02. Peeta

Noi due, Peeta, non abbiamo mai parlato molto. Ci somigliamo – le spalle forti e ampie abituate alla fatica quanto quelle dei ragazzi del Giacimento –, ma tu sei mio fratello, e non poteva essere altrimenti. Siamo i figli del fornaio, noi due, anche se non ci siamo mai parlati molto. Quando sei salito su quel treno troppo veloce, con solo le tue spalle forti e una treccia scura da seguire, allora la casa è diventata vuota e io ho sentito il peso pressante, penoso di tutte le parole che non ti ho detto. I complimenti che meritavi, perché, me rendo conto adesso mentre mimetizzi il tuo corpo, sei un artista.

Note dell'autrice: Non so proprio questo capitolo su Peeta da dove sia uscito fuori, visto che non meditavo di postare, ma è nato da sè. E' scritto dal punto di vista di uno dei suoi due fratelli, che poi moriranno nel bombardamento, e inutile dire che nella mia testa era più bello. Mi sto rendendo conto d'essere incapace di scrivere drabble, ho fatto un sacco di tagli e sono comunque 110 parole. Sei mai ne scriverò una di 100 mi commuoverò, quel giorno. Che altro dire? Ringrazio le due fantastiche ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, me ne sono accorta solo ora - sì, sono tonta - e mi farebbe piacere se lasciaste un parere dopo aver letto. Potete anche dirmi se avete qualche desiderio per il prossimo capitolo, tratterò di tutti i 24 tributi della 74esima Edizione. Un bacio!