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Autore: Gloria Bennet    06/12/2012    8 recensioni
Stefan sapeva che stava accadendo.. Lo sentiva dentro di sé.
Non c'era bisogno di udire i gemiti di Elena o i respiri soffocati di Damon per scoprire cosa stavano facendo. Era chiaro, palese ai suoi occhi. Ma non al suo cuore.
Non riusciva a spiegarsi perchè, pur essendo a chilometri di distanza, riusciva ancora a sentire i loro gemiti di piacere. E soprattutto perchè doveva restare impassibile quando il suo cuore si stava infrangendo in mille pezzi? Perchè doveva assistere inerme alla scena che si ripeteva disgustosa e vomitevole nella sua testa?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io vivrò senza te

 

 

 

E se ritorni nella mente
basta pensare che non ci sei
che sto soffrendo inutilmente
perche' so, io lo so, io so che non tornerai
Senza te, io senza te
solo continuero'
e dormiro, mi svegliero'
camminero', lavorero'
qualche cosa faro' qualche cosa faro'
si'qualche cosa di sicuro io faro',
piangero'...

 

[Lucio Battisti_ Io vivrò]

 

 

 

Stefan sapeva che stava accadendo.. Lo sentiva dentro di sé.

Non c'era bisogno di udire i gemiti di Elena o i respiri soffocati di Damon per scoprire cosa stavano facendo. Era chiaro, palese ai suoi occhi. Ma non al suo cuore.

Non riusciva a spiegarsi perchè, pur essendo a chilometri di distanza, riusciva ancora a sentire i loro gemiti di piacere. E soprattutto perchè doveva restare impassibile quando il suo cuore si stava infrangendo in mille pezzi, come un vaso di vetro che, caduto a terra, si sgretola in briciole, cancellando ciò che era stato prima? Perchè doveva assistere inerme alla scena che si ripeteva disgustosa e vomitevole nella sua testa? Si lasciò andare, cadendo ai piedi di una quercia. Era nel bosco. Lontano da tutti. Lontano da loro. Coperto dal manto protettivo della vegetazione, ma scoperto al dolore, alla sofferenza di un'anima lacerata da un amore non corrisposto, violentato, privato del suo significato. Lasciò che il suo corpo immobile, scrutasse ogni dettaglio degli alberi che lo circondavano, del cielo scuro che lo sovrastava, ma in realtà l'unica cosa che riusciva a vedere era l'unica cosa che non avrebbe mai voluto guardare. Damon & Elena. Nudi. Avvinghiati l'uno all'altro. Insieme. Dandosi piacere. Raggiungendo quell'apice di sensazioni che solo lui aveva riservato a Elena. Facendo l'amore. Facendo un gesto così puro e splendido che solo lui aveva fatto insieme a Elena (almeno fino a quel momento). In quello stesso istante loro stavano distruggendo quel gesto, lo stavano privando del suo significato autentico. Stavano distruggendo il suo amore. Lo stavano colpendo con frecce di verbena che, una volta colpito il suo cuore, non avrebbero allentato la presa finchè non l'avessero annientato. Stefan si rialzò, sentendosi impotente e inutile. Gli veniva da vomitare. Era arrabbiato. Era furioso. Era disperato. Si arrampicò sul pino più alto e, reggendosi come solo un vampiro avrebbe potuto fare, fece la sola cosa possibile in quel momento. Si mise a urlare. Urlare al mondo intero ciò che sentiva. Gridare con tutto il fiato che aveva la tempesta che stava infuriando dentro di sé. Urlò, gridò, sbraitò. Mentre urlava la corazza rigida del dolore si sgretolava a poco a poco. Non se ne sarebbe andata comunque. Sarebbe ricresciuta, rigenerandosi non appena avesse smesso di gridare. Infatti fece esattamente così. Quando non rimase che l'eco delle sue urla, il dolore penetrò di nuovo in lui forte e potente, pervadendolo, distruggendolo.

E si ritrovò a piangere, a singhiozzare come un bambino che pensa di non essere amato. Che si sente solo in mezzo alla foresta del mondo. E non vide più niente che non fosse ciò che sentiva dentro. Era tutto coperto dalle sue lacrime, da quel freddo velo che lo separava da loro.

Si lasciò cadere giù dalla cima del pino e, senza farsi male o per lo meno senza sentire il male fisico, ritornò al di sotto della quercia, continuando a piangere.

Fu una voce a fermare il corso delle sue lacrime.

“Stefan!”

