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Autore: Najara    06/12/2012    7 recensioni
I Lopez sono una nobile famiglia di maghi, dalla lunga e pura genealogia e Santana ne è l'ultima esponente. E Brittany è Brittany... si incontreranno ancora una volta tra bacchette, incantesimi, duelli e pozioni.
Una long Brittana nel mondo di Harry Potter.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura!

 

 

Ventiduesimo capitolo: Unicorno e grifone

 

Emma Pillsbury non era particolarmente dotata, aveva fatto qualche predizione, ma niente di eccezionale e come lei, lo sapevano anche gli altri, ma era una brava insegnate ed era abile con gli studenti quindi conservava con facilità il suo posto. Quello che nessuno sapeva, perché la Pillsbury non aveva mai diviso la camera con nessuno né con un fratello essendo lei una figlia unica né con un ragazzo perché non aveva ancora trovato la persona giusta, era che la donna aveva l’occhio interiore chiuso di giorno ma estremamente aperto di notte.

Si girò nel sonno e mormorò,

Al sorgere del sole l’unicorno e il grifone saranno uno”.

 

“Santana giusto?”

“Sì” Confermò la ragazza,

“Dove stiamo andando?”

“Nell’ufficio del preside” Brittany annuì anche se le sembrava strano, ma quella ragazza sembrava sicura e sorrideva trascinandola e stringendole la mano.

Si trovarono davanti al gargoyle e Brittany lo guardò,

“E’ qui l’ufficio del preside?”

“Sì… non ci sei mai stata?”

“No, tu sì?”

“Sì” Brittany fece una faccia impressionata,

“Allora sei importante!” Santana la osservò e sorrise,

“Ci sono stata per cattiva condotta!” Brittany la guardò incredula,

“Non ci credo!” E scosse la testa facendo ondeggiare i capelli, Santana la guardò attirata dalle sue labbra, desiderando baciarla più di qualsiasi altra cosa. Chiuse gli occhi e si voltò verso il gargoyle.

“Bilancio” Pronunciò e il gargoyle si mosse,

“Wow! Sai anche la parola d’ordine!”

Figgins non cambia mai parola d’ordine…” Le tese la mano e la ragazza la prese fiduciosa salendo accanto a lei sulle scale che si mossero ruotando fino all’ufficio del preside.

“E ora?” Chiese Brittany,

“Ora…” Santana spaziò con lo sguardo nello studio rotondo osservando i ritratti addormentati, “Lì!” Disse poi avvicinandosi all’armadietto posto in una piccola rientranza nel muro.

“Cosa fai?” Chiese Brittany osservando affascinata Santana che cercava tra le cose di Figgins,

“Trovato!” disse e mostrò a Brittany la piccola fiala di vetro, “Bene ora devo solo… ricordare…” disse la ragazza puntandosi la bacchetta alla tempia,

Hei aspetta!”

Brit, mi devo concentrare…”

“Non si punta la bacchetta alla tempia!” Disse la ragazza seriamente preoccupata,

“Devo estrarre dei ricordi per te…” Le spiegò Santana,

“Per me?”

“Sì…” Brittany fece una faccia alquanto perplessa poi annuì,

“Va bene, ma fai attenzione!” Si allontanò da lei di qualche passo per lasciarla concentrare.

Passarono alcuni minuti e visto che Santana teneva gli occhi chiusi e non succedeva niente Brittany iniziò a guardarsi attorno. I suoi occhi si illuminarono e lei scattò in piedi, cercando di non fare rumore. Si allungò e lo prese. Il Cappello Parlante. Erano sette anni che desiderava chiacchierare con lui ancora una volta, senza indugio se lo calò sulla testa.

“Oh! Il mio piccolo unicorno!” Mormorò la voce nella sua testa,

“Ciao!” Lo salutò Brittany,

“Dimmi, hai una domanda per me?”

“Sì, ti sei sbagliato quando mi hai messo tra i Corvonero?”

“Io non sbaglio mai… e poi sei tu che lo hai chiesto!”

“Lo so… ma…” Si interruppe perché non ricordava proprio perché avesse insistito tanto, non Serpeverde perché, lei, non la voleva come amica… lei chi?

“La tua mente è stata di nuovo maltrattata… non mi piace!”

“Come?”

“Mancano delle cose… c’è una vecchia cicatrice e una nuova…”

“Davvero?”                                                           

“Sì, piccolo unicorno, è tutto qua chiaro nella tua mente!”,

“Fatto!” Brittany si voltò verso Santana che teneva tra le mani una fiala traboccante di qualcosa di bianco e luminoso.

“Sei bellissima!” Disse Brittany osservando affascinata il modo in cui la luce si rifletteva sul volto di Santana. La ragazza sorrise,

“Vieni…” Aprì l’armadio che le aveva indicato e il sorriso le si bloccò sulle labbra. Infilò la mano nel pensatoio, “Dov’è?”

