Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: blazethecat31    06/12/2012    1 recensioni
Le finestre piene di occhi mi guardano, mi indicano con le dita coperte dal vetro; non sento cosa dicono, ma di sicuro sono parole anch’esse di vetro, vetro rotto e pericoloso, che tagliano l’autostima di chi vuole provare a combattere contro la stessa volontà del suo corpo, che pretende più del dovuto, che diventa sempre più grande.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Odio la corsa di resistenza, odio correre, odio le critiche della gente che mi vede costretta a farlo; eppure, forse per mantenere una media decente a scuola, o per orgoglio, confermo la mia partecipazione all’ora di educazione fisica, anche se di controvoglia.

Mi invitano a uscire fuori dal campo al chiuso, insieme ad altri ragazzi dalle costituzioni molto meno robuste delle mie, ma comunque apparentemente più resistenti.
Le istruzioni sono chiare: più corro, più il voto si alza.

Inizio a muovere le gambe, e sento già i miei compagni che hanno intenzione di sprecare più ossigeno del dovuto, scambiandosi frasi su chi resisterà di più.

Resistenza, è una parola che mi affascina, che sa di grezzo, che miscela forza e determinazione in un’unica bevanda invisibile, ma che da la forza di dare il massimo, ogni volta che lo si desidera davvero, anche in situazioni di dolore corporale o morale.

Le finestre piene di occhi mi guardano, mi indicano con le dita coperte dal vetro; non sento cosa dicono, ma di sicuro sono parole anch’esse di vetro, vetro rotto e pericoloso, che tagliano l’autostima di chi vuole provare a combattere contro la stessa volontà del suo corpo, che pretende più del dovuto, che diventa sempre più grande.

 

La zona più esposta da sulle montagne; un panorama dove le aquile immobili e gli alberi regnano, ma è pur sempre esposto, e il vento arriva forte e umido sulla faccia, penetra la tuta facendomi raggelare; l’unica fonte di calore è il movimento reso dalla stanchezza sempre più difficile.

 

Uno, due, tre, quattro, cinque giri, e la milza inizia a chiedere pietà.
Ma non ha il tempo di lamentarsi, se questo fosse un apologo le direi di tener duro e di pensare alle gambe, che si stanno dannando ancora più di lei.

Io continuerò comunque a correre finché, oltre agli organi protetti dalla cassa toracica, non impazzirò anche io; nonostante penso che tale pratica sia una delle torture peggiori per chi ha problemi di peso, come nel mio caso.

Coloro che si credevano i migliori ora giacciono esausti sulla scalinata, per i troppi scatti, le smanie di protagonismo, il loro cuore sull’orlo di andare in tilt ha avuto la meglio. E’ già una piccola vittoria, sto correndo più di loro.

Sono quasi sola ormai, a rincorrere il vento sotto il cielo cupo; gemo, ansimo a tratti, i polmoni bisognosi di più ossigeno stanno scoppiando, i polpacci pieni logorati dal freddo e dal movimento bruciano più della paglia sotto il sole estivo, che manca ormai da mesi.
Deduco di non poter continuare oltre, e mi accascio sul muro; la faccia bagnata.

Non sono lacrime, non sta piovendo, è semplicemente sudore, ciò che da prova dell’utilizzo di quella strana bevanda.


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: blazethecat31