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Autore: Mirrine    07/12/2012    1 recensioni
Matt, Mello e Near.
In Death Note abbiamo visto i tre autentici eredi di L lottare contro il caso Kira e... basta.
Sì, credo che manga e anime non ci abbiano mostrato il lato "umano" di questi tre piccoli geni e io spero invece di scoprirlo proprio in questa mia storia! Desidero che i nostri amati successori di L scendano un po' dall'alto piedistallo creato dalla loro intelligenza per tornare a essere ragazzi con gioie e, purtroppo dolori.
Il caso Kira rivisitato in maniera umana, nel proprio background più denso di sentimenti.
Buona lettura!!!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near, Watari | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mail si rigirò il filiforme pacchetto dorato fra le dita intirizzite dal freddo mentre un sorriso che proprio non riusciva a soffocare gli solcava le labbra arrossate dal freddo di quell’inverno gelido che aveva sfidato per comprare il regalo di Natale per Mihael.
Era felice.
Incredibilmente felice di essere riuscito ad essergli abbastanza amico da potergli donare qualcosa.
All’inizio era stato difficile, molto difficile.
Mihael era abituato a vivere da solo, circondato esclusivamente dal timoroso odio che gli altri compagni covavano nei confronti delle sue non molto sporadiche angherie e dall’aura di impenetrabile ghiaccio che non svestiva mai, nemmeno in solitudine.
Frutto di questo nodoso albero contorto era lo spinoso carattere di Mihael.
Il biondo si era mostrato:
Dispotico.
Permaloso.
E aggressivo, incredibilmente aggressivo soprattutto quando venivano pubblicate le graduatorie dei test e lui risultava essere secondo, magari anche solo di due punti, al suo eterno avversario dai capelli candidi.
Mail però non si arreso e  aveva preso conferma che, come il proprio istinto gli aveva suggerito la prima volta che i loro sguardi si erano incrociati, Mihael nascondeva gelidamente una parte della propria anima, una porzione stupenda.
Perché con tempo e pazienza Mail aveva avuto modo di scoprire che il biondo non era il leone in andropausa che inscenava quotidianamente di essere ma, nei rari momenti sempre più frequenti in cui Mihael osava abbassare di pochi millimetri la propria ferrea guardia rivelava tutta un’altra essenza.
Il biondo sapeva anche essere vagamente dolce e, sebbene in un modo tutto proprio, dimostrava il proprio crescente affetto verso Mail.
E questo per il rosso che, fino a pochi anni prima credeva impossibile anche solo rivolgergli la parola, era semplicemente un miracolo!
-     Sei in ritardo signorino!
Roger, piazzato sulla soglia dell’enorme portone bronzeo con la stessa arcigna severità di un gargoyle, gli pose severamente davanti in proprio gigantesco orologio da taschino.
-     Cinque minuti, signorino!- picchettò con poca gentilezza l’indice sul vecchio quadrante senza mai smettere di fissarlo in cagnesco.- Il coprifuoco è scattato da ben cinque minuti e lei è ancora fuori!
-     Be’ è anche colpa sua...- un sorriso molto poco innocente gli sollevò gli angoli delle labbra screpolate-... se se ne stà lì fermo sulla porta mi spiega come faccio ad entrare?
Gli occhi scuri di Roger si restrinsero pericolosamente dietro le spesse lenti graduate ma un improvviso aumento del vago mormorio interno lo costrinse a far entrare Mail senza altri indugi.
-     Che non accada più!- gli ringhiò con la stessa gentilezza di un doberman tenuto a dieta per un mese davanti ad un pezzo di pane azzimo prima di scomparire nella vaga penombra del corridoio lasciandolo finalmente libero di tornare in camera ad asciugarsi.
La luce aranciata della stanza balbettò lamentosamente brillando a intermittenza per qualche minuto prima di stabilizzarsi improvvisamente fulminandogli gli occhi.
-     Stupida lampada!- biascicò portandosi una mano al viso per ripararsi dall’inaspettata luminosità per poi fiondarsi famelico sul vecchio termosifone arrugginito in cerca del tanto agognato calore.
La neve cadeva a fiocchi sempre più fitti coprendo il prato di una candida trapunta gelata e quella visione così tranquilla gli ricordò improvvisamente la notte in cui era arrivato lì.
