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Autore: LuluXI    07/12/2012    8 recensioni
Aiolia è il fratello di un traditore ed è disposto a tutto pur di dimostrare al resto del mondo che lui è diverso. Tuttavia, fatica a credere che suo fratello possa aver davvero tradito il Santuario. In questa storia, i pensieri di un Saint lacerato dai dubbi e perseguitato dalla memoria del fratello: cosa è accaduto ad Aiolia, la notte precedente al suo incontro con Atena?
[Terza classificata al Contest "One Sentence" indetto da Reghina-chan sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Aiolia, Sagittarius Aiolos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: LuluXI
Titolo storia: Ombra
Genere: Malinconico, Introspettivo
Avverimenti: Missing Moments, One - Shot
Ranting: Giallo
Frase: “Non permetterebbe nemmeno alla morte di separarvi. Se tu piangi, torna perfino dall'aldilà”.
Note dell'autore: Ambientata prima della battaglia delle dodici case, nella nottata che precede il giorno in cui il Sacerdote affida ad Aiolia il compito di attaccare i Bronze Saint e sedare la loro ribellione. Ero indecisa sul rating, ma penso che il giallo sia il più adatto. Personaggio Principale: Aiolia.
 

Ombra


Aiolia se ne stava in piedi davanti alla tomba di suo fratello. Un cumulo di terra e una lapide con due date e un nome, questo ciò che rimaneva di Aiolos. Lo avevano seppellito in una zona isolata, lontano dalle tombe degli altri Saint che lo avevano preceduto: lui era un traditore, non meritava di riposare insieme ai cavalieri di Atena. Nessuno visitava quella tomba, nessuno se ne prendeva cura e, per questo, era sommersa da erbacce. Neanche lui, Aiolia del Leone, suo fratello minore, si prendeva cura di quel terreno: lui voleva essere diverso dal fratello, voleva lavare via l’onta che era stata gettata sul suo onore e occupandosi della tomba non si sarebbe certo riguadagnato la fiducia dei compagni.
 
A dire la verità il Gold Saint del Leone non riusciva nemmeno a ricordarsi perché era andato fin lì né quando ci era arrivato: tuttavia, dato che in giro non c’era nessuno, decise di rimanere ancora un po’. In fondo Aiolos gli mancava: era stato il suo maestro, il suo modello, ma soprattutto suo fratello maggiore, quello che gli era sempre stato accanto. La notte della sua fuga, Aiolia era stato svegliato nel bel mezzo della notte dagli uomini del Sacerdote, che avevano iniziato a riempirlo di domande che lui non capiva.
“Dov’è il traditore?”
“Forza, parla, dove si è nascosto?”
Traditore. Si, quella era la parola che lo aveva colpito di più: come poteva suo fratello, il grande Aiolos del Sagittario, essere un traditore? Lui che era stato scelto dal Sommo Shion per prendersi cura di Atena e per diventare suo successore, come poteva aver anche solo pensato di porre fine alla vita della Dea per cui combatteva da sempre?
“Come mai sei qui da solo, Aiolia?”
 
A quella domanda, il Saint si girò di scatto, colto alla sprovvista. Ma ciò che vide lo stupì ancora di più: davanti a lui, immobile, c’era suo fratello Aiolos.
Per un istante, ad Aiolia mancò il fiato. Poi, dopo un momento di silenzio che gli parve interminabile, riuscì a sussurrare “Fratello? Ma…ma come è possibile? Tu…tu sei morto!”
“Il Santuario non è un luogo sicuro, fratello” gli disse Aiolos, ignorando la sua domanda.
“Non dire sciocchezze!” rispose l’altro “Il vero nemico di Atena sei tu, e tu sei morto tredici anni fa!”
“A volte le apparenze ingannano” rispose Aiolos.
“Non in questo caso… non puoi essere vivo!” rispose il giovane Saint, scuotendo il capo, sempre più stupito.
“Perché l’hai tradita, fratello?” aggiunse poi, con le lacrime che stavano per riempirgli gli occhi “Perché?” ripeté, posandogli una mano sulla spalla, in attesa di una sua risposta.
 
