Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: feeltheromance    04/12/2012    8 recensioni
-Come avete fatto ad arrivare qui? Viaggio nel tempo? O forse avete modificato lo spazio?- comincia preso dall’entusiasmo. L’uomo in trench inclina la testa di lato, osservandolo con un’espressione buffa. Poi i suoi occhi blu cercano quelli del compagno e sul suo viso John riesce a leggere un misto di confusione e inquietudine che scompaiono appena il ragazzo gli presta attenzione.
~
In cui Dean e Castiel finiscono in un universo parallelo e vengono importunati e praticamente psicoanalizzati da questo strano tipo con gli occhi ghiacciati che sembra conoscerli meglio di loro stessi e una volta tornati a casa, l’angelo e il cacciatore parlano del fattorino della pizza.
~
[ destiel + accenni johnlock - nessuno spoiler ]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fandom: Supernatural/Sherlock BBC.
Pairing: Dean/Castiel, accenni Johnlock.
Rating: verde.
Beta: il mio cervello.
Genere: Slice of life, fluff.
Warning: nessuno spoiler particolare, slash.
Words: 1.748
Summary: In cui Dean e Castiel finiscono in un universo parallelo e vengono importunati e praticamente psicoanalizzati da questo strano tipo con gli occhi ghiacciati che sembra conoscerli meglio di loro stessi e una volta tornati a casa, l’angelo e il cacciatore parlano del fattorino della pizza.
Note: Buonaseeeeera! Aw, finalmente sono riuscita a finire questa stupidata u-u era da un po’ che l’avevo iniziata e non sapevo come finirla, ma alla fine ce l’ho fatta O/ si vede che la 8x8 mi ha dato la forza *ride * ma non parliamo della puntata che se no asdfghjkl. çoç Per quanto riguarda la ff, spero tanto di non aver scritto cavolate perché insomma, rendere Sherlock verosimile è un bel po’ difficile (almeno per me, oh) e non sono molto soddisfatta di com’è venuto, ma non riuscivo a fare di meglio ;___; anche perchè la serie l’ho vista tipo un sacco di mesi fa. E sto meditando di riguardarmi tutte le sei (LOOOL) puntate, ma lo farò soltanto in un momento di estremo angst. Because of reasons. MA COMUNQUE, spero che questa stupidatina non infastidisca nessuno, care fan di Sherlock e di Supernatural (se siete entrambe siete delle figone.) e detto questo mi ritiro nelle mie stanze a mangiare cioccolato, gnam. Gabriel mi starà invidiando. *pensa a Gabe comincia a piangere e s’ingozza di cioccolato*
Okay, basta che le note stanno venendo lunghe come la Madonna incoronata. Ciao gente, buona lettura, se avete voglia di lasciare qualche critica recensite che sono sempre ben disposta a leggerle çvç vivubi. A presto –spero. ~ S.
Dedica: Non l’ho scritta per qualcuno in particolare, ma la dedico alla mia migliore amica che in questo momento ha bisogno di sentirsi un po’ meglio e io darei un braccio per poter stare con lei in questo periodo. Ma siccome il braccio me lo tengo, devi accontentarti di questa fan fiction ;o; ti amo tanto, ci vediamo tra 29 giorni, patata ;-; sei il mio Dean <3

 
 
 

- Mamihlapinatapai.



 Image and video hosting by TinyPic

 

 
 


“Two men, like brothers, not in blood but in bond.”

 
 
