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Autore: Shinji    26/06/2007    4 recensioni
Il nostro vero inizio non coincide con la nascita biologica. E Ikki lo sa bene.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hazime (Incominciare a vivere)

Titolo: Hazime(Cominciare a vivere)
Fandom: Saint Seiya
Personaggio/Coppia: Ikki
Prompt: 001. Inizio
Rating: PG
Conteggio Parole: 406
Riassunto: Il nostro vero inizio non coincide con la nascita biologica. E Ikki lo sa bene.
Note: Yay! E così anche io ho cominciato la mia Big Damn Table! E dato che sono una personcina ordinata ho cominciato dal primo prompt. =3 Oneshot abbastanza breve, dedicata a Ikki ed al suo rapporto con Shun. Niente di emozionante, spero che possa piacere ^^
 

 

 

Hazime (Incominciare a vivere)

 

 

 

 

Quando ho iniziato a vivere?

Biologicamente, il quindici agosto.
Ero già fatto di muscoli, carne, sangue, organi, nervi.

Tutto ciò esisteva già.

Però, quando ho DAVVERO iniziato a vivere?

 

Non sapevo di non aver cominciato a vivere davvero, fino a quel giorno…fino al nove settembre di due anni dopo la mia nascita.

 

E’ strano avere ricordi di quell’età.
Di solito sono ottenebrati, disturbati, o semplicemente inesistenti.
Quadri coperti da pennellate fumose, niente di più.

Però quel giorno lo ricordo bene.

La sera prima, la mamma fu strana….debole, quasi fiacca.

Odiavo vedere la mamma così.
Lei era bella e forte, luminosa e carica di energie così intense da lasciare senza fiato chiunque le percepisse.

Ma quel giorno, in un bagno di sudore, emise gemiti di dolore, e il papà(Ah! Non sapevo ancora che non fosse davvero il mio papà…) si agitò molto; dopodiché corremmo in ospedale, dove dei signori in camice bianco si presero cura della mamma.

Verso le sei del mattino, insieme al sole nascituro, una creatura di innaturale bellezza emise il suo primo vagito.
Non aveva ancora un nome.

 

Mi fecero vedere il mio fratellino solo verso sera. Io ero diventato intrattabile, perché ho sempre odiato aspettare!
Quando, finalmente, me lo fecero vedere, rimasi senza fiato.

 

Perché quella creaturina non poteva essere vera.

Era troppo bella, troppo luminosa per appartenere a questo mondo violento e crudele, intriso di sangue.

Un mondo che, avrei imparato solo dopo molto tempo, avrebbe fatto soffrire in maniera inenarrabile il mio piccolo fratello. Scavandogli l’anima, a fondo…mentre lui gli donava -e dona tuttora- tutto il suo cuore, la sua dedizione.

Che ingiustizia.

Ma all’epoca ero all’oscuro di tutto ciò.

Però, sapevo che DOVEVO proteggere quel bambino dagli occhi verdi, così diversi dai miei.

Quegli occhi splendenti, come una cascata di cristalli.

 

No, non cristalli…

 

…Stelle.

 

-SHUN!-

Mia madre mi guardò dapprima stupita, e dopo serena.

 

Aveva capito.

 

Quella fu l’unica parola che dissi  in sua presenza, quella sera.

 

Quella che sarebbe diventata poi il suo nome.

 

Shun.

Scintillio di Stelle.

 

 

E dentro di me, sentii qualcosa muoversi, come una fiamma tiepida, come una nota dolce, come una carezza sfuggevole, fatta di aria e musica.

 

Quello…quello fu l’inizio della mia vita.

E non ci fu mai inizio migliore, più completo, più totalizzante di quello, in tutto il mondo.
Ne sono certo.

 

Perché io e Shun siamo fratelli, e non c’è nessuno come noi.

 

E il nostro inizio, non lo dimenticherò mai.

   
 
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