A quel gesto il corpo di suo fratello divenne freddo e istintivamente Aiolia ritrasse la mano: era sporca di sangue. Con orrore rialzò gli occhi sulla figura di Aiolos e rimase ancora più scioccato di quanto era stato in precedenza: il petto di suo fratello era attraversato da uno squarcio che andava dalla spalla destra fino all’anca sinistra. La ferita infertagli da Excalibur tredici anni prima lasciava intravedere organi e ossa ma l’espressione calma di Aiolos non mutò.
“Ricordati Aiolia, più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra” disse il Sagittario, arretrando di un passo.
“Che cosa significa, fratello?”
“Proteggi Atena Aiolia, proteggila sempre” rispose l’altro, continuando ad arretrare.
“Aspetta, non andartene!” urlò Aiolia, ma il Gold Saint del Sagittario era già sparito tra le ombre: la giornata volgeva ormai alla fine e il sole che calava alle sue spalle mostrò al giovane Gold Saint del Leone la sua ombra e quella di qualcun altro, fermo alle sue spalle.
 
Nuovamente Aiolia si girò e si ritrovò a fissare la figura di Shura, abbagliante nella sua armatura dorata colpita dal sole morente.
“Shura… lo hai visto anche tu? Era mi…”
“Tu sei il fratello di un traditore: il suo stesso sangue scorre nelle tue vene” lo interruppe il Gold Saint del Capricorno, alzando il braccio destro verso il cielo “Tu stesso sei un traditore: pagherai con la vita, per ordine del Sacerdote.”
“No, Shura, non è vero! Io sono diverso, aspetta!” urlò Aiolia in risposta, impossibilitato a muoversi: l’ombra del Saint del Capricorno si stagliava nera e imponente sul terreno.
“Più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra.”
Excalibur, impietosa, calò su Aiolia.
 
Con un urlo, il Saint del Leone si svegliò nel suo letto, madido di sudore e con il respiro mozzato. Si mise a sedere, notando con suo grande stupore sentiva un dolore lancinante al petto, nell’esatto punto in cui, nel suo sogno, suo fratello riportava la ferita provocata da Excalibur. Con un sospiro si lasciò cadere a peso morto sul materasso e rimase a fissare il soffitto; poi, con un rapido movimento del braccio, lanciò da parte le coperte che gli si erano attorcigliate attorno al corpo, per poi tornare immobile.
Era stato un sogno fin troppo reale il suo, talmente reale che Aiolia non aveva avuto il minimo dubbio circa la veridicità di quanto vedeva fino a quando Shura non lo aveva colpito con Excalibur.
Anche se sapeva benissimo che suo fratello non era stato seppellito da nessuno, la sua tomba sembrava vera, così come sembrava vera la ferita lasciata da Excalibur.
Il Saint del Leone sapeva che era stato Shura ad uccidere suo fratello, usando la spada donatagli da Atena, ma non aveva mai visto il corpo di Aiolos: eppure, sin da quando era bambino, le immagini del corpo martoriato di suo fratello avevano accompagnato le sue nottate, sottoforma di incubi.
 
Poi, col tempo, Aiolia aveva smesso di sognare Aiolos: suo fratello era tornato a perseguitarlo solo nell’ultimo periodo, da quanto i Bronze Saint avevano tradito e messo a soqquadro il Santuario. Da quando gli era giunta la notizia che il Sacerdote intendeva sedare la ribellione, Aiolia vedeva Aiolos dappertutto: nell’arena quando si allenava, seduto a tavola con lui quando cenava e, soprattutto, nei suoi sogni.
All’inizio aveva attribuito il tutto ad una debolezza di nervi: in fondo, anche in quel caso, si trattava di Saint che tradivano il Santuario, come era stato con suo fratello e quella situazione riapriva vecchie ferite mai del tutto cicatrizzate. Inoltre, non poteva negare che Aiolos gli mancava, nonostante tutto.
Eppure ora Aiolia non riusciva a credere che fosse solo quello, perché suo fratello gli appariva fin troppo reale.
 
