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Autore: Fiery    24/06/2007    8 recensioni
Taylor compie finalmente ventun anni... ma non sa cosa l'aspetta... Buona lettura e fatemi sapere in tanti ^^
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alle fiamme della mia vita: voi

Dedicata alle fiamme della mia vita: voi. Voi che ogni volta sopportate le mie pazzie, voi che leggete e recensite ogni mio sfogo. Voi che, anche se non lo sapete, mi avete aiutato a scoprire e a migliorare quello che desideravo di più al mondo: scrivere.

Dedicata a voi…

Le fiamme della mia vita

 

No.

No.

No.

Io non metterò mai quella roba.

No, non ci penso nemmeno.

Nessuno può costringermi.

-Taylor, ti vuoi dare una mossa?- sbotta annoiata la mia migliore amica, -Se non lo metti in borsa te lo tiro dietro!

Ok, io lo metto nel borsone. Ma chiariamo la situazione: io non metterò mai il bikini che mi ha comprato Gabriella come regalo di compleanno! Ma siamo pazzi?!

-Ma perché dobbiamo andare al mare? Non potevamo andare in montagna?- chiedo mentre finisco di preparare il mio borsone per il week-end al mare.

-Sei pazza?- domanda la mia cara amica (che ora come ora vorrei uccidere per avermi costretto a portarmi dietro questo bikini), -Io voglio che ti abbronzi, non che ti prenda una polmonite!

-Esagerata.- commento a bassa voce.

-Non sono esagerata, sono realista.- dice mentre mi passa un vestito per la sera in spiaggia, -Voglio che il tuo ventunesimo compleanno sia stupendo, non scandito dagli starnuti.

-Ma, Gabriella…- cerco di dissuaderla io.

-Niente ma, Taylor McKessie!- sbotta lei innervosita, -Mi hai scelto come organizzatrice del tuo compleanno, quindi ora non ti lamentare!

Sbuffo, mentre chiudo la cerniera del borsone, -Sono pronta.

-Grazie al cielo!- alza le mani Gabriella uscendo dalla mia stanza.

La seguo col borsone a presso e prendo le chiavi che stanno sul tavolo. Usciamo rapidamente dal mio appartamento e chiudo a chiave, per poi scendere le scale che danno al piano terra. Ci dirigiamo verso una cabriolet blu elettrico e ci montiamo sopra, dopo aver scaricato i nostri due borsoni nei sedili posteriori.

Gabriella si porta un ciuffo nero dietro all’orecchio e si mette i suoi occhiali da sole, per poi girare la chiave e mettere in moto l’auto.

-Dammi un buon motivo per cui dobbiamo andare al mare.- dico prima che parta.

Lei mi guarda annoiata ma divertita al contempo, -Te ne do tre: sono la tua migliore amica, sai che sarà un compleanno stupendo e mi vuoi un bene dell’anima.- risponde con un sorriso.

-Non vale, io te ne avevo chiesto solo uno.- mi metto la cintura di sicurezza, non si sa mai cosa può succedere quando Gabriella Montez è al voltante.

-Lo so, Taylor. Lo so.- annuisce la mora mentre parte.

Appoggio un braccio sul margine della portiera, mentre i miei capelli castani, tenuti fermi da un cerchietto di stoffa bianca, svolazzano tranquilli grazie al venticello creato dall’auto. Vedo le case di Albuquerque sfrecciare davanti a me, fino a quando non scorgo un cartello stradale che indica l’uscita dalla città. Ecco, ho perso l’ultima possibilità di tornarmene nel mio appartamento da single.

La strada grigia è deserta, se non per qualche auto qua è là che si dirige in posti sconosciuti ma adatti alle mete estive. Improvvisamente io e Gabriella sentiamo un clacson e ci voltiamo, notando un auto sportiva nera che sfreccia accanto a noi sull’autostrada. La mia migliore amica ride, io mi batto una mano sulla testa.

Gabriella fa un segno ad un autogrill poco lontano e i conducenti dell’altra macchina annuiscono. Gira un angolo e ci troviamo davanti a un benzinaio con un piccolo ristorante.

