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Autore: FeDevil    05/12/2012    1 recensioni
Nero e Bianca sono due personaggi ormai famosi, a Unima: lui un attore di successo, lei manager della Galleria solidarietà, non si vedono dall'ultimo PWT. Non sanno ancora che Ideali e Verità li riuniranno ancora, assieme a dei vecchi amici, e agli eroi del passato in un'avventura in cui dovranno nuovamente salvare la loro regione.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Ciao a tutti, mi chiamo Federico e sono il lupo ravveduto delle favole. Non ho mai scritto una fanfiction prima d'ora, e tanto meno credevo esistessero fanfiction di Pokémon. L'ispirazione per questa storia mi è venuta quando ho letto "Quando tornerai", di Mitsuki, che vi consiglio di leggere, perché tantocarinaecoccolosa.

Qualche precisazione:

  • Nel forum non esiste una sezione dedicata alle trame dei videogiochi di Pokémon, perciò ho postato la storia nella sezione Anime. Devo comunque avvisarvi che la storia si svolge a Unima dopo la fine di Pokémon Versione Bianca/Nera 2, con qualche cambiamento, che potrete cogliere nei capitoli.
  • Mi piace usare i nomi in Italiano, quando si tratta dei videogiochi di Pokémon - ve ne accorgerete -, e chiamare i protagonisti con il nome del colore della cartuccia di gioco che ho usato. Per la precisione, Bianca e Nero sono i protagonisti di Pokémon Bianco/Nero 2, mentre Bianco e Nera sono quelli dei prequel.
Buona lettura!

“Turururirurù” l’Interpoké stava squillando di nuovo, ma nella confusione del camerino di Nero, nessuno lo poteva sentire. Nero, la più giovane star del Pokéwood riuscita a guadagnarsi la statua di bronzo e il camerino onorario, era circondato da Pokémon e persone che secondo loro lo stavano vestendo e truccando, mentre secondo lui lo stavano strattonando da una parte all’altra.
«Manca ancora molto?» cercò di dire il ragazzo, mentre Froslass gli sistemava il papillon e Mismagius gli allacciava le scarpe con la telecinesi.
Emboar lo zittì con un grugnito che fece sobbalzare tutti i cosmetici che Gardevoir e Gothorita avrebbero litigato per mettergli in faccia.
«Va bene, va bene!»
«Nero!» intervenì la sua assistente «Ricorda che alle dieci e mezza hai la conferenza stampa per l’uscita di Pokéfreaks. Alle dodici Pokéllini ti vuole a casa sua per il brunch del martedì. Ma chi fa un brunch alle dodici? Tra le due cose ho prenotato la spuntatina per i tuoi capelli, mentre prima del pranzo con Zania – Sì, Zania vuole che pubblicizzi ANCORA la sua macchina per tagliarti le unghie nel sogno! – hai la visita dermatologica per quel TERRIBILE brufolo di ben 0.55 mm nella nuca. Ah, e poi…»
Ma Nero non l’ascoltava già più. Era intento a guardare il vuoto, mentre i suoni nella sua testa si confondevano e davanti a lui vedeva solo figure sfuocate di pokémon e persone che si mescolavano con lo sfondo. Era passato quanto, un anno? Un anno e mezzo, da quando aveva vinto il Campionato mondiale di Pokémon? Dopo aver liberato il mondo dal Team Plasma assieme a Bianca e aver vinto contro di lei al torneo mondiale, i due si erano separati. Non sapeva perché, ma proprio in quel momento si ritrovò a pensare alla ragazza di Sciroccopoli con la quale aveva sfidato per la prima volta in doppio i Capimetrò. Che bella amicizia era nata… Senza accorgersene, si trovò catapultato nella galleria solidarietà dei ricordi.
 
«Hydreigon, LANCIAFIAMME!». Il drago cromatico a tre teste eseguì immediatamente l’ordine di Nero e scagliò una lingua infuocata che ricoprì interamente l’area avversaria, colpendo in pieno il Serperior di Bianca. Lo Schermoluce brillò per un secondo, permettendo a Serperior di lanciare Parassiseme sul drago. I semi attecchirono alla svelta e rigenerarono parzialmente l’energia del pokémon d’erba.
 
