Partecipa all’iniziativa “Addobba
l’albero col COS” del Collection
of Starlight.
Parola: candela.
Prompt: “L’albero di Natale perfetto? Tutti gli alberi di Natale sono
perfetti!” – Charles N. Barnard
Fandom: Sherlock (BBC)
Un desiderio a Natale
Prima
sono stati da Lestrade. Sherlock ci è andato per faccende burocratiche legate
al suo non essere tecnicamente morto e al doverlo dimostrare legalmente. John
per fargli gli auguri. Quello dell’ispettore era un alberello di plastica, non
più grande dell’avambraccio di un uomo medio, di quelli che si trovano a niente per
strada.
Poi
è stato il turno di Molly. Non è andato a ringraziarla - è stata lei a offrirgli
il suo aiuto, non lui a chiederlo. È stato un saluto veloce, impacciato dallo
sforzo evidente di Sherlock di sembrare meno freddo, senza peraltro riuscirci. Molly
ha accettato gli auguri con un sorriso, John ha tossito. Sono rimasti in piedi
per un po’ e una gomitata più tardi l’invito alla cena di Natale è stato fatto.
L’albero del St Bart's era altro due metri e venticinque, addobbato con biglietti
di auguri destinati ai pazienti e con desideri da avverare. Non canonico, ma d’effetto.
Infine
il loro. Loro non hanno un albero. Questo perché Sherlock è arrivato solo la
sera precedente e prima John non aveva neppure pensato al Natale, ad una festa,
ai regali. “E poi Mrs Hudson è in crociera per la luna di miele e…” tante altre
cose che John non ha espresso a voce, ma Sherlock ha intuito. Non c’era niente da festeggiare o di cui
rallegrarsi. La coincidenza poi è piaciuta a John – non è il giorno dei miracoli
quello? - e allora perché non organizzare qualcosa per dargli
il bentornato? Solo gli amici più cari, è chiaro. A Sherlock non è sfuggita
la sottile vena d’ironia del pensiero. John è vendicativo, ora ne ha preso nota.
Per
primo arriva Lestrade. Dietro la schiena nasconde un abete. È quaranta
centimetri più alto di quello che aveva alla Centrale ed è vero. Subito nell’appartamento
si spande un profumo fresco e pungente.
Poi
tocca a Molly. Ha con sé un dolce fatto in casa e foglietti uguali a quelli che lui ha visto appesi
al Bart's. Vuole che tutti scrivano un desiderio, per poi attaccarlo all’albero
come decorazione dal momento che in casa non ne hanno – nessuno ha provveduto
al riguardo. Pensa sia una cosa carina, la sente dire con una nota d’incertezza
nella voce. Sherlock non scrive niente. Non tanto perché lo trovi infantile e
sciocco, ma perché non saprebbe neppure cosa metterci sopra.
Accendono
una candela vicino alla finestra, chiacchierano del più e del meno, si
scambiano il punch come i regali che nessuno ha avuto il tempo di fare quell’anno.
Lestrade
e Molly parlottano di alberi in un angolo. Di tanto in tanto li vede lanciare
occhiate curiose nella loro direzione.
–
L’albero di Natale perfetto? – chiede Lestrade, indicando il loro.
Molly
che è un po’ brilla, singhiozza una risata. – Non importa, tutti gli alberi di
Natale sono perfetti! –
Accanto
a lui John sbriciola con la forchetta una fetta di torta, senza mangiarla. Non lo
degna di uno sguardo, né di una parola.
Sherlock
sta per lanciarsi in una dissertazione sulle origini storiche del Christmas
Pudding, solo per registrare una sua reazione oltre che un po’ d’attenzione, ma
poi nota che anche quello di John – il foglietto dei desideri di Molly - è
vuoto. Quando Sherlock solleva un sopracciglio, nel suo modo muto di formulare
una domanda, John che intanto ha alzato la testa, simula un sorriso.
– Il
desiderio si è già avverato, - si limita ad articolare stancamente. Sherlock
volge di scatto lo sguardo all’albero che è rimasto spoglio. Capisce.
All’improvviso ha solo voglia
di fumare.
N/A:
È
la seconda volta che mi addentro in questo fandom e sono ancora più confusa
della prima, se possibile. Non se il risultato sia buono o anche solo se sia da
considerarsi un risultato. L’ho scritta di getto e spero che vi strappi un
sorriso, ecco tutto ;)