Titolo: Stardust
Fandom: RPF!Xfactor6/bandom
Personaggi/Pairing(s): Mika/Chiara Galiazzo
Warnings: drabble
pure (100 parole ciascuna) , crackship (in realtà
nella mia testa è totalmente canon)
Note: Tutto ciò è prodotto del mio headcanon malato per cui questi due si amano e con
il duetto della finale di venerdì 7/12/12 lo hanno esplicitato al mondo./O/
Titolo e quotes vengono dalla succitata canzone, il tweet di Mika parzialmente citato nella seconda drabble esiste realmente e i riferimenti a ristorante/esperienza
aeroportuale sono ripresi quasi fedelmente dalla realtà (stalkero
il suo twitter), il resto è farina del mio sacco.
Niente, dedico questo parto-aborto alle bellissime donne della
mia Xfactor!list con
cui è sempre una giUoia indicibile livebloggare - trollare - fangirlare sulla gente più o meno bellissima che passa per
questo fandom.♥ Ecco la prima tranche di Mikiara!fluff tutto per voi.O/ Abbiatene e perdonatemi se non sono stata all'altezza delle
aspettative.;O;♥
~ I could be staring at somebody new,
but stuck in my head is a picture of you.
Al
ristorante, la cameriera non riesce a togliergli gli occhi di dosso.
Forse
per l'inevitabile gioco di sguardi, o è comunque molto probabile che gli sia
scappato qualche sorriso galante di troppo nel farle l'ordinazione. E' molto
graziosa: le donne italiane gli sembrano sempre così vive, sensuali. Eppure Mika è altrove,
la sua testa non è lì. Non al tavolo, né impegnata a stabilire la tracklist del prossimo live. Qualcosa di istintivo si
impossessa di lui e l'unica immagine che può mettere a fuoco è quel particolare sorriso impacciato di
cui - lo sa - non si scorderà tanto
presto.
You were the thunder,
I was the rain.
I wanna know if I'll see you again.~
Non
capisce cosa le stia accadendo, Chiara. E' confusa e felice e sconvolta. E
svuotata di ogni cosa.
Quasi
non si regge sulle gambe, sprofonda in una delle poltrone nel camerino. Esausta. C'è silenzio ed è strano, dopo
tutto quel turbinare di abbracci umidi e sorrisi, essere solamente sé stessa.
Chiara, sono contentissimo per te-
Quel
che rimane dei centoquaranta caratteri sullo schermo del suo telefono, nemmeno
lo considera: sono poi solo quattro parole. In italiano, per lei. E il suo
nome. Un po' le manca il fiato, per la terribile - oh, sul serio - consapevolezza che vuole rivederlo.
~ I said "I love you",
you said "good-bye".
Everything changes in the blink of an eye.
Quel
che accade sul palcoscenico, rimane sul palcoscenico. Un artista queste cose le
sa.
Confine
invisibile tra ciò che si diventa e quel che si torna ad essere quando anche
l'ultimo riflettore si spegne. Un uomo, una donna. Persone. Ma un rimpianto - uno piccolo - si può avere. Mika lo ha.
Perché, merda, gliel'ha perfino
detto: un bisbiglio all'orecchio, dita che scivolano lungo la schiena.
Quell’abbraccio veloce dopo il duetto.
- I love you, you’re incredible. -
Chiara
abbozza soltanto un saluto impacciato e si fa piccola, davanti al suo giudice. Lui si ritrova
nel backstage, improvvisamente
diverso. Incompleto.
It's been a while, I
still carry the flame.
I wanna know: will I see you again?~
Ripensarci
è come accendere un fuoco. In macchina, lungo l'autostrada spruzzata di neve.
Mentre s'appisola - o quasi - su uno
di quei divanetti sempre troppo piccoli. Sono ore che ciondola, Linate non è
poi così grande. E comunque sa d'aspettare un volo che, fondamentalmente, non
prenderà. Non vuole.
- C'è
sempre un altro aereo. -
Visualizza
- ancora e ancora e ancora - la mano calda che tremava nella sua, i passi
misurati. Lo sguardo bruciante. Gli si è
affidata in modo totale e disinteressato, voce a voce. Non è da lui lasciare
promesse incompiute, si capisce. Deve
rivederla.
~ Want you to know what you mean to me.
What would it take, take you to see?
Il giorno dopo è sempre qualcosa di
maledettamente complicato.
Il
momento in cui affronti te stessa, com'eri. Come non sei più. Chiara s'osserva
allo specchio ed è anche un po' scettica. Felice,
ma scettica. C'è quella nuova lei così bella con l'eyeliner
sugli occhi ed una sala piena di giornalisti che l'aspettano, al di là della
porta.
- E' permesso...? -
Nessun'altro al mondo, ha quel buffo accento
strascicato. La smorfia sconvolta che le si dipinge sulle labbra è così
terribilmente sua, che Mika non può
non precipitarsi a stringerle le mani. E guardarla come sa fare, che già l'ama.