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Autore: DolceLuce    09/12/2012    10 recensioni
In un caldo pomeriggio estivo, ne possono succedere di tutti i colori..
In una gita sulla neve, tante piccole rivelazioni..
Fidarsi. Una piccola parola, un grande sforzo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Noiosi pomeriggi estivi.
Uno schermo del computer davanti, una noiosissima chatroom, piena di persone che non si conoscono..ma che possono aiutarti a passare il tempo, parlando di cavolate.
 
SunLight: allora, cosa stai facendo?
Brit: niente di niente. Fa troppo caldo. Tu?
SunLight: mi annoio, ecco cosa faccio..
Brit: prova ad uscire dalla chat privata e buttati nella mischia..io e te ci conosciamo, possiamo parlare anche su Facebook..qui potresti conoscere nuova gente, divertirti..dai, puoi fingerti qualcuno che in realtà non sei!
SunLight: sai che non lo farei mai, non ne sono capace
Brit: oh sì invece..esci dal privato, buttati..
SunLight: vedrò cosa fare..ci vediamo domani a scuola, ciao
 
Le compagne di classe a volte possono essere pesanti, asfissianti..soprattutto quando vogliono farti vivere ciò che loro stesse vivono.
Che noia..
..fino a quando la sezione privata della chatroom non si apre, improvvisamente, cogliendoti di sorpresa.
 
Matrix: sei sempre in privato..
SunLight: è un problema?
Matrix: sì, perché qui dentro conosco tutti..o almeno, ci ho parlato almeno una volta. Con te, non ha mai parlato nessuno, ho chiesto in giro. Sei misteriosa..
SunLight: chi ti dice che io sia una ragazza?
Matrix: perché il tuo nickname mi induce a pensare che tu sia una ragazza, tutto qui..mi sbaglio per caso?
 
Perché mentire? Dopo tutto, non conosceva la persona dietro quel nickname..poteva dirlo, vero?
 
SunLight: no, non ti sbagli. Quindi presumo che tu però sia un ragazzo
Matrix: è molto probabile..
SunLight: sì o no?
Matrix: sì
SunLight: ti piace il mistero sembra
Matrix: no, mi piacciono le cose particolari..
SunLight: perché quel nick?
Matrix: la storia di Matrix parla di una pluralità di mondi, come ciò che affermava Giordano Bruno..una chatroom non è altro che un mondo parallelo, quindi perché non utilizzare questo nick?
SunLight: sei appassionato di filosofia?
Matrix: solo delle cose belle della filosofia
SunLight: la filosofia è bella tutta, va solo capita e apprezzata
Matrix: a te piace, sembra
SunLight: può darsi
Matrix: posso sapere quanti anni hai?
 
Domande personali..troppo personali..
Era pronta a buttarsi e dire quanti anni aveva? Magari Matrix non era altro che un quarantenne disoccupato, pronto ad approfittare di una ragazza studiosa e preparata in filosofia.
 
SunLight: non te lo dico
Matrix: hai paura dell’ignoto..intrigante
SunLight: non ho paura di nulla
Matrix: eppure non mi dici quanti anni hai. Se non vuoi conoscere altra gente, perché sei qui?
SunLight: qui posso essere chi voglio, caro Matrix, mentre alla luce del solo sono soltanto io
Matrix: ecco spiegato il motivo del tuo nickname allora..ogni parola che digiti capisco qualcosa di te..è bellissimo
SunLight: ti rendi conto che mi stai facendo la corte dietro uno schermo di un computer, vero?
Matrix: no, sto semplicemente facendo amicizia, tutto qui. In questo postaccio non c’è nessuno in grado di parlare di Giordano. Mi chiederebbero se è un nuovo stilista o un cantante di Amici
SunLight: sei simpatico
Matrix: e tu misteriosa, molto misteriosa..
SunLight: è il compito di una chat anonima..il nascondersi, l’essere chi si vorrebbe e non chi si è
Matrix: arriverai a fidarti di me, è una promessa
 
Fidarsi su una chatroom?
A SunLight vennero i brividi anche solo a pensarci!
Come ci si può fidare di qualcuno che non si conosce? Che potrebbe essere chissà chi?
È impossibile fidarsi di qualcuno che non si conosce..
 
SunLight: credici
Matrix: perché dici così?
SunLight: lo dico perché è vero. Sei soltanto un nickname..
 