Scendiamo dalle rispettive auto e Gabriella si fionda ad abbracciare quello che lei definisce il suo “angelo”. Lo chiama così per via dei capelli biondi, gli occhi azzurri e il sorriso da vero angioletto.

-Ciao, tesoro.- Gabriella è come lo zucchero.

-Ciao Ryan.- saluto anche io appoggiandomi all’auto della mia amica e incrociando i piedi, che calzano delle ballerine bianche.

A dire il vero non sembra nemmeno che sto andando al mare. Indosso una minigonna con la fascia in vita nera e una canottiera a spalline piccole bianca. Forse dovevo essere più informale come Gabriella, che invece indossa degli short di jeans e una canottiera rosa che si allaccia dietro al collo. Mi ricredo non appena la sorella di Ryan mi viene incontro.

-Alla fine è riuscita a convincerti a fare la festa al mare.- dice Sharpay mentre si poggia all’auto accanto a me.

Indossa dei jeans al ginocchio bianchi e un top rosso. Ai piedi i suoi immancabili tacchi, non si smentisce mai.

-Purtroppo.- commento guardando Gabriella e Ryan scambiarsi un bacio.

-Dai, ti divertirai di certo.- afferma la bionda.

-Già, infatti non vedo l’ora di mettermi il bikini.- le dico con sarcasmo.

I suoi occhi si illuminano, -Hai portato il bikini?? Che colore è? È a triangolo o a fascia?

-Sharpay!- la zittisco io ridendo, meglio troncare sul nascere la sua passione per la moda, -Tanto non lo metterò mai.

-Ah, qui ti sbagli.- esclama con una punta di ironia, -Volente o nolente ti metterai in bikini.

Sbuffo silenziosamente, mentre Ryan e Gabriella si avvicinano a noi mano nella mano.

-Allora, avete finito di fare i picci picci?- domanda la bionda con occhi da bambina e stringendo le mani sotto il mento.

Rido alla sua espressione così buffa.

-Sì, ma abbiamo intenzione di ricominciare quando arriviamo al mare.- dice il fratello sorridendo, -Dai, sali in macchina sorellina. Andiamo a prendere il tuo amorino.- dice prima di baciare la moretta accanto a lei e andare verso la sua auto.

Sharpay sorride imbarazzata seguendolo, ma si blocca voltandosi verso di noi, -Qualcuno deve andare a prendere Chad. Noi non facciamo in tempo.

-Ci pensiamo noi.- la rassicura Gabriella.

Risaliamo sulle nostre auto e dopo due ore ci ritroviamo davanti a una casetta in campagna. Rido silenziosamente mentre mi immagino Chad tra i campi a raccogliere grano con un cappello di paglia in testa.

-Ti aspetto qui.

Sì. Ora sono certa che la mia migliore amica è scappata da un manicomio. È pazza! Si sta guardando intorno come se nulla fosse e io sono costretta a scendere dalla macchina. Accidenti, io non lo voglio vedere Chad. Non dopo quello che è successo.

Mi dirigo alla casetta e bussò alla porta. Questa viene aperta immediatamente da un ragazzo di colore con capelli ricci e scomposti. In una mano ha un borsone rosso e l’altra stringe immediatamente la mia.

-Corri!- mi implora trascinandomi.

Io lo seguo correndo, per poi arrivare alla macchina e salirci immediatamente.

-CHAD DANFORTH, TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!- urla qualcuno uscendo dalla casetta.

E’ un ragazzo della nostra età, che brandisce un mestolo in mano e che corre verso la macchina.

-Metti in moto!- esclama Chad a Gabriella, che prontamente gira le chiavi e sfreccia via.

Appena entrati in autostrada, il ragazzo ci guarda riconoscente.

-Ma chi era?- domando mettendomi la cintura, che dopo la corsa mi sono dimenticata di allacciare.

-Mio fratello.- risponde Chad, -Non voleva lasciarmi andare perché altrimenti doveva occuparsi della famiglia lui. Ogni anno me ne occupo io, ora tocca a lui!- esclama ridendo.