  John avvolge le mani attorno alla tazza ricolma di cioccolata bollente e la sorseggia con calma, lasciando che il caldo della bevanda lo rinfranchi lentamente.
Londra è parecchio fredda in quei giorni, più del solito, il cielo è sempre coperto da nuvoloni grigi e se non amasse alla follia quella meravigliosa città, probabilmente ne sarebbe infastidito.
Rabbrividisce nel maglione di lana e alza lo sguardo sul suo –collega? Coinquilino? Compagno?- amico.
Sherlock, seduto di fronte a lui, ha lo sguardo fisso su qualcosa alle sue spalle e John riconosce immediatamente l’espressione sul suo volto.
La fronte corrucciata, gli occhi di ghiaccio che scattano da un particolare all’altro, cogliendo ogni dettaglio e le labbra tirate in una linea sottile.
È l’espressione che gli si dipinge sul viso quando è particolarmente concentrato e sta deducendo qualcosa.
-Sherlock? Che cosa stai guardando?- domanda.
È incuriosito, ha quasi voglia di voltarsi e scoprirlo da solo ma si trattiene. Se lo facesse si rovinerebbe la parte divertente.
-Quei due non sono di qui.- mormora il detective senza spostare lo sguardo cristallino –John, c’è qualcosa che non riesco a capire.-
Gli viene quasi da ridere. Non c’è mai nulla che Sherlock Holmes non riesca a capire.
Dopo un attimo il volto del moro si apre in un sorriso trionfale.
-Trovato!- esclama, battendo una mano sul tavolo macchiato del bar.
…Appunto.’ Pensa John sorridendo.
A quel punto non resiste alla curiosità, così si volta e segue lo sguardo dell’altro.
Un paio di tavoli dietro di loro ci sono due uomini, seduti l’uno davanti all’altro. Quello di spalle ha i capelli castani e una giacca di pelle scura, mentre l’altro sembra stare sprofondando nell’impermeabile beige che lo avvolge. John nota che quest’ultimo ha un’espressione corrucciata, profondamente assorta. Sembra perso in un mondo tutto suo.
Nonostante questo però, sembrano delle persone completamente normali. Si volta di nuovo verso Sherlock, non capendo cosa ci sia di tanto emozionante in quei due, ma non fa in tempo a proferire parola che l’amico lo precede.
-Seguimi, John.- scatta in piedi e  il biondo cerca di fermarlo, di farlo ragionare, che diamine sta facendo, non può certo andare ad importunare –perché è l’unica cosa che fa di solito- due sconosciuti così come se niente fosse.
E invece lo fa.
-Sherlock, fermati, cos’hai intenzione di--
Il detective gli sfugge e raggiunge l’altro tavolo. John sospira e lo affianca lentamente, imbarazzato.
Non si abituerà mai ai comportamenti dell’amico.
-Buongiorno, signori.- saluta cordialmente il moro. I due tizi alzano lo sguardo su di loro e John viene colpito dall’intensità del blu che dipinge le iridi dell’uomo in trench. È un blu puro e brillante, davvero bello. Non ha mai visto nulla di simile, sembra inumano.
-Sì?- fa l’altro ragazzo. Rivolge loro uno sguardo sospettoso e John sta per trascinare via Sherlock, ma come sempre non è abbastanza veloce.
-C’è qualcosa in voi che non mi convinceva e,devo ammetterlo, ho dovuto ragionarci un po’ ma naturalmente poi ho capito.- comincia mentre gli si illumina lo sguardo.
Eccolo che parte’ pensa John sospirando.
-Come avete fatto ad arrivare qui? Viaggio nel tempo? O forse avete modificato lo spazio?- comincia preso dall’entusiasmo. L’uomo in trench inclina la testa di lato, osservandolo con un’espressione buffa. Poi i suoi occhi blu cercano quelli del compagno e sul suo viso John riesce a leggere un misto di confusione e inquietudine che scompaiono appena il ragazzo gli presta attenzione.
-Dean, chi è quest’uomo? Non è un demone, ma nemmeno un angelo, come fa a sape--
Il ragazzo di nome Dean tossisce in modo del tutto innaturale, ma Sherlock e John fanno finta di non notarlo.
-Ehi, Cas, ma cosa dici!- scoppia a ridere, dando una pacca un po’ troppo vigorosa sulla spalla dell’altro. Si rivolte a Sherlock –Scusami, si può sapere chi diavolo sei e cosa vuoi da noi?-
John riconosce una punta di inquietudine e fastidio nella sua voce.
-Presumo sia viaggio nel tempo, ne sono quasi certo.- esclama Sherlock, ignorando totalmente le sue domande. Gli brillano gli occhi, come sempre quando comincia a ragionare su qualcosa di inspiegabile –I vostri gesti e la vostra attenzione verso l’altro rivelano che siete emotivamente legati. Non siete di queste parti e avete paura di qualcuno o qualcosa, dato che vi guardate attorno con aria circospetta e attenta quasi una volta ogni due minuti. In più, dal modo in cui vi guardate si può capire che vi conoscete da molto tempo e il vostro non è un rapporto normale. Siete legati da molto dolore, ma anche da una grande voglia di andare avanti e ottenere quello che volete. Siete dei combattenti, anche se non ho ancora capito bene di che genere e avete fatto dei grandi sacrifici nella vostra vita. e soprattutto, sembrate dipendere completamente l’uno dall’altro.
Dunque la mia domanda è del tutto logica. Perché due uomini, che si amano in modo così viscerale e unico si trovano in un tempo e forse anche in uno spazio che non è il loro?-
John si sente andare a fuoco le guance e abbassa lo sguardo, mortificato. È mai possibile che Sherlock sia sempre così inopportuno?
Ha voglia di tirargli un cazzotto. Uno di quelli potenti.
Il ragazzo di nome Dean ha gli occhi sgranati e un’espressione tra l’imbarazzato e il terrorizzato. L’altro si sta fissando le mani come se fossero la cosa più interessante del mondo.
-Come-- Chi diavolo siete, si può sapere?- mormora il ragazzo dopo un attimo di smarrimento.
John pensa che sembra essere lui il leader tra i due. È lui quello che parla ed è su di lui che fa affidamento l’uomo in trench, Cas, si vede –come ha detto Sherlock- dagli sguardi profondi che gli rivolge.
-Mi chiamo Sherlock Holmes e questo è il dottor John Watson.- sorride cordialmente, stringendo la mano ad entrambi. Quando la porge all’uomo di nome Castiel, questo lo osserva per un attimo, poi cerca l’approvazione nello sguardo di Dean e solo dopo averla trovata ricambia la stretta.
John legge in quei piccoli gesti una profonda dedizione, stima e affetto. Si sente scaldare il cuore di fronte a quelle piccole attenzioni e si rende conto che effettivamente non c’è bisogno dell’intuito di Sherlock Holmes per accorgersi che quei due sono legati da un sentimento ben diverso dalla semplice amicizia.
-Seriamente, come vi chiamate ragazzi?- domanda Dean ridacchiando –Non penserete davvero che sia così stupido.-
John non capisce cosa intende, ma Sherlock non sembra intimorito.
-Oh, avete viaggiato nel tempo, è normale che qualcosa qui vi appaia strano.- dice gentilmente –Non dateci troppo peso. Piuttosto, sarei davvero curioso di sapere con che tipo di mezzo di trasporto siete giunti fin qui.-
John non sa davvero come, ma finisce per sedersi al tavolo di quel Dean e del suo amico, in compagnia di Sherlock che non la smette di sproloquiare di viaggi nello spazio e roba simile.
Dean e Castiel sviano tutte le sue strane domande, ma nonostante questo riescono ad intrattenere una conversazione piuttosto piacevole.
Dopo un po’ Castiel si alza.
-Dean, dobbiamo andare, adesso.- gli posa una mano sulla spalla. Il ragazzo gli regala un sorriso appena accennato ma dolcissimo e John si sente arrossire nel pensare a quando Sherlock lo guarda così.
Capita raramente, ma quando lo fa John si sente sciogliere come un ragazzino.
-Bene Sherlock,- Dean pronuncia il nome sorridendo divertito –e John. Noi togliamo il disturbo. È stato un vero piacere conoscervi.-
Si allontana e Castiel sta per seguirlo, ma esita un momento.
-Dovresti scrivere dei libri.- dice rivolto a John –Io e Dean non siamo gli unici che condividono un legame così prezioso.-
Si volta e se ne va, lasciando John con la bocca mezza aperta e le guance arrossate per l’imbarazzo.
 