Il contatto illuminato di Matrix sparì, così come era apparso.
L’aveva forse offeso?
Rimase davanti a quello schermo per un po’, poi cominciò a pensare di andare in piscina, con qualche amica del mondo reale.
Matrix rimase in casa invece, a rileggere le parole di SunLight, più e più volte.
Pensò che quella ragazza avesse più o meno la sua età, o che forse fosse più grande. Era interessante per lui, sapeva dialogare normalmente e non come le ragazzine che incontrava spesso lì, in quel sito.
Ma lui, come c’era finito in quella chatroom? La chatroom di un sito per ragazze per di più!
La voglia di conoscere, appunto, delle ragazze? O il voler analizzare il mondo che lo circondava?
Matrix se lo chiese più e più volte, poi spense il computer e si dedicò ai compiti estivi.
Rilesse per la quinta volta in un mese il Simposio di Platone, rileggendo il passo che più gli piaceva.
 
“Comincerò quindi il discorso colla medicina, anche per rendere onore all'arte. la natura dei corpi alberga questo duplice amore; giacché, com'è noto, la parte sana e quella malata dei corpi sono tra loro diverse e dissimili, e il dissimile desidera ed ama cose dissimili. altro è dunque l'amore nella parte sana, altro in quella malata. E come poco fa diceva Pausania, che compiacere alle persone oneste è bello, alle intemperanti è brutto, così è anche per i corpi: compiacere alle parti buone e sane di ciascuno di essi è bello e conveniente (ed è questa l'arte che ha nome medicina), mentre è brutto far grazia alle parti cattive e malate, e bisogna non farla, quando si voglia essere esperti nell'arte. Infatti la medicina, per dirla in breve, è la scienza delle tendenze amorose dei corpi a riempirsi e a svuotarsi, e chi sa distinguere in questi amori il buono dal cattivo, è il medico più bravo, e chi poi anche se è capace di operare delle trasformazioni, in modo da ingenerare in un corpo un amore in cambio dell'altro, e di suscitarlo dove non c'è e occorre che nasca, o di toglierlo dove c'è, questi può proprio dirsi un maestro dell'arte. Perché occorre saper conciliare e innamorare reciprocamente, nel corpo, gli elementi più ostili, quali sono quelli più opposti, il freddo al caldo, l'amaro al dolce, il secco all'umido, e così via; e appunto per aver appreso a ingenerare tra loro amore e concordia, il nostro progenitore Asclepio - come dicono questi poeti e io credo - fondò e costituì la nostra arte.”
 
Quella sera, alle undici circa, Matrix era a computer, che parlava con qualche contatto ancora luminoso. Tutto d’un tratto, un contatto che gli era ronzato in testa tutto il giorno si illuminò e prese a parlare con lui.
 
SunLight: ho quasi diciotto anni
Matrix: io li ho compiuti da poco più di un mese
SunLight: cosa studi?
Matrix: scienze sanitarie..voglio fare il medico
SunLight: anche io studio scienze sanitarie. Devi cominciare il quinto anno?
Matrix: sì. Anche tu presumo..
SunLight:
Matrix: cos’hai fatto oggi?
SunLight: sono andata in piscina con delle mie amiche. C’era troppo caldo per stare in casa e l’aria condizionata ha deciso di morire proprio ieri. Il tecnico verrà venerdì
Matrix: come mai sei tornata qui, a quest’ora?
SunLight: volevo chiederti scusa
Matrix: non devi chiedermi scusa
SunLight: ti ho offeso questo pomeriggio, volevo chiederti scusa. Sono molto diffidente delle persone, arrivare a fidarmi di qualcuno che non conosco nemmeno lo vedo difficile, ma non per questo dovevo prendermela così con te
Matrix: chiedermi scusa non serviva..tranquilla
SunLight: e tu invece cos’hai fatto questo pomeriggio? Non ci sono tuoi messaggi nella cronologia generale della chat
Matrix: hai controllato apposta?
SunLight: volevo vedere quanto eri arrabbiato
Matrix: ho letto il Simposio, tutto qui
SunLight: io ce l’ho sulla lista dei libri da leggere per l’estate, ma non ho ancora cominciato
Matrix: io l’ho già letto cinque volte, dall’inizio alla fine
SunLight: wow, sei una macchina
Matrix: no, semplicemente mi piace analizzare le cose dalla giusta prospettiva
SunLight: sembri un ragazzo molto attento
Matrix: mi piace anche distrarmi però, non sono il secchione rompiscatole
SunLight: un secchione rompiscatole non starebbe su una chat per ragazze
Matrix: non so nemmeno come ci sono finito qui..
SunLight: cerchi avventure sconce online?
Matrix: è il motivo per cui anche tu sei qui?
SunLight: no di certo! Non faccio certe cose! Mi ha convinta una mia amica ad iscrivermi, tutto qui..mi passo il tempo, nella noia estiva. Nulla più
Matrix: io non sono il tipo da avventure
SunLight: sei fidanzato?
 