Sbuffando, si rimise a sedere e guardò fuori dalla finestra: era già mattino inoltrato, ma il cielo era coperto di nuvole che preannunciavano un temporale. In silenzio, Aiolia si mise in piedi, raggiunse il bagno e iniziò a lavarsi la faccia: poi, un leggero tocco sulla sua spalla, lo fece sobbalzare.
“Proteggi Atena, fratello. Proteggila sempre”
Aiolia si voltò e non vide nulla, ma quando tornò a guardare davanti a se riuscì a scorgere il volto di suo fratello nello specchio.
Senza neanche rendersene conto, il Saint del Leone si era messo a piangere.
“Mi manchi fratello. Nonostante tu abbia compiuto un gesto ignobile, mi manchi comunque” disse, rivolgendosi all’immagine riflessa.
Sfregò violentemente la mano destra sugli occhi per asciugare le lacrime e quando la riabbassò suo fratello era sparito nel nulla. Il giovane Gold Saint si sciacquò nuovamente la faccia e ritornò nella sua stanza.
Da anni cercava di lavare l’onta lasciata da Aiolos, ma nell’ombra tutti continuavano a chiamarlo “fratello del traditore” e ben pochi gli rivolgevano la parola senza mostrare disprezzo. Lui aveva imparato a non farci caso, ma la situazione continuava a farlo soffrire. La sua vita era diventata un inferno la notte degli inganni ed era rimasta tale per tredici anni: tuttavia, anche se il gesto del Saint del Sagittario lo aveva condannato ad un’esistenza come quella, Aiolos restava comunque suo fratello maggiore e lui non riusciva a non volergli bene.
 
Mentre si vestiva, lo sguardo gli cadde sulla foto che teneva sul comodino della sua stanza privata, dove non lasciava entrare nessuno: si vedevano chiaramente lui e Aiolos abbracciati, che ridevano felici. L’aveva scattata Shura molto tempo prima, quando suo fratello non era ancora il traditore disprezzato da tutto il Santuario.
Il giorno in cui era stata scattata quella foto Aiolia si era svegliato preoccupato, perché suo fratello era in missione da quasi un mese e lui non aveva più avuto sue notizie. Lo aveva aspettato seduto ai piedi della grande scalinata che dalla prima casa portava fino alle stanze del Sacerdote: Shura lo aveva trovato lì, in lacrime, e si era fermato a parlare con lui.
“Mi ha promesso che sarebbe tornato!” aveva piagnucolato Aiolia, tenendo il broncio.
“Lia, vedrai che tornerà se te lo ha detto”
“É passato troppo tempo!” aveva risposto, scuotendo il capo “ E se fosse morto?”
“Non permetterebbe nemmeno alla morte di separarvi. Se tu piangi, torna perfino dall'aldilà” aveva commentato una terza voce, quella di Saga dei Gemelli che, come Shura, era di ritorno dall’Arena.
Aiolia aveva ripensato a quelle parole tutto il giorno e quando Aiolos quel pomeriggio era tornato al Santuario, Shura aveva scattato quella foto.
 
