Il Fiocco perduto diPiccola Yuki è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Ciao
a tutti! :) Ho riscritto da capo
questa storia da sola, grazie a delle ragazze fantastiche che mi hanno
sostenuta
e incoraggiata con le loro recensioni! Se state leggendo, vi ringrazio
dal
profondo del mio cuore. <3 Come sono poetica xD. Ahaha.
Leggete!
Vorrei avvisarvi di
alcuni cambiamenti che
ho deciso di fare durante la revisione di questa storia. Allora, il presente
lo userò soltanto nei pensieri
veri e propri. Il POV principale sarà
quello di Fine che, di
conseguenza, non verrà segnato, a parte dei casi
eccezionali. Non troverete
scritti neanche i POV di Shade, ma vi preannuncio che non
sarà difficile capire
chi sia a narrare. Vi consiglio di rileggere
da capo i capitoli revisionati che sono
completamente differenti da
quelli che vi erano prima. Infatti, soltanto pochi dialoghi e scene
sono
rimaste immutate, nonostante ciò la storia è
sempre la stessa. Un’ultima cosa:
all’inizio di questo capitolo leggerete una parte raccontata
da Fine, anche se
può essere considerato come un prologo. Ma dal momento che
in questa storia c’è
già, cercatelo di vedere come un’anticipazione
della ff ^-^”. Vi prego di non
criticarmi nel caso vi desse fastidio, poiché io lo
considero come un racconto
narrato dalla Fine del “futuro”.
Con
il procedere della storia, capirete il perché. A parte questo, non ho
nient’altro da dirvi.
Buona lettura, Yuki. :)
La
Leggenda si è avverata
Amavo
il
mio mondo! Volare nell'aria fresca, fare la doccia nelle cascate
arcobaleno, correre
tra i prati con fiori di ogni specie e di ogni colore decorati con
glitter, per
non parlare delle fantastiche creature magiche che vi abitavano!
Però il mio
pianeta, Wonder, nascondeva un segreto: non era quel luogo in cui
regnava la
pace assoluta. Infatti, in esso convivevano due regni: quello delle
Fairies e
quello dei Demons. Il regno delle fate era la parte buona, mentre
l’altro era
la parte cattiva. Nonostante migliaia di anni di convivenza, non si
conosceva
molto di quest’ultima parte, poiché i demoni non
permettevano a nessuna fata di
varcare le loro mura. Nonostante ciò, l’unica cosa
sicura su di essi, era
quella di essere spregevoli e senza cuore. Io ero affascinata dal
mistero che
avvolgeva i Demons o almeno fino al compimento dei miei sedici anni. Il
mio
nome? Fine White ed ero colei che portò alla rovina
il mio mondo.
★★★
-Fine!-
sentii urlare alle mie spalle. Colei che aveva appena urlato, era la
mia
migliore amica, Rein. Era una ragazza stupenda, con dei lunghi capelli
turchesi
e con occhi del medesimo colore. Era vestita con un semplice abito blu
floreale
con pizzi e merletti bianchi. Qui tutti eravamo vestiti con abiti
floreali che
si potevano modificare con tutto ciò che si desiderava. Io,
a differenza della
mia amica, avevo occhi e capelli rossi. Niente di speciale, in poche
parole.
Eh, già. Avevo poca autostima.
-Ciao,
Rein.- l’abbracciai e continuai a volare verso la mia scuola,
la Fairies
Academy. Era l’istituto più prestigioso
dell’intero regno delle Fate e l’unica
in grado di eguagliarla, era la Demons Academy. L’avevo
scoperto per caso
leggendo un libro sui i misteri dell’altro regno. E va bene,
lo ammetto. Non lo
scoprii per caso. Già, ero fin troppo affascinata dai Demons.
-Fine,
aspettami, ti prego! Non riesco a volare veloce come te!-
-Dai,
Rein! Lo sai com’è fatto il professore- mi fermai
per aspettarla –se
arrivassimo in ritardo, ci metterebbe in punizione per
l’intera giornata.-
-Lo so, ma
ho paura di andare a scuola, oggi.- mi sembrava piuttosto turbata.
-Ma a te
non è sempre piaciuta la scuola?-
-Infatti
è
così, ma oggi il professore
spiegherà…- prese un respiro profondo - la
Leggenda…-
-Ah,
vero!
Me n’ero completamente dimenticata!- scoppiai a ridere, ma
subito dopo ritornai
seria. - Domani compirai sedici anni ed io il giorno dopo di te.