Quella sera faceva freddo e non solo all’esterno.
Un fiotto di calore gli travolse di colpo la faccia gelata distraendolo repentinamente da quel latente malumore che minacciava di rovinargli la vigilia di Natale.
E’ roba vecchiasi disse con un lieve sorriso. Ora andrà tutto bene.
Canticchiando allegramente una versione piuttosto ritmata di “All I want for Christmas” iniziò a togliersi gli strati di vestiti bagnati con cui aveva tentato di difendersi dal freddo per poi scivolare in un caldo maglioncino a righe corredato da un paio di lunghi jeans chiari.
Rilassato e nuovamente di buonumore si spalmò sul letto sfatto e riprese la missione contro i Covenant per la salvezza dell’Universo.
In men che non si dica giunse l’ora di quella che lui ironicamente definiva la “ronda della buona notte” ossia Roger che, con la stessa dolcezza di un salatino piccante, bussava di porta in porta ad intimare di filare immediatamente a letto.
-     Spegnere le luci Jeevas!
-     Sì signore!- trillò inserendo il muto al televisore per poi continuare imperterrito a giocare, insomma era inconcepibile lasciare la missione a metà e poi c’era un maledetto Cacciatore che non ne voleva proprio sapere di morire...
-     Sento ancora il rumore dei tasti!
In quello stesso istante il resistente Cacciatore in questione lo fulminò con il proprio diabolico raggio assassino spedendolo dritto al Creatore.
-     E va bene...- borbottò irritato spegnendo console e televisore- Vado a letto.
Le lenzuola frusciarono seccamente come fogli di carta stagnola e Mail dovette mordersi la lingua per non mettersi ad imprecare, il letto aveva la stessa temperatura di un ghiacciaio artico.
In preda a lievi brividi di freddo cominciò a strofinare i piedi nel tentativo di riscaldare quelle maledette lenzuola di lino e finalmente dopo alcuni minuti poté assopirsi al calduccio.
 
 
 
Gli sembrava di essersi assopito solo da pochi istanti quando un’abbagliante luce aranciata gli colpì violentemente gli occhi facendolo destare di botto.
-     Devo ricordarmelo questo metodo, ha proprio avuto un effetto immediato!
Mail sbatté lentamente le palpebre cercando di abituare il proprio sguardo assonnato all’ambiente circostante mentre il suo povero cervello cercava di passare da spento ad almeno a standby.
-     Allontanati dal razzo!- borbottò confusamente.
Una risata leggera, cristallina e marcatamente ironica frantumò la coltre di sonno che gli gravava sulla testa svegliandolo di colpo.
-     Mihael!- Mail sentì le guance ardere di un unico, divampante imbarazzo purpureo.
-     Buongiorno eh!- il suo personale demone dai capelli d’oro fuso gli dedicò un vivace sguardo azzurro che gli depose gelidi brividi lungo tutta la sua ardente schiena.
-     C-che ci fai qui?
-     Non ce la facevo ad aspettare a domattina per avere il mio regalo di Natale!
E tese la mano verso di lui con un buffa espressione di presuntuosa attesa dipinta sul marmoreo volto pallido, brillantemente decorato dalla porpora delle sue labbra sottili inarcate in un tenero sorriso impaziente.
-     Ok ehm...- mail si schiarì nervosamente la gola che, come ormai accadeva ogni qual volta si concedeva di osservare il viso angelico di Mihael più dello stretto necessario, gli si era stranamente seccata-... lo prendo.
-     Daì!
Incespicando e col cuore a tremila afferrò il pacchetto che aveva gelosamente custodito nel comodino e con l’ansia che ormai gli stava digerendo il fegato glielo tese.
Mihael gli lanciò un profondo sguardo curioso di sottecchi prima di dedicarsi alla meticolosa apertura della confezione che rivelò al proprio interno altri tre longilinei involucri colorati.
-     E questa che roba è?
Mail si aprì in un ampio sorriso divertito dinanzi all’espressione perplessa del biondo che teneva in mano le tavolette di cioccolata fondente guardandole come se fossero flood.
-     Le devi mangiare!
