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Autore: Aurora Heikkinen    10/12/2012    4 recensioni
Una classica serata tra Rory e Prim, amici inseparabili, sempre insieme. Quella sera, però, si trovano a pensare al loro Distretto quando ancora era sotto il comando di Panem.
[Partecipante all'iniziativa 'All I Want For Christmas Is...']
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« Oh, sì » si illumina Rory, prendendo la cornice tra le mani. « Avevamo appena sconfitto Capitol. Eravamo molto fieri, non trovi? »
« Ce lo meritavamo, con tutto quello che abbiamo subito e combattuto » dice Prim, stiracchiandosi. « Finalmente è finita. Nonostante tutti questi anni ancora non mi sembra vero » replica, con gli occhi al cielo.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Primrose Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nobody will get hurt.


 

         Prim cammina lentamente in direzione di casa sua, nel quartiere dedicato ai vincitori degli Hunger Games. Ormai i folli giochi in cui dei ragazzini dovevano ammazzarsi a vicenda per il divertimento altrui sono stati definitivamente aboliti, e in tutta Panem regna la pace, sotto la repubblica di Basiley Apece, che garantisce a tutti i Distretti una vita normale, al contrario del regime dittatoriale che veniva imposto da Capitol City, quando al comando c'era ancora il presidente Snow.
La ragazza, nonostante ormai sia una diciottenne, ha conservato i suoi grandi occhi azzurri e i capelli biondissimi, che ora sono lasciati sciolti, in modo che ricadano mossi sulle spalle. A giudicare dalle guance piene, ormai anche nel Distretto 12 c'è cibo a sufficienza per tutti. Porta un cestino di vimini stretto nella mano sinistra, dal quale spunta qualche ciuffo d'erba. Probabilmente si tratta di piante medicinali, visto che Prim, da quando è finita la rivolta contro Capitol City, si dedica a tempo pieno alla farmacia, insieme alla madre. Qualche metro dietro di lei zampetta pigramente Ranuncolo, anche lui invecchiato, infatti salta subito all'occhio lo sporco pelo grigiastro, sicuramente pieno di pulci.
« Ciao, Rory! » saluta gioviale la ragazza in direzione di un ragazzo, seduto sui gradini dell'ingresso di una falegnameria, agitando la mano libera.
Il ragazzo ha la stessa età di Prim, ma la supera di almeno dieci centimetri. Ha gli occhi e i capelli color mogano, e due spalle larghe. Lui ha deciso di fare il falegname, e quindi passa gran parte del suo tempo a tagliare legna nei boschi, per poi ricavarci splendidi mobili, esportati anche negli altri Distretti.
« Ciao, Prim » dice a sua volta il ragazzo, avvicinandosi a lei. « Cos'hai lì dentro? » domanda, scostando piano il panno candido che ricopre il cestino.
« Erbe medicinali » risponde Prim con un sorriso. « Tu invece cosa fai, oggi? » chiede, continuando a camminare, avvicinandosi sempre di più a Villaggio dei Vincitori.
« In teoria niente » dice Rory evasivo con un'alzata di spalle, mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni beige. Saluta con un cenno del capo un'anziana signora seduta all'ombra, sotto un pergolato, quando le passa davanti. Si tratta di Sae la Zozza che, nonostante la veneranda età, si diverte ancora a spettegolare su tutti, anche se non riesce più a gestire il suo vecchio banco al Forno.
« Ti va di cenare con noi? » propone Prim, prendendo la risposta di Rory come un invito a stare insieme. In fondo sono molto amici e, frequentandosi in pratica ogni pomeriggio, sono abituati a stare l'uno a casa dell'altra, e viceversa.
« Certo » risponde subito Rory, sorridendo. « Amo lo stufato di tua madre. È sensazionale » aggiunge sognante.
Nel frattempo la coppia è finalmente giunta al Villaggio dei Vincitori. Percorrono chiacchierando la strada di ciottoli che conduce alla casa ottenuta dalla sorella di Prim, Katniss, dopo aver vinto i settantaquattresimi Hunger Games, insieme al compagno di Distretto, Peeta, con il quale è fidanzata.
« Lo stufato, dici? » borbotta Prim, spingendo la maniglia della porta di legno chiaro, e facendo passare Ranuncolo avanti, in modo che entri per primo. « Io preferisco l'anatra arrosto » sentenzia, scostandosi qualche ciocca bionda dalla fronte.
« Anche, sì » annuisce Rory, pulendosi le scarpe sullo zerbino, e varcando la soglia insieme a Prim.
« Mamma, siamo a casa! » grida la ragazza, passando di fronte all'ingresso della cucina. Poco dopo fa capolino una donna mediamente alta e magra, con gli stessi occhi celesti e i capelli biondi di Prim. Indossa un abito lungo color panna, e un grembiule turchese.
« Ciao, Prim » sorride alla figlia, afferrando il cestino, e dando un'occhiata alle piante medicinali che vi sono contenute. « Prim, quante volte devo dirti che devi staccare le piante alla radice e non solamente i ciuffi che spuntano dal terreno? » la rimprovera, anche se non è veramente arrabbiata. Da quando è uscita del tutto dalla depressione che la affliggeva, sembra un'altra donna. Si occupa dei malati, cucina sia per la sua famiglia che per la casa di poveri da lei fondata, nel centro del Distretto, e nel tempo libero pratica volontariato nell'ospedale di Capitol City.
