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Autore: Miss Yuri    08/12/2012    5 recensioni
One shot abbastanza triste ambientata nei mesi che precedono l'arrivo dei Saiyan.
In questa piccola fanfiction ho cercato di descrivere il modo in cui Chichi e Gohan potrebbero aver trascorso il Natale quell'anno.
Ringrazio chiunque la leggerà o la recensirà.
Vi auguro buona lettura.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chichi, Gohan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lonely Christmas
 
 
Era solo. Completamente solo in quello che doveva essere il periodo più felice dell’anno per tutti gli abitanti della Terra.
In quel momento, ogni normale bambino che aveva la sua stessa età stava aspettando, con pazienza, l’arrivo di Babbo Natale nella sua casa. Il simpatico vecchio con la candida barba bianca avrebbe portato doni e felicità a lui e alla sua famiglia, regalandogli un sorriso.
Gohan, invece, questa fortuna non la avrebbe avuta quell’anno.
Stava seduto davanti al fuoco che bruciava davanti a lui, proiettando allegri bagliori che danzavano sul suo viso sconsolato. Pensava a sua madre, alla sua cara madre che, in quel momento, stava passando il Natale da sola.
Chissà se anche lei stava pensando al suo dolce bambino che diceva di amare tanto.
Ma Chichi aveva il proprio padre a farle compagnia e a confortarla. A Gohan il papà gli era morto qualche mese prima e non sapeva neppure se le sfere del drago lo avrebbero riportato in vita.
Ricordò le luci dell’alberello che brillavano nel suo salotto nei Natali passati, gli addobbi e le ghirlande appesi sulle pareti e sulle porte, l’odore del vischio nell’ingresso e, per finire, il pranzo natalizio con tutta la sua allegra famiglia. E poi la neve, tanta neve, che scendeva lenta dal cielo e si posava sul prato davanti a casa sua, creando un’atmosfera di tranquillità e di serenità. L’aveva vista scendere poche volte oltre il vetro della finestra ma gli erano bastate per saperla riconoscere e adorarla in tutto il suo candore.
Una lacrima gli scese sulla guancia senza che lui nemmeno se ne accorgesse. Se la asciugò col dorso della mano destra, tirando su col naso.
Di Natali ne aveva festeggiati pochi, ma la gioia con cui li aveva passati gli portava alla mente dei bei ricordi. Ricordi che, in quel momento, suscitavano in lui solo dolore.
 
 
Il Natale era arrivato anche quell’anno in casa Son, ma l’atmosfera non era la stessa e Chichi avvertiva troppo questo cambiamento.
La sua abitazione era addobbata come gli altri anni, suo padre era venuto a festeggiarlo con lei e anche tutti gli amici della Kame House erano lì presenti.
Ma mancava una, anzi, due cose che non avrebbe mai potuto sostituire: suo marito e suo figlio. Loro non c’erano e Chichi non riusciva assolutamente ad accettarlo.
Il suo amato Goku era morto durante lo scontro con il fratello Radish, lasciandola vedova già in giovane età. Il suo piccolo e tenero Gohan, invece, era perso chissà dove, in balia di quel mostro di Piccolo. Entrambi le erano stati portati via da persone cattive e questo la faceva stare ancora più male.
Si sedette sulla poltrona in salotto, a fissare un angolo preciso del muro. Negli anni passati, suo figlio e il marito si sedevano lì a giocare con i regali che Gohan aveva ricevuto, mentre lei intrecciava dei maglioncini per lui. Li guardava sorridendo, beandosi delle loro grida gioiose.
Ma tutta quella felicità era sparita in poche ore qualche mese prima e senza che lei se ne rendesse conto.
Volse la testa da un’altra parte e si fermò a guardare fuori dalla finestra. La neve bianca scendeva volteggiando, posandosi sul davanzale a formare un lieve ma morbido accumulo.
Le ritornò alla mente la prima volta che aveva fatto vedere la neve a Gohan. Lo aveva preso in braccio e, insieme a Goku, lo aveva portato fuori per fargliela ammirare in tutto il suo splendore. Il figlioletto allungava le braccia verso l’alto per riuscire ad afferrarla e, ogni volta che un fiocco gli cadeva sulla lingua, rideva spensierato, battendo le manine l’una contro l’altra.
Chinò la testa lentamente. Calde lacrime cominciavano a rigarle il volto e lei non faceva nulla per trattenersi. Non poteva festeggiare il Natale in modo sereno senza di loro e, di questo, ne era consapevole.
 
  

  
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