Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Izume Hope    07/12/2012    1 recensioni
Anni dopo che se ne sono andati, Taruto vuole scrivere una lettera a Purin...perchè? perchè vuole lei, lei e solo lei...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taruto Ikisatashi/Tart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi di nuovo con un'altra storia di questa fantastica autrice. Ho scelto questa su Purin e Taruto, ci sono così pochi storie su di loro, e questa mi sembrava molto carina. Spero che vi piaccia, e fatemi sapere le vostre opinioni! Un bacione a tutti! Black rose92

 

Il messaggio seguente è lo stesso di quello di “Semplice distrazione...” visto che avevo chiesto all'autrice di tradurre due delle sue storie, più avanti le chiederò il permesso per delle altre, per il momento vi lascio questo.

Hi!

 

I'm honoured! Please do! Thank you for your time.

 

Izume Hope”

 

 

 

 

 

http://www.fanfiction.net/s/6761396/1/Her-her-and-only-her

 

 

 

 

 

Lei, lei e solo lei...

 

“Argh!” La sua intera stanza era piena di carta bianca. Era seduto dietro la sua scrivania, inchiostro su tutte le dita e le sopracciglia aggrottate dalla frustrazione. Fece un respiro profondo, piazzò la penna su un nuovo foglio di carta e provò a pensare a un buon modo per cominciare. Dopo pochi secondi seduto immobile come una statua emise un verso di frustrazione, arrotolò la carta formando una pallina e la lanciò attraverso la stanza. Sbatté contro il muro e cadde in un cestino stracolmo di carta straccia. A essere onesti fu proprio un bel lancio, ma non ne prestò alcuna attenzione.

 

Era annoiato. Non si sarebbe detto a vederlo, ma era annoiato da quando era tornato. Sì, era stato sommerso di attenzioni, soprattutto di ragazze, Sì, aveva finalmente avuto il rispetto che meritava. Ma era annoiato. Sempre seduto a casa, non facendo niente di eccitante. Visto che il pianeta era felice, lui non aveva niente da fare! Poteva passare intere giornate semplicemente immaginando come sarebbe stato essere nuovamente sulla terra. A combattere le mew mew, a prenderle in giro, giocanre con lei, parlarle, baciarla...

 

Lei. Purin. L'unica ragazza che non lo aveva mai annoiato. La ragazza che riusciva ad intrattenerlo semplicemente col suo sorriso. L'amava. La voleva. Lei. Tutte quelle ragazza che lo ammiravano, che convenivano immediatamente su tutto quello che diceva potevano andare al diavolo. Voleva lei. Lei, lei e solo lei.

 

Essere popolare era seccante quando l'unica dalla quale volevi attenzione non te ne prstava alcuna! Non le parlava da mesi, non la vedeva da anni. Era impegnata con la propria vita. Uscendo con i suoi amici, lavorando al caffè, andando a dannati appuntamenti. Dimenticandosi di lui.

 

Non riusciva a sopportarlo.

 

Perchè governava la sua vita, se lui per lei ormai non era più nulla? Seccante, seccante, seccante!

 

Così decise di rimediare. Una settimana prima aveva deciso di scriverle una lettera, per rientrare nella sua vita in qualche modo. In realtà gli costò tre giorni per sollevare la penna e scrivere. Ora, quattro giorni dopo, e ancora non aveva scritto niente e aveva ottenuto solo un cestino della spazzatura stracolmo.

 

Semplicemente non sapeva cosa scrivere. Non sapeva nemmeno da dove cominciare! Cara Purin? Mia Purin? Purin?

 

Il ragazzo alieno si prese la testa tra le mani pallide e gemette. Perchè era così difficile? Era solo una lettera! Perchè non riusciva a scriverla?

 

La porta si aprì e un altro tizio alieno entrò nella stanza. “Taruto, lo sai-” L'uomo si fermò e si passò una mano tra i capelli verdi. “Non importa, come faresti a saperlo?” Taruto non alzò lo sguardo, ma si limitò a lanciare una nuova pallina di carta alla testa del suo amico. “Stai ancora lavorando a quella lettera?” Taruto scrollò le spalle. “Quanto difficile può essere?”. “Puoi stare zitto? Non la vedo da anni!” “E allora? Non è che sia cambiata molto, no?” Taruto rimase in silenzio ignorandolo. “Quando l'ho vista- Quant'era- uno o due mesi fa, sembrava essere la stessa allegra e seccante ragazza di sempre” Taruto si girò con espressione truce. “Sì, Kisshu, Lo so che sei stato là due mesi fa. So anche che io non ci sono stato. Quindi, puoi semplicemente tacere a riguardo?”

