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Autore: Piccola Yuki    04/12/2012    11 recensioni
Un fiocco. Un semplice fiocco.
La rovina di una fata.
Il trionfo di un demone.
Lui, senza scrupoli e sensuale.
Lei, buona e dolce.
Che cosa accade quando il fiocco va perduto e ritrovato da un demone?
[Red♥Moon]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Shade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Fiocco perduto diPiccola Yuki è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Ciao a tutti! :) Ho riscritto da capo questa storia da sola, grazie a delle ragazze fantastiche che mi hanno sostenuta e incoraggiata con le loro recensioni! Se state leggendo, vi ringrazio dal profondo del mio cuore. <3 Come sono poetica xD. Ahaha.

Leggete!

Vorrei avvisarvi di alcuni cambiamenti che ho deciso di fare durante la revisione di questa storia. Allora, il presente lo userò soltanto nei pensieri veri e propri. Il POV principale sarà quello di Fine che, di conseguenza, non verrà segnato, a parte dei casi eccezionali. Non troverete scritti neanche i POV di Shade, ma vi preannuncio che non sarà difficile capire chi sia a narrare. Vi consiglio di rileggere da capo i capitoli revisionati che sono completamente differenti da quelli che vi erano prima. Infatti, soltanto pochi dialoghi e scene sono rimaste immutate, nonostante ciò la storia è sempre la stessa. Un’ultima cosa: all’inizio di questo capitolo leggerete una parte raccontata da Fine, anche se può essere considerato come un prologo. Ma dal momento che in questa storia c’è già, cercatelo di vedere come un’anticipazione della ff ^-^”. Vi prego di non criticarmi nel caso vi desse fastidio, poiché io lo considero come un racconto narrato dalla Fine del “futuro”. Con il procedere della storia, capirete il perché. A parte questo, non ho nient’altro da dirvi. Buona lettura, Yuki. :)

La Leggenda si è avverata

Amavo il mio mondo! Volare nell'aria fresca, fare la doccia nelle cascate arcobaleno, correre tra i prati con fiori di ogni specie e di ogni colore decorati con glitter, per non parlare delle fantastiche creature magiche che vi abitavano! Però il mio pianeta, Wonder, nascondeva un segreto: non era quel luogo in cui regnava la pace assoluta. Infatti, in esso convivevano due regni: quello delle Fairies e quello dei Demons. Il regno delle fate era la parte buona, mentre l’altro era la parte cattiva. Nonostante migliaia di anni di convivenza, non si conosceva molto di quest’ultima parte, poiché i demoni non permettevano a nessuna fata di varcare le loro mura. Nonostante ciò, l’unica cosa sicura su di essi, era quella di essere spregevoli e senza cuore. Io ero affascinata dal mistero che avvolgeva i Demons o almeno fino al compimento dei miei sedici anni. Il mio nome? Fine White ed ero colei che portò alla rovina il mio mondo.

-Fine!- sentii urlare alle mie spalle. Colei che aveva appena urlato, era la mia migliore amica, Rein. Era una ragazza stupenda, con dei lunghi capelli turchesi e con occhi del medesimo colore. Era vestita con un semplice abito blu floreale con pizzi e merletti bianchi. Qui tutti eravamo vestiti con abiti floreali che si potevano modificare con tutto ciò che si desiderava. Io, a differenza della mia amica, avevo occhi e capelli rossi. Niente di speciale, in poche parole. Eh, già. Avevo poca autostima.

-Ciao, Rein.- l’abbracciai e continuai a volare verso la mia scuola, la Fairies Academy. Era l’istituto più prestigioso dell’intero regno delle Fate e l’unica in grado di eguagliarla, era la Demons Academy. L’avevo scoperto per caso leggendo un libro sui i misteri dell’altro regno. E va bene, lo ammetto. Non lo scoprii per caso. Già, ero fin troppo affascinata dai Demons.

-Fine, aspettami, ti prego! Non riesco a volare veloce come te!-

-Dai, Rein! Lo sai com’è fatto il professore- mi fermai per aspettarla –se arrivassimo in ritardo, ci metterebbe in punizione per l’intera giornata.-

-Lo so, ma ho paura di andare a scuola, oggi.- mi sembrava piuttosto turbata.