Scotiamo la testa divertite, io e Gabriella, e continuiamo la strada verso il mare. Dopo sei ore di viaggio ininterrotto ci troviamo davanti a una villetta bianca che si affaccia sul mare cristallino. La villetta ha un terrazzo che si affaccia sulla spiaggia, che si può raggiungere dopo soli dieci passi.

Ok, almeno il posto è carino.

Entriamo in casa e ci vengono incontro Ryan, Sharpay e Troy (gli ultimi due tenendosi per mano).

-Ciao!- saluta sorridente Troy mentre abbraccia Gabriella e saluta Chad, si volta poi verso di me, -Ehi, festeggiata!

-Porta sfortuna fare gli auguri prima del compleanno.- gli faccio notare mentre mi abbraccia.

-Sempre la solita pignola.- mi canzona lui sorridendo, -Ci voleva una rimpatriata. E’ dalla fine della scuola che non stiamo tutti insieme.

Già. Dalla fine della scuola. Quando abbiamo finito il liceo tutto il nostro gruppo si è sparso verso i propri sogni e i propri doveri. Troy e Chad stanno frequentando un’università a Los Angeles, grazie alla loro borsa di studio per il basket. Ryan, Sharpay e Gabriella frequentano un college di Arti dello Spettacolo a New York. Io…

Beh, io sono io. Vivo ad Albuquerque e non frequento l’università. Lavoro in una biblioteca della mia città e occasionalmente do ripetizioni di chimica. E dire che pensavo che la chimica mi avrebbe portata lontana. Avevo fatto i test più assurdi, sapendo bene che le risposte erano tutte giuste e che era impossibile non accettarmi. Eppure hanno rifiutato la mia domanda di ammissione e questo non me lo perdonerò mai.

-Scendiamo in spiaggia?

No. No. No. No.

-Adesso arriviamo, ci sistemiamo nelle stanze. La vostra casa al mare è bellissima.- dice Gabriella agli Evans.

Saliamo nelle nostre camere, la mia è quella che da sul terrazzo. Credo sia dovuto al fatto che sono la festeggiata. Poggio il borsone sul letto matrimoniale e guardo fuori dalla finestra.

-Taylor, sei pronta?- mi domanda dopo una decina di minuti, in cui ho sistemato la mia roba, Sharpay.

Indossa un due pezzi verde acqua. Le spalline sono due per spalla e tutto il costume è ricoperto di piccoli brillantini. Indossa un pareo intorno alla vita bianco e ovviamente delle infradito bianche.

-A dire il vero pensavo di rimanere qui. Sai, sono un po’ stanca.- mento io portandomi una mano sulla fronte.

Gabriella si appoggia allo stipite della porta guardandomi critica. Lei ha optato per un costume a due pezzi bianco, il cui pezzo sopra è a triangolo e allacciato dietro al collo. Il pareo è azzurro chiaro, infradito anche lei bianche. Si avvicina a un cassettone e ci fruga un momento. Finalmente trova quel tanto odiato bikini.

-O te lo metti da sola o lo faremo noi.- mi minacciano parandosi davanti a me.

Afferro il costume e mi chiudo in bagno, per poi uscirne vestita. Mi posiziono davanti allo specchio e mi guardo riluttante. Indosso un bikini rosso. Il pezzo sopra è a triangolo e si allaccia dietro al collo, mentre il pezzo sotto è ricamato in un angolino da una piccola rosa bianca.

-No, io mi vado a cambiare.- affermo sicura dirigendomi verso il bagno.

Le mie due care amiche mi prendono per le braccia e mi trascinano di peso fuori dalla stanza. Sharpay mi porge un pareo a fiori bianco e rosso che mi affretto ad avvolgere intorno alla vita, mentre mi metto le mie infradito rosse. Mi sento patetica, terribilmente patetica.

Mi trascinano con la forza fuori dalla villetta, facendomi scendere fino in spiaggia. Lì stanno, sotto due ombrelloni posizionati vicini, qualche sdraio e asciugamano disteso per terra. I ragazzi non si sono ancora accorti che siamo scese in spiaggia, ciò mi da modo di osservare i loro costumi.

Tutti con delle bermuda. Troy blu, Ryan neri e Chad rossi.

Ma ci siamo messi d’accordo io e Chad??

