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Autore: Ruta    10/12/2012    1 recensioni
Prima sono stati da Lestrade. Sherlock ci è andato per faccende burocratiche legate al suo non essere tecnicamente morto e al doverlo dimostrare legalmente. John per fargli gli auguri.
Quello dell’ispettore era un alberello di plastica, non più grande dell’avambraccio di un uomo medio, di quelli che si trovano a niente per strada.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partecipa all’iniziativa “Addobba l’albero col COS” del Collection of Starlight.

 

Parola: candela.
Prompt: “L’albero di Natale perfetto? Tutti gli alberi di Natale sono perfetti!” – Charles N. Barnard
Fandom: Sherlock (BBC)

 

 

 

 

 

 

 

Un desiderio a Natale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima sono stati da Lestrade. Sherlock ci è andato per faccende burocratiche legate al suo non essere tecnicamente morto e al doverlo dimostrare legalmente. John per fargli gli auguri. Quello dell’ispettore era un alberello di plastica, non più grande dell’avambraccio di un uomo medio, di quelli che si trovano a niente per strada.

Poi è stato il turno di Molly. Non è andato a ringraziarla - è stata lei a offrirgli il suo aiuto, non lui a chiederlo. È stato un saluto veloce, impacciato dallo sforzo evidente di Sherlock di sembrare meno freddo, senza peraltro riuscirci. Molly ha accettato gli auguri con un sorriso, John ha tossito. Sono rimasti in piedi per un po’ e una gomitata più tardi l’invito alla cena di Natale è stato fatto. L’albero del St Bart's era altro due metri e venticinque, addobbato con biglietti di auguri destinati ai pazienti e con desideri da avverare. Non canonico, ma d’effetto.

Infine il loro. Loro non hanno un albero. Questo perché Sherlock è arrivato solo la sera precedente e prima John non aveva neppure pensato al Natale, ad una festa, ai regali. “E poi Mrs Hudson è in crociera per la luna di miele e…” tante altre cose che John non ha espresso a voce, ma Sherlock ha intuito. Non c’era niente da festeggiare o di cui rallegrarsi. La coincidenza poi è piaciuta a John – non è il giorno dei miracoli quello? - e allora perché non organizzare qualcosa per dargli il bentornato? Solo gli amici più cari, è chiaro. A Sherlock non è sfuggita la sottile vena d’ironia del pensiero. John è vendicativo, ora ne ha preso nota.

Per primo arriva Lestrade. Dietro la schiena nasconde un abete. È quaranta centimetri più alto di quello che aveva alla Centrale ed è vero. Subito nell’appartamento si spande un profumo fresco e pungente.

Poi tocca a Molly. Ha con sé un dolce fatto in casa e foglietti uguali a quelli che lui ha visto appesi al Bart's. Vuole che tutti scrivano un desiderio, per poi attaccarlo all’albero come decorazione dal momento che in casa non ne hanno – nessuno ha provveduto al riguardo. Pensa sia una cosa carina, la sente dire con una nota d’incertezza nella voce. Sherlock non scrive niente. Non tanto perché lo trovi infantile e sciocco, ma perché non saprebbe neppure cosa metterci sopra.

Accendono una candela vicino alla finestra, chiacchierano del più e del meno, si scambiano il punch come i regali che nessuno ha avuto il tempo di fare quell’anno.

Lestrade e Molly parlottano di alberi in un angolo. Di tanto in tanto li vede lanciare occhiate curiose nella loro direzione.

– L’albero di Natale perfetto? – chiede Lestrade, indicando il loro.

Molly che è un po’ brilla, singhiozza una risata. – Non importa, tutti gli alberi di Natale sono perfetti! –

Accanto a lui John sbriciola con la forchetta una fetta di torta, senza mangiarla. Non lo degna di uno sguardo, né di una parola.  

Sherlock sta per lanciarsi in una dissertazione sulle origini storiche del Christmas Pudding, solo per registrare una sua reazione oltre che un po’ d’attenzione, ma poi nota che anche quello di John – il foglietto dei desideri di Molly - è vuoto. Quando Sherlock solleva un sopracciglio, nel suo modo muto di formulare una domanda, John che intanto ha alzato la testa, simula un sorriso.
– Il desiderio si è già avverato, - si limita ad articolare stancamente. Sherlock volge di scatto lo sguardo all’albero che è rimasto spoglio. Capisce.

All’improvviso ha solo voglia di fumare.

 

 


N/A:

È la seconda volta che mi addentro in questo fandom e sono ancora più confusa della prima, se possibile. Non se il risultato sia buono o anche solo se sia da considerarsi un risultato. L’ho scritta di getto e spero che vi strappi un sorriso, ecco tutto ;)

  
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