-Ma a te non è sempre piaciuta la scuola?-

-Infatti è così, ma oggi il professore spiegherà…- prese un respiro profondo - la Leggenda…-

-Ah, vero! Me n’ero completamente dimenticata!- scoppiai a ridere, ma subito dopo ritornai seria. - Domani compirai sedici anni ed io il giorno dopo di te. Diventeremo delle fate adulte! Non vedo l’ora.- sperai che il mio entusiasmo le risollevasse il morale, ma non ci riuscii. Le presi le mani e le dissi di non preoccuparsi e che tutto si sarebbe risolto per il meglio.

Era appena suonata la campanelle e io già non ne potevo più. Il professore entrò in classe e ci pregò di sederci ai nostri rispettivi posti.

-Allora, ragazzi. Come vi avevo preannunciato ieri, oggi vi spiegherò la Leggenda.- il professore scrisse il numero “16” sulla lavagna magica e continuò la sua spiegazione. -Quando una fata compie sedici anni, il fiocco che porta con sé fin dalla nascita, cade.-

-Perché, professore?- chiese Mirlo, una mia cara amica e compagna d’avventure.

-Perché la fata diventa adulta e il fiocco deve mutare forma. Come ben sapete, per le ragazze il fiocco è rosa, mentre per i ragazzi è azzurro. Quando ancora la fata non è adulta, maschio o femmina che sia, il colore è l’unica differenza che c’è. Guardate il mio, per esempio, è molto più grande e glitterato del vostro. Inoltre, può capitare che, dopo la trasformazione, cambi perfino colore.-

-Il vostro è diverso, perché ha cambiato forma, professore?- chiese Konata, un’altra mia cara amica.

-Esatto, signorina Konata.- rispose il professore, per poi scrivere sulla lavagna la parola “rovina”. -Qualcuno mi sa dire, perché ho scritto “rovina”?-

Non ricevette alcuna risposta.

-Allora, la Leggenda narra che quando il fiocco viene perso e ritrovato da un demone, la fata proprietaria del fiocco diventi la sua schiava.- per la prima volta vidi il mio insegnante serio come mai lo era stato. O era semplicemente una mia impressione? E comunque, cosa intendeva dire per “diventi la sua schiava”? Ora sì che iniziavo ad avere un po’ paura dei demoni.

-Mi scusi, professore, ma perché la fata che ha perso il fiocco, diventa la sua schiava?- chiese Rein.

-Il fiocco contiene la forza vitale della fata a cui appartiene, infatti, è una parte vitale molto importante. Se un demone lo trovasse, il fiocco costringerebbe la fata a fare tutto ciò che gli ordinerebbe il demone. Tutto. Ma questo è solo ciò che si narra, ma state ben attenti a non farlo cadere nelle mani di un demone.-

Come sarebbe a dire tutto?!

Soltanto il suono della campanella riuscì a farmi distogliere dai miei pensieri.

-La lezione è finita, potete andare!- disse il professore, mentre cancellava le scritte sulla lavagna magica.

-Che Leggenda da brividi…- dissi tra me e me a bassa voce, ma Rein riuscì a sentirmi fin troppo bene. Ma che cavolo di orecchie aveva? Presi la mia cartella e insieme alla mia migliore amica, m’incamminai verso l’uscita della scuola. Sperai con tutta me stessa che il discorso della Leggenda, fosse finito lì. E il bello era che prima era Rein ad avere paura, non io! Stavo cercando di eliminare dalla mia testa la spiegazione del professore, ma a quanto sembrava, Rein non era della stessa idea.

-Sono sicurissima che la Leggenda non si avvererà se prestiamo attenzione. Farei di tutto pur di non far avere il mio fiocco ad un demone. Chissà quali terribili ordini mi ordinerebbe, sennò!-

Grazie mille per avermelo ricordato…

Intanto nel regno dei Demons, in una classe della Demons Academy, gli alunni erano in un religioso silenzio. Mai parole furono più false.

-Ragazzi, fate silenzio!- continuava ad urlare l’insegnante delle tenebre - SILENZIO!- ormai stufo del nostro comportamento, fece una magia per impedirci di continuare il nostro delizioso baccano. Uffa, com’era noioso. C’interrompeva sempre sul più bello!