Matrix sorrise, pensando che forse a SunLight cominciava a piacere quello scambio di informazioni, anche private.
SunLight si sorprese della sua stessa domanda, rimanendo a pensare sulla possibile risposta di Matrix.
Sperava quasi che le dicesse no..
 
Matrix: non ho trovato nessuna che mi meriti
 
SunLight si aprì in un raggiante sorriso, nemmeno lo conoscesse da una vita intera.
Si sentiva come sollevata da quella rivelazione, ma sapeva anche che lui le avrebbe fatto quella stessa domanda.
 
Matrix: e tu, sei fidanzata?
SunLight:
Matrix: è un ragazzo fortunato, molto. Sei sagace, simpatica, intelligente
SunLight: mi conosci da poche ore. E se fossi soltanto apparenza?
Matrix: non credo che si possa fingere a questo livello. Un intelligente può fingere di essere stupido, ma uno stupido non può fingersi intelligente
 
E così i due ragazzi rimasero a parlare fino alle due del mattino.
Si scambiarono informazioni di carattere filosofico, Matrix aiutò SunLight con la lettura delle prime pagine del Simposio, poi SunLight aiutò Matrix con delle spiegazioni di microbiologia.
Fu una nottata piena e produttiva per i due ragazzi che, senza nemmeno accorgersene, si avvicinarono.
Nonostante fossero lontani.
 
Brit: come mai sei entrata così tardi?
SunLight: sono andata a letto tardissimo stanotte
Brit: come mai?
SunLight: ho conosciuto un ragazzo e abbiamo parlato
Brit: l’hai conosciuto qui?
SunLight: sì, è davvero simpatico. Mi ha aiutata con i compiti di filosofia
Brit: e Filippo?
SunLight: Filippo è il mio ragazzo, Matrix non centra nulla
Brit: Matrix? Penso di aver capito chi è..ci ho parlato anche io qualche volta, ma è terribilmente noioso
SunLight: a me non ha fatto questa impressione
Brit: contenta tu, contenti tutti. Adesso vado a recupero, ci sentiamo più tardi..
SunLight: studia, mi raccomando. Ciao, ti voglio bene
 
SunLight rimase in attesa, aspettando che Matrix si connettesse, lo aspettò quasi due ore, ma non si collegò. Decise di disconnettersi da quella chat e pensare un po’ al suo ragazzo, abbandonando il computer.
Lo chiamò e uscì con lui, godendosi una giornata al mare.
Matrix si svegliò tardi, verso l’una del pomeriggio. Si ricordò di SunLight e accese il computer, ma della ragazza nessuna traccia.
Già, doveva immaginarselo..era fidanzata, probabilmente in quel momento era con lui.
Decise di provare a fare nuove conoscenze, ma nessuna ragazza in quella chat era al livello di SunLight.
Erano tutte piatte, prive di personalità.
 
SunLight: ho bisogno di te
Matrix: sono qui. Dimmi
SunLight: il mio ragazzo mi ha lasciata
Matrix: e come mai, se posso chiederlo?
SunLight: ha un’altra ragazza. Mi sento malissimo
Matrix: non ti meritava allora..o forse non aveva capito il tuo potenziale. Sei una ragazza fantastica, non lasciarti abbattere da lui, non ti ha mai capita
SunLight: è facile per te dirlo dall’altra parte di un computer, magari sei anche di un’altra città, o regione..cosa sai tu di me? Come fai a consigliarmi? Con che competenza?
Matrix: però sei venuta da me a chiedere conforto
SunLight: perché, nonostante tutto, sei una persona molto saggia
Matrix: però i miei consigli e ciò che ho detto non ti stanno bene
SunLight: pensavo mi amasse
Matrix: l’amore è un sentimento particolare..è difficile da comprendere. Molte volte è solo illusione
SunLight: quindi anche quello che io provavo per lui poteva esserlo
Matrix: puoi capirlo solo tu
SunLight: sai, vorrei che tu fossi reale
Matrix: certo, un principe
SunLight: sai a cosa mi riferisco
Matrix: ma non sono anche io fatto di carne ed ossa? Non sono anche io un essere vivente? Non vivo per caso sotto il tuo stesso cielo, non respiro la tua stessa aria? Io sono reale, almeno quanto te
SunLight: ho tanto bisogno di un amico
Matrix: l’hai trovato
SunLight: no, tu hai trovato me..e sono felice che tu l’abbia fatto
Matrix: lieto di esserti stato d’aiuto
 
