla per dividere i tre.
Non era la sola sensibile alla malinconia dell’Avanzo di Torta. Anche l’Evidenziatore, un grande osservatore, tentava di tranquillizzarla: << Non preoccuparti… non ti hanno avanzato perché sei cattiva. Sarebbe stato peggio se al posto dello zucchero avessero usato il sale per l’impasto. Invece sei dolce, come ogni torta dovrebbe essere… >>
<< Allora perché mi hanno avanzato? >> domandò lei con la voce rotta dalle lacrime di marmellata << Se è vero quello che dici… perché avrebbero… >>
<< Forse si sono detti che non era giusto che una torta così buona fosse assaggiata da una sola bocca… >>
Centro. L’Avanzo di Torta si sentì, anche se probabilmente per un solo istante, la Torta più importante del mondo. Non era ancora del tutto convinta, ma la sua autostima si era indubbiamente rialzata.
<< Non preoccuparti… non sei l’unica a sentirti così. Molti altri oggetti si sentono come te. Forse tra qualche giorno qualcuno ti mangerà. >> aggiunse l’Agenda verde speranza.
Dopo qualche secondo in silenzio l’Avanzo di Torta sospirò un << …Grazie… >> dolce come la marmellata di ciliege. Si sentiva meglio e pensò che senza l’Agenda e l’Evidenziatore non si sarebbe ripresa facilmente…
Nel frattempo il Portachiavi, il Correttore, la Gomma e il Bicchiere di Plastica vuoto continuavano a insultarsi :
<< Ma guardati! Non puoi creare nulla di tuo, sarai costretto a cancellare per tutta la vita! >> ringhiò il Portachiavi al Correttore.
<< Non l’avrai notato, ma anche la Gomma non è messa bene sotto questo punto di vista.. >> ghignò il Bicchiere vuoto.
<< Almeno io posso creare degli effetti, cancellando il colore nei punti giusti, che tu non realizzeresti neanche nei tuoi più fervidi sogni! >> proclamò la Gomma orgogliosa.
<< Però non puoi cancellare le biro… >> il Correttore cominciava a stufarsi della Gomma.
<< SMETTETELA! >>
Gli oggetti si zittirono tutti. Chi aveva parlato? La voce non apparteneva a nessuno di loro. Guardarono in alto e, centimetri e centimetri sopra di loro, c’era una faccia. Una faccia legata a un corpo da un collo. Una faccia che li osservava con uno sguardo a metà tra il deluso e il nostalgico.
<< Chi sei? >> domandò il telefono, sicuro di aver già sentito quella voce.
<< Sono l’Uomo >> disse la faccia << vi ho creato io. >>
Gli oggetti vennero pervasi da un senso di impotenza misto a sorpresa e gratitudine.
Il Bicchiere era curioso di sapere se il proprio contenuto era stato rubato da lui.
Il Portachiavi si sentì più tranquillo vedendolo.
La Gomma e il Correttore si guardarono con aria di sfida in attesa di scoprire chi dei due era il più importante.
L’Agenda si ricordò di lui e della sua mano che annotava tra le sue pagine ciò che gli veniva in mente… si sentì utile, in un qualche modo, ricordandosi questo.
Il Telefono ricordò che quella voce l’aveva sentita tante volte attraverso il suo speaker : l’ha sempre pensata una persona intelligente e saggia, ma infantile spesse volte.
L’Evidenziatore si sarebbe sicuramente messo a saltellare per la gioia, se ne avesse avuto la possibilità.
L’Avanzo di Torta restò in disparte, non sapendo bene cosa fare, cosa dire. Era lui che l’aveva avanzata?
<< È bello rivedervi, anche se non sono sicuro che sia bello vedervi litigare così. >> disse l’Uomo sinceramente felice di parlare finalmente con i suoi oggetti.
<< Senti, Uomo! >> il Correttore doveva assolutamente sapere, quindi saltò i convenevoli << Dicci chi è il migliore per te! Io o la Gomma? >>
La Gomma non disse nulla, ma era ovviamente ansiosa di sapere.
<< È proprio necessario essere migliore di qualcun altro? >> disse l’Uomo calmo.
Il Correttore non capiva.
La Gomma afferrò alla lontana il concetto, ma non disse nulla.
<< Sei tu che mi hai bevuto? >> si intromise il Bicchiere.
L’Uomo si voltò verso di lui e, con voce dispiaciuta, gli disse : << Si, scusami. Avevo sete e non ho pensato di riempirti dopo. Appena possibile lo farò. >>.
Il Bicchiere, soddisfatto della risposta, sorrise compiaciuto e tacque per tutto il resto della conversazione, pregustando il momento in cui qualcos’altro l’avrebbe riempito.
Il Telefono, l’Agenda e il Portachiavi non avevano nulla da dirgli: il primo e il secondo l’avevano visto esprimersi molte volte, non avevano bisogno di chiedergli nulla;  al terzo, invece, pur non avendolo sentito parlare molto, gli bastava sentirlo vicino a se per tranquillizzarsi e sentirsi protetto. Tutti e tre, quindi, lo guardavano con infinita riconoscenza.
<< Devo delle scuse anche a te, Torta. >> disse l’Uomo.
L’Avanzo di Torta si sorprese. Nessuno l’avrebbe mai chiamata “Torta”. Lei era un avanzo. Un mero avanzo. Senza valore alcuno.
<< Sfortunatamente nel momento in cui ti stavo mangiando mi sono reso conto che ero molto in ritardo. Così ho bevuto in fretta ciò che rimaneva del tè e sono corso fuori. Mentre guidavo ho pensato che ti avrei mangiato dopo pranzo… >>.
La Torta si sentì liberata da un peso enorme. Si sentì bruciare di una forza che invade soprattutto i giovani che decidono di fare qualcosa.
Vedendo che la Torta non diceva nulla, l’Uomo continuò : << Spero che tu non ti senta offesa… >>
<< No ..! No, no, no, anzi scusami ..! >> anche la voce zuccherosa della Torta era tornata ai vecchi splendori << Per un momento ho dubitato di te.. e di me.. ma sto bene! Sto davvero bene! >> era sorpresa di ciò che lei stessa diceva.
<< Mai stata meglio! Sarò la torta più buona che tu abbia mai mangiato. >> concluse la Torta rigenerata da quella conversazione.
L’Agenda e l’Evidenziatore (che preferì non dire nulla, era così contento che avrebbe gridato più del solito e non voleva sembrare sgarbato.) erano contenti di saperla finalmente felice. Entrambi pensavano che se avesse continuato a fare pensieri negativi sarebbe inesorabilmente diventata amara come il caffè non zuccherato. Terribile cosa per una torta.
L’Uomo, rincuorato, disse agli oggetti:
<< Bene. È stato un piacere parlare con voi… le persone dovrebbero farlo più spesso. >>.
Gli oggetti erano d’accordo.
<< Arrivederci! >> disse l’Uomo.
<< Arrivederci… >> dissero gli oggetti.
E sotto gli occhi pieni di soddisfazione dell’Uomo tornarono ad essere gli anonimi che erano prima.

  
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