Gabriella tossicchia, facendo in modo che la nostra presenza venga notata. Infatti i ragazzi si voltano verso di noi e ci osservano con espressioni sbigottite. No, ok. Gabriella e Sharpay le hanno osservate solo due minuti, dato che loro sono carine e le hanno già viste in costume più di una volta, ma io…

Beh… io odio i costumi. Per questo non mi hanno mai visto in bikini, ed è ovvio che ora sono un po’ straniti.

Sbuffo, -Chiudete la bocca, ci farete entrare le mosche.- li rimprovero sedendomi su uno sdraio.

Rimaniamo una mezz’oretta al sole, fino a quando Troy non decide che è ora di entrare in acqua.

-Dai, Taylor. Vieni!- esclama Ryan correndo verso il mare, non popolato da tanta gente dato che è una spiaggia privata.

Scuoto la testa negativamente, mentre mi metto a leggere una rivista. A quanto pare gli scienziati dell’aeronautica hanno trovato un…

-Spiacente, tu vieni con me!

In meno di due secondi mi trovo caricata come un sacco di patate sulle spalle scure e muscolose di Chad. Cerco invano di liberarmi, lui mi butta in acqua ridendo. Esco fuori dall’acqua con un espressione a dir poco furente e il nervoso per il giorno dopo si fa spazio dentro di me.

-Se ti prendo…- lo minacciò io nuotando verso di lui, che si è allontanato da me ridendo.

Lui mi prende in braccio e gira su sé stesso, facendomi venire un gran mal di testa.

-CHAD!- urlo tra l’acqua, dato che il giocatore non vuole lasciarmi e continua a girare su sé stesso.

Finalmente si ferma e ci ritroviamo in un punto dove l’acqua ci arriva fino al collo, lui mi tiene ancora in braccio. I nostri sguardi si incatenano a vicenda, come comandati da qualcosa e lo vedo avvicinarsi pericolosamente al mio viso.

-Ragazzi, uscite! E’ ora di pranzo!- grida dalla spiaggia Ryan.

Maledico quel ragazzo, mentre Chad mi lascia. Ci dirigiamo velocemente a nuoto verso la spiaggia e ora so che questo compleanno sarà molto interessante.

 

Mi stiracchio alzandomi a sedere dal letto. Sbadiglio silenziosamente e mi guardo intorno. E’ il giorno tanto atteso, oggi compio finalmente ventuno anni.

-Auguri!- apre la porta di scatto Gabriella.

Lei e Sharpay saltano sul mio letto come due bambine, mentre i ragazzi si avvicinano al letto ridendo.

-Oggi diventi maggiorenne!- dice Troy scompigliandomi i capelli con una mano.

-Sono più vecchia quindi.- mormoro io scostando le lenzuola, -Se non vi dispiace vorrei fare una doccia prima di scendere a colazione.

-Quello che vuoi, festeggiata.- mi bacia una guancia la mia migliore amica, alzandosi poi dal letto.

Escono tutti dalla mia camera e mi alzo in piedi stirando le braccia in alto. Sbuffo silenziosamente e mi vado a fare una doccia, per poi uscire con indosso dei pantaloncini di jeans e una canottiera azzurra. I capelli ancora bagnati.

-Allora, cosa avete preparato per festeggiare?- domando non appena arrivo in cucina.

Nessuna risposta. Ok, c’è qualcosa che puzza. E non parlo delle frittelle che sta preparando Ryan.

-Mi degnate di una risposta o avete intenzione di ignorarmi ancora per molto?- chiedo con ironia.

Gabriella apre bocca per parlare, ma Chad la precede.

-Ti accompagno a fare shopping.- sorride finendo di bere il suo succo d’arancia.

-Cosa? Stai parlando sul serio?

-Già. Stai parlando sul serio?- mi fa eco Troy aggrottando le sopraciglia.

-Certo.- deglutisce lui, poi prende per le spalle Sharpay e la posiziona davanti a me, -E farò di più. Porterò tutte le buste tue e di Sharpay, che ti darà consigli di moda. Sarà faticoso, dato che la qui presente biondina spende un patrimonio ogni volta.

Incrocio le braccia al petto.