“E’ qui…” Le disse Brittany confusa indicando il bacile di pietra,

“No! Questa è solo pietra! Ci vuole la pozione!” Santana guardava incredula il pensatoio vuoto scuotendo la testa,

“Mi dispiace…” Sussurrò Brittany, aveva sulla testa il Cappello Parlante ma lui taceva, a quelle parole Santana si voltò verso di lei, la fialetta dimenticata tra le mani, il viso rigato da lacrime,

“Io ti amo…” Disse stupendo Brittany,

“Io… sei gentile… ma ecco… io non ti conosco e…” Santana annuì incurante delle lacrime,

“Lo so…” alzò la mano con la bacchetta,

Expecto patronum!” Chiamò e dalla sua bacchetta fuoriuscì l’anatra multicolore,

“Oh…” Disse solo Brittany osservando meravigliata l’anatra,

“Ti amo…” Disse Santana puntandosi di nuovo la bacchetta alla tempia, quel ti amo fece felice Brittany e quella felicità non proveniva dal contatto con il Patronus, nasceva dentro di lei, alzò gli occhi su Santana e si irrigidì,

“Cosa fai?” Chiese allora tesa,

“Non voglio ricordare se tu non ricordi…” Santana lasciò cadere la fiala di vetro che si infranse a terra. Ci aveva creduto davvero, avrebbe condiviso i suoi ricordi con Brittany, tutto sarebbe andato al suo posto, la mente della ragazza avrebbe congiunto i sentimenti che non si cancellavano con i ricordi donateli da lei. Ma non funzionava, non avrebbe funzionato.

“Ora piccolo unicorno, il tuo grifone ha bisogno di te! La bacchetta Brittany!”

Obliv…”

Protego!”.

L’incantesimo di Brittany assorbì quello di Santana che la guardò,

Brittany, ti prego, io devo dimenticarti… non posso guardarti sapendo che non mi ami più!”,

“Io non capisco… ma non mi piace! Quell’incantesimo è brutto, non ti permetterò di usarlo!” Alzò la bacchetta combattiva e Santana la guardò in silenzio poi alzò la sua,

Expelliarmus!” la voce di Brittany risuonò forte e decisa mentre quella di Santana rimase bassa, ma gli incantesimi erano di forza paragonabile.

Eppure le due bacchette non avevano intenzione di scontrarsi o misurarsi. Forse sarebbe stato diverso prima di quella notte sulle mura, prima che Santana accettasse a pieno il suo amore per Brittany permettendo a sé stessa di usare la bacchetta d’unicorno.

Ora gli incantesimi si scontrarono nell’aria agglomerandosi in un tutt’uno, avvolgendosi su se stessi, raccogliendo quello che stava loro vicino e tornando indietro diversi.

Santana alzò la mano in un inutile tentativo di difesa e lo stesso fece Brittany ma gli incantesimi le incatenarono.

Unicorno e grifone furono solo più uno mentre il primo raggio di sole colpiva la finestra illuminando la stanza.

 

Santana aprì gli occhi, stava bene… Brittany! Si tirò a sedere osservando con sgomento la stanza completamente a soqquadro. Solo Brittany era sdraiata in un’isola di ordine. Il Cappello Parlante giaceva a terra accanto alla sua testa. Santana si avvicinò rapidamente a lei, respirava!

Brit…?” Chiamò posando una mano sul viso della ragazza, non ottenne risposte.

Non ricordava cosa fosse successo, gli incantesimi scagliati dalle loro bacchette erano tornati addosso a loro, ma erano diversi… ricordò la luce bianca e cercò con lo sguardo la fiala in cui aveva racchiuso, con una certa fatica, tutti i suoi ricordi di Brittany. La fiala era a terra infranta, ma i ricordi non c’erano più…

Si voltò a guardare Brittany con le dita le accarezzò la guancia poi non resistette e si piegò su di lei baciandola, gli occhi che le si riempivano di lacrime, ancora una volta era stata Brittany a dover lottare perché lei non distruggesse loro… anche se questa volta si era trattato di lottare per qualcosa che non conosceva neppure…

“Ancora un minuto…”

Brit… sono io…”

“Lo so che sei tu San… voglio dormire e sognare ancora un po’…” Il cuore di Santana fece un balzo,

Brit…” La ragazza aprì gli occhi sorridendo,

“Sognavo di noi ed era così bello!” Disse, poi come se fosse la cosa più normale del mondo, si tese per posarle un bacio sulle labbra, “Sei venuta a dirmi che hai vinto il duello?” Corrugò la fronte, “Come sei entrata nei dormitori?” Poi si guardò attorno mentre Santana sorrideva estasiata,

“Ti ricordi? Ti ricordi tutto!”

“San… siamo nella stanza delle necessità? Perché necessita di un po’ di pulizie…”

“No amore! Siamo nell’ufficio del preside!” Brittany annuì e Santana la strinse per poi baciarla con passione. Si separò da lei e rise,

“Ti amo! Ti amo così tanto!”

“Anche io ti amo San” Le disse Brittany raccogliendo le sue lacrime di gioia.

“Forse è meglio se andiamo via… non credo che il preside Figgis sarà contento di trovarci qui!”

“Giusto… San perché siamo qui? E perché non me lo ricordo?” Santana sorrise,

“Ti spiegherò tutto dopo, ora andiamo, presto, prima che il castello si risvegli!”.

 

 

Note

 

E questo era l’ultimo capitolo!

Come al solito se mescoliamo magia e sentimenti il mix può tutto, anche riparare un danno irreparabile! ;-)

Santana aveva perso le speranze e stava per combinarne una delle sue, per fortuna Brittany ha lottato salvando entrambe e il loro amore.

A domani per l’epilogo!

Ciao ciao e grazie mille a tutti, come sempre!!

  
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