Una bottiglia di Vodka è la mia migliore amica.

Mi manchi, Maysilee Donner. Mi manca l’odore dei tuoi capelli biondi, mi manca la sensazione delle tue labbra sulle mie, mi manca sentire il tuo corpo stretto al mio.

Sono solo. Solo da anni. Sono solo da quando non ci sei più. Da quando hai spiccato il volo. Sicuramente verso un mondo migliore. Ma io sono egoista. L’hai sempre saputo, no? Non volevo lasciarti andare.

Sono solo, Maysilee. Sono l’ubriacone. Sono il vincitore che è impazzito. Che si affoga nell’alcool. L’alcool, che è l’unica cosa che mi è rimasta, ormai. Perché una bottiglia di Vodka è la mia migliore amica. E so che almeno lei non se ne andrà, so che lei ci sarà sempre. Ho perso troppe persone a me care e non voglio perderne altre. E non voglio dormire, non voglio vedere il tuo collo ricoperto dal sangue, i tuoi occhi vuoti. Non voglio rivederti mentre esali il tuo ultimo respiro. Perché mi distrugge. Perché quelle immagini non se ne andranno mai dalla mia mente. Sono ancora lì, come un promemoria, come un post-it che non riesco a staccare. Ma sono ubriaco, e non permetto alla mia mente di evocare tali barbarie.

Afferro la mia bottiglia e bevo. Sento l’alcool che mi infiamma la gola, sento la testa che comincia a girare, mentre tutto intorno a me si fa sempre più sfocato. Sorrido. Perché so che fra poco cadrò di nuovo in quell’abisso nero chiamato incoscienza. Sorrido. Perché anche per stanotte non dovrò soffrire. Perché anche per stanotte non sentirò le tue grida straziate dal dolore.

Sono solo. Sono ubriaco.
Una bottiglia di Vodka è la mia migliore amica.