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Autore: itsmeg    07/12/2012    2 recensioni
“Hei.” Il cuore di Blaine Anderson perse qualche colpo, come sempre, nel sentire la voce angelica di Kurt. Aveva risposto subito, magari era un buon segno.
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I rumori degli spari e l’urlo di Blaine arrivarono forte e chiaro ai tre, e sebbene Rachel avesse perso gran parte della telefonata, capì immediatamente cosa era successo. Il mondo improvvisamente cominciò a crollarle addosso, tutto intorno a lei diventò nero e l’ultima cosa che sentì furono le braccia di Brody che le impedirono l’urto con il parquet, prima di svenire.
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Tina aveva sempre saputo che gli amori nati al Glee club non erano semplici amori, o semplici amicizie. Erano molto di più, erano un cercarsi, un trovarsi, e quel trovarsi era per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Puck/Quinn
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Poche note prima di cominciare.
Ho scritto questa ff dopo averci pensato per qualche giorno, non ho una trama completa ben sviluppata in testa ma ci metterò tutto l'impegno possibile, perché non sarà l'originalità fatta a persona, ma è la mia prima ff su Glee e tengo a questo telefilm quanto tutte le persone che leggeranno questa ff :)
Spero vi piaccia - in particolare a mia sorella, fonte di ispirazione, a cui dedico la storia e che di sicuro non si aspetterà di essere citata tra le note :P -, buona - si spera - lettura a tutti! :)

Meg.
 


Come back when you can.

- nothing goes as planned.



Martedì.
Blaine fissò per l’ennesima volta lo schermo del cellulare, rendendosi conto che era ancora martedì e una lunga settimana gli si presentava davanti, l’ennesima settimana senza alcun significato, quando tutto ciò che voleva era poter prendere un aereo e volare a New York, abbracciare Kurt e sentire che tutto poteva tornare come era prima. Quando erano ancora tutti al liceo e niente sembrava poterli separare, perché insieme quei ragazzi erano invincibili, e Blaine si era reso conto molto presto di come la lontananza avesse rotto tutto: amori, amicizie, tutti i legami creati in quegli anni. Le cose ormai non erano più le stesse, e non poteva fare altro che vivere di ricordi, anche se cercava di convincersi che le cose forse stavano prendendo la giusta piega, si stavano riaggiustando, per lui e per Kurt.
Da quella telefonata prima delle provinciali Blaine aveva deciso di chiamarlo per raccontargli di Marley e di quello che era successo al Glee club, e Kurt non sembrava infastidito dalla sua presa di iniziativa, dopotutto gli aveva detto che a Natale avrebbero avuto una matura chiacchierata cuore-a-cuore, e lui non vedeva l’ora. Era ottimista, pian piano avrebbe riconquistato la fiducia di Kurt, avrebbe riconquistato il suo cuore e una volta ammesso alla NYADA – perché ormai viveva in funzione di quello – niente li avrebbe più separati.
Come tutte le mattine Blaine e Finn si erano fermati nell’aula di canto prima delle lezioni, a parlare per qualche minuto. Tra di loro si era instaurato una sorta di rapporto fatto di sguardi di consolazione, di pacche di supporto sulla spalla, di un “tutto ok, amico?” che sapeva leggere tra le righe di un semplice “tutto ok”  e vedere chiaramente che di ok non c’era un bel nulla, che entrambi non facevano altro che pensare alle loro metà, sempre più lontane e non solo in fatto di kilometri.
Quella mattina Finn gli aveva raccontato della telefonata di Kurt a suo padre per annunciargli la sua entrata alla NYADA. Blaine rimuginò tutta la mattina su quella notizia, crogiolandosi tra mille pensieri.
Perché non lo aveva chiamato come aveva fatto lui per le provinciali?
Non aveva detto che stava provando a perdonarlo? Che lui era ancora il suo migliore amico? Non era questa una notizia da dare al proprio migliore amico?
Una notizia che era decisamente più importante delle provinciali, ma forse Kurt non lo aveva chiamato perché nonostante il loro discorso le cose non erano poi così cambiate e lui aveva sbagliato a chiamarlo il giorno dopo la gara, magari la sua era stata solo gentilezza e niente più.
Il ricordo di Kurt e del suo sogno di entrare alla NYADA, della sofferenza dopo non essere stato ammesso, della paura di non riuscire a capire cosa fare della propria vita, però, erano più forti. Non gli interessava per niente che a Kurt non importasse raccontargli che gli era stata data una seconda occasione e che era andata bene, lui lo amava e non poteva che essere felice per lui che meritava qualsiasi cosa bella gli si presentasse davanti.
Decise che lo avrebbe chiamato durante l’intervallo che lui lo volesse o no, sentiva il bisogno di cacciare fuori tutto l’orgoglio e l’amore che in quel momento provava per lui e lo avrebbe fatto, qualsiasi conseguenza ci sarebbe stata dopo non importava, era troppo felice per pensare razionalmente.
 