Ripensando a quelle parole, un brivido percorse la schiena del Gold Saint.
“Non permetterebbe nemmeno alla morte di separarvi. Se tu piangi, torna perfino dall'aldilà”.
Era strano per lui ripensare a quelle parole, soprattutto in quel preciso momento: aveva pianto a lungo, soprattutto i primi mesi e la figura di Aiolos gli era rimasta accanto; dopo tutti quegli anni Aiolos era tornato quando Aiolia aveva ricominciato a versare lacrime per lui e per il suo tradimento. Che ci fosse un nesso tra il tradimento di Aiolos e quello dei Bronze Saint? Che quell’avvenimento non fosse tutta opera del caso?
I colpi dati alla porta della sua stanza distrassero il Gold Saint del Leone dai suoi pensieri: quando andò ad aprire, si ritrovò faccia a faccia con un soldato semplice.
“Cavaliere, il Sacerdote vi attende per un udienza: con lui c’è anch…”
“Ho capito” lo interruppe Aiolia, senza dargli il tempo di finire di parlare “Puoi andare.”
Non appena il soldato fu sparito, Aiolia finì di prepararsi e uscì dalle sue stanze, avviandosi su per la grande scalinata che lo avrebbe condotto fino dal Sacerdote. Accanto a lui sentiva la presenza inquietante di Aiolos; il vento pareva sussurragli in continuazione, con la voce del fratello, quell’unica frase che lo accompagnava ormai da mesi:“Proteggi Atena, sempre”.
 
 
Note Finali:
Well, che dire… 3° Posto *-* Ragazzi, sono contentissima! Soprattutto perché la grammatica (il mio tallone d’Achille) per la prima volta non mi ha penalizzato *-* Non posso che essere contenta! Un ringraziamento va a Zia Connie che si è offerta come giudice sostitutivo, dopo secoli che aspettavamo qualcuno che ci stilasse una classifica! Non ho altro da dire se non che la dedico a tutti voi che dedicate un po’ del vostro tempo alle mie fan fiction. Vi lascio col giudizio finale dato alla storia.
 
Al terzo posto, LuluXI con “Ombra”, con un totale di 76.5 punti su 80!
 
Grammatica ed ortografia: 9.5/10
Originalità: 18/20
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Uso della frase: 30/30
Gradimento personale: 9/10
Totale: 76.5

 
Grammatica ed ortografia: Quasi perfetta; per quanto riguarda l’ortografia, non ho trovato una virgola fuori posto. L’unica cosa che avrei cambiato è in questa frase:“Lui che era stato scelto dal Sommo Shion per prendersi cura di Atena e per diventare suo successore […]”, dove avrei scritto:“ Lui che era stato scelto dal Sommo Shion per diventare suo successore e per prendersi cura di Atena […]”; giusto per amor di precisione, perché ad una lettura disattenta potrebbe sembrare che Aiolos fosse stato scelto come successore di Atena. Inoltre, forse un errore di distrazione, hai scritto “sotto forma” tutto attaccato (pag. 2, par. 6).
Originalità: Indubbiamente originale, non c’è che dire. Dar voce ai pensieri, ai sogni di Aiolia, i suoi dubbi sulla colpevolezza praticamente certa per tutti del fratello... Brava! Una Missing Moment molto ben scritta e strutturata.
Caratterizzazione dei personaggi: Ho trovato Aiolia e Aiolos molto fedeli al loro personaggio, specialmente il primo: si percepisce l’amore e la delusione che prova per il defunto fratello, fratello che ha sempre ammirato e rispettato. In fondo al suo cuore , Aiolia non riesce a credere al 100% che Aiolos possa essere un traditore, e penso che tu sia riuscita a descrivere con estrema maestria ciò che prova il protagonista senza essere “OOC”. I miei complimenti!
Uso della frase: Anche in questo frangente, nulla da segnalare. La frase è adatta sia al contesto in cui la inserisci, sia ai fini della storia. Infatti, punteggio pieno.
Gradimento personale: Grazie allo stile fluido che hai usato, ho apprezzato molto il racconto. Hai saputo descrivere egregiamente il sogno: pensavo infatti fosse tutto reale, ed è stato un vero colpo di scena quando ho visto Aiolia, che stava per essere ucciso, risvegliarsi urlando nel suo letto. Come ho detto inizialmente, hai usato uno stile fluido e scorrevole, e l’assenza di errori grammaticali ha contribuito alla bellezza della storia.
   
 
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