E lo diventarono davvero, amici.
Non sapevano come si chiamavano, ma diventarono molto amici. Loro erano soltanto Matrix e SunLight, eppure erano amici. Non era una vita reale, ma nella loro, nel loro piccolo universo, erano amici.
E questo li faceva stare bene.
L’estate finì, così come le loro vacanze, ma l’inizio della scuola di certo non pose fine alle loro chiacchierate.
Matrix era felice, come non lo era da anni forse, e SunLight aveva dimenticato Filippo, rendendosi conto del fatto che Matrix aveva ragione, forse aveva sempre e solo confuso i propri sentimenti verso quel ragazzo.
Non pensarono mai al vedersi, o al sentirsi a voce, non interessava questo ai due ragazzi. Gli interessava un appoggio, un porto sicuro, un’evasione dalla realtà, un posto tutto loro dove poter parlare semplicemente di quello che ritenevano importante.
Frequentando lo stesso indirizzo scolastico, svolgevano anche lo stesso programma. Questo li fece avvicinare ancora di più, dato che preparavano insieme le interrogazioni e facevano insieme i compiti, scambiandosi appunti, riempiendo buchi neri sulle spiegazioni, ma soprattutto si facevano una grandissima compagnia, condividendo qualsiasi cosa.
 
Matrix: ho finito..finalmente. Scusa se ti ho fatta aspettare
SunLight: tranquillo. Dai, spara..dimmi quella cosa importante che volevi dirmi
Matrix: la settimana prossima non ci sarò
SunLight: oh..beh, lo capisco, lo immaginavo. Ci sono le vacanze di Natale, nemmeno io ci sarò. Quindi non ci sentiremo, giusto?
Matrix: non credo. Ma se vuoi..se ci sarà una qualche emergenza..posso darti il mio numero..
SunLight: saprò cavarmela Matrix, tranquillo
Matrix: c’è una ragazza con me in classe che non mi stacca gli occhi da dosso
SunLight: sei un rubacuori allora
Matrix: lei non mi interessa. Tendenzialmente le ragazze non mi interessano
SunLight: ti interessano forse i ragazzi?
Matrix: non sono omosessuale, non che ci sia qualcosa di strano nell’esserlo, ma non lo sono. Non mi interessano nel senso che non sono ciò che di cui ho bisogno adesso. Io sto bene così e non ho mai trovato nessuno per cui farei pazzie
SunLight: pensavo che i ragazzi come te si fossero estinti
 
SunLight andò in gita, con la sua classe, una settimana sulla neve.
Andarono in pullman e durante il tragitto un ragazzo stava seduto nel posto accanto al suo.
Davvero carino quel ragazzo, portava una sciarpa verde smeraldo al collo e leggeva un libro.
Filosofia.

“ti piace la filosofia?” domandò. Lui si girò verso di lei, sorpreso da quella domanda.
“pensavo non mi avresti parlato per tutto il viaggio” sorrise. “scusa se mi sono seduto qui accanto a te, ma era l’unico posto rimasto..non mi andava di andare là dietro, fanno troppa confusione” indicò con un cenno della testa il retro dell’autobus. “sì, mi piace la filosofia, moltissimo”
“in che sezione sei?” chiese.
“sono in D..tu?” chiese il ragazzo, sorridendo.
“sono in F” sorrise anche lei, sentendo meno dentro di se la mancanza di Matrix.

Non lo sentiva da due giorni ormai.

“mi chiamo Alessio” tese la mano verso di lei, quel ragazzo.
“io mi chiamo Charlotte, ma puoi chiamarmi Charlie. Non mi piace il mio nome completo e tutti mi chiamano Charlie per questo” ricambiò la stretta di mano e si rilassò un po’. Conoscere uno sconosciuto era sempre un grande ostacolo per lei.
“io invece trovo che sia un bellissimo nome” sorrise dolce e SunLight si sentì come quando parlava con Matrix.
 