-Finalmente! Adesso sì che si può parlare! Allora, come vi avevo detto ieri, dovete fare in modo di ottenere il fiocco di una fata. In questo periodo numerose fate compiranno sedici anni e il loro fiocco cadrà. Sarà la vostra occasione!-

-E come possiamo prenderlo?! Ormai tutte le fate fanno molta attenzione al loro fiocco.- colui che aveva appena parlato, era Bright, il mio migliore amico. Eravamo molto diversi: io avevo gli occhi e i capelli cobalto, ero molto alto con un corpo asciutto e tonico, e una bellezza invidiabile; Bright, invece, aveva i capelli color del grano e gli occhi di un colore tra il rosso e l’arancione, era poco più basso di me e anche lui di aspetto non era male. Ma io ero il più fico dell’accademia e il più stronzo di sempre. Infatti, io ero il tipo da una botta e via che passava in numerosi letti in poco tempo. Non era ancora nata la persona in grado di resistere al mio fascino.

-E chi lo sa se qualcuno non presterà attenzione?- dopotutto non era così noioso come pensavo, a quanto sembrava, anche lui aveva quel comportamento tipico da Demons.

-Cosa succederebbe se ottenessimo il fiocco?- chiese un ragazzo dai capelli castani e gli occhi simili a quelli di Bright, Koaru.

-La fata proprietaria del fiocco diventerà la vostra schiava e dovrà obbedire ad ogni vostro ordine.- Ogni ordine…

-Avrò quel fiocco.- dissi con estrema certezza e sicurezza.

Finalmente il suono della campanella, diede fine alla noiosa lezione.

-Bene, ora sparite e cercate i fiocchi delle fate!- Si capiva benissimo che il professore stesse nascondendo qualcos’altro in quella spiegazione, se così si poteva definire. Ma io non ero il tipo da farsi ingannare dalle persone, ero l’esatto opposto e se ne sarebbe accorto perfino lui che si credeva il governatore del mondo. Povero, che pena mi faceva.

Quella notte, esattamente quella del mio compleanno, feci un sogno alquanto bizzarro. Credevo di trovarmi nel regno dei Demons o almeno lo pensavo, dato che corrispondeva perfettamente alle descrizioni dei libri che leggevo in continuazione. Era un luogo caratterizzato soprattutto da fuoco e fiamme, malvagità e crudeltà. Stavo volando tranquillamente, mentre continuavo a guardarmi intorno. Mi sembrava che conoscessi tutto: le strade, le case, i monumenti. Tutto. Com’era possibile? Questo nei libri non l’avevo mai letto. Improvvisamente mi affiancò un demone, il quale trasudava sensualità da tutti i pori. Aveva i capelli spettinati color cobalto, un fisico atletico e slanciato, delle enormi ali nere, ma ciò che più colpiva del suo aspetto, erano gli occhi. Erano dello stesso colore dei capelli e riuscivano ad ipnotizzarti e ad impedirti di distogliere lo sguardo. Erano qualcosa che non avevo mai visto in tutta la mia vita. Ero sicura che nemmeno la più bella e la più preziosa delle gemme, sarebbe riuscita a competere con quei pozzi cobalto. Il demone mi prese un polso e mi tirò a sé in un abbraccio, ma era per lo più una gabbia.

-Fatina mia, finalmente ti ho trovata. Vieni, torniamo a casa per continuare quello che abbiamo interrotto stamattina.- lo disse con tanta di quella malizia che sentii una scarica elettrica salirmi su per la schiena. Aspetta un momento, chi sarebbe sua? Io non di certo! Cercai di scrollarmelo di dosso, ma non si spostò nemmeno di un millimetro. Era troppo forte per me. Lo vidi infilare la mano destra nella tasca dei suoi jeans neri e ne tirò fuori un fiocco. Ma quello era il mio fiocco, nonostante fosse molto più grande e di colore argentato, riuscivo a riconoscerlo. Com’era riuscito ad averlo? Il demone mi si avvicinò all’orecchio, sentii il suo fiato caldo solleticarmi. Un altro brivido.

-Devo usarlo per forza o lo capisci con le buone?- che cosa voleva dire?

-Lasciami andare!- provai a liberarmi, ma, come il tentativo precedente, non conclusi niente.

-Vieni con me ed andiamo a divertirci.- quell’ordine non era riferito a me, bensì al mio fiocco. Da lì a poco, sentii una forza strana che mi obbligava ad obbedire. Smisi di dimenarmi e il mio sguardo si fece spento. Era come se non controllassi più il mio corpo.