Si voltò, ben consapevole che si trattava proprio di lei. Non voleva mostrarle che aveva pianto. Voleva farle capire che poteva vivere senza di lei, che poteva andare avanti senza di lei, che poteva fingere di stare bene, fingere che fosse tutto normale. Ma non appena il suo sguardo incrociò quello di Elena non riuscì a mantenere fede a ciò che si era ripromesso, non riuscì a fingere.

“Com'è stato?” la sua voce normalmente calda, ora era fredda, brusca.

“Com'è stato cosa?” chiese Elena, avvicinandosi a lui.

Come poteva comportarsi così? Come se fosse tutto normale? Come se non fosse successo nulla?

“Non fingere di non sapere di cosa stia parlando Elena” la guardò dritto negli occhi e anche se, in quel momento aveva esaurito le lacrime, dai suoi occhi smeraldo traspariva un senso di dolore e abbandono che andava ben oltre il pianto. Lei ricambiò lo sguardo.

“Stefan non devi”

“Non devo cosa?” Ora stava urlando.

“Chiedermi questo, farti del male”

“Non sono io a farmi del male. Sei tu. Un giorno ti lascio Elena e il giorno dopo vai a letto con mio fratello?” stava perdendo il controllo, lo sapeva.

E il silenzio di Elena lo innervosiva ancora di più.

“Avanti, dimmi com'è stato. E' meglio di me a letto? Mio fratello sa darti quello che hai sempre desiderato? Ti bacia sul collo come facevo io? Ti accarezza il ventre? Ti solletica le gambe?”

“Stefan io..” sussurrò Elena. Sembrava afflitta. Probabilmente era una finta.

Poteva provare sentimenti solo per Damon, di qualunque natura essi fossero.

“Com'è stato Elena?” questa volta, urlò più forte.

“Stefan io lo amo” disse lei, senza piangere, senza lacrime.

Semplicemente provò a toccargli le braccia, a posare le mani su di esse per dargli sostegno, ma Stefan si divincolò.

“Non farlo. Non voglio che mi tocchi, non più.”

“Stefan io..” sussurrò ancora lei, cercando di avvicinarglisi.

“Sai che posto è questo?”

Elena non rispose.

“E' dove abbiamo fatto l'amore per l'ultima volta..”

Non la guardò, fissò un punto indistinto sopra la sua testa, nel folto del bosco.

“..Sento ancora il profumo della tua pelle mentre ti accarezzavo, i tuoi gemiti mentre di baciavo il collo, esplorando il tuo corpo con la mia bocca”.

Stefan si allontanò. Era sul punto di rimettersi a piangere, lo sentiva. La freddezza di Elena, la sua indifferenza gli facevano male.

Guardare quegli occhi castani così caldi che ardevano persino di più quando faceva l'amore con lei, gli faceva sentire tutte insieme le emozioni, i sentimenti, l'amore che ancora lo legavano a lei.

Ma adesso c'era anche il dolore. Tanto dolore. Troppo dolore.

“Sai Elena, non so cosa mi faccia più male. Se il fatto che tu abbia fatto sesso con mio fratello, o che tu lo ama” la sua voce si incrinò.

“E poi pur essendo soggiogata a lui non hai fatto nulla per evitare che accadesse. Per divincolarti. Per respingerlo. Io ho combattuto per te quando Klaus mi ha soggiogato. Tu invece hai fatto sesso con Damon. Non me lo sarei mai aspettato, non da te.”

Ora le lacrime stavano tornando.

I suoi occhi, quelle foglie verdi stavano per essere bagnate da una pioggia scrosciante, condannata a durare per sempre.

Elena non disse nulla. Lo stette ad ascoltare, ma era soprattutto ciò che vedeva a farle capire quanto Stefan stesse male in realtà. Molto più di quanto voleva mostrare.

Ma ormai lei era vampira e la sua umanità si era andata sbiadendo giorno per giorno.

Per questo non fece più niente per farlo star meglio. Non lo abbracciò, come avrebbe fatto prima. Non lo strinse nel suo abbraccio protettivo e pieno di amore.

Lasciò che si allontanasse, solo e disperato.

L'ultima cosa che udì, prima che Stefan sparisse nell'oscurità, fu un singhiozzo.

 

 

A million words would not bring you back, I know because I've tried.

Neither would a million tears, I know because I've cried.

 

 

 

A/N

Sono ancora sconvolta per quello che è successo nell'ultima puntata. Stefan non merita tutto questo.

Scrivere questa shot è stato il mio modo di metabolizzare la situazione, di odiare ancora di più Elena e di amare (se possibile) ancora di più Stefan.

Spero che arrivi a tutte il dolore che sta provando e che io ho cercato, disperatamente, di comunicare!

Fatemi sapere che ne pensate <3

 

- Gloria

   
 
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