-Su, va a cambiarti.- mi spinge verso le scale.

Il pomeriggio lo passiamo in un centro commerciale grosso come un’intera città. Qualche volta chiedo a Sharpay e Chad perché gli altri non sono venuti, ma loro trovano sempre un modo di sviare il discorso.

Finalmente torniamo alla villetta degli Evans e mi dirigo nella mia stanza appoggiando sul letto tutte le buste con vestiti, accessori e scarpe di ogni tipo. Mi sento stranamente sciocca in questo momento. Sciocca perché ho sprecato tutta la giornata del mio ventunesimo compleanno a girare un centro commerciale. Insomma, compio ventuno anni. Pensavo che li avrei passati meglio, magari in compagnia di tutti a ridere e scherzare sulla spiaggia come ieri. Nonostante tutto mi sono divertita ieri pomeriggio.

Guardo la sveglia sul comodino e mi accorgo che segna le sei di sera. Apro una busta e, dopo essermi fatta l’ennesima doccia, mi metto degli short neri con il risvolto e una maglia leggera bianca a mezze maniche. È a barca e tiene le spalle scoperte, ai piedi calzo le mie ballerine col fiocchetto bianche. Prendo delle forcine da un portagioie e acconcio i capelli in un perfetto chignon, lasciando che qualche riccio mi cada ad incorniciarmi il viso. Mi metto vari braccialetti e mi guardo allo specchio.

Sì, ho ventuno anni.

-Taylor!

Mi volto verso la porta, ma non c’è nessuno. Prendo il cellulare e lo metto in tasca. Gli altri hanno detto che vogliono andare in discoteca. Per me va bene, tutto pur di non rimanere chiusa in casa.

-Taylor, affacciati!

Ok, ora non me la sono immaginata però. Apro la porta finestra ed esco sul terrazzo, affacciandomi sulla spiaggia. Un fuoco è nel mezzo della spiaggia e le fiamme salgono alte fino al cielo. Sulla spiaggia, accanto al fuoco, stanno molte persone.

C’è Gabriella, con un vestito bianco senza maniche e legato in vita da un nastro rosa. Le ballerine rosa confetto e i capelli sciolti sulle spalle. C’è Sharpay, con i capelli biondi acconciati in una coda alta. Indossa un corpetto azzurro e una gonna a balze corta bianca, ai piedi ballerine azzurre lucide. C’è Troy, in camicia nera e bermuda bianchi. C’è Ryan, con una camicia a righe blu e i bermuda blu. C’è Chad, con indosso una camicia bianca e bermuda neri.

Ma non sono loro a stupirmi. Sono le persone insieme a loro.

Zeke, Kelsi, Mark, Jamie, Martha, Jason, Susan, Alan, Cyndra, Allison, Matt, Jess.

E questi sono solo alcuni nomi. Saranno almeno una trentina di persone. La mia classe della East High.

-Scendi! C’è una festa che ti aspetta!- mi grida Gabriella sventolando una mano in aria.

Rido, mentre torno in casa e scendo le scale. Esco dalla villetta e Troy batte le mani. I battimano diventano sempre più insistenti e in pochi secondi tutti applaudono. Mi avvicino sorridendo imbarazzata e Ryan mi avvolge le spalle con un braccio.

-Sai, Gabriella ci ha praticamente obbligati a nascondere il falò in tuo onore.- mi spiega ridendo, -Ha detto che altrimenti il tuo compleanno sarebbe stato un disastro.

-Volevo che il tuo ventunesimo compleanno fosse speciale.- mi confessa la mora abbracciandomi, -Volevo che tu lo ricordassi per sempre, prima di dividerci di nuovo.- si stacca e mi guarda negli occhi, -Frequentiamo tutti il college e anche tu frequenterai una buona università a Settembre.

Sgrano un secondo gli occhi, -Quale università?- domando con un filo di voce.

-Questa.- mi risponde Kelsi porgendomi una busta bianca abbastanza leggera.

La apro e leggo la lettera dentro. Ad ogni parola allargo sempre di più gli occhi castani. Alzo lo sguardo e incontro quelli dei miei amici.