Diventeremo
delle fate adulte! Non vedo l’ora.- sperai che il mio
entusiasmo le
risollevasse il morale, ma non ci riuscii. Le presi le mani e le dissi
di non
preoccuparsi e che tutto si sarebbe risolto per il meglio.
♥♡♥♡♥
Era
appena suonata la campanelle e io già non
ne potevo più. Il professore entrò in classe e ci
pregò di sederci ai nostri
rispettivi posti.
-Allora,
ragazzi. Come vi avevo preannunciato ieri, oggi vi spiegherò
la Leggenda.- il
professore scrisse il numero “16” sulla lavagna
magica e continuò la sua
spiegazione. -Quando una fata compie sedici anni, il fiocco che porta
con sé fin
dalla nascita, cade.-
-Perché,
professore?- chiese Mirlo, una mia cara amica e compagna
d’avventure.
-Perché
la
fata diventa adulta e il fiocco deve mutare forma. Come ben sapete, per
le
ragazze il fiocco è rosa, mentre per i ragazzi è
azzurro. Quando ancora la fata
non è adulta, maschio o femmina che sia, il colore
è l’unica differenza che
c’è. Guardate il mio, per esempio, è
molto più grande e glitterato del vostro.
Inoltre, può capitare che, dopo la trasformazione, cambi
perfino colore.-
-Il vostro
è diverso, perché ha cambiato forma, professore?-
chiese Konata, un’altra mia
cara amica.
-Esatto,
signorina Konata.- rispose il professore, per poi scrivere sulla
lavagna la
parola “rovina”. -Qualcuno mi sa dire,
perché ho scritto “rovina”?-
Non
ricevette alcuna risposta.
-Allora,
la Leggenda narra che quando il fiocco viene perso e ritrovato da un
demone, la
fata proprietaria del fiocco diventi la sua schiava.- per la prima
volta vidi
il mio insegnante serio come mai lo era stato. O era semplicemente una
mia
impressione? E comunque, cosa intendeva dire per “diventi la
sua schiava”? Ora sì che
iniziavo ad avere un po’ paura
dei demoni.
-Mi scusi,
professore, ma perché la fata che ha perso il fiocco,
diventa la sua schiava?-
chiese Rein.
-Il fiocco
contiene la forza vitale della fata a cui appartiene, infatti,
è una parte
vitale molto importante. Se un demone lo trovasse, il fiocco
costringerebbe la
fata a fare tutto ciò che gli ordinerebbe il demone. Tutto.
Ma questo è solo
ciò che si narra, ma state ben attenti a non farlo cadere
nelle mani di un
demone.-
Come
sarebbe a dire tutto?!
Soltanto
il suono della campanella riuscì a farmi distogliere dai
miei pensieri.
-La
lezione è finita, potete andare!- disse il professore,
mentre cancellava le
scritte sulla lavagna magica.
-Che
Leggenda da brividi…- dissi tra me e me a bassa voce, ma
Rein riuscì a sentirmi
fin troppo bene. Ma che cavolo di
orecchie aveva? Presi la mia cartella e insieme alla mia
migliore amica,
m’incamminai verso l’uscita della scuola. Sperai
con tutta me stessa che il
discorso della Leggenda, fosse finito lì. E il bello era che
prima era Rein ad
avere paura, non io! Stavo cercando di eliminare dalla mia testa la
spiegazione
del professore, ma a quanto sembrava, Rein non era della stessa idea.
-Sono
sicurissima che la Leggenda non si avvererà se prestiamo
attenzione. Farei di
tutto pur di non far avere il mio fiocco ad un demone.
Chissà quali terribili
ordini mi ordinerebbe, sennò!-
Grazie
mille per avermelo ricordato…
★★★
Intanto
nel regno dei Demons, in una classe
della Demons Academy, gli alunni erano in un religioso
silenzio. Mai
parole furono più false.
-Ragazzi,
fate silenzio!- continuava ad urlare l’insegnante delle
tenebre - SILENZIO!- ormai
stufo del nostro comportamento, fece una magia per impedirci di
continuare il
nostro delizioso baccano. Uffa, com’era noioso.
C’interrompeva sempre sul più bello!
-Finalmente!
Adesso sì che si può parlare! Allora, come vi
avevo detto ieri, dovete fare in
modo di ottenere il fiocco di una fata. In questo periodo numerose fate
compiranno sedici anni e il loro fiocco cadrà.
Sarà la vostra occasione!-
-E come
possiamo prenderlo?! Ormai tutte le fate fanno molta attenzione al loro
fiocco.-
colui che aveva appena parlato, era Bright, il mio migliore amico.