«Ti servirà più di questo per abbattere il mio Serperior» ghignò la ragazza.
«Eheheh! Credi che non lo sappia, Bianca? Coraggio, fai la tua mossa!»
 
I due continuarono così, scagliando i loro sei pokémon uno contro l’altro: il Mismagius di Bianca incenerì il Metagross cromatico di Nero, Froslass di Nero fece lo stesso con lo spettro della ragazza, mentre l’Haxorus di quest’ultima dissolse inaspettatamente lo spettro di lui.
 
«Audace, lanciare un tipo drago contro la mia dama di ghiaccio!», disse Nero sorridente, mentre ritirava il suo pokémon ormai esausto dalla lotta.
«Eppure ho vinto!» si vantò la ragazza.
«Eheheh»
«Perché ridi? Haxorus ha meno di un graffio! È il mio pokémon più forte, mentre il tuo drago è già stato abbattuto, e anche il tuo pokémon di ghiaccio. A meno che non ne abbia un altro… La vuoi smettere?»
Nero s’inchinò, sgranchendosi le gambe, poi si sgranchì la schiena e puntò la pokéball verso l’avversaria.
Il pubblico si lanciò in un fragoroso applauso, le grida dei tifosi erano sfrenate.
«Rido perché questo pokémon lo conosci benissimo!»
 
 
Una luce lampeggiante attirò lo sguardo di Nero. Era il suo interpoké, che spuntava fuori dalla tasca di una giacca posta su una pila di costumi di scena.
«Ehi, lasciatemi andare un attimo!»
Emboar fece per ruggire, ma Nero lo guardò seriamente di colpo. Bastò lo sguardo dell’allenatore a far tornare il pokémon sui suoi passi. Il giovane ex-campione si divincolò dalla presa dei suoi assistenti e raggiunse l’interpoké. Fu sorpreso nel vedere che lo chiamava un utente anonimo. Rispose, e sul video comparve l’immagine di una persona a lui nota. Una persona che aveva stentato a capire. Una persona con la quale aveva condiviso per un po’ un ideale, un diverso modo di allenare i pokémon. Una persona contro la quale aveva dovuto lottare per farle capire cosa fosse più importante, tra l’amore per la scienza o l’affetto per i pokémon. Ci mise un po’, ma finalmente riuscì a parlare:
«Acromio?»
«Nero. Noto con piacere che anche le grandi star si ricordano di noi umili pokéologi»
Acromio era tutt’altro che un umile pokéologo. Era il più grande esperto di Unima sull’addestramento mirato dei Pokémon, e la sua intelligienza era inferiore soltanto alla sua freddezza. Non che non provasse sentimento positivo alcuno, ma diciamo che era molto facile che, per amore della scoperta, questi sentimenti venissero meno. Da due anni a questa parte, le sue pubblicazioni in fatto di Scienze Pokémon erano incrementate a livello esponenziale, grazie anche agli ex seguaci plasma che gli procuravano tutto il materiale necessario per i suoi esperimenti. Aveva aperto un laboratorio sul percorso 18, collegandolo direttamente a un aeroporto per la Fregata Plasma, riciclando quello che era rimasto del laboratorio P&P del progetto Genesect. Un laboratorio che era anche diventato la sua casa.
 
«A... cosa devo la tua chiamata? N-non ci sentiamo da un sacco di tempo» balbettò Nero. Parlare con Acromio lo metteva sempre in imbarazzo. Tant’è che non si era neanche chiesto come potesse avere il suo numero.
«Ti stupirà sapere che ho da proporti una missione.»
«Cosa?!»
«Hai sentito bene, Nero. Una missione. Avrei chiesto a Bianca, se non fosse che lei ha fallito miseramente e che è scomparsa da trentatré giorni, sette ore e…» BZZZT
Rita, la sua assistente personale, gli strappò l’interpoké di mano e chiuse la chiamata. «Insomma, NERO! Hai un sacco d’impegni, non puoi perdere tempo in questo modo!»
Nero la guardò a bocca aperta, gli occhi sgranati. Non riusciva a dire nulla.
 