-Mi hanno accettato… mi hanno accettato all’università di Scienze a Los Angeles…- mormoro scioccata, -Ma… avevano rifiutato… la mia domanda…

-Errato.- Chad mi avvolge le spalle come ha fatto poco prima Ryan, -Credevi che avessero rifiutato la tua domanda. Quando Gabriella è venuta a dirci che organizzava lei il tuo compleanno abbiamo cercato il regalo che tanto desideravi. Alla fine ci siamo ritrovati a parlare dell’università e ci siamo chiesti come una mente così potente come la tua potesse essere stata scartata.

-Abbiamo chiamato la scuola.- continua Zeke, -E lì hanno rivalutato i tuoi test di ammissione. Hanno scoperto che erano stati intestati sotto un altro nome e hanno immediatamente trasferito in un’altra università chi avevano pensato fosse te. Adesso c’è un posto vacante.

-Il tuo.- finisce Sharpay con un sorriso, -Andrai all’università!

Mi sciolgo in un sorriso sorpreso, ma Troy mi spinge costringendomi a camminare.

-E adesso che succede?- domando mentre Sharpay mi mette le mani sugli occhi.

-Sai, tutti noi ti abbiamo fatto un regalo.- dice Kelsi, -Ma poi ci siamo resi conto che dei regali singoli, che ti daremo comunque, non erano abbastanza per ripagarti di quello che hai fatto per noi.

-Come mi hai accolto alla East High.- sento dire da Gabriella.

-Come mi hai aiutato in chimica.- replica invece Sharpay.

-Come hai salvato la finale dei Wildcats.- esclama in coro la squadra battendo le mani una volta tutti insieme.

-Come mi hai aiutato a difendermi dai bulli.- ride Kelsi.

-Come mi hai fatto capire che non sono tonto.- ride a sua volta Ryan.

-Come ti sei presa la colpa quando ho distrutto le scenografie del teatro per sbaglio.- scuote la testa Troy al ricordo.

E Chad?

Ci fermiamo, nessuno parla.

-Ahi, perché mi hai dato un calcio Troy??- domanda scandalizzato Chad.

Non so cosa sta succedendo dietro di me, ma mi chiedo perché Chad non ha detto niente.

-Come mi hai fatto innamorare.- sussurra una voce al mio orecchio.

Sento mancare un battito, mentre Sharpay mi tiene ancora le mani sugli occhi e ricominciamo a camminare.

-Tu, nonostante il tuo carattere un po’ irascibile e metodico, hai aiutato ognuno di noi in qualche modo.- mi confessa Jamie, il mio migliore amico dai capelli rossi.

-Per questo abbiamo deciso che oltre al falò, ai regali e alla tua ammissione dovessimo fare qualcosa di più.- sento spiegare da Sharpay.

Mi sfila le mani negli occhi.

-AUGURI TAYLOR!- gridano in coro mentre scendo dal marciapiede.

Non ci posso credere, cioè… è… deve essere un sogno… come…?

-Ma… come? Non dovevate…- mormoro io, ma la mia ex-classe mi sente lo stesso.

-Abbiamo fatto una colletta.- spiega Ryan mentre stringe una mano di Gabriella.

-Posso?- domando sorridendo sorpresa.

-Certo, è la tua macchina.- mi lancia un paio di chiavi Troy.

Apro la portiera rossa fiammante e salgo in macchina. Appoggio le mani sul volante e chiudo gli occhi. Non ci posso credere, è una…

-Posh rossa.- dice Sharpay appoggiandosi alla portiera, -Avevi bisogno di una macchina, in particolar modo a Los Angeles.

Scendo dalla macchina e mi metto le chiavi in tasca.

-Grazie.- sono sincera e loro lo capiscono.

Hanno fatto più di quello che mi immaginavo. Il falò, la mia rivalutazione al college che ho sempre desiderato di frequentare, i regali singoli, la macchina. Ma il regalo più bello è che loro sono qui.

-Allora, abbiamo un falò che ci aspetta!- porta una mano al cielo Troy correndo poi verso la spiaggia, caricandosi Sharpay sulle spalle che ride divertita.