Eravamo
molto diversi: io avevo gli occhi e i capelli cobalto, ero molto alto
con un
corpo asciutto e tonico, e una bellezza invidiabile; Bright, invece,
aveva i
capelli color del grano e gli occhi di un colore tra il rosso e
l’arancione,
era poco più basso di me e anche lui di aspetto non era
male. Ma io ero il più
fico dell’accademia e il più stronzo di sempre.
Infatti, io ero il tipo da una
botta e via che passava in numerosi letti in poco tempo. Non era ancora
nata la
persona in grado di resistere al mio fascino.
-E chi lo
sa se qualcuno non presterà attenzione?- dopotutto non era
così noioso come
pensavo, a quanto sembrava, anche lui aveva quel comportamento tipico
da
Demons.
-Cosa
succederebbe se ottenessimo il fiocco?- chiese un ragazzo dai capelli
castani e
gli occhi simili a quelli di Bright, Koaru.
-La fata
proprietaria del fiocco diventerà la vostra schiava e
dovrà obbedire ad ogni
vostro ordine.- Ogni ordine…
-Avrò
quel
fiocco.- dissi con estrema certezza e sicurezza.
Finalmente
il suono della campanella, diede fine alla noiosa lezione.
-Bene,
ora
sparite e cercate i fiocchi delle fate!- Si capiva benissimo che il
professore
stesse nascondendo qualcos’altro in quella spiegazione,
se così si poteva definire. Ma io non ero il tipo da farsi
ingannare dalle
persone, ero l’esatto opposto e se ne sarebbe accorto perfino
lui che si
credeva il governatore del mondo. Povero,
che pena mi faceva.
♥♡♥♡♥
Quella
notte, esattamente quella del mio compleanno, feci un sogno alquanto
bizzarro.
Credevo di trovarmi nel regno dei Demons o almeno lo pensavo, dato che
corrispondeva perfettamente alle descrizioni dei libri che leggevo in
continuazione. Era un luogo caratterizzato soprattutto da fuoco e
fiamme,
malvagità e crudeltà. Stavo volando
tranquillamente, mentre continuavo a
guardarmi intorno. Mi sembrava che conoscessi tutto: le strade, le
case, i
monumenti. Tutto. Com’era possibile? Questo nei libri non
l’avevo mai letto.
Improvvisamente mi affiancò un demone, il quale trasudava
sensualità da tutti i
pori. Aveva i capelli spettinati color cobalto, un fisico atletico e
slanciato,
delle enormi ali nere, ma ciò che più colpiva del
suo aspetto, erano gli occhi.
Erano dello stesso colore dei capelli e riuscivano ad ipnotizzarti e ad
impedirti di distogliere lo sguardo. Erano qualcosa che non avevo mai
visto in
tutta la mia vita. Ero sicura che nemmeno la più bella e la
più preziosa delle
gemme, sarebbe riuscita a competere con quei pozzi cobalto. Il demone
mi prese
un polso e mi tirò a sé in un abbraccio,
ma era per lo più una gabbia.
-Fatina
mia, finalmente ti ho trovata. Vieni, torniamo a casa per continuare
quello che
abbiamo interrotto stamattina.- lo disse con tanta di quella malizia
che sentii
una scarica elettrica salirmi su per la schiena. Aspetta un momento,
chi
sarebbe sua? Io non di certo! Cercai di scrollarmelo di dosso, ma non
si spostò
nemmeno di un millimetro. Era troppo forte per me. Lo vidi infilare la
mano destra
nella tasca dei suoi jeans neri e ne tirò fuori un fiocco.
Ma quello era il mio fiocco,
nonostante fosse molto più
grande e di colore argentato, riuscivo a riconoscerlo.
Com’era riuscito ad
averlo? Il demone mi si avvicinò all’orecchio,
sentii il suo fiato caldo
solleticarmi. Un altro brivido.
-Devo
usarlo per forza o lo capisci con le buone?- che cosa voleva dire?
-Lasciami
andare!- provai a liberarmi, ma, come il tentativo precedente, non
conclusi
niente.
-Vieni con me ed andiamo
a divertirci.- quell’ordine non era riferito a me,
bensì al mio fiocco. Da lì a
poco, sentii una forza strana che mi obbligava ad obbedire. Smisi di
dimenarmi
e il mio sguardo si fece spento. Era come se non controllassi
più il mio corpo.
-Sì,
mio signore.-
quella non potevo essere io! Doveva essere una mia sosia, per forza!