L’intervallo era arrivato, e Blaine si era avvicinato all’armadietto di Tina, a cui aveva chiesto consiglio durante l’allenamento dei Cheerios.
Lei lo guardò e provò ad infondergli tutto il coraggio che poteva, perché sapeva che era giusto ciò che Blaine stava facendo.
Tina aveva sempre saputo che gli amori nati al Glee club non erano semplici amori, o semplici amicizie. Erano molto di più, erano un cercarsi, un trovarsi, e quel trovarsi era per sempre: tutte quelle difficoltà facevano parte soltanto del grande, e alle volte un po’ cattivo, progetto del destino. Certe volte funziona così, la gente compie giri enormi, si perde e poi si ritrova ritornando all’inizio di tutto, al punto in cui si è partiti e dove è giusto trovarsi, e Tina sapeva che tutti i suoi vecchi amici erano destinati a questo, chi prima – come lei e Mike – , e chi dopo. Sotto l’aria da nuova Rachel Berry che si dava quell’anno, ciò che realmente voleva dopo aver capito chi era e cosa stava cercando, era soltanto che tutti potessero tornare ad essere felici, soltanto che era difficile aspettare che gli altri – Finn e Rachel, Kurt e Blaine, Brittany e Santana, Quinn e Puck – lo capissero quando lei lo aveva capito subito, non restava che sperare che il lieto fine arrivasse presto per tutti. Nel frattempo, si disse, poteva dare una mano a quel simpaticone del destino e fare del suo meglio.
“… Forse sarebbe meglio aspettare, magari sarà lui a chiamarmi.” Affermò Blaine, e Tina capì che si gli avesse lasciato anche solo altri cinque secondi per pensarci non lo avrebbe più chiamato. Afferrò il cellulare dalla sua mano e come un fulmine digitò il numero di Kurt, passandolo poi all’amico che la guardava in cagnesco.
Hei.” Il cuore di Blaine Anderson perse qualche colpo, come sempre, nel sentire la voce angelica di Kurt. Aveva risposto subito, magari era un buon segno.
“C-ciao, come v-va? Cioè, congratulazioni, lo sai, i-io…” Insieme a Tina andarono verso il cortile, dove l’amica si allontanò per lasciare a Blaine la privacy necessaria e intimandolo con i gesti a calmarsi, sentendo però forte e chiara la risata di Kurt dall’altra parte del telefono.
Ti avrei chiamato. O meglio, volevo davvero farlo, ma…” Blaine non permise a Kurt di finire, prese coraggio e con tutto l’amore del mondo gli disse ciò che sentiva. “ Non fa niente. Ho capito Kurt, ho capito e perciò ho deciso di chiamarti io. Ho deciso di chiamarti perché lo sapevo, perché era soltanto questione di tempo affinché anche il resto del mondo, a parte me, capisse che Kurt Hummel è destinato a conquistare il mondo.” I due sorrisero, e percepirono il sorriso dell’altro anche a kilometri di distanza.
Merito davvero tutto questo?” Chiese Kurt, più a se stesso che a Blaine.
“Sono sempre stato orgoglioso di te Kurt, che tu lavorassi in uno squallido caffè o a Vogue.com, la tua entrata alla NYADA non ha fatto che confermarmi che puntando su di te, non ho mai sbagliato, e di dubbi non ne ho mai avuti. Probabilmente tutto ciò non fa che farti e farci ancora più male, ma ho deciso di prendere questa telefonata come se fosse l’ultima, anche se ce ne saranno altre cento o anche se tu dovessi perdonarmi per davvero, un giorno. In questo momento per me è come se io e te fossimo ancora insieme e perciò ti prego, immaginami lì a guardarti come se tu fossi la persona più importante di tutte e la più meritevole di tutte, perché lo sei. Ti amo Kurt, ti amo e mi dispiace, ti amo e ti auguro tutto il bene di questo mondo, ti amo e ti prego, promettimi che sotterrerai tutti quegli snob, lì alla NYADA, perché sei l’unico che può farlo. Fallo, se non per me, per te stesso. Tu sei K-Kurt Hummel.” Blaine si fermò, la voce spezzata, e prese finalmente fiato, cercando in tutti i modi di non piangere e di mostrarsi forte.
