La stanza era impregnata di un odore forte, misto al fritto di patatine del fast-food e di birra, accompagnato da dolce vino francese.
Attorno ad un tavolino tondo stavano gettati sulle sedie come superstiti ad una fucilazione di massa Francis, che aveva totalmente dimenticato la sua raffinatezza tipicamente francese, Arthur, la cui postura perfettamente inglese era andata a farsi benedire e Alfred che, beh, non è mai stato particolarmente ordinato, ma era riuscito a farsi convincere dai due amici a ubriacarsi.
Arthur alzò distrattamente il bicchiere dal quale traboccava la birra e se lo versò addosso sul collo, sperando di infilare il liquido in bocca, ma se lo gettò sulla camicia mezza aperta per il caldo, come fanno i  bambini piccoli quando la pappa sbrodola dalle labbra.
Si squilibrò e rischiò di rovinare a terra e probabilmente rimanere lì per il resto della serata se non fosse per Francis, che allungò la mano con un gesto poco elegante e lo strattonò fino a tirarlo su.
Arthur chiuse gli occhi e urlò in maniera poco discreta, quasi volesse farsi sentire da tutto il locale: -Chi *hic* mi porterò a letto questa sera?- disse ondeggiando come un budino sulla sedia fino a far venire il mal di mare alla cameriera, scioccata come tutti i clienti, alcuni dei quali si alzarono, indignati.
Arthur sbattè con forza il bicchiere sul tavolo - tanto che la birra fece una sorta di fontanella prima di bagnargli la mano - per reggersi ed evitare di sdraiarsi sulle bottiglie di alcolici vuoti e riverse, alcune delle quali rotolavano a terra, spargendo il loro liquido sul pavimento a quadri in piccole chiazze.
Normalmente entrambi si sarebbero azzuffati e avrebbero ricorso a qualunque mezzo pur di conquistarsi un'entrata nella casa dell'inglese - e più precisamente nella sua camera da letto - noncuranti di essere in un luogo pubblico. Ma quella volta Francis lo guardò in  cagnesco mentre Alfred aveva un'aria completamente fra le nuvole e sembrava avere delle visioni, data la sua espressione estasiata e stupita al tempo stesso.
Francis bevve rapidamente in un sorso rumoroso il vino rosso rimasto nel bicchiere e dopo averlo finito lo puntò verso Arthur, mentre gocce di quello schifoso liquido francese gli volarono addosso.
-Sai che ti dico, Arthur?! Vaffanculo!- gridò in maniera poco elegante e sobria, se non fosse stato ubriaco sarebbe risultato credibile anche ad un lucido - più che altro la palpebra destra che si abbassava mentre quella sinistra rimaneva oziosamente aperta era inquietante - ma comunque, essendo tutti e tre brilli fino al midollo, il problema non si presentava.
Gettò il bicchiere e quando s'infranse a terra la cameriera non ebbe il coraggio di muovere neanche un passo.
Francis afferrò Alfred per il colletto della camicia e lo baciò sulle labbra, ficcandogli la lingua in bocca con altrettanta inaspettatezza che l'americano se ne rese conto troppo tardi.
Il tutto sotto lo sguardo sconcertato - seppur poco lucido  - di un inglese i cui occhi strabuzzavano da un compagno all'altro, come a cercare una conferma che si stesse sbagliando. E invece no, quei due si stavano baciando, e anche piuttosto passionalmente, e come al solito le mani di Francis approdavano in porti proibiti, o almeno ci erano molto vicine.
Arthur strizzò gli occhi, sperando che stesse sognando - perchè dopotutto avere due pretendenti ti fa sentire importante e dannatamente attraente - ma fu un duro colpo per lui constatare che in effetti non avevano smesso.
Arthur si portò la bottiglia di wisky alla bocca, senza neanche prendersi la briga di riempire un bicchiere, mantenendo gli occhi fissi sui suoi compagni. Quella sera non sarebbe andato a letto con nessuno, brutta consapevolezza. Ma la cosa che più lo scoraggiava era, probabilmente, che avrebbe dovuto accompagnare quei due a casa sua - perchè era l'abitazione più vicina al locale e date le loro condizioni, anche l'unica che potevano sperare di raggiungere senza ottenere una multa - e lasciarli continuare nel suo letto, mentre lui, il proprietario di casa, avrebbe dovuto dormire sul divano. Fantastico, aveva sempre saputo che avevano entrambi il desiderio di entrare nella sua camera da letto, ma non si augurava proprio che ci entrassero insieme.



****Note
Innanzitutto buongiorno! Mi scuso per essere un'idiota *sono un po' indietro con la pubblicazione de "L'Ultimo Enigma" che, tra l'altro, vi consiglio di leggere perchè è una delle poche cose di cui vado fiera!* e boh, per essere nata in generale. Comunque, non fate caso alla quantità di nonsense in questa storia, ma sappiate solo che, siccome a me piace la FrUsa (Tranquillo Art, avrai una tua vendetta con una UK x Canada, un giorno...) mi sono sentita in dovere di farlo *e devo ammettere che un po' mi infastidisce la storia che tutti pendono dalle labbra di Art, porca sozza, amatevi Fran e Ame!*
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Un contest indetto da me circa il legare Hetalia alla cultura di una Nazione, è molto carino, fateci una visita~
Detto questo, accetto tutte le critiche/ recensioni, e nel caso steste seguendo una mia long, potete anche fustigarmi/ picchiarmi/ maltrattarmi o farmi quello che preferite, me lo merito ç.ç
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Tante belle cose~
Fantom Ledi