★★★
Mi
risvegliai dal mio sogno, urlando come una pazza isterica. Mi misi le
mani tra
i capelli per cercare di calmarmi, ma non ci fu verso. Scoppiai a
piangere nel
momento in cui entrò mia madre nella mia camera.
Quest’ultima, preoccupatissima
per me, mi strinse a sé e mi accarezzò i capelli
lentamente. Io continuavo a
piangere disperata, non riuscivo a dimenticare quello
stramaledettissimo sogno.
-Fine,
calmati. È tutto a posto adesso.- la strinsi più
a me, era la mia ancora di
salvezza. -Hai fatto un incubo, tesoro?- altro che incubo! Qualcosa di
molto,
ma molto più spaventoso di un semplice incubo.
Quest’ultimo, in confronto a
quello di stanotte, sarebbe stato un sogno meraviglioso. Mi venne in
mente il
mio fiocco in mano a quel demone ed iniziai a gridare di nuovo.
-Basta,
Fine!- mia madre era sempre più preoccupata. Ero sicura che
da un momento
all’altro, sarebbe scoppiata a piangere anche lei.
Così presi un profondo
respiro per calmarmi e le chiesi se avessi ancora il mio fiocco tra i
capelli.
Lei mi rispose di sì ed io, immensamente sollevata, mi
asciugai le lacrime e mi
allontanai un po’ da lei. Passarono pochi minuti e mia madre
riprese ad essere
la stessa di sempre, bella e splendente come il Sole.
-Buon
compleanno, tesoro.- mi disse raggiante -Ho preparato una sorpresa per
te
stasera.- era la mamma migliore di sempre!
-Quale
sorpresa?-
-Se te lo
dicessi che sorpresa sarebbe?- non riuscii più a trattenere
la mia gioia e
l’abbracciai forte. Mi ricordai che tra un paio di minuti
avrei avuto un
appuntamento con Rein presso il parco principale della
città. Così salutai mia
madre e m’incamminai verso la mia destinazione. Quando
arrivai, trovai la mia
migliore amica, seduta su una panchina di fronte al laghetto, nel quale
nuotavano numerose creature magiche acquatiche. Teneva tra le mani un
pacchetto
a strisce di colore rosa e viola, chiuso con diversi nastri bianchi e
azzurri.
Mi avvicinai a lei e le chiesi scusa per l’enorme ritardo.
Rein mi disse di non
preoccuparmi e mi mise tra le mani il pacchetto.
-Tanti
auguri, Fine.- l’abbracciai ed iniziai a scartare la carta
dal mio regalo.
Dentro vi trovai un meraviglioso ciondolo a forma di farfalla
argentata,
sull’ala destra in basso c’era un brillantino rosso.
-Grazie
infinite, Rein. È stupenda.- ero davvero fortunata ad averla
conosciuta. Quando
alzai lo sguardo sulla sua testa, vidi il suo fiocco diverso da
com’era prima.
Adesso era più grande e glitterato, aveva diversi pizzi
bianchi con sfumature
azzurre e aveva deciso di portarlo come un elastico. Chissà
come si sarebbe
trasformato il mio. Non vedevo l’ora! Dopo una mezzoretta
passata insieme alla
mia amica, ci salutammo, perché lei doveva andare alla
lezione di pianoforte.
Mi sedetti a terra con la schiena appoggiata sul tronco di un albero
per poter
pensare con tranquillità. La trasformazione del mio fiocco
occupava gran parte
dei miei pensieri, ma solo una parte, perché non riuscivo a
dimenticare quel
demone dagli occhi cobalto. Avevo un brutto presentimento.
All’improvviso, il
mio fiocco cadde a terra avvolto da una luce argentata e porpora. Ero
sicura
che tutto ciò fosse dovuto alla trasformazione,
perciò continuai a stare seduta
ad osservarlo tranquillamente. Ma uno strano vento, arrivato
misteriosamente,
lo spinse verso il regno dei Demons. Quest’ultimo, infatti,
si trovava
esattamente sotto il luogo in cui abitavano le fate. Questa divisione
era stata
decisa dai primi abitanti di Wonder, i quali ritenevano opportuno
separare i
due diversi popoli che facevano guerre in continuazione. Si decise che
il regno
delle Fairies si sarebbe stabilito su in cielo, sospeso in aria grazie
ad una
potente magia bianca; quello dei Demons, invece, sarebbe sorto a terra,
nascosto da una coltre di fumo e di magia nera. Da allora le guerre
diminuirono
a poco a poco, ma non cessarono mai. Spalancai le mie enormi ali rosa
con
sfumature viola, simili a quelle di una farfalla, e scesi in picchiata
per
cercare di raggiungerlo, prima che fosse troppo tardi. Quando riuscii a
prenderlo, mi ritrovai dinanzi quel
demone. Iniziai a sudare freddo e sentii la paura impossessarsi di me.
