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Autore: VieEnMusique_    10/12/2012    2 recensioni
E' capitato a tutti di ascoltare una canzone fino allo sfinimento e continuare comunque ad ascoltarla. Io ho guardato molte, forse troppo volte, Caffeine di Yoseop. Così ho provato a scrivere la mia versione della storia di questa canzone. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Accetto le critiche e recensioni. Buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I forti squilli del telefono mi fecero sobbalzare,appoggiai il libro che stavo leggendo aperto a faccia in giù sul tavolo e mi porsi a prendere il telefono sul tavolino di vetro davanti al divano.
-Cosa c’è?-
Dall’altra parte della cornetta, c’era la mia migliore amica. Sembrava agitata.
-Si tratta di Seob- il tono della sua voce calò verso la fine della frase -Non gli è successo niente tranquilla è solo che…-
Iniziai ad irritarmi e presi a camminare nervosamente nella stanza. Sapevo già cosa stava succedendo.
-E’ solo che sta facendo di nuovo il filo a mia cugina e lei lo sta prendendo in giro con i suoi amici come sempre…- la mia migliore amica cercava di tenermi calma.
Scossi la testa e mi morsi l’interno della guancia. Una volta avevo quasi fatto a botte con quella ragazza, la detestavo. Si prendeva gioco di tutti,
non è che mi importasse così tanto, ma odiavo quando lo faceva con Yoseob.  Seob era un ragazzo, un uomo e nonostante avesse 22 anni se la
prendeva facilmente, si teneva tutto dentro e finiva per stare male, sia fisicamente che moralmente.
-Arrivo tra poco – avevo la voce che tremava, non so se per la rabbia o per paura di chissà cosa.
-Va bene-
Lanciai il telefono sul divano bianco e presi la giacca dall’attaccapanni. Mentre scendevo le scale sentii la campana della chiesa poco lontano fare cinque rintocchi, mi strinsi nel cappotto ed allungai il passo. Il freddo era pungente, sembrava quasi che mille chiodi mi attraversassero la pelle del viso.
Svoltai l’angolo e mi fermai al centro del marciapiede, riuscivo a distinguere il palazzo giallo a quattro piani. Feci un respiro profondo ed iniziai a camminare, o meglio, a correre. Mi attaccai al citofono, il cancelletto si aprì subito ed iniziai a salire le scale due a due. Arrivai all’ultimo piano con il fiatone, mi appoggiai con una mano al freddo marmo bianco che fa da contorno alla porta per riprendermi e picchiettai con la mano destra sulla porta scura.
-Sei già qui?- la mia migliore amica aveva spalancato la porta e si era spostata di lato per farmi entrare
Respirai rumorosamente ed entrai slacciando i bottoni del cappotto. Sentivo il suono di una chitarra: quella melodia, la sua melodia,  l’avrei riconosciuta tra mille.
Le lacrime minacciavano di inondarmi il viso e rovinare la linea perfetta di matita nera che mi contornava gli occhi. Mi appoggiai allo stipite della porta a due ante che dava sul salone senza farmi vedere e chiusi gli occhi.
-Stai bene?- la mia amica mi tastò la fronte alla ricerca forse, di una traccia di febbre
Non risposi, ero ipnotizzata dalla canzone che Seob stava suonando. Restai lì ferma fin quando la risata e gli schiamazzi delle persone che erano con lui
nella stanza mi fecero risvegliare.
-Non ti innervosire troppo con lei per favore, le parlo io ok? Porta solo Yoseob a casa-
La mia amica mi strinse un polso e mi tirò con se nel salone riscaldato dal grande camino. Erano tutti seduti intorno a Seob che aveva la chitarra appoggiata sulle ginocchia.
-Ma no, ci sta intrattenendo così bene il nostro Seob- la voce di quella ragazza mi fece quasi venire i brividi
Yoseob spostò velocemente lo sguardo da lei a me e da me al pavimento.
-Mi ha anche promesso che dopo ci porta tutti a cena- di nuovo i brividi lungo la schiena ed un leggero senso di vomito
Riusciva ad ingannare le persone con il suo viso troppo coperto di trucco e i suoi abitini succinti. Era in piedi tra me e lui che aveva lasciato perdere la chitarra e si era alzato. I suoi occhi truccati di un colore acceso mi squadravano, studiavano ogni mio centimetro e cercavano di anticipare ogni mio movimento.
La scansai ed afferrai un polso di Seob e lo trascinai fuori con me.
-Aspetta!- Yoseob urlava e cercava invano di fermarmi
Avevo la mano stretta intorno al suo polso e continuavo a tirarlo via con me giù per le scale. Ero accecata dalla rabbia. Non volevo succedesse ancora,
non volevo passare l’ennesima notte seduta al bordo del suo letto a cercare di calmarlo. Mi strattonò con forza facendomi voltare indietro.
Era arrabbiato con me, riuscivo a capirlo dagli occhi, li teneva fissi sui miei e non si muoveva. Non mi ero neanche accorta che adesso era lui a tenere stretti i miei polsi. Sentii le maglie dell’orologio entrarmi nella pelle del polso, mi stava facendo male. Iniziai a ribellarmi alla sua stretta, non allentava la presa. Mi spinse
facendomi aderire con la schiena al muro di cinta, il suo sguardo era strano. Per la prima volta avevo quasi paura di lui. Cercò di prendermi una mano ma d’istinto gli diedi uno schiaffo. Mi coprii subito la bocca con le mani, ero pentita. Lo spinsi via ed iniziai a correre più veloce che potevo.
Avevo iniziato a piangere senza neanche accorgermene. Urtai qualcuno e quasi mi feci ammazzare ad un incrocio ma non m’importava niente,volevo solo arrivare a casa nostra. Ci arrivai in pochi minuti e mi appoggiai al cancello di ferro dipinto di un verde smeraldo. Non riuscivo a respirare e non riuscivo a muovermi, mi sentivo morire, riuscivo solo a piangere. Sentii dei passi dietro di me e mi voltai lentamente. Yoseob era un metro dietro di me, mi guardava serio e affannava per la corsa. Ripresi a piangere e lui mi si avvicinò. Asciugò le mie lacrime con una manica del maglione per poi appoggiare le mani ai lati della mia testa.  Mi baciò le labbra, riuscivo a malapena a sentirle sulle mie. Si strinse a me circondandomi la vita con le braccia, gli presi la testa tra le mani e ricambiai il bacio. Spostai le mani dal suo viso al petto, il suo cuore batteva forte e a ritmo con il mio.
-Saliamo?- mi scrutava il viso e gli occhi
Annuii.




Tadaaaan!
Siete stati coraggiosi ad averla letta tutta. Fatemi sapere cosa ne pensate.
•VieEnMusic•

  
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