 

Avrebbe voluto andare, certo. Ma i suoi genitori non lo lasciarono partire, perchè partendo avrebbe perso il compleanno di sua sorella. Così partirono solo Kisshu e Pai, lasciandolo indietro, ad affogare nella sua infelicità. Da quando erano tornati, Kisshu non la smetteva di parlarne. Apparentemente, la sua Koneko-chan aveva finalmente lasciato quell'abbraccia-alberi del suo fidanzato. Beh, woohoo. Perchè avrebbe dovuto importargli? Pai non disse niente, come sempre. Secondo Kisshu era diventato alquanto “amichevole” con la mew verde-qual'è il suo nome- Retasu. Di nuovo woohoo. Ma la parte peggiore era che Kisshu gli aveva detto che un giorno Purin aveva portato un ragazzo al caffè. Un dannato ragazzo

 

Mentre lui non vedeva altre ragazze che lei.

 

“Vattene Kisshu, prima che ti fai male” “Posso ancora batterti, nano, non importa quanto alto diventi” “VA A QUEL PAESE!” “Okay, okay, non devi arrabbiarti così tanto” Kisshu se ne andò con una risatina.

 

Taruto sospirò e chinò nuovamente la sua testa sul suo lavoro. Poi qualcuno bussò leggermente alla porta che Kisshu aveva lasciato aperta. “COSA?”. Si girò incontrando lo sguardo su una cameriera ferma sulla porta. Teneva tra le mani un piatto di biscotti e appariva leggermente scioccata.

Taruto si calmò. “Oh, scusa. Entra pure” La ragazza entrò a passi veloci e poggiò il piatto sulla suo scrivania accanto a lui.

 

Era una ragazza particolare. Indossava una normale divisa da cameriera, ma indossava anche un panno arancione con stampi di fiori che le copriva le orecchie intorno alla testa, probabilmente per tenere su i capelli. Era una cosa logica da fare, perchè era piuttosto caldo, ora che l'estate era iniziata. Tuttavia, non era una cosa comune. Nessuno indossava cose del genere. Era alquanto sorprendente che fosse autorizzata a portarlo durante il lavoro. Le stava bene, comunque. Era una ragazza carina, con gambe lunghe e pelle soffice. Trecce bionde spuntavano da sotto il panno. I suoi occhi castani erano persi sul pavimento e aveva un piccolo sorriso sulle labbra.

 

Non riusciva a credere di quanto fosse stato semplice entrare. Era stato piuttosto difficile sgattaiolare in casa sua, ma quando ci era riuscita, aveva solo dovuto “prendere in prestito” un'uniforme da cameriera. Quel ragazzo doveva veramente fare qualcosa per la sua sicurezza. Ragazze adoranti avrebbero potuto entrare allo stesso modo. Ora, lei non era una di quelle ragazze. Questa ragazza conosceva davvero Taruto. Lo aveva conosciuto prima che divenisse così famoso. Ma non lo vedeva da anni e i suoi pensieri non erano sulla stanza, perciò lui non se ne accorse.

Il fatto che nascondesse le orecchie sotto il panno era anche un vantaggio. Se lui le avesse viste l'avrebbe immediatamente riconosciuta. Non voleva questo.

Era venuta a vedere com'era la sua vita. Era stata una sorpresa trovarlo in una stanza piena di carta spiegazzata in giro. Cosa stava cercando di fare?

 

La ragazza si girò per lasciare la stanza, chiedendosi se l'avrebbe richiamata. Cosa che sorprendentemente, fece. “Aspetta un secondo!” Questa ragazza... gli ricordava lei. Gli diede un'idea. La ragazza si girò verso di lui lanciandogli uno sguardo interrogativo, non dicendo niente. “Potresti...” disse dubbioso “Semplicemente stare lì per un secondo?”. La ragazza sorrise e annuì, non guardandolo ancora negli occhi. Aveva paura che quando l'avesse fatto l'avrebbe riconosciuta.

 

Taruto guardò bene la ragazza che gli ricordava lei e piazzò la penna su un nuovo foglio di carta. Guardò nuovamente la ragazza, che stava sorridendo un pochino. Fece un grosso respiro e scrisse un paio di parole. Dopo di che lanciò la penna nella stanza trionfante. Ce l'aveva fatta. Aveva trovate le parole.

 

Afferrò una busta e vi scrisse sopra il suo indirizzo. Vi mise la lettera all'interno e chiamò la cameriera. Lei immediatamente allungò le mani per prendere la lettere, capendo subito cosa volesse. “Porta questa lettera alla stazione il più presto possibile” disse. La ragazza sorrise e annuì di nuovo, indietreggiando un pochino e poi fermandosi. Il sorriso non sparì mentre apriva la lettera. “Hey! Cosa credi di fare? Quella è privata!” La cameriera si portò una mano sul panno tirandolo via e guardandolo per la prima volta negli occhi.

