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Autore: SmartieMiz    11/12/2012    0 recensioni
Si guardò allo specchio. Non per pettinarsi, non per sistemarsi; ammirò semplicemente il suo riflesso.
Era un bel ragazzo alto e ben posato. Capelli castano chiaro, occhi verdi.
Ma non era questo ciò che stava ammirando e ciò che gli importava.
Stava cercando di capire cosa ci fosse realmente dietro quel riflesso.
Chi era il ragazzo che lo stava fissando così insistentemente?
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




When will my reflection show who I am inside?


Sebastian si svegliò con la testa in fiamme. Massaggiò delicatamente le tempie prima di mettere a fuoco l’ambiente in cui si trovava: era in una casa a lui sconosciuta, era in un letto a lui sconosciuto ed era al fianco di un ragazzo a lui sconosciuto.
Ricordò di essere andato allo Scandals quel sabato sera. Come sempre.
Ricordò di essersi ubriacato. Come sempre.
Ricordò di essere andato a letto con uno sconosciuto. Come sempre.
Sebastian si sentiva vuoto, insoddisfatto, strano. Si sentiva male. Non sapeva nemmeno lui come definire il suo stato d’animo, semplicemente perché non l’aveva mai provato prima.
Sebastian notò che il suo compagno stava ancora dormendo. Era un bel ragazzo biondo. Aveva un bel fisico, decisamente un bel fisico, ma tutto questo non gli importò. Era un ragazzo come tanti.
Sebastian si alzò dal letto e si rivestì in fretta. Stava per infilare la camicia quando la suoneria del cellulare lo fermò.

Seb, sono le undici e ancora non sei tornato. Dove sei? – Harwood

Thad. Quel ragazzo si preoccupava sempre per lui.
Era sempre così gentile, così premuroso, così sensibile. Era esattamente l’opposto di Sebastian.

Sto venendo – Seb

Sebastian si infilò e abbottonò la camicia, dopodiché si recò in quello che era il bagno di quella casa sconosciuta.
Si guardò allo specchio. Non per pettinarsi, non per sistemarsi; ammirò semplicemente il suo riflesso.
Era un bel ragazzo alto e ben posato. Capelli castano chiaro, occhi verdi.
Ma non era questo ciò che stava ammirando e ciò che gli importava.
Stava cercando di capire cosa ci fosse realmente dietro quel riflesso.
Chi era il ragazzo che lo stava fissando così insistentemente?
Nello specchio c’era il riflesso di un ragazzo superficiale, freddo, chiuso, per qualche strano motivo anche perfido, senza dignità né pudore. Senza sentimenti, senza un cuore. Deluso.
Sì, deluso.
Forse la paura di una nuova delusione può far sì che tu non ti affezioni alle persone.
C’era un Sebastian Smythe che non gli era mai piaciuto. Forse perché in realtà lui non era così.
Indossava una maschera nei confronti degli altri, la stessa maschera che indossava anche nei confronti di Thad Harwood.
Perché ogni suo pensiero si concludeva con Thad Harwood?
Sebastian Smythe provò ribrezzo nel vedere cosa c’era dentro quel riflesso, dentro se stesso.
Uscì da quella casa. Doveva cambiare vita. Doveva essere semplicemente se stesso.
Arrivò alla Dalton verso mezzogiorno. Entrò in camera e non vi trovò nessuno. Si buttò sul proprio letto a pancia in giù e sentì le lacrime amare solcare le sue guance. Stava piangendo perché sapeva di essere una persona orribile. Era un caso perso, lo sapeva.
Ad un tratto Sebastian sentì una mano accarezzargli delicatamente la schiena. Non si voltò nemmeno: avrebbe riconosciuto quel tocco leggero anche tra mille.
«Va tutto bene», gli sussurrò una voce.
Quella voce…quella voce così dolce e rassicurante. Anche quella avrebbe riconosciuto tra mille.
Thad era un bravo confidente. Non faceva mai domande, non chiedeva mai a nessuno perché piangesse o perché fosse triste. Si limitava a rassicurarlo e a dirgli che sarebbe andato tutto bene.
Il ragazzo continuò ad accarezzare delicatamente la schiena di Sebastian, forse per tranquillizzarlo.
Sebastian smise di piangere, tirò su con il naso e asciugò le lacrime con la manica della camicia.
Si alzò e si sedette al fianco di Thad.
«Faccio schifo», bofonchiò il più alto.
«Perché dici questo?», domandò Thad leggermente sorpreso da quell’affermazione.
«Perché è vero», mugugnò il ragazzo.
Ci fu qualche attimo di silenzio prima che Sebastian prese di nuovo parola.
«Tu mi odi?».
«Cosa? Ma che domanda è?!», chiese Thad confuso.
«Tu mi odi?», ripeté Sebastian.
«Certo che no», rispose Thad. Sembrava sincero.
«Io mi odio. Tutti mi odiano. Perché tu non mi odi?», domandò Sebastian guardando Thad negli occhi.
Thad notò tristezza e confusione nei suoi occhi. Sebastian sembrava quasi disperato. Aveva un aspetto terribile, era visibilmente distrutto.
Non sapeva cosa dirgli, ma si sa, a volte i gesti sono più significativi delle parole.
Thad, quasi indeciso, attirò leggermente a sé il viso di Sebastian. Lo baciò dolcemente e intensamente sulle labbra, poi acquisì maggior sicurezza e approfondì il bacio cingendogli il collo.
Forse era la cosa più sbagliata da fare, ma a Thad sembrò quella più giusta.
Nessuno sembrava volersi più staccare. Infine fu Thad ad allontanarsi da Sebastian per riprendere fiato.
Sebastian gli accarezzò teneramente la guancia.
«Tu per me sei magnifico», ammise Thad fissandolo negli occhi: «So che in fondo sei diverso. Lo sento».
Thad riusciva a leggere sincerità e speranza in quegli occhi tristi ed emozionati allo stesso tempo.
«Ti prometto che cambierò», sussurrò Sebastian baciando dolcemente Thad sulle labbra.
«Non devi cambiare. Sii semplicemente te stesso», gli suggerì Thad con un tenero sorriso.



Angolo Autrice

Buona serata a tutti! :)
Per la ff mi sono ispirata alla canzone "Reflection" del cartone animato Mulan ;)
Ho provato ad immaginare le emozioni di Sebastian e un eventuale sentimento d'odio per se stesso, ma alla fine c'è il suo Thad a rassicurarlo e incoraggiarlo. :)
Ringrazio tutti coloro che leggeranno! :D

   
 
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