Tutti corrono verso la spiaggia e per una volta voglio sentirmi una di loro. Voglio sentirmi giovane, voglio sentirmi una ragazza. Una ragazza qualunque, che festeggia il suo ventunesimo compleanno con le persone a cui vuoi bene.

E giù a cantare, a ballare intorno al fuoco, a raccontarsi cos’è successo in tutti questi anni passati lontani. A chiedersi “cosa succederà quando avremo finito il college?”, a domandarci se la nostra classe sarà sempre così unita nonostante la lontananza, nonostante i diverbi passati, nonostante i gusti e le tradizioni diverse, nonostante i litigi, nonostante le nostre vite così differenti.

Prendo una bottiglia di birra fresca e ne bevo un sorso. Mi tolgo le ballerine e scorgo una sagoma seduta sulla sabbia poco lontano. Mi avvicino, mentre sento la sabbia scivolarmi tra i piedi, e mi siedo di fianco a lui.

-Ti piace il falò?- mi domanda lui guardando fisso il mare.

-Molto.- sorrido io mentre gli porgo la bottiglia di birra, -Perché stai tutto solo?

-Pensavo.- dice lui prima di prendere un sorso della bevanda.

-A cosa?- domando io, anche se mi sembra strano che lui pensi!

-A noi due.- i suoi occhi sono fissi nel vuoto, tra le onde di questo mare di un blu intenso, -A come ci siamo lasciati sfuggire la più bella occasione della nostra vita, a parere mio. Forse sarei dovuto essere più deciso anni fa.

-Puoi esserlo adesso.- sussurro io mentre gioco con dei granelli di sabbia.

-Forse avrei dovuto chiederti di stare con te quel giorno.- scuote la testa Chad, -Forse non avrei dovuto aspettare tanto, per poi rinfacciarti un anno fa cose non vere.

Ecco quel momento che rifiorisce nella mia mente. Io e Chad che ci insultiamo, lui che mi dice che sono una stupida, io che lo accuso di non essere mai stato abbastanza coraggioso da dimostrarmi quanto valevo per lui. Sogni, tanti sogni che ci hanno portato a questo giorno.

-Forse è vero.- sussurro io guardando il mare, -Forse avrei dovuto confessarti prima i miei sentimenti e non lasciarti andare per una sciocchezza.

-Già. Anche io.- annuisce lui mentre beve ancora della birra.

-Grazie.- mi volto verso di lui.

-Per cosa?- domanda aggrottando le sopraciglia confuso.

-Per come mi hai fatto innamorare.- sorrido io dolcemente.

Lui sorride a sua volta e mi prende il viso con la mano libera dalla bottiglia di birra. La distanza si accorcia, le nostre labbra si incontrano dolcemente, come solo un sogno può essere. Ci stacchiamo subito, non è durato più di cinque secondi. Forse è per questo che immediatamente ci baciamo di nuovo, come a non voler sprecare nemmeno uno di quei baci che abbiamo perso in questi anni.

Ci alziamo prendendoci per mano e correndo verso il falò, dove tutti stanno ballando.

Ora lo so, il mio regalo più grande non è la macchina. Sono i miei amici: Gabriella, Troy, Ryan, Sharpay, Kelsie, Zeke e tutti gli altri e… Chad: l’amore. L’amore per la vita, l’amore per quello che succederà. L’amore che ora provo con tutto il cuore. Perché ora lo so.

Io sono Taylor McKessie. Mi vergogno a mettere un bikini, ho aspettato tanti anni per mettermi finalmente con Chad, ho una migliore amica pazza e una classe folle che mi ha comprato una macchina stupenda.

Ma le fiamme del fuoco, a cui ballo intorno, che salgono al cielo non possono eguagliare le fiamme della mia vita. Quelle fiamme che io chiamo amici.

The End

§*§*§

Ok, questa one-shot è uscita di getto ed è molto riflessiva in alcuni punti. Ci ho messo tutta me stessa, imprimendo anche delle mie sensazioni. Mi è piaciuto molto scriverla, anche perché avevo voglia di un po’ di Chaylor e di ringraziarvi in qualche modo (come detto sopra).

Fatemi sapere, ok? Mi farebbe davvero piacere.

Baci a volontà

By Titty90 ^^

  
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