Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
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Autore: thatsmylastsong    09/12/2012    2 recensioni
Sin da quando era bambina, Miley è sempre stata trasferita da un collegio all'altro e da una famiglia all'altra, essendo orfana di entrambi i genitori.
L'ultima occasione che ha di dimostrare a se stessa e agli altri che è degna di fiducia, si presenta quando l'ultimo affido, avendo 17 anni, viene collocato in una famiglia molto speciale: i Jonas.
Le cose non andranno come previsto e tutto ciò scatenerà rabbia, scetticismo e... qualcosa di più?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Lost and insecure



Mentre scendeva le scale che la guidavano verso la cucina, Miley si chiedeva se avessero potuto decifrare le occhiaia primordiali che avesse.
Potrebbero pensare che sono rimasta tutta la notte a fumare, pensò.
La verità era tutt'altra.
Aveva passato tutta la notte a scambiarsi messaggi con qualcuno che la faceva sentire felice come non lo era mai stata e quando ci messaggiava, il mondo si fermava, solo per loro.
Si era chiesta molte volte se quello che provava, fosse o non fosse amore, ma per ora, se lo godeva e basta.
''Buongiorno, mia cara!'' le intimò la signora Jonas sbucando dal nulla.
''Giorno'' rispose lei, senza alcuna emozione.
Gettò un'occhiata su Nick che la guardò a malapena, facendole un insignificante cenno col capo.
Quando si sedettero tutti a tavola, la signora Jonas iniziò l'interrogatorio a fin di bene che Miley temeva sin dalla priva volta che mise piese in quella casa.
''Allora tesoro, dimmi, come ti stai trovando?''.
Nick finsè di avere la tosse, per incoraggiare Miley a dire ciò che era successo ieri sera.
La ragazza guardò il ragazzo riccioluto, gli sorrise maliziosamente e rispose alla signora Jonas.
''Benissimo, grazie. Io e suo figlio abbiamo già legato molto. E' davvero in gamba, deve esserne fiera''.
La signora Jonas aveva il cuore colmo di felicità.
Era così contenta che Nick e la sua futura figlia avessero legato così presto, davvero non se l'aspettava.
"Oh, mia cara, ma è veraviglioso!'' la signora diede una pacca sulla spalle a Nick, più confuso che mai. ''Ascolta Miley, i miei avvocati si stanno occupando di tutto e tra pochissime settimane, sarai ufficialmente una figlia per me ed una sorella per il mio Nicky!''.
''E'... meraviglioso" rispose lei, ipocrita.
"Sono così felice che tu lo pensi! Ragazzi... ho avuto una grande idea! Nicky, amore, perché non porti Miley a fare un giro per la città? Domani si inizia la scuola e sono sicura che questa bella ragazza non veda l'ora di orientarsi un po', vero?".
"Oh sì, verissimo" disse Miley.
"Va bene..." rispose Nick, tutt'altro che entusiasta.


 

*

 

L'aria fredda solleticava ad entrambi le orecchie.
Fino a quel momento avevano camminato in un silenzio religioso, fino a quando Nick spezzò quella situazione.
"A che gioco stai giocando? Perché con mia madre fai la falsa fingendoti quella che chiaramente non sei?".
"Perché ho capito subito che tua madre me la posso girare e rigirare come un calzino ogni volta che ne ho voglia, basta sfoderare un sorriso. Mentre con te mi diverto. Sei così privo di fegato che posso farti diventare ciò che voglio senza che tu te ne accorga. E' facile come rubare le caramelle ad un bambino riccioluto".
Nick scosse la testa.
"Stai rovinando tutto, mettitelo in testa. Questa può essere la tua occasione per fare parte di una famiglia. Nel caso che tu non lo sappia, io ho altri tre fratelli che ora sono al college e mio padre ora è all'estero, ma ci sono. Tu puoi anche odiarmi e puoi ritenere mia madre il tuo burattino personale, ma... loro ti potrebbero piacere. A volte basta un colpo di vento per cambiarci la vita e questo può essere il tuo colpo ti vento. Non mandare tutto all'aria".
La ragazza finse di pensarci per qualche secondo.
"Sai una cosa? Penso che seguirò il tuo consiglio".
"Da-davvero?" chiese lui, entusiasta.
"Assolutamente! Tu hai detto che posso odiarti e posso ritenere tua madre un burattino... beh, lo farò senz'altro".
Mentre Nick la guardava incredulo, iniziarono a venire nella loro direzione un paio di ragazzi.
Più quei tipi si avvicinarono, più Nick appariva terrorizzato e Miley lo guardava disorientata.
"Nicholaaas. Guarda guarda chi si rivede" esordì uno dei ragazzi con aria spavalda.
Nick non riusciva nemmeno a guardarli.
"Lasciatemi in pace" disse lui, non riuscendo neanche a guardarli.
"Avete sentito, ragazzi? Il piccolo Nick ci sta dicendo di lasciarlo addirittura in pace. Cos'è, vuoi farti il figo davanti alla tua bella?".
"Ragazzi, non ora... vi prego".
"Invece... ora è il momento più appropriato. Non credete anche voi?" chiese, scatenando un 'sì' di gruppo.
"Miley... è meglio che tu ora vada" disse Nick, con tono minaccioso.
"Ma..." cercò di dire lei.
"VATTENE" tuonò lui.
Ma Miley non si mosse.
"Perché vuoi farla andare via? E' meglio che lei assista, così vedrà... questo".
Il ragazzo tutto muscoli stava per sferrare un pugno ma non riuscì a prendere lo stomaco di Nick perché Miley gli stritolò la mano con talmente tanta forza fa farlo inginocchiare a terra, in preda a delle fitte tremende di dolore.
Lui e la sua banda di bulletti si allontanarono, urlando 'CI VEDIAMO DOMANI A SCUOLA, STRONZI!'.
"Tu... mi... oddio, grazie! Miley, io...".
"Frena, cocco. Io l'ho fatto solo perché credevo che volessero colpire me".
"Ma...".
"Andiamo a casa" disse lei, lapidaria.


 

*

 

Ormai era ora di cena e Nick e la signora Jonas stavano apparecchiando la tavola.
Mentre Nick era intento a mandare un messaggio, tutto sorridente, la signora andò accanto a Miley.
"Com'è andata oggi?".
"Piuttosto bene. Ho notato che suo figlio ha degli amici... interessanti".
"Oh sì, sono tutti bravi ragazzi".
Miley sorrise, non sapendo che cosa dire o fare.
"Ascolta, potresti farmi una cortesia?".
"Sicuro".
"Mentre io e Nicky apparecchiamo, andresti a spedire questa busta? La casella postale è solo dall'altra parte della strada".
"Certo. Ma che cos'è?".
"E' la domanda al college di Nicky. Lui vuole andare ad Harvard".
"Caspita, deve essere una sottospecie di genio con i ricci, allora".
La signora Jonas le sorrise, entusiasta.
"Più o meno. E' molto intelligente e Harvard è il suo più grande sogno".
"Molto bene. Ci penso io allora".
"Grazie mille, cara" disse la signora Jonas, abbracciandola.
Miley non ricambiò l'abbraccio e si avviò verso la casella di posta, ma la busta per l'iscrizione ad Havard, finì nel bidone della spazzatura.
Se lei non sarebbe stata felice, non lo sarà nessun'altro, pensò.

 

  
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