Love story

Prologo









"Che cosa si può dire di una ragazza morta a venticinque anni? Che era bella? Che era inteliggente? Che amava Mozart e Chopin...i Backstreet boys... e me?".



La neve cadeva sulla città di New York da diversi giorni oramai, il freddo regnava sovrano mentre una ragazza correva per quelle vie trafficate perchè in ritardo.
Correndo non si accorse di un ragazzo che stava svoltando l'angolo sbattendole contro e mandandola a terra con tutti i suoi libri.
"Donna perchè non stai attenta dove metti i piedi" aveva esclamato il ragazzo da una capigliatura a fiamma colore dell'ebano e gli occhi scuri come pece.
"Io ho nome sai? Mi chiamo Bulma e non donna e adesso aiutami a raccogliere tutti i libri" aveva risposto un po' alterata per il contrattempo e la sgarbatezza di quel giovane.
"Tsk cosa ti fa credere che ti aiuterò?" Controbatté alzandosi dal gelido marciapiede sistemandosi subito dopo i pantaloni e la giacca sgualcita.
"Sei un riccone vero? Tipico di voi non aiutare la gente, e che non ti venga in mente di invitarmi al bar per un caffè per farti perdonare perchè io non vengo" disse fiera alzandosi da terra e cominciando a raccogliere tutti i libri sparsi per la strada.
Il ragazzo roteò gli occhi al cielo, possibile che con tutte le donne che esistono sulla faccia della terra proprio una così acida doveva incontrare?
Controvoglia aiutò quella Bulma o come si chiamava a raccogliere tutti quei testi sicuramente universitari, una volta presi glieli porse alla proprietaria.
"Cosa ti fa credere che ti porterò a prendere un caffè come scuse Donna?"

Ed ecco che erano andati proprio in un bar li vicino, malediva se stesso per aver invitato una donna come quella a prendere un caffè, ma cosa li era passato per la mente?
"Comunque non mi hai ancora detto come ti chiami, o preferisci che ti dia io un sopranome del tipo scimmione?" Aveva chiesto Bulma sorseggiando successivamente il caffè ancora troppo bollente per il suo palato.
"Vegeta, mi chiamo Vegeta e non provare a chiamarmi mai più scimmione, hai capito Donna?" Ed aveva incrociato le braccia al petto un po' infastidito, come poteva chiamarlo scimmione non era mica un animale lui.
Si mise ad osservare i libri di quella ragazza dalla strana capigliatura azzurra, erano strani così incuriosito chiese: "che cosa studi Bulma o come ti chiami?"
La ragazza sospirò, almeno il nome l'aveva ricordato quello scimmione, posò la tazzina vuota sul tavole e rispose "sono al terzo anno del Dams e studio musica. Seguo i corsi di etnomusicologia, acustica musicale e drammaturgia musicale, e sto tentando di prendere la borsa di studio per poter continuare a studiare musica in Austria. Tu invece cosa fai oltre ad essere figlio di papà?"
Il ragazzo tornò ad osservarla, si stava laureando in musica e voleva vincere una borsa di studio "certo che ha le idee chiare" pensò Vegeta perdendo i suoi occhi in quell'oceano azzurro diventando subito rosso non appena la ragazza li sorrise.
Si schiarì la voce e subito dopo cominciò a parlare "Sto studiando per diventare un avvocato come mio padre, ma gioco pure a basket anzi perchè non vieni a vedere la partita stasera?"
La ragazza guardò l'orologio e si accorse che era tardi senza avere il tempo di risponderli lo salutò e presi libri e borsa corse via dal bar per arrivare all'appuntamento.
Vegeta si infastidì del comportamento di quella ragazza, come si permetteva di lasciarlo li su due piedi e con una domanda in sospeso? Lui era Vegeta Price, nessuno poteva permettersi di trattarlo in quel modo.
Il suo sguardo cadde su un fogliettino, lo prese tra le mani e ne lesse il contenuto.
Un sorriso si formò sul volto, gli aveva lasciato il numero del cellulare con scritto a presto.
Non poteva essere più felice, fin dal primo momento aveva intenzione di portarsela a letto come un altro dei suoi trofei, e ci sarebbe riuscito il più presto possibile.
Ma quello che non poteva immaginare era che le cose sarebbero cambiate da quel giorno in poi.

Bulma con il fiato corto e la lingua a terra per la corsa arrivò finalmente nel luogo dove aveva appuntamento con Goku, un suo compagno di corso.
"Sei in ritardo Bulma" la sgridò facendole un sorriso subito dopo, quel ragazzo non riusciva a restare serio più di un minuto, ma la cosa che aveva colpito tanto Bulma da farlo diventare uno dei suoi amici era il fatto che  fosse buono e gentile con tutti nonostante la sua posizione sociale.
"Guarda che non tutti ci chiamiamo Goku Price e ci possiamo permettere di venire in biblioteca con la macchina con l'autista" il ragazzo sorrise, le porse il braccio e insieme a lei entrò dove gli altri li aspettavano per studiare.
Goku osservava Bulma, si era innamorato di lei dal primo momento che l'aveva vista, era tanto bella quanto sfortunata.
A differenza sua lei era orfana e non aveva un soldo, per mantenersi lavorava in un locale la sera e il giorno studiava all'università grazie ad un concorso in cui era arrivata prima, i partecipanti dovevano scrivere una canzone e presentarla ad una giuria, il primo premio era proprio la possibilità di prendere la laurea in uno dei corse del Dams.
Quello che amava di Bulma era anche la genialità che possedeva, non aveva mai visto tanto ingegno in una donna, lei era diversa da quelle che aveva conosciuto ed era proprio per questo che le piaceva , non era la figlia di un avvocato, o di un medico, lei era Bulma, Bulma Brief.
Ma quello che Goku non immaginava era il fatto che anche suo fratello Vegeta voleva quella ragazza, anche se in modo diverso.












Ho avuto un ispirazione e ho cominciato a scrivere questa Long su Vegeta e Bulma, spero di non essere caduta troppo nell'OOC anche perchè non era mia intenzione, nonostante sia un Au vorrei cercare di mantenere il carattere originale dei personaggi.
Come avrete sicuramente capito dalla frase iniziale, che ho preso in prestito anche se un po' cambiata dal film  Love story che da anche il titolo alla fic, è una storia triste, ma non lo sarà completamente.
Spero di avervi incuriosito con questo prologo e che mi continuerete a seguire.
Grazie anticipatamente.

Princess_serenity_92