Kurt da parte sua se ne stava lì, immobile, a fissare il cordless sul mobile.
Aveva premuto il tasto del vivavoce e cominciato a cercare degli abiti adatti per la sua prima lezione di danza con la famigerata Cassandra, non aspettandosi nulla del genere.
Ciò lo aiutava perché i singhiozzi arrivarono attutiti all’orecchio di Blaine, che accorgendosene però cominciò a chiamarlo ripetutamente e a chiedergli scusa.
Iniziò a pentirsene e a pensare che nonostante tutti gli avessero detto che non era un mostro in realtà lo era, perché per l’ennesima volta stava facendo soffrire Kurt.
Mentre cercava di richiamare ancora l’attenzione di Kurt, Cassidy Casablancas*, ancora più inquieto di tutti gli altri giorni, inciampò nei suoi stessi piedi e finì per dargli una spallata. Blaine si girò a guardarlo sorridendo per fargli capire che non era niente – alla fine lui e i ragazzi del Glee provavano dispiacere per quell’insolito ragazzo, sempre solo e preso di mira dagli alti ranghi sociali della scuola, chi meglio di loro poteva capirlo? – , e quando Cassidy alzò la mano come per chiedergli scusa, notò cosa nascondeva sotto il suo insolito impermeabile verde. Una pistola.
“C-Cassidy…” Fece Blaine, tremando e attirando l’attenzione di Kurt, preoccupato dall’improvviso tono di voce spaventato e freddo dell’altro.
Blaine?” Kurt continuava a chiamarlo, ma Blaine non rispose.
Blaine guardò terrorizzato Cassidy e fece per dire qualcosa, ma quando il ragazzo si accorse che era stato scoperto cacciò immediatamente la pistola e sparò il primo colpo verso il cielo, come segnale di allarme.
Kurt sentì chiaro il rumore dello sparo e gelò, urlando invano il nome di Blaine.
Furono attimi di confusione, grida, spavento, in cui Blaine tentò con tutte le sue forze di muoversi e fermare Cassidy o scappare, ma non ci riuscì, restando immobile ad ascoltare la voce di Kurt che gli implorava di rispondere per quella che poteva essere l’ultima volta, mentre Cassidy Casablancas lo guardava con occhi da pazzo che imploravano perdono e si voltava, cominciando a sparare all’impazzata verso il tavolo dei ragazzi popolari, al quale erano seduti anche Ryley e Kitty.
Gli insegnanti erano corsi fuori in poco tempo e cercavano di mettere in salvo i ragazzi quanto potevano, quei secondi sembravano interminabili ore, ma quando Blaine vide Finn correre verso Kitty al quale Cassidy puntava una pistola alla tempia, la bava alla bocca e gli occhi iniettati di sangue, tutto sembrò davvero avvenire in pochi secondi.
Finn buttò Cassidy a terra e i due cominciarono a lottare, mentre il primo cercava invano di togliere la pistola dalle mani dell’altro.
Cassidy riuscì a colpirlo con l’arma nello stomaco, e quando Finn si ritrovò a terra a digerire il forte colpo, nessuno poté impedire quello che stava per accadere.
 
Rachel e Brody erano appena tornati dalla spesa mattutina, quando Rachel, sentendo una strana confusione provenire dalla camera di Kurt corse insieme a Brody nella stanza per poi pietrificarsi insieme agli altri due sentendo l’urlo agghiacciante di Blaine.
 “ FINN, FINN!” I rumori degli spari e l’urlo di Blaine arrivarono forte e chiaro ai tre, e sebbene Rachel avesse perso gran parte della telefonata, capì immediatamente cosa era successo. Il mondo improvvisamente cominciò a crollarle addosso, tutto intorno a lei diventò nero e l’ultima cosa che sentì furono le braccia di Brody che le impedirono l’urto con il parquet, prima di svenire.



*Sì, se qualcuno di voi trova familiare il nome di Cassidy Casablancas sappia che il nome è quello di uno dei personaggi di Veronica Mars, ma non è quel Cassidy! Ho unito l'amore per i due telefilm, e quel personaggio poteva essere interpretato soltanto da uno come Cassidy :)
  
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