Lo
guardai per qualche secondo, che per me parvero degli istanti
interminabili, e
cercai di ritornare il più velocemente possibile nel mio
regno. Ma il demone,
come se avesse letto i miei pensieri, mi prese il polso e mi
avvicinò a sé. Mi
sembrava di rivivere quello stramaledetto sogno, con l’unica
differenza che,
stavolta, era la realtà.
-Dove
credi di andare, Bambolina?- disse con un ghigno –Oh,
cos’abbiamo qui?- mi
strappò il fiocco dalle mani e lo guardò
attentamente. Cercai con tutte le mie
forze di riprenderlo, ma riuscii solamente a farlo cadere di nuovo.
Proprio nel
momento in cui tentai di scrollarmi di dosso il demone, il vento di
prima lo
fece volare sopra le nostre teste. Lo vidi diventare più
grande e cambiare
colore in argento abbellito con glitter dello stesso colore. Quando la
trasformazione finì, tentai di raggiungerlo, ma il Demons fu
più veloce di me.
-Ti prego,
ridammelo!- cercai di riprenderlo, ma lui, con la mano libera
riuscì a
bloccarmi, mentre con l’altra mise il mio fiocco nella tasca
dei suoi jeans.
Provai a mordergli il braccio, ma anche quel tentativo fu vano.
-Scherzi?
Ora che ho una serva tutta per me? Così mi deludi.-
scoppiò a ridere e mi
costrinse a volare verso il suo regno. Mi dimenai per impedirglielo e,
con mio
immenso stupore, riuscii a liberare un braccio dalla sua possente
presa. A quel
punto, gli diedi una gomitata allo stomaco, ma era come se gli avessi
fatto il
solletico.
-Se
continuerai a dimenarti, sprecherai le energie inutilmente.- smisi di
dimenarmi. Aveva ragione, ma cos’altro potevo fare? Le avevo
provate tutte,
fallendo miseramente -Brava.- o meglio, le avevo provate quasi
tutte. Iniziai ad urlare con tutta la voce che avevo in
corpo, pregando che qualche fata sentisse i miei urli disperati.
-Smettila.-
ma io continuavo ad urlare senza sosta. -Uffa, come sei noiosa.- mi si
avvicinò
pericolosamente al mio volto. Non feci in tempo a scostarmi, che
poggiò
rudemente le sue labbra sulle mie. Quello era il mio primo bacio e lui,
senza
il minimo scrupolo, me l’aveva rubato! Ma questo non era
niente in confronto a
ciò che osò farmi dopo! Quello stronzo, dopo
avermi morso le labbra per farmele
dischiudere, fece entrare la sua lingua nella mia bocca. L’odiavo!
Quando si allontanò da me, sentii un dolore
lancinante in
tutto il corpo, ma soprattutto nel cuore. Era troppo doloroso, mi
sentivo
risucchiare tutte le forze. Iniziai ad avere numerosi capogiri ed ero
certa
che, se prontamente il demone non mi avesse afferrata tra le sue
braccia, sarei
precipitata ad un’elevata velocità. Il Demons mi
passò un braccio sotto le
ginocchia e mi prese in braccio. Si avvicinò alle possenti
mura nere che davano
l’accesso al suo regno, ma, nel momento in cui le
varcò, svenni ormai priva di
forze.
-Adesso
mi
appartieni. Da oggi sarai soltanto mia.-
Angolo
autrice:
Come
vi sembra questo capitolo revisionato? È
scritto un po’ meglio? *incrocio le dita* Spero che mi farete
sapere cosa ne pensate
con una piccola recensione, mi renderete immensamente felice. <3
Come
vedrete alla fine di ogni capitolo revisionato, troverete due angoli
autrici.
Ho deciso di lasciare quello vecchio per far ricordare che questa, una
volta,
era una storia a due mani. Ricordatevi una cosa: Siete la mia voglia di
scrivere! <3 Ciao, Piccola
Yuki.
[Angolo autrici: Povera Fine!
:O La rovina di cui parlava la leggenda è capitata a
lei. Shade che cosa farà a Fine? E le
fate lasceranno Fine in mano ai demoni?
Per scoprirlo continuate
a seguirci. ^^ <3<3.]
Capitolo
revisionato. (05/08/2014)