Una focaccia in
riva al mare
Parole chiave: Sabbia, unto,
lavanderia, bocca
E’ una
bella giornata di sole, una delle rare e quasi uniche giornate senza
nuvole a Seattle.
Callie e Arizona
sono appena scese dall’ auto, si sono ritagliate un
pomeriggio di pura e semplice tranquillità coniugale,
momento possibile grazie alla complicità di Derek che si
è offerto di portare Sofia e Zola allo zoo.
Le due donne
camminano per qualche centinaio di metri fino a raggiungere la spiaggia
prescelta, una piccola e deliziosa insenatura semideserta, lievemente
scossa da una leggera e frizzante brezza marina.
Il mese di marzo
è ormai agli sgoccioli e la temperatura è mite ma
decisamente non alta, come testimonia anche l’ abbigliamento
delle due donne: giacca di pelle indossata sopra una maglia e pantaloni
per Callie, giacca antivento e jeans per Arizona.
Giunte a
destinazione, le due donne camminano verso l’ angolino di
spiaggia che hanno adocchiato, trascinando i piedi sulla sabbia,
riempiendosi le scarpe di minuscoli granelli dorati.
Callie estrae
dal borsone che ha portato con sé una coperta a scacchi e la
appoggia a terra, poi prende un sacchetto di carta contenente la loro
merenda.
“Hai
fame adesso o preferisci mangiare più tardi?”
chiede ad Arizona.
“Adesso,
ho un certo languorino. Oggi ho avuto molto da fare e ho saltato il
pranzo”.
“Anche
io, è stata una giornata pesantissima” le dice
Callie.
“Che
cosa hai comprato?” chiede incuriosita.
Callie estrae
dalla carta due focacce alle olive.
“Le ho
comprate al bar dell’ ospedale. Non saranno il massimo ma
almeno sono commestibili e non posso dire lo stesso dei sandwich,
quelli sì che avevano un aspetto davvero strano. Credo che
risalgano al secolo scorso o giù di lì, sono dei
cimeli” dice Callie.
Arizona le
sorride e risponde: “Già, non mi fiderei ad
assaggiarne neanche un morso, nemmeno sotto tortura”.
Callie intanto
inizia a mangiare la focaccia, non ha un sapore cattivo, anzi
è croccante e soffice al tempo stesso, tuttavia ha un
piccolo, minuscolo difetto …
“C’
è troppo olio, guarda tutto quest’ unto!
Ci potrei nuotare in tutto quest’ olio e poi deve contenere
almeno un milione di calorie!” afferma Callie.
Arizona la
osserva e poi le dice: “ E poi c’ è un
altro piccolo inconveniente”.
“Quale?”
chiede Callie incuriosita.
“Guarda
la tua maglia” le suggerisce la donna.
Callie abbassa
lo sguardo e la vede: una gigantesca e indelebile macchia d’
olio.
“No,
no! La mia maglia preferita! Andata, rovinata, da buttare!”
afferma Callie, arrabbiata a dispiaciuta.
“Forse
potresti provare a portarla in lavanderia,
vicino a casa nostra, con il mio maglioncino di cachemire hanno fatto
miracoli!” le dice Arizona per cercare di tranquillizzarla.
“Credi
che riuscirebbero a salvarla?”chiede Callie speranzosa.
“Sì,
credo di sì. Ora però hai un altro problema: ti
sei sporcata d’ olio, di nuovo” le dice la donna.
“Dove?”
chiede Callie, lievemente preoccupata.
“Qui”
le fa’ cenno Arizona indicando la sua bocca.
“ A
questo però posso porre rimedio io” e si avvicina
a baciare sua moglie, che la ricambia con entusiasmo.
Intanto, sullo sfondo, le onde del mare compongono la melodia di quel prezioso momento ritagliato apposta per loro due