SunLight: ehi, eccoti!
Matrix: sì, in teoria non potrei esserci, ma ho trovato un modo per collegarmi con il computer
SunLight: dove sei?
Matrix: sono in montagna, a sciare
SunLight: che bello, anche io! La neve è..splendida. mi rilassa, molto
Matrix: anche io sono del tuo stesso parere. Senti..devo dirti una cosa, che forse ti farà cambiare idea su di me
SunLight: dimmi
Matrix: ho conosciuto una ragazza qualche giorno fa, e ho sentito dentro di me qualcosa che somiglia alla felicità
SunLight: e perché dovrei cambiare idea su di te?! È una cosa splendida! Te lo meriti..sei un bravo ragazzo. E..beh, anche io ho conosciuto un ragazzo e mi sembra sincero e soprattutto vero
Matrix: sono felice per te
SunLight: ora che te l’ho detto posso finire in bellezza la mia settimana..mi sento meglio
Matrix: anche io. Davvero. Divertiti
SunLight: anche tu. E fatti avanti con quella ragazza..ciao Matrix, ti voglio bene
Matrix: anche io, ti sembrerà strano, ma anche io te ne voglio. Ciao ciao
 
Matrix prese il coraggio a due mani e scese nella hole dell’albergo, sperando di trovare quella ragazza che, da qualche giorno, non gli faceva più chiudere occhio la notte.
E la vide, la trovò.
Seduta su una poltroncina dell’albergo, con il computer portatile sulle gambe; i capelli raccolti, la felpa pesante e i pantaloni di una tuta.
Gli occhi azzurro chiaro, molto espressivi, i capelli mossi, dolci boccoli biondo scuro che ricadevano sulle sue spalle.
Minuta, alta poco meno di lui, poco meno del suo metro e settantanove; si era sempre vergognato della sua altezza, aveva sempre voluto essere un po’ più alto, ma Madre Natura non lo aveva dotato di grande altezza fisica, bensì di altezza intellettuale..ecco cosa gli diceva sempre sua madre.
Prese il coraggio a due mani e decise di seguire il consiglio della sua amica SunLight, che sentiva più vicina che mai.
Doveva parlarle.
 
“ciao” si avvicinò, sorridendole. Lei rimase sorpresa, ma spense il computer e si sedette sul divano accanto a lui.
“buonasera. Ma cosa ci fai ancora in giro?” chiese, sorridente.
“ho parlato con un’amica, prima, ed è stato bellissimo. Mi ha aiutato molto a prendere un decisione”
Matrix sorrise e la ragazza lo guardò, curiosa.
“ti ha aiutato? In cosa?” chiese.
“ti andrebbe di venire con me allo chalet qui vicino? Andiamo a prendere una cioccolata calda prima di andare a dormire” sorrise Matrix.
La ragazza di fronte a lui si immobilizzò, sgranando gli occhi dallo stupore.
“non posso crederci” sussurrò, alzandosi in piedi.
Matrix ci rimase male, non capendo cos’avesse detto di sbagliato.
“cosa succede?” chiese, alzandosi anche lui e avvicinandosi alla ragazza.
“tu sei Matrix” lo guardò negli occhi, sentendosi fremere dalla voglia di abbracciarlo.
Alessio sbarrò gli occhi, più che sorpreso.
“Charlie, tu sei SunLight?!” si sedette, sentendo le gambe cedere. Charlotte annuì, sedendosi accanto a lui.
“non posso crederci” sorrise lei, avvicinandosi di più al ragazzo. “sembra irreale” lo guardò negli occhi, poi si gettò tra le sue braccia, abbracciandolo forte.
“sei sempre stata così vicina e non lo sapevo..frequentavamo la stessa scuola e non lo sapevamo..abbiamo anche la stessa prof di filosofia!” sorrise Alessio, abbracciando Charlie.
“non sai di quante cose devo ringraziarti” sorrise, allontanandosi leggermente da Alessio.
“andiamo a prenderci quella cioccolata, prima?” chiese lui.
“è una splendida idea” rispose e si alzarono, mettendo le giacche e uscendo, andando a prendere una fumante cioccolata calda.
 
Restarono fino a tardi lì dentro, seduti vicini al bancone di quello chalet, rifugio per sciatori.
 