Mihael lo guardò con ironico scetticismo ma davanti all’allegra espressione di Mail decise di tentare e diede un cauto morso alla tavoletta bruna.
Un sapore agrodolce gli esplose in bocca estasiandogli le papille gustative e mandandogli dritto nel sangue un’esplosiva dose di zuccherina allegria.
-     E’ buonissima!- gli scappò detto prima che riuscisse a contenersi.
-     Attento, crea dipendenza!- rise Mail beandosi dell’insolita visione di un Mihael teneramente accovacciato sulla moquette a mangiare cioccolata, di cui però un minuscolo brandello si era impigliato al labbro inferiore del biondo sporcandoglielo.
Un pericoloso impeto gli invase improvvisamente l’addome, il cuore iniziò a tamburellargli follemente rimbombando lamentosamente all’interno della cassa toracica mentre la testa gli si riempiva dell’utopica visione di lui che rimuoveva quell’invitante pezzo di cioccolato non esattamente con un tovagliolo.
Deglutì rumorosamente.
-     Tranquillo te l’ho fatto anche io il regalo di Natale, tieni.
La pericolosa bolla di estatica immaginazione gonfiatasi indesideratamente nel suo petto a corto di ossigeno esplose in mille pezzi saponosi facendolo piombare nuovamente sulla Terra.
Affascinatamente avvolto nella mano sottile di Mihael c’era un piccolo sacchetto dipinto con una familiare fantasia a righe che sembrava  allegramente invitarlo a prenderlo.
-     G-grazie.- biascicò quasi più rosso dei propri capelli spettinati mentre il cuore lottava disperatamente tra la gioia inesprimibile che Mihael gli avesse fatto un regalo e il divorante imbarazzo per la fantasia assurda che il suo cervello bacato aveva partorito.
-     Dai, aprilo.
Tremante Mail si sedette sulla moquette accanto al biondo che aspettava impaziente di vedere quale reazione avrebbe avuto il suo nerd a righe preferito( un nomignolo che si sarebbe ucciso pur di non farlo uscire dalla propria testa) davanti allo splendido regalo che era conscio di avergli fatto.
-     Oh santo Arbiter!
Mail emise un urlo soffocato quando la ridente confezione regalo rivelò qualcosa che sognava di avere sin da quando aveva quattro anni: un paio di goggles dalle lenti arancioni ad elastico grigio pronti per essere indossati.
Vibrante di autentica felicità si gettò al collo di Mihael stringendolo a sé per pochi, intensi attimi prima di staccarsi rosso in viso per la vergogna.
-     E’ il Natale più felice della mia vita.- mormorò ormai privo di ogni pensiero logico e prima che quell’accecamento momentaneo e il coraggio, cresciutogli dentro da anni, venissero uccisi dal profondo sguardo di un Mihael immensamente stupefatto congiunse finalmente le proprie labbra alle sue.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiedo umilmente perdono!!!!
Lo so, lo so che non mi sono fatta vedere per un bel po’ di tempo e mi siete tanto tanto mancati!!!
Ebbene sì il Natale è finalmente quasi arrivato e siccome molto probabilmente lo trascorrerò fuori, quindi senza il mio caro pc ho deciso di farmi il mio regalo in anticipo quindi eccovi questo ennesimo capitolo.
E’ trascorso un po’ di tempo dall’ultimo, credo che si evinca un po’ dal testo e della psiche dei nostri cari boys e be’ un bacetto ci stava. So che non mi sono dilungata in quella scena ma fa tutto parte di un piano diabolico che prevede...
Oh no non ve lo posso dire!!!
Comunque ormai credo manche poco alla fine, forse sei o al massimo sette capitoli. Spero con tutto il cuore che questo vi piaccia e vi anticipo che purtroppo i seguenti saranno un po’ tristi ma d’altra parte non puo’ andar sempre tutto bene,no?
Be’ ringrazio all’infinito la paziente dogliva che anche questa volta mi ha così gentilmente recensito(ti adoro J) e un grazie speciale va alla mia nuova lettrice che ha caritatevolmente recensito tutti i capitoli della storia!! HunterKeehl mi auguro di tutto cuore di ricevere dei giudizi positivi su questo chap e prometto di dedicarne solo a te( pv Mello si intende!!!)
A presto spero!!!
  
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