«Dunque, dove eravamo rimasti?» incalzò l’assistente, «Ah, sì, la visita dermatologica, poi devi…»
«MA SEI CRETINA?! Hai Magikarp al posto del cervello?! Era una chiamata importante!»
«Senti, se pensi che mi lascerò parlare in questo modo solo perché sei una superstar, io…»
«SEI LICENZIATA!»
 
Rita uscì dallo studio sbattendo la porta talmente forte che il contraccolpo le fece cadere gli occhiali.
 
«Cavolo, cavolo, cavolo!» Nero smanettava con l’interpoké, ma non riusciva a capire come poter contattare Acromio. Nel frattempo, un giovane ragazzo dai capelli blu raccolse gli occhiali a Rita, chiedendo: «La star è in casa?»
«Non voglio più sapere niente di quel…» rispose lei, ma il ragazzo non se ne curò e aprì la porta alle spalle dell’ex-assistente di Nero. L’attore e i suoi pokémon fuori dalle loro sfere (Froslass, Emboar, Mismagius e Gardevoir), che nel frattempo si erano messi a cerchio attorno all’interpoké, cercando di capire come funzionasse, si girarono di colpo verso la figura emersa dallo stipite.
«E’ permesso?» disse lui. Era diventato più alto, e aveva messo su un po’ di muscoli e barbetta.
Lo sguardo di Nero s’illuminò di colpo. «Toni!!» Nero prese l’interpoké e si lanciò verso il ragazzo. I due si abbracciarono, sorridenti.
 
«Quanto tempo!» disse il ragazzo coi capelli alla Quilfish.
«Toni, sai come funziona ‘sto coso?»
«Sono appena arrivato e tutto quello che sai dire è…?!»
«Bianca è in pericolo.»
 
Toni, che stava per ribattere scherzosamente, si fermò, fissando lo sguardo serio di Nero.
«Ti ascolto»
I suoi problemi con il controllo della rabbia erano passati da un po’, e il suo autocontrollo era tangibile.
Nero raccontò quello che era appena successo, mentre Toni si prese una bottiglietta d’acqua dal minibar.
«Non puoi contattare un utente anonimo» disse il migliore amico di Nero.
«E cosa dovrei fare? L’unica cosa sarebbe…»
“Turururirurù”
I due si girarono di colpo verso l’interpoké, che aveva ripreso a suonare. Nero rispose più in fretta che potè a quella che era un’altra chiamata da un utente anonimo. Acromio riprese, serio:
«Come stavo dicendo, vorrei che svolgessi una missione per me»
«Cos’è successo a Bianca?!» gridarono contemporaneamente i ragazzi verso l’apparecchio, per poi guardarsi per un attimo in faccia e di nuovo guardare verso Acromio.
«Quello che le è successo è irrilevante.» rispose lentamente lui «Ha fallito la missione. Missione che ora vorrei affidare a te. Dietro lauto compenso, s’intende. Sto lavorando a un altro Acrocongegno che…»
Toni strappò l’interpoké di mano a Nero e puntò un dito contro lo schermo: «Non hai capito. COS’E’ SUC-CES-SO A BIANCA? Non te lo chiederò un’altra volta!»
Acromio guardò per un attimo con sguardo sprezzante il ragazzo barbuto, poi rispose: «Vi mando le coordinate della Fregata Plasma a questo numero. Vogliate raggiungermi lì per ulteriori spiegazioni.»
BZZZT
La chiamata s’interruppe.
 
Fuori dai Pokéstar Studios, Toni tolse dalla cintura una pokéball, gridando: «Vai, Golurk!»
«Grazie per l’aver scelto di accompagnarmi da Acromio» disse Nero, che nel frattempo si era cambiato, indossando gli abiti sportivi e la sua vecchia visiera portafortuna. Ora portava i capelli molto più corti, ma spuntavano lo stesso dalla visiera che una meraviglia!
«Figurati!» rispose Toni, «Bianca è anche una mia amica. Non c’è bisogno di ricordarti che, dopo quello che avete fatto per il Purrloin di mia sorella, questo è il minimo che possa fare per lei… e per te.»
I due si guardarono per un attimo. Era incredibile come due amici si potessero capire così bene, anche solo con uno sguardo.
«Grazie, comunque.»
   
 
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