Raccolse i due dadi appena gettati, nelle sue mani rosso sangue. Iniziò a farli vorticare all'interno del suo pugno, osservando negli occhi gli avversari. Dopo pochi secondi scagliò. I due dadi, roteando sul tavolo nero come il carbone, traccavano delle linee invisibili, all'interno delle quali gli uomini morivano e si contorcevano crivellati dai proiettili nemici. I dadi vorticarono ancora diverse volte, dopo di che si fermarono, totalizzando un due e un uno. Cio significava altra morte. L'altro demone raccolse i suoi dadi rossi, due, insieme a un dado bianco, su cui a differenza dei numeri vi erano rafigurati, due bersaglii e in tutte le altre facciate delle frecce che indicavano in diverse direzioni. Li fece vorticare nel pugno e anch'esso tirò. I dadi girarono e girarono vorticosamente, per poi fermarsi improvvisamente totalizzando un uno ed un quattro. In tutto cinque, simbolo di morte o vita a seconda dei casi. Il dado bianco invece si fermò sul bersaglio, e prorprio in quel momento un cannoneggiamento d'artiglieria stroncò la vita a centinaia e centinaia di soldati al riparo all'interno delle trincee. Lui esultò poi passò il testimone al'l altro giocatore. Quest'ultimo aveva tre dadi blu. Li tirò immediatamente senza neanche farli vorticare all'interno della mano. Queesti ultimi come il tiro si fermarono immediatamente. Contemporaneamente il giocatore che aveva tirato per primo giocherellava con i suoi dadi facendoseli cadere uno sull'altro all'ineterno della sua mano. Il punteggio totalizzato fu SEI, SEI, SEI. Il numero di satana. Nello stesso tempo tutta la battaglia terminò, il terreno era disseminato di cadaveri, erano tutti morti, su entrambi i fronti. Aveva vinto lui. Poi tutti raccolsero i loro dadi e si prepararono per incominciare una nuova partita, giocando per la vita degli uomini, giocando per far morire i soldati in guerra...