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Autore: RainbowCar    11/12/2012    2 recensioni
Dedicata a te.
“La genofagia ti costringe a vivere nella speranza. Perché se il miracolo non accade oggi, c’è sempre domani”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato ai piccoli Krogan che verranno. Ai desiderati, agli indesiderati. Quelli che vedranno la luce e quelli che conosceranno solo il buio. Ai sani, ai malati, ai maschi, alle femmine. A quelli amati, a quelli odiati, ai forti, ai deboli,  quelli che se ne andranno troppo presto e quelli che avranno una lunga esistenza. A quelli che vivranno solo nella mente e nel cuore dei loro genitori e a quelli che riusciranno a ricevere il loro abbraccio.
Dedicato a te.

 
“La genofagia ti costringe a vivere nella speranza. Perché se il miracolo non accade oggi, c’è sempre domani”

 
Non sono sola. Lo so. In tante conosciamo questo dolore. In tante ci vergognamo ogni giorno del nostro fardello. Un fardello che non abbiamo scelto di portare. Un fardello invisibile, ma che è capace di schiacciarci col suo enorme peso.
Gli sguardi di chi non capisce, le parole di chi non desidera, le allusioni di chi non conosce quest’onta, gravano sulla nostra già fragile resistenza. Sono ostacoli lungo il percorso, altri macigni da schivare, altre lacrime da versare. E lo è ancora di più riconoscere la pena e il biasimo, come se fosse colpa nostra, come se non fossimo state abbastanza buone, abbastanza giuste, abbastanza meritevoli di un dono che talvolta non si apprezza.
E’ solo questione di fortuna, cerco di convincermi. Troppo spesso non ci riesco.
Ogni giorno mi sveglio con la consapevolezza che si tratta di un altro giorno senza di te, un altro giorno senza stringerti tra le mie braccia, un altro giorno di solitudine e vuoto. Vuoto come il mio cuore.

L’amore. E’ questa la chiave che apre ogni porta. E’davvero il motore della galassia. Fa sì che tutto vada avanti, che tutto vada come deve andare. A volte sembra davvero impossibile credere che basti solo quella parola, così breve e apparentemente innocua, a darci la forza di sperare ancora.
Cosa non si fa per amore? Per amore sono qui ad aspettarti, per amore pazientemente sopravvivo giorno dopo giorno. Per amore si fa tutto. Se si vuole, si può tutto. O forse no? Non sempre volere è potere. L’amore smuove le montagne, ci permette di vivere pur non avendo altro che noi stessi, eppure non basta.
Forse ne ho troppo, forse ho bisogno di donarne una parte.
E’ un amore che mi ferisce, che mi fa sanguinare, e il dolore si acutizza alla vista di ogni piccolo cucciolo adorato dalla mamma e ad ogni nascita, vagito, risatina, pianto. Grido. Grido forte. Grido dentro. Nel mio cuore. E’ spezzato, è a pezzi, è frantumato. Ma ogni piccolo coccio racchiude una speranza. E’ ancora possibile? Posso ancora ricomporre tutti i pezzi del mio cuore?

Mi capita di pensare che se non sei arrivato c’è un motivo. A volte penso sia meglio così, per tutte le cose che potrebbero capitarti, per  tutto il male che c’è nella galassia, e provo tanta paura.
Ma probabilmente ho solo bisogno di un motivo, di razionalizzare a tutti i costi l’impossibile. Purtroppo sento il bisogno di attaccarmi a qualcosa, al perché vivo quest’ulteriore privazione. Penso che se un giorno mi verrà concesso di essere madre non avrei la forza di  rinunciarci per colpa di un destino crudele, di una malattia, di un incidente. Chi mi darebbe la forza in quel caso? Allora penso che non avere figli sia il male minore, ma poi rifletto ancora: anche la vita più breve vale la pena di essere vissuta. E torno a sperare e a sognare il giorno in cui sarai con me. Perdona il mio egoismo, amore mio, so già che un solo tuo piccolo sorriso varrà la pena di farmi affrontare qualunque cosa.
Mi rendo conto che in un certo senso ho già tanto, forse ho tutto, eppure quel tutto mi sembra così insensatamente incompleto. E soffro. E mi sembra di non avere nulla. E penso che ogni gioia può svanire all’improvviso. Eppure… sono qui, respiro, il mio cuore batte, la mia mente elabora...sono allo stesso tempo triste e felice. Questa è la vita. Questo è il dono che vorrei farti.
Vivrai dal primo breve istante in cui la tua mamma e il tuo papà  ti concepiranno e ti amerò, ti ameremo, perché sarai parte di noi e noi di te. In un unico, solo battito potremo dare un senso a tutto il nostro mondo. Manchi solo tu, e poi sarà perfetto. E tutto il resto non avrà importanza, non ci sarà più nulla, perché l’amore avrà fatto il suo corso. E la speranza, quella, non ci abbandonerà. Per sempre.

Presto ti incontrerò. Ancora un giorno.

Ti aspetto.

Ancora, e ancora.

 
La tua mamma.
  
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