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Autore: Envuccia    24/06/2007    4 recensioni
Ma da qualche giorno hai preso a fissarmi basito, non la smetti di fissarmi con quelle tue due pozze d’oro che hai al posto degli occhi ancora poco convinte dall’altra parte di me di cui sono appena venute a conoscenza, sei teneramente confuso... (Royxed)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi di fullmetal alchemist non mi appartengono (anche perché se no parlerebbe solo di questa coppia stramaledettamente dolce) ma sono di quel genio dell’Arakawa ( a cui mi inchino).
È la mia prima fic che pubblico su questo sito e quindi se dovessi violare qualche regolamento vi prego di dirmelo (non vorrei iniziare male fin da subito!).
Thank!
Come modello c’è la novella di Pirandello “la cariola”. (ripeto che la letteratura mi fa davvero male, e quindi se scrivo ste cose è solo colpa del mio proffe!)
Grazie mille per le correzzioni elyxyz!!!
Commentate, commentate, commentate, commentate, vi prego!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Smakketti da Envuccia!! ( Roy e Ed insieme e no sono i mejo!!!)



Quando ho qualcuno intorno, non ti guardo mai dritto negli occhi; ma sento che mi guardi tu, mi guardi, mi guardi senza staccarmi un momento gli occhi di dosso.
Vorrei dirti che non è nulla, che devi stare tranquillo, che non potevo permettermi con nessun altro questo breve atto che per me vale tantissimo e credo anche per te.
Lo faccio quasi ogni giorno, ormai, ma solo al momento opportuno, nel massimo segreto, con spaventosa gioia nel farlo, perché assaporo tutta la tenerezza del mondo in quei gesti piuttosto folli che facciamo insieme e per un attimo mi libero da tutti gli affanni. Dovevo essere sicuro (e la sicurezza mi pare l’ avrei avuta solo con te ) che tutto questo non si scoprisse. Anche perché se ciò accadesse il danno sarebbe per entrambi molto grande, anzi incalcolabile.
Sarei un uomo finito e tu con me.
Forse ci acchiapperebbero e ci legherebbero e ci trascinerebbero in un manicomio.
Il terrore da cui i miei uomini sarebbero presi, se ciò che faccio fosse scoperto, l’ho letto negli occhi della mia vittima o per meglio dire complice la prima volta che ho compiuto quell’atto. Sono affidati a me la vita e la libertà di una marea di gente che affolla il mio ufficio dalla mattina alla sera e chiede il mio aiuto e la mia protezione.
Tu non puoi parlare sei troppo orgoglioso per farlo e poi ammettilo piace anche a te!


Nonostante questo ultimamente non mi sento più sicuro.


Perché anche se non parleresti mai tu mi guardi con quegli occhi pieni di confusione e ho paura che gli altri prima o poi lo notino cercando una ragione plausibile. Sarei, ripeto un uomo finito.
Il valore di quello che faccio può essere apprezzato solo da pochi a cui la vita si è rivelata ad un tratto come a lui.



Ritornavo, circa quindici giorni fa, da un viaggio fatto per lavoro a Reesembool e tu eri lì seduto accanto a me nel vagone. Eravamo solo noi due ed entrambi non avevamo voglia di parlare. Mi ero portato del lavoro, scartoffie da compilare, per ammazzare il tempo, ma dopo i primi dieci minuti il mio sguardo cominciò a perdersi nelle colline e poi la mia mente si staccò dal corpo intenta a pensare.
Non pensavo a ciò che vedevo e non pensai più a nulla: restai fermo immobile per un tempo incalcolabile, come in una sospensione vaga e strana. L’anima si era ormai del tutto staccata dal corpo e dai sensi e si trovava lontano in un posto sperduto che potrebbe essere stata anche la mia vita se ci fossero state situazioni diverse.
Chissà forse sarei potuto essere uno scrittore oppure il padre di uno splendido bambino o altre infinite cose. Ma la promessa che mi sono fatto implica che debba sopportare le scelte degli altri, dei miei superiori e chinarmi a queste per riuscire a prendere potere.
Però mi sentivo solo infinitamente solo, da quando Hughes era morto era ancora peggio… la serietà che devo tenere mi opprime consumandomi lentamente facendo di me qualcos’altro.
Ritornai in me svegliato dal suono del treno appena entrato in una galleria, nel buio uno sbrilluccichio attirò la mia attenzione.
Erano i tuoi capelli dorati riuniti in una treccia, bellissima e che stranamente mi attirava. Sentivo che la dovevo toccare, annusare…
Mi avvicinai a te approfittando del buio e sollevai una mano poggiandola infine sulla tua testa. Sobbalzasti girandoti verso di me, ma io incurante cominciai ad accarezzarti i capelli. Mi aspettavo una tua violenta reazione, ma mi stupisti appoggiandoti alla mia spalla. Magari ti sarai sentito anche tu da solo…
Arrivato alla treccia la analizzai con le mani arrivando a conoscerla a memoria. In uno spruzzo di follia te la disfai e immediatamente dopo mi misi a ricomportela con meticolosa attenzione.
Lo feci più volte senza una tua reazione vera e propria se non quando mi abbracciasti e affondasti il viso nella mia giacca facilitandomi il lavoro.
Fuori della galleria quando il sole tornò a splendere tu ti staccasti da me e in quel momento incrociai quel tuo sguardo confuso su quella arrossita tua faccia.
Quello sguardo che ora mi tormenta.


Eppure ieri lo abbiamo fatto di nuovo i nostri quaranta minuti di pazzia e tenerezza tu affondavi nel mio petto e io ti facevo continuamente la treccia legandola alla fine con un elastico rosso.
Questo è tutto. Non faccio altro. Appena te ne vai dal mio ufficio, luogo dei nostri incontri segreti, riprendo a essere lo stesso orgoglioso e sapiente Roy Mustang e credo che lo stesso valga per te, Acciaio.
Ma da qualche giorno hai preso a fissarmi basito, non la smetti di fissarmi con quelle tue due pozze d’oro che hai al posto degli occhi ancora poco convinte dall’altra parte di me di cui sono appena venute a conoscenza, sei teneramente confuso.
Ti prego però, sta attento a non attirare troppo l’attenzione col tuo sguardo, perché io non scherzo e lo sai.
Si forse questo l’hai capito, hai capito che ogni tanto mi occorre essere davvero me stesso togliendomi la maschera che mi ha creato la gente. Sei l’unico, tranne Maes, ad aver visto il vero Roy, non il colonnello orgoglioso, pieno di titoli, con la fama di donnaiolo bensì il Roy cui piace fare piccole pazzie come creare una treccia.
Non sarebbe nulla se stessi scherzando e ti stessi prendendo in giro, ma sappiamo che non è uno scherzo e continui maledettamente ad osservarmi, atterrito.



Spero che ora sia più leggibile! Grazie ancora a chi ha commentato e alla venerabile elyxyz.

  
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