LOOKING FORWARD TO THE YEAR

La prima volta che Blaine lo vide fu per puro caso, al suo secondo anno.

Il suo migliore amico Sam, di un anno più grande di lui - non lo avrebbe mai ringraziato abbastanza - lo aveva praticamente trascinato a vedere la sua prima partita di football come quarterback, quella decisiva.
«Sei il mio portafortuna, amico. Non gioco senza di te»aveva asserito il ragazzo, serio. «E poi, chissà, potresti divertirti!»
Blaine ne dubitava, ma si lasciò comunque convincere. Dopotutto, per gli amici questo e altro - e inoltre Santana l'avrebbe ucciso se non si fosse presentato al suo debutto come vice capocheerleader.
Non ci tengo ad essere scuoiato... Ma sì, ci vado. Potrei anche divertirmi, aveva pensato in un momento di eccessivo ottimismo.
 
***
 
Blaine non si stava affatto divertendo.
 
Voleva solo tornare a casa e guardare tutti gli episodi di Doctor Who, avvolto nella sua calda coperta e con una cioccolata calda.
Magari se se la fosse svignata in quel momento nessuno se ne sarebbe accorto.
Avrebbe detto a Santana che aveva visto e apprezzato la performance, ma che era dovuto andare via perché aveva dimenticato di innaffiare le piante.
 
Cercò di non pensare al fatto che non avrebbe funzionato.
 
Le prime note di Four Minutes riecheggiarono dagli altoparlanti e Cheerios cominciarono a sparpagliarsi sul campo.
Blaine stava quasi per mettere in atto il suo piano da fuggitivo, quando la sua attenzione fu catturata da una voce che decisamente non era quella di Justin Timberlake - ma era anche meglio.
Spostò lo sguardo sul campo di football e quello che vide gli azzerò la salivazione.

A cantare erano due cheerleaders, una ragazza e un ragazzo.
 
Blaine conosceva la ragazza - Mercedes Jones, erano insieme nel Glee.
 
Lui, invece, non lo aveva mai guardato con attenzione, ma sapeva benissimo chi fosse.
Kurt Hummel, il capitano dei Cheerios.
 
Santana gliene parlava spesso; diceva che era il suo unico vero rivale, l'unico ostacolo alla cima della piramide. Diceva anche che era una delle poche persone in tutto il McKinley che fosse degna di rispetto.
 
In quel momento, Blaine pensò che non aveva mai visto qualcuno di così bello. E che non si era mai preso una sbandata del genere.
 
***
 
Era passato più di un anno da quella sera, eppure a Blaine non era ancora passata.
«Hobbit, tu hai un problema» sbottò Santana, un giorno di inizio ottobre. Erano in mensa e il ragazzo era rimasto imbambolato a fissare il capo cheerleader che faceva la sua entrata trionfale, con Mercedes al seguito.
«P-problema?» balbettò Blaine, ricomponendosi a fatica.
«Sì, problema» rimarcò la ragazza, sporgendosi verso di lui. «E io ho un piano per risolverlo» aggiunse, con fare cospiratorio.
 
Blaine alzò un sopracciglio- un po' per la curiosità e un po' perché, quando Santana pronunciava frasi del genere, non finiva mai bene. Mai.
 
«Che genere di piano?»
La latina ghignò e il ragazzo represse un brivido.
«Blaine Anderson, ti prometto che, per la fine di quest'anno, ti sarai fatto un giretto nei pantaloni di Lady Hummel».
 
***
 
«Sono ridicolo».
«Probabilmente sì» convenne placidamente Santana, ammirandosi le unghie appoggiata alla porta del bagno. «Ora smetti di fare la checca isterica ed esci di lì. Sarai pure entrato in squadra, ma se fai anche solo un ritardo la Sylvester ti sbatte fuori».
«Okay, ma prometti che non riderai di me».
«Non faccio promesse che non posso mantenere...»
«Santana» sibilò Blaine.
«E va bene! Non ti prenderò in giro... per i prossimi dieci secondi, quindi sbrigati»
Riluttante, Blaine uscì dal bagno avvolto nella sua nuovissima divisa di poliestere. Santana cacciò un fischio di approvazione.
«Be', Pot O' Gel, ricordami di pensare a piani del genere più spesso».
 
***
 
«Sei entrato nei Cheerios?» Sam sembrava scioccato, mentre Mercedes lo squadrava con approvazione.
«Sì, uhm... sembrava divertente» si giustificò Blaine, portandosi imbarazzato una mano dietro il collo.
«Sei stupendo, cioccolatino» decretò la ragazza di colore, sorridendo smagliante.«Vieni, ti presento agli altri!»
Prima che il più piccolo potesse dire o fare qualunque cosa, si ritrovò trascinato dalla cheerleader verso l'altra parte della mensa.
Verso un tavolo occupato unicamente da Cheerios.
Il suo stomaco fece una capriola quando scorse Kurt, intento a ridere per qualcosa che Brittany, seduta accanto a lui, aveva detto.
Quando Mercedes lo presentò, Blaine cercò di imparare qualche nome, ma era davvero difficile concentrarsi quando era a pochi centimetri da lui.
Da lui che si stava avvicinando e - Oh. Mio. Dio. - gli sorrideva.
«Piacere, Kurt Hummel, il capitano dei Cheerios.» si presentò, tendendogli la mano. «Ma suppongo che questo tu lo sappia già. E tu sei?»
«Uh... Blaine. Blaine Anderson» si sentiva come un dodicenne alla sua prima cotta.
Il ragazzo sorrise. «Be', benvenuto Blaine Anderson. Quell'uniforme ti sta davvero bene. Stretta nei punti giusti».
«C-cosa?» Blaine boccheggiò, spiazzato, sentendo le guance riscaldarsi.
Kurt non rispose e, dopo avergli strizzato l'occhio, si allontanò con Mercedes.
 
Prevedo un anno davvero interessante.

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Questa fanfiction non ha un suo perché e nemmeno un titolo decente.
Sono solo io - o quello che ne rimane - dopo la 4x09 e Cheerio!Blaine e tutti i post su tumblr.
Ullallà.