 

“Non vuoi che io legga la mia lettera, Taru-Taru?”

 

La bocca di Taruto si spalancò e i suoi occhi si spalancarono per lo shock. “Cosa-chi-come-quando sei-perchè sei-” Mentre il suo cervello cercava disperatamente di capire cosa stesse succedendo, la ragazza di fronte a lui tirò fuori la lettera e la aprì, leggendo le parole.

 

Purin, diceva

 

Ti amo

 

Taruto

 

Questo era tutto. Ma era abbastanza da far accelerare il suo battito cardiaco e fermarle il respiro. Guardò Taruto con sguardo sorpreso e un sorriso scioccato.

 

Dall'altra parte della stanza il cervello di Taruto aveva finalmente fatto il collegamento. “Purin!”. Corse verso di lei e la sollevò facendola volteggiare in aria. La ragazza rise calorosamente e la lettera fluttuò in aria. La mise giù e la guardò, ancora leggermente in shock. “Purin...Che cosa ci fai qui?”. “Ti sto facendo una sorpresa, sciocchino. Non è ovvio?”. Taruto rise e improvvisamente la spinse vicino a sé. “Dio, mi sei mancata”. Con sua sorpresa Purin portò le braccia intorno al suo collo e lo strinse forte come lui stava stringendo lei. “Anche tu mi sei mancato. Molto”

 

Sì, le era mancato immensamente negli anni passati. Aveva sofferto quando non si era presentato due mesi prima. Quella era stata l'ultima cosa a convincerla che doveva semplicemente rivederlo, che gli piacesse o no. Lo sapeva che era in beatitudine sul suo pianeta, circondato da ragazze adoranti e tutto il resto, quindi probabilmente non sentiva la sua mancanza per niente, ma questo non importava più. Inoltre andare su un altro pianeta era una grossa avventura. Così decise di andare. A causa del suo aspetto le persona la guardavano in un modo un po' strano, ma non mostrava le sue orecchie così non sospettavano che fosse un'aliena. Divertente, su questo pianeta era lei l'aliena.

 

Aveva scoperto che aveva molte più ammiratrici di quanto sospettasse. La deprimeva leggermente. Perchè lei avrebbe dovuto piacergli dopo tutte le volte che si era arrabbiata con lui quando avrebbe potuto semplicemente andare con una di quelle ragazze, che erano dieci volte più belle di lei? Quello era uno dei motivi per cui aveva deciso di non dirgli che era lei. Ma quelle lettere su quel foglio di carta che aveva appena letto avevano cambiato tutto.

 

Anche lui l'amava. Anche lui l'amava. Che sensazione meravigliosa. Ora tutto sarebbe finito per il meglio.

 

Ichigo non voleva ammetterlo, ma si stava innamorando di Kisshu. Purin poteva capire perchè. L'amore con cui la trattava...come avrebbe potuto resistere? Lo stesso andava per Retasu. Senza dubbio se l'intendeva con Pai. Ma quella era una cosa che andava avanti da un anno, così non era una grande novità. Tuttavia, questa era la prima volta che aveva osato parlare al ragazzo e la sua reazione era stata ottima, quindi anche quello avrebbe funzionato. Non era fantastico? E ora lei...con Taru-Taru...

 

Tutto d'un tratto, Taruto allentò la presa e la lasciò andare, uno sguardo di disagio nei suoi occhi.

allora...come stai? Ho sentito che...hai incontrato un ragazzo?” Purin alzò le sue sopracciglia “Scusami?”. “Kisshu mi ha detto di quel ragazzo che hai portato al caffè due mesi fa” La gelosia nella sua voce era forse la cosa più carina che avesse mai sentito.

 

Gli fece un'enorme sorriso “Intendi il mio fratellino? Lo so che è cresciuto molto, ma è ancora più giovane di me di molti anni, Taru-Taru. In più non mi piace l'incesto” Lo sguardo di Taruto si illuminò.

 

“E perchè diavolo dovrei avere un fidanzato? Sono appena uscita con molto sforzo da un fidanzamento. Non c'è modo in cui io mi trovi subito un altro ragazzo. In più non ci sono molti ragazzi interessanti sul mio pianeta”

 

“Uscita da un fidanzamento? Intendi quel ginnasta che incontrai tempo fa?” Purin annuì “Sì, quel tizio. Mi è costato un sacco di tempo convincere mio padre che non l'avrei sposato. Ma ce l'ho fatta! Sono nuovamente una ragazza libera!”