« Giusto! » esclama Prim, picchiandosi la fronte con il palmo della mano. « Scusa, mamma, non ci ho fatto proprio caso »
« Non fa niente » dice la madre, liquidando il tutto con un cenno del capo. « Ora però andate a pulirvi, puzzate da far paura » sorride, tornando canticchiando in cucina.
Prim, dopo essersi data un'annusata, decide che forse è meglio andarsi a lavare davvero e così, insieme a Rory, si dirige al piano superiore, diretta verso il bagno. I gradini scricchiolano un po', ma a tutta la famiglia quel familiare scricchiolio dona alla casa un senso di vissuto, e così hanno optato per il non ripararli. In bagno, i due giovani rimuovono la sporcizia da sotto le unghie, e entrambi infilano la testa in una bacinella piena d'acqua bollente. Dopo essersi asciugati, tornano di sotto, e si accomodano sul divano, in attesa della cena. Ranuncolo salta subito sulle ginocchia di Prim, che comincia ad accarezzarlo, spostando le dita dalle orecchie fino ad arrivare alla coda. Rory invece sembra stregato dalle fotografie contenute nelle cornici, anch'esse di legno, adagiate sulle mensole e sulle credenze del salotto.
« Te lo ricordi? » domanda ad un certo punto, prendendo una fotografia e accomodandosi vicino a Prim. « Ricordi quando ancora ci trovavamo in questa situazione? » incalza, mostrando all'amica la cornice. Si tratta di una delle rare fotografie che si sono potuti permettere, lì nel Distretto 12. Ritrae la famiglia di Prim e quella di Rory, di fronte al Palazzo di Giustizia, insieme al sindaco Undersee, mentre consegna a Katniss e Gale le medaglie al valore per i loro genitori, entrambi morti nelle miniere. Hanno tutti un'aria tremendamente triste, com'è giusto che sia, e le mascelle serrate.
« Sì » risponde secca Prim, staccando lo sguardo da quella fotografia, che evoca il lei mille orribili ricordi. « Ma ora nessuno si farà più male, no? Niente più Hunger Games, o incidenti in miniera, o povertà » domanda più a se stessa che ad altri.
« Immagino di sì » risponde Rory, anche se poco convinto. È sempre stato un ragazzo diffidente, e gli sembra impossibile che la pace e la serenità attuali durino a lungo. « Sì, nessuno si farà più male » decide di aggiungere, sperando di tranquillizzare Prim. Lei infatti gli sorride e, dopo aver adagiato su una poltrona Ranuncolo, anche lei si alza a prendere una cornice.
« E questa? Te la ricordi? » chiede, passando a Rory un'immagine che li ritrae insieme, al ritorno da Capitol City, dopo aver avuto la meglio sulla capitale. Hanno entrambi l'aria estremamente esausta, ma sui loro volti si scorge un'espressione soddisfatta, quasi come se stessero tirando un sospiro di sollievo.
« Oh, sì » si illumina Rory, prendendo la cornice tra le mani. « Avevamo appena sconfitto Capitol. Eravamo molto fieri, non trovi? »
« Ce lo meritavamo, con tutto quello che abbiamo subito e combattuto » dice Prim, stiracchiandosi. « Finalmente è finita. Nonostante tutti questi anni ancora non mi sembra vero » replica, con gli occhi al cielo.
« Già, nemmeno a me » dice Rory, sospirando.
« Vorrei che papà fosse qui con me, che potesse vivere anche lui la nostra stessa libertà » si lascia sfuggire Prim, andando a mettere al loro posto le cornici.
« I nostri papà sono con noi » ribatte Rory, alzandosi in piedi. « In ogni istante, loro sono con noi, anche se non li vediamo. Le loro morti non sono state vane. Ora viviamo in un mondo migliore »
Prim apre la bocca per parlare, ma la richiude subito dopo, abbozzando un sorriso. « Sì, hai ragione » dice, sospirando.
« Andiamo a mangiare? Ho proprio voglia di stufato » domanda Rory, per smorzare la tensione.
« Tanto c'è l'anatra, stasera » risponde Prim, avviandosi per prima verso la cucina.
« Basta che si mangi » commenta Rory con un'alzata di spalle.

 

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Note di Aurora.

Salve a tutti.

Questa è la mia prima One Shot, e anche la mia prima Fan Fiction su Hunger Games.
Come inizio non lo reputo malaccio, anche se sicuramente potevo fare meglio. Ma, siccome partecipo ad un concorso, il prompt non chiedeva nulla di troppo triste, e quindi ho deciso di descrivere una normale situazione quotidiana.
È scritta al presente perché ho voluto 'rispettare' i canoni della saga, anche se non è in prima persona.
Come avrete notato, è molto What If?: Prim non è morta a Capitol City, e il Distretto 12 è stato completamente ricostruito. C'è una situazione di pace e armonia in tutta Panem, e ogni Distretto è uguale all'altro.
Spero vi piaccia, e che piaccia soprattutto ad Elisa (Madamoiselle Nina), a cui appartiene il prompt. *sorride*


Baci,
Aurora.

  
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