“ragazzi, devo chiudere..e poi voi non potreste stare qui, siete del gruppo della gita..tornate in albergo” disse il proprietario ai due ragazzi.
“ci scusi signore, ci è scappato l’orario. Ce ne andiamo subito, scusi il disturbo” Alessio si alzò e pagò entrambe le cioccolate, nonostante il disappunto di Charlotte.
 
Perché i professori non li beccassero ancora in giro alle due di notte si rintanarono nella camera della ragazza, la più isolata di tutto l’albergo, e rimasero svegli tutta notte a parlare.
Si addormentarono solamente alle sei del mattino.
Quando si svegliarono, alle undici, Charlotte era appoggiata a lui, contro il suo petto, stretta nel suo abbraccio.
Alessio fu il primo ad aprire gli occhi e sorrise trovando la ragazza in quella posizione. La coprì per bene e le accarezzò il braccio, rendendosi conto di quanto era fortunato ad avere un’amica così.
Ma lui la voleva soltanto come amica? Davvero?
Charlie era sveglia, ma aveva paura ad aprire gli occhi. Alessio l’aveva coperta meglio, quindi lui era sveglio e si era accorto che lei gli aveva dormito in braccio tutta notte.
Quando il ragazzo le accarezzò il braccio lei sorrise appena, rendendosi conto che forse si stava un po’ innamorando di lui.
L’aveva notato subito, in pullman, poi durante tutto il tempo passato lì, in montagna..e le piaceva, molto. Scoprire poi che era lui Matrix le aveva fatto capire che forse la loro amicizia poteva evolversi in qualcosa di più bello e speciale.
Rimase così per un po’, poi decise di far capire ad Alessio che era sveglia, così cominciò ad accarezzargli il petto, dolcemente, alzando poi lo sguardo verso il suo viso. Trovò uno splendido sorriso a darle il buongiorno e si avvicinò di più a lui, decisa.
 
“buongiorno” sorrise.
“hai dormito bene?” chiese lui, sentendosi mancare il respiro. Sapeva cosa sarebbe successo.
E lo voleva.
“benissimo, tu?” chiese lei, accarezzandogli la guancia.
“come non dormivo da tantissimo tempo, grazie” sorrise e capì che spettava a lui fare quella mossa, voleva essere lui a fare il salto.
 
Sapeva che non era più lungo delle sue gambe e che quindi era la cosa giusta, poteva farlo.
Le accarezzò la guancia e si avvicinò a lei, dandole un leggero bacio.
Quando la guardò negli occhi li vide lucidi e il suo sorriso era la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua.
 
“ti ho mentito quando ti ho detto che non mi sarebbe piaciuto incontrarti, che avevo paura..mi ero come innamorata di te, anche solo in quella stupida chatroom” disse Charlie, sorridendo ad Alessio.
“mi hai colpito dal primo giorno, dalla prima parola che mi hai detto Charlie..è bellissimo che sia tu SunLight, sai già tutto di me” disse lui.
“così come tu sai tutto di me”
 
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi si scambiarono un bacio che aveva moltissimi sapori: la cioccolata calda della sera prima, l’incontrarsi per la prima volta veramente, ma anche la consapevolezza di piacersi, moltissimo.
Charlotte si sdraiò praticamente sopra di lui, tenendogli il viso tra le mani e senza allontanarsi da lui.
 
“ora capisco il braccialetto blu” disse lui, all’improvviso, interrompendo quel bacio. Lei sorrise.
“e io capisco la tua sciarpa verde” gli diede un altro bacio, ma questa volta lui decise di andare oltre.
Fece sdraiare Charlotte sul letto, accarezzandole dolcemente la guancia. Era davvero bella quella ragazza e lui si sentiva fortunato ad essere con lei, quel momento.
“oggi è l’ultimo giorno che siamo qui..gli insegnanti non ci verranno mai a cercare..ma non mi va di uscire sulle piste” sussurrò, lasciandole un piccolo bacio sul collo. Charlie venne percorsa da un brivido e lo attirò di nuovo a se, abbracciandolo con foga.
“nemmeno a me va” sussurrò, prima di chiedergli un altro bacio.
 