~
 
-Dean, pensavo che Sherlock Holmes non esistesse davvero.- mormora Castiel perplesso, una volta che hanno fatto ritorno a casa, sani e salvi –Mi avevi detto che non era reale.-
Dean poggia il pugnale che stava pulendo e lo guarda a lungo.
-Cas, dimmi una cosa.- corruccia la fronte –Sembriamo davvero così tanto…gay?-
L’angelo inclina la testa di lato e gli si avvicina un po’.
-Io credo di sì. Sherlock non è stata la prima persona a farcelo notare.- fa tranquillamente –E tu somigli tanto a uno dei protagonisti di quei film con la baby sitter e il fattorino della pizza e--
-Okay, okay, ho afferrato!- lo ferma il cacciatore prima che Castiel possa raccontargli l’interessantissima trama di un qualche porno che ha visto passare in tv –Dio, spero almeno che fosse un porno etero.-
-A dire la verità i protagonisti erano tutti uomini.-
Castiel lo dice come se niente fosse, così con quel suo modo così casto e innocente di parlare delle cose meno caste ed innocenti del mondo e le sinapsi di Dean si stanno suicidando in massa e il ragazzo cerca di frenare tutto quel discorso prima che sia troppo tardi, perché davvero, non sopravviverebbe a quella discussione. Non con Cas.
-Farò finta di non aver sentito quello che hai detto.- dice, ma la sua mente sembra essere di un’altra idea perché gli sta facendo sfilare davanti certe immagini di lui e Castiel che fanno cose indicibili e- okay, deve calmarsi. Definitivamente.
-Dean, tu non hai negato.- dice l’angelo dopo un attimo di silenzio.
-Non ho negato cosa?-
-Quello che ha detto Sherlock.- spiega Castiel guardandolo con due occhi lucidi, bellissimi. Sembra che gli stia offrendo il mondo. –Il legame che ci divide e tutto il resto.-
-Lo so.- mormora il cacciatore fissandosi le scarpe –Non avrebbe avuto senso negare l’ovvio.-
Castiel non risponde ma sorride appena, soddisfatto della risposta. Solitamente Dean liquida tutte le questioni che includo anche lontanamente i propri sentimenti con un ‘non rompere, Cas’ o un ‘smettila di fare il finocchio, sto bene’ e altre espressioni carine di questo genere.
Dovrebbero incontrare Sherlock Holmes più spesso.
-E’ un problema per te che le persone intuiscano che, uhm…- Castiel aggrotta le sopracciglia, concentrato nel trovare il termine più adatto -…io e te abbiamo questo legame?-
Dean si alza e si sente quasi in colpa di fronte all’espressione mortificata dell’angelo.
-No, penso che dovrò farci l’abitudine.- ghigna e si abbassa per baciarlo dolcemente.
Se deve far sapere a tutti che lui e Cas hanno questa-- relazione, o qualunque cosa sia, almeno vuole farlo per bene.
 
 
 



 
FINE.
--
Mamihlapinatapai: guardarsi reciprocamente negli occhi, sperando che l’altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che nessuno dei due vuole fare per primo.
Basically, la destiel in generale. True story.

 
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: feeltheromance