-Sì, mio signore.- quella non potevo essere io! Doveva essere una mia sosia, per forza!

Mi risvegliai dal mio sogno, urlando come una pazza isterica. Mi misi le mani tra i capelli per cercare di calmarmi, ma non ci fu verso. Scoppiai a piangere nel momento in cui entrò mia madre nella mia camera. Quest’ultima, preoccupatissima per me, mi strinse a sé e mi accarezzò i capelli lentamente. Io continuavo a piangere disperata, non riuscivo a dimenticare quello stramaledettissimo sogno.

-Fine, calmati. È tutto a posto adesso.- la strinsi più a me, era la mia ancora di salvezza. -Hai fatto un incubo, tesoro?- altro che incubo! Qualcosa di molto, ma molto più spaventoso di un semplice incubo. Quest’ultimo, in confronto a quello di stanotte, sarebbe stato un sogno meraviglioso. Mi venne in mente il mio fiocco in mano a quel demone ed iniziai a gridare di nuovo.

-Basta, Fine!- mia madre era sempre più preoccupata. Ero sicura che da un momento all’altro, sarebbe scoppiata a piangere anche lei. Così presi un profondo respiro per calmarmi e le chiesi se avessi ancora il mio fiocco tra i capelli. Lei mi rispose di sì ed io, immensamente sollevata, mi asciugai le lacrime e mi allontanai un po’ da lei. Passarono pochi minuti e mia madre riprese ad essere la stessa di sempre, bella e splendente come il Sole.

-Buon compleanno, tesoro.- mi disse raggiante -Ho preparato una sorpresa per te stasera.- era la mamma migliore di sempre!

-Quale sorpresa?-

-Se te lo dicessi che sorpresa sarebbe?- non riuscii più a trattenere la mia gioia e l’abbracciai forte. Mi ricordai che tra un paio di minuti avrei avuto un appuntamento con Rein presso il parco principale della città. Così salutai mia madre e m’incamminai verso la mia destinazione. Quando arrivai, trovai la mia migliore amica, seduta su una panchina di fronte al laghetto, nel quale nuotavano numerose creature magiche acquatiche. Teneva tra le mani un pacchetto a strisce di colore rosa e viola, chiuso con diversi nastri bianchi e azzurri. Mi avvicinai a lei e le chiesi scusa per l’enorme ritardo. Rein mi disse di non preoccuparmi e mi mise tra le mani il pacchetto.

-Tanti auguri, Fine.- l’abbracciai ed iniziai a scartare la carta dal mio regalo. Dentro vi trovai un meraviglioso ciondolo a forma di farfalla argentata, sull’ala destra in basso c’era un brillantino rosso.

-Grazie infinite, Rein. È stupenda.- ero davvero fortunata ad averla conosciuta. Quando alzai lo sguardo sulla sua testa, vidi il suo fiocco diverso da com’era prima. Adesso era più grande e glitterato, aveva diversi pizzi bianchi con sfumature azzurre e aveva deciso di portarlo come un elastico. Chissà come si sarebbe trasformato il mio. Non vedevo l’ora! Dopo una mezzoretta passata insieme alla mia amica, ci salutammo, perché lei doveva andare alla lezione di pianoforte. Mi sedetti a terra con la schiena appoggiata sul tronco di un albero per poter pensare con tranquillità. La trasformazione del mio fiocco occupava gran parte dei miei pensieri, ma solo una parte, perché non riuscivo a dimenticare quel demone dagli occhi cobalto. Avevo un brutto presentimento. All’improvviso, il mio fiocco cadde a terra avvolto da una luce argentata e porpora. Ero sicura che tutto ciò fosse dovuto alla trasformazione, perciò continuai a stare seduta ad osservarlo tranquillamente. Ma uno strano vento, arrivato misteriosamente, lo spinse verso il regno dei Demons. Quest’ultimo, infatti, si trovava esattamente sotto il luogo in cui abitavano le fate. Questa divisione era stata decisa dai primi abitanti di Wonder, i quali ritenevano opportuno separare i due diversi popoli che facevano guerre in continuazione. Si decise che il regno delle Fairies si sarebbe stabilito su in cielo, sospeso in aria grazie ad una potente magia bianca; quello dei Demons, invece, sarebbe sorto a terra, nascosto da una coltre di fumo e di magia nera. Da allora le guerre diminuirono a poco a poco, ma non cessarono mai. Spalancai le mie enormi ali rosa con sfumature viola, simili a quelle di una farfalla, e scesi in picchiata per cercare di raggiungerlo, prima che fosse troppo tardi. Quando riuscii a prenderlo, mi ritrovai dinanzi quel demone. Iniziai a sudare freddo e sentii la paura impossessarsi di me. Lo guardai per qualche secondo, che per me parvero degli istanti interminabili, e cercai di ritornare il più velocemente possibile nel mio regno. Ma il demone, come se avesse letto i miei pensieri, mi prese il polso e mi avvicinò a sé. Mi sembrava di rivivere quello stramaledetto sogno, con l’unica differenza che, stavolta, era la realtà.

