THE MURDER - L'OMICIDIO

L’avevo ucciso, avevo ucciso un essere umano per la prima volta nella mia vita.. mi guardai le mani incredula, erano piene di sangue che gocciolava,
era ancora caldo, feci scivolare il coltello che mi era rimasto fedele per tutto quel tempo e mi lasciai cadere sulle ginocchia, misi le mani tra i capelli
e pensai a quello che avevo appena fatto, era giusto? Era sbagliato? Una cosa era certa, se lo meritava! Meritava la morte più di ogni altra persona,
dopo tutto quello che aveva fatto, non me ne pentivo, ero fiera, fiera di esserci riuscita, mi ero tenuta dentro tante troppe cose per molto tempo,
e finalmente ora ero libera.. pensai a tutte le cose che mi aveva fatto, mi definiva una merda, per lui ero una merda di 18 anni, era riuscito a dirmi in
faccia che non si fidava di me, che ero una bugiarda, quasi che non fossimo dello stesso sangue, e mamma, forse mamma ha sofferto più di tutti noi,
tutti quei nomi che si subiva ogni volta che lui si ubriacava, la insultava anche davanti a me, avevo sempre sperato che un giorno se ne andasse
di casa lasciandolo solo come un cane ma non poteva.. lo amava troppo per farlo, lui non curante continuava a farla soffrire.. usciva all’alba e tornava
la notte, certi giorni non tornava proprio, 'è il lavoro' diceva, ma solo Dio sapeva cosa facesse, quando tornava faceva i comodi suoi e si permetteva di
rovesciare il piatto se la cena non era di suo gradimento, picchiava la mamma, la trattava peggio di una serva.. portava con se donne da strada
a casa nostra, davanti a noi! Fumava si drogava, spendeva i nostri risparmi in giochi, droga e fumo, chiamava mia mamma troia, quella povera troia
che ha speso la vita per lui, quella che è sempre rimasta al suo fianco, tutte quelle notti passate a piangere pregando Dio che tornasse a casa,
che cambiasse atteggiamento, che migliorasse, ma niente non succedeva niente..

Ora era lì immobile, guardai il suo corpo, tutto attorno solo un colore regnava.. il rosso, quello del suo sporco sangue che purtroppo girava
anche nelle mie vene, pensai a tutti gi insulti che ricevevo a scuola, per strada, ovunque per colpa sua, non avevo amici, tutti mi evitavano per lui,
avevano paura di me, pensavano fossi come lui ma non era così.. anche le insegnanti mi trattavano male facevano di tutto per bocciarmi
anche se mi impegnavo tanto, si inventavano scuse di ogni tipo, mi avevano anche consigliato di andare da uno psicologo ma non ci sono mai andata,
quelli strizza cervelli che ti prendono per una psicopatica e ti sottoscrivono farmaci che peggiorano solo la tua salute e poi di dicono
‘mi dispiace non possiamo aiutarti ’

Mi misi a ridere e allo steso tempo a piangere, pensai a come l’avevo ucciso.. era di sotto in garage a farsi qualche canna e a sniffare,
quando si era accorto della mia presenza mi aveva chiesto che cazzo ci facessi e io replicai con ‘voglio imparare il tuo mestiere’ 
si mise a ridere e a quel punto feci uscire da dietro la schiena un coltello che avevo preso dalla cucina, lo colpì, lui si piegò urlando e imprecando,
lo guardai con disprezzo e gli diedi altri colpi e altri ancora, e ancora, fino a quando cadde a terra immobile, ogni colpo che ricevette aveva un motivo..

Mi alzai e camminai fino al suo corpo dopodichè lo guardai e con cautela mi abbassai per accarezzargli il viso e con un ghigno gli sussurrai nell’orecchio.. Addio fratellone.. 



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Ahhhhhhh eccomi! è una OS un pò pazza ma forse da qualche parte nel mondo è già accaduto chi lo sa,
non è un granchè lo so, è la prima volta che mi cimento in una cosa del genere
spero qundi vi piaccia almeno un pochino ahah :) 
fatemi sapere cosa ne pensate, se posso aggiungere qualcosa  o toglierne qualcun'altra, mi farebbe tanto piacere leggere i vostri pareri :) 
Buona Giornata :))