 

“Magnifico!” Taruto arrossì immediatamente dopo aver esclamato quella parola entusiasta.”Voglio dire è bello, per te, beh, lo sai, Io, eh-” Purin ridacchiò e improvvisamente si lanciò di nuovo addosso a lui, facendolo cadere indietro per terra.”Purin! Wuah, che stai fac-”

 

Taruto si ritrovò ad essere spinto per terra dalla biondina, che se ne stava seduta sopra di lui. Non era esattamente una posizione scomoda...

 

Purin lo guardò per un secondo poi chinò la testa verso di lui, premendo le sue labbra sulle sue, aprendole leggermente. Gli occhi di Taruto si spalancarono per lo shock e ghignò nel bacio mentre sentiva qualcosa scivolargli in bocca. Purin si sedette nuovamente e gli fece un sorriso innocente. “Piaciuta la caramella?”

 

Taruto fece una risatina e scuotè leggermente la testa. “Dolce” rispose. Purin rise e lui sfruttò il fatto che fosse distratta per farli rotolare, causandogli di posizionarsi sopra di lei. “Wuah, Taru-Taru!”. “Non riesco a credere di aver davvero sentito la mancanza di quel stupido soprannome...” “Ma lo hai fatto” disse Purin in tono scherzoso. Taruto annuì lentamente. “Sì l'ho fatto”. Il ghigno tornò sulle sue labbra e si abbassò finchè le sue labbra erano a soli pochi centimetri dalle sue. Purin deglutì e lo fissò con sguardo vitreo. “E a te è piaciuta la caramella?”. “Non me lo ricordo..” mormorò Purin distratta. Un luccichio malizio apparve negli occhi color caramello di Taruto.

 

Colmò i pochi centimetri tra i loro visi e la baciò dolcemente, restituendole la caramella e scostandosi subito dopo. Purin arrossì leggermente. “Ora me lo ricordo...” “ E? Ti è piaciuto?”. “é dolce” “Puoi tenerla” “Ma, l'ho portata per te!” “Non preoccuparti, mi va bene. Conosco qualcosa di più dolce”. Purin ingoiò la caramella in attesa che lui le si togliesse di dosso.

 

Cosa che lui, ovviamente, non fece.

 

“Davvero?” chiese “E cos'è?”. Taruto ghignò di nuovo e le accarezzò il viso. Il cuore di Purin accelerò ancora un poco.

Lui non disse nulla, ma si limitò ad afferrare il suo viso tra le mani e premere nuovamente le sue labbra sulle sue. Dopo un momento che sembrò durare in eterno le tolse ancora. “Tu” sussurrò. Purin pensò di poter svenire.

 

Era stata una fantastica idea visitare questo posto.

 

Lei avvolse le sue braccia intorno al suo collo di nuovo spingendolo giù, baciandolo.

 

Taruto sorrise e la strinse, baciandola.

 

Si chiedeva come avrebbe reagito il mondo quando avrebbe annunciato di avere una fidanzata. Tutte le sue ammiratrici sarebbero rimaste deluse, di certo. Ma, come detto prima, lui voleva lei e solo lei. Nessun'altro era abbastanza. In più nessun altro era abbastanza per Purin. Nemmeno lui, certo, ma era disposto a ignorare quel dettaglio. Aveva ovviamente deciso che lui, in qualche modo assurdo, fosse adatto. Chi era lui per lamentarsi?

 

Allo stesso modo, Purin non capiva perchè, tra tutte le ragazze che poteva scegliere, aveva scelto di amare lei. Forse era il fatto che era l'unica che gli disubbidiva e non lo ascoltava sempre. Taru-Taru si annoiava così facilmente. Solo quando era con lei non sembrava annoiarsi. Quindi lei gli sarebbe stata accanto, ad assicurarsi che lui non si annoiasse. Sì, significava che avrebbe potuto stare con lui, ma non lo faceva per se stessa, no di certo. Era solo una bella circostanza.

 

Sorrisero entrambi nel loro bacio, tenendosi stretti. Non erano sicuri di quello che sarebbe successo, ma erano sicuri che sarebbe andato tutto bene. Lui non si sarebbe più annoiato. Lei avrebbe sempre sorriso. Non vi era dubbio nel loro amore. Non era stato ovvio dall'inizio? Tutti si aspettavano che si sarebbero messi insieme a un certo punto. Chi erano loro per non stare all'altezza delle loro aspettative?

 

Lui non riusciva a ricordare quando si era innamorato di lei. Lei non riusciva a ricordare quando si era innamorato di lei. Ma lo fecero.

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Izume Hope