-Dove credi di andare, Bambolina?- disse con un ghigno –Oh, cos’abbiamo qui?- mi strappò il fiocco dalle mani e lo guardò attentamente. Cercai con tutte le mie forze di riprenderlo, ma riuscii solamente a farlo cadere di nuovo. Proprio nel momento in cui tentai di scrollarmi di dosso il demone, il vento di prima lo fece volare sopra le nostre teste. Lo vidi diventare più grande e cambiare colore in argento abbellito con glitter dello stesso colore. Quando la trasformazione finì, tentai di raggiungerlo, ma il Demons fu più veloce di me.

-Ti prego, ridammelo!- cercai di riprenderlo, ma lui, con la mano libera riuscì a bloccarmi, mentre con l’altra mise il mio fiocco nella tasca dei suoi jeans. Provai a mordergli il braccio, ma anche quel tentativo fu vano.

-Scherzi? Ora che ho una serva tutta per me? Così mi deludi.- scoppiò a ridere e mi costrinse a volare verso il suo regno. Mi dimenai per impedirglielo e, con mio immenso stupore, riuscii a liberare un braccio dalla sua possente presa. A quel punto, gli diedi una gomitata allo stomaco, ma era come se gli avessi fatto il solletico.

-Se continuerai a dimenarti, sprecherai le energie inutilmente.- smisi di dimenarmi. Aveva ragione, ma cos’altro potevo fare? Le avevo provate tutte, fallendo miseramente -Brava.- o meglio, le avevo provate quasi tutte. Iniziai ad urlare con tutta la voce che avevo in corpo, pregando che qualche fata sentisse i miei urli disperati.

-Smettila.- ma io continuavo ad urlare senza sosta. -Uffa, come sei noiosa.- mi si avvicinò pericolosamente al mio volto. Non feci in tempo a scostarmi, che poggiò rudemente le sue labbra sulle mie. Quello era il mio primo bacio e lui, senza il minimo scrupolo, me l’aveva rubato! Ma questo non era niente in confronto a ciò che osò farmi dopo! Quello stronzo, dopo avermi morso le labbra per farmele dischiudere, fece entrare la sua lingua nella mia bocca. L’odiavo! Quando si allontanò da me, sentii un dolore lancinante in tutto il corpo, ma soprattutto nel cuore. Era troppo doloroso, mi sentivo risucchiare tutte le forze. Iniziai ad avere numerosi capogiri ed ero certa che, se prontamente il demone non mi avesse afferrata tra le sue braccia, sarei precipitata ad un’elevata velocità. Il Demons mi passò un braccio sotto le ginocchia e mi prese in braccio. Si avvicinò alle possenti mura nere che davano l’accesso al suo regno, ma, nel momento in cui le varcò, svenni ormai priva di forze.

-Adesso mi appartieni. Da oggi sarai soltanto mia.-

Angolo autrice: Come vi sembra questo capitolo revisionato? È scritto un po’ meglio? *incrocio le dita* Spero che mi farete sapere cosa ne pensate con una piccola recensione, mi renderete immensamente felice. <3 Come vedrete alla fine di ogni capitolo revisionato, troverete due angoli autrici. Ho deciso di lasciare quello vecchio per far ricordare che questa, una volta, era una storia a due mani. Ricordatevi una cosa: Siete la mia voglia di scrivere! <3 Ciao, Piccola Yuki.

[Angolo autrici: Povera Fine! :O La rovina di cui parlava la leggenda è capitata a lei. Shade che cosa farà a Fine? E le fate lasceranno Fine in mano ai demoni?

Per scoprirlo continuate a seguirci. ^^ <3<3.]

Capitolo revisionato. (05/08/2014)

   
 
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