E quello fu il loro gioco: un rincorrersi e un incontrarsi, ogni volta come la prima, o anche meglio.
Charlie era molto attratta da Alessio e sentiva quanto lui fosse attratto da lei, come gli piacesse quel momento.
Sorrise contro le labbra del ragazzo e infilò le proprie mani sotto il suo maglione, scoprendo finalmente il suo fisico, che aveva sempre e solo visto nascosto da pensanti vestiti. A contatto diretto con la sua pelle poté sentire sotto le sue dita la consistenza dei suoi muscoli e la pelle d’oca che gli stava provocando.
Lo guardo negli occhi e gli sorrise, passandogli una mano tra i capelli. Corti e neri, come i suoi occhi, dolci e scuri.
Si sentiva come in paradiso, ma si sentiva pronta a concedersi fisicamente ad un ragazzo? Dopo tutto, Filippo l’aveva lasciata proprio perché non avevano ancora fatto l’amore, dopo sei mesi che stavano insieme.
Alla fine, i due si conoscevano da poco e si erano sempre e solo sentiti tramite una chat..un mezzo molto freddo ed impersonale..
Sì, l’avrebbe fatto.
Alessio era come su di un altro pianeta, sentiva le piccole mani di Charlotte sul suo petto, sul suo addome, giocavano a scoprire sempre più centimetri del suo corpo.
Era eccitato da quella situazione, ma soprattutto da lei. Per quanto provasse a tenersi ad una minima distanza dalla ragazza per non farglielo notare, era già successo qualche volta che i loro bacini si sfiorassero ed era più che sicuro che la ragazza se ne fosse resa conto.
Eppure non si era fermata, non aveva detto nulla.
Si sentiva come in paradiso, ma aveva paura che la situazione potesse sfuggirgli di mano e che Charlotte non fosse del suo parere su cosa fare.
 
“sarebbe la mia prima volta” ammise lei, guardandolo negli occhi.
Lui sorrise, trovando risposta alle sue domande silenziose.
“non faremo nulla se non ne sei totalmente sicura e convinta” le baciò la guancia, accarezzandole un braccio.
“è ciò che voglio” sussurrò, dando un bacio ad Alessio.
 
Ripresero a baciarsi con la stessa intensità di prima, ma stavolta lui si fece intraprendente e le tolse la felpa che indossava, scoprendo che sotto indossava una t-shirt di cotone.
Anche la mani di Charlotte non rimasero ferme e raggiunsero i pantaloni di lui, slacciando il cordone che li tenevano su. Li fece scendere fino a metà coscia, poi fu Alessio a toglierli del tutto e lanciarli via, nello stesso punto dove aveva lanciato la felpa della ragazza.
 
“sarebbe la prima volta anche per me” ammise lui, guardandola negli occhi.
 
Si sorrisero per un attimo che sembrò eterno poi successe tutto molto velocemente: il maglione a collo alto di Alessio finì sul pavimento, seguito dai pantaloni di Charlotte e dalla sua maglietta.
Lui si sistemò sopra di lei e a lei sfuggì un sospiro, che lui però scambiò per altro e quindi si spostò.
Un sorriso nacque sul viso angelico di Charlotte e lo riprese su di se, baciandolo.
 
“io mi fido di te” sussurrò. Alessio si sentì come riempito da quelle parole e non aspettò oltre prima di continuare.
 
SunLight: cosa stai facendo?
Matrix: ti sto aspettando
SunLight: sei da solo a casa? Davvero?
Matrix: certo. Le mie promesse le mantengo, sempre
SunLight: quindi presumo che tu abbia finito di studiare
Matrix: da pochi minuti, ma sì..ho finito. Allora, che fai? Vieni qui?
SunLight: se mi dai qualche minuto, mi preparo e arrivo
Matrix: vuoi che ti venga a prendere?
SunLight: no, vengo da sola, tranquillo..
Matrix: ti amo
SunLight: arrivo, e te lo dimostrerò anche io





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Bene, questa era la mia primissima OS.
Spero vi sia piaciuta.
L'idea mi è venuta qualche giorno fa, e l'ho scritta di getto, oggi, senza mai fermarmi.
Io sono abbastanza soddisfatta del lavoro che ne è uscito e spero che a voi sia piaciuta, davvero.
Sono aperta ad ogni tipo di recensione, critica o positiva, purché sia motivata, e non campata in aria come mi è già successo di ricevere.
Che altro dire..sono qui, per qualsiasi chiarimento o domanda.
Ci si risente in settimana per l'aggiornamento di Amici Di Letto.
A presto a tutti, buona domenica,
DolceLuce
   
 
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