E’ forse pazzia? Oppure semplice genialità?
E’ qualcosa? Oppure nulla? E il nulla non è pur sempre qualcosa?
Inoltre, cosa siamo noi? Si dice che abbiamo l’essere, ma non è possibile che qualcuno o qualcosa ce l’abbia rubato?
Forse le domande sono troppe, o forse troppo poche. O forse, le domande sono inutili nel caso non ci fosse una risposta. Ma senza domande che vita sarebbe?
Questa è vita? O e un solo un sogno, o la morte, o uno strano limbo?
Viviamo? Moriamo? Possibile che niente sia certo?
Per quale motivo esistiamo?
Esistiamo?
Non esistiamo?
Perché non esistiamo?
Queste domande sono stupite?
No. Sì. Forse.
Le risposte sono stupide?
No. Sì. Forse.
C’è una risposta per ogni domanda?
No. Sì Forse.
No, sì, forse: sono risposte? Sono a loro volta altre domande?
Cos’è una domanda?
Cos’è una risposta?
Un mondo senza colori: come immaginarselo? Esiste qualcosa di incolore?
In nero è un colore? E il bianco? I colori esistono?
Cosa vuol dire esistere? Come si fa ad esistere?
Ciò che immaginiamo esiste?
Immaginiamo? Cosa? Perché? Come?
Vediamo?
Ciò che ci circonda è solo una misera illusione?
Cos’è un’illusione? Ci illudiamo? Come? Perché?
La luce è luce? Il buio è buio? O forse, la luce è buia e il buio è luminoso?
Esistono? Esisto? Cosa significa?
Si può dare una definizione ad ogni cosa?
No. Sì. Forse.
Ciò che ho appena scritto ha senso? Qualcosa ha senso? Cosa vuol dire “avere senso”?
Ha un significato?
No. Sì. Forse.
 
Potrei andare avanti così all’infinito in un circolo vizioso?
No. Sì. Forse.