Torta
di mele e Trench
Un tetro
giorno di pioggia come tanti,come tanti in quel periodo in cui Sam e
Dean
avevano deciso di concedersi una pausa. Perché una pausa di
certo ci voleva
dopo aver sventato quell’evento così importante, l’Apocalisse. Sam aveva
ricevuto un premio,Jessica. Lei era stata
riportata in vita e per lei e Sam si profilava una seconda chance.
Dean,per lui
nessun premio,per lui che si era ribellato alla profezia
divina,agendo secondo il proprio istinto - rivelatosi
esatto - tra l’altro,nulla.
Castiel
seduto in silenzio ed immobile al tavolo della cucina di Bobby
aspettava Dean,
il cacciatore gli aveva promesso di condividere con lui la sua
specialità
preferita la torta di mele. Castiel
non aveva idea di cosa fosse una torta di mele,non capiva esattamente
cosa
fosse il cibo e perché gli umani lo mangiassero, spesso
aveva guardato Dean
mangiare ed era stato strano,il cacciatore tendeva a divorare tutto
ciò che gli
veniva dato con una tale fretta da non consentirgli di capire affondo
quell’atto tanto particolare.
D’un
tratto
sentì il rumore della chiave girare nella toppa, e subito
dopo la porta
chiudersi sbattendo,poteva essere solo Dean,pensò
l’angelo tra se e se, perché
solo lui aveva la cattiva abitudine di sbattere incurante la porta.
Castiel
fissò lo sguardo sull’uscio della cucina
aspettando di vedere Dean.
“Eccomi
qui
finalmente” disse sornione il cacciatore avvolto nella giacca
zuppa reggendo un
sacchetto in mano. Si sfilò il giubbotto e lo
lanciò sulla sedia vicina.
“ Sei
bagnato,vuoi che ti asciughi?” disse l’angelo
fissandolo serio e inclinando il
capo.
Il
cacciatore non poté far a meno di sorridere, “Sei
pazzo Cass?” dichiarò
divertito.
“Perché?”
chiese l’angelo dubbioso scrutandolo attentamente con gli
occhi profondi come
il mare.
“Gli
umani o
gli angeli non si asciugano a vicenda Cass” disse Dean
nascondendo a mala pena una
grande risata.
Il rumore
fragoroso
di un tuono e la pioggia più battente fecero sobbalzare
Castiel,i temporali non
gli piacevano,lo facevano star male,rievocavano nella sua mente brutti
ricordi,brutti ricordi vissuti in Paradiso,giorni tempestosi in cui i
suoi fratelli più grandi
si divertivano a
picchiarlo,a deriderlo perché era il più piccolo
e tanto diverso da loro,dagli
altri angeli. L’angelo chinò lo sguardo smarrito
sul tavolo cercando di
nascondere la sua paura.
“Cass
che ti
prende?...”
“ Il
temporale,mi spaventa.. brutti ricordi Dean…”
Un breve
silenzio si intromise tra loro,un silenzio nel quale Castiel si sentiva
mortificato per questa sua paura tanto sciocca,una paura che neanche il
tempo,i
secoli trascorsi avevano cancellato. Quella paura era indelebile nel
suo
cuore,indelebile come l’inchiostro.
“Anche
a me
non piacciono i temporali,hanno..sempre spaventato anche me sai
Cass?”
L’angelo
alzò d’un tratto lo sguardo posandolo nuovamente
sul cacciatore attraverso i
cui occhi aveva scorso un velo di tristezza.
“
D..davvero
Dean?” balbettò Castiel con voce bassa.
“Certo,
io
l’ho superata con la vicinanza di Sam, ed adesso io,
cancellerò questa tua
paura ci sono io accanto a te Cass,ti starò io
vicino,promesso”
Gli occhi di
Castiel si fecero lucidi erano carichi di affetto e rispetto per
Dean,per
quell’uomo che non mancava mai occasione di ricordargli che
loro due e Sam
erano una famiglia vera e propria.
“Grazie
Dean”
sussurrò.
Dean
portò
alla bocca una grande fetta di torta mandandola giù in un
sol boccone,era
sicuramente la porta di mele migliore che avesse mai mangiato tra le
tante
pensò.
“Tieni
dai
Cass,mangiala è buona” proseguì il
cacciatore passando sorridente l’altra fetta
di torta di mela all’angelo.
Castiel la
prese, timoroso di far qualcosa di sbagliato e diede
un morso enorme alla torta,la marmellata
all’interno schizzò ovunque, sul tavolo,sul suo
naso,sulla sua fronte, ed
ancora sul suo adorato e strambo trench come Dean amava definirlo.
Guardava
confuso il pasticcio che aveva combinato non sapendo cosa fare per
rimettere
tutto apposto. Aveva l’aria di un bambino spaventato dalla
sua stessa ombra.
“Sei
proprio
un pasticcione Cass” disse Dean scoppiando a ridere e
prendendo dei tovaglioli.
Il giovane cacciatore si alzò, si avvicinò a
Castiel, e lo ripulì con cura in
viso,prima pulì la fronte,poi il naso,infine Dean
tentò di ripulire insistentemente
senza arrendersi anche il trench sporco in più punti di
torta, ma con scarso
successo. Castiel lo fissava dritto negli occhi incuriosito e colpito
da quello
che Dean stava facendo per lui.
“Non
vuole
proprio togliersi la marmellata di mele dal tuo trench eh Cass?
”proseguì Dean.
“Ma
Dean..”
disse curioso. “Non avevi detto che gli umani o gli angeli
non si asciugano a
vicenda?”
Il
cacciatore non riuscì a trattenere un nuovo sorriso a quella
buffa domanda
dell’amico.
“Beh
per te
faccio un eccezione, sei.. mio fratello”
L’angelo
senza pensarci due volte, posò le sue dita sulla fronte di
Dean ancora abbastanza
bagnato a causa della pioggia, asciugandolo così del tutto.
“
Grazie Cass” disse.
“Però che furbo, tu mi
sistemi con i tuoi poteri, io come faccio con te invece?”
“Io
posso
far tutto sono un angelo” disse scherzoso Castiel.
“Pasticcione”
lo ammonì sornione Dean.
“ Maniaco
delle torte” replicò Castiel.
“Assassino
di Trench” continuò il
cacciatore.
Entrambi si
scrutarono nuovamente e risero,risero spensieratamente come da tempo a
causa
dei propri doveri non facevano. Dean in quel momento capì
che il premio in realtà
come Sam,anche lui
l’aveva ricevuto, e quel premio era certamente Castiel,quell’angelo,quell’amico,quel
fratello tanto buffo,curioso, bizzarro e strano,che
della sua vita,era diventato
parte integrante.