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Autore: xgivemelove    12/12/2012    1 recensioni
''Non bisogna abbattersi alle prime difficoltà altrimenti la battaglia è già persa, non bisogna arrendersi mai, lottare, essere forti, credere che possiamo farcela questo devono fare genitori e bambini sostenuti da medici, infermieri, volontari, assistenti sociali, tutti uniti per vincere. Dopo la tempesta spunta sempre il sole, anzi il sole c’è sempre dietro i nuvoloni, un sole bello più che mai!"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono Scarlett, ho 17 anni, all’età di 11 anni mi hanno diagnosticato la leucemia linfoblastica acuta; il dolore ha invaso la mia famiglia, io mamma e papà ci siamo dovuti trasferire in America, grazie alla presenza dei più grandi ospedali di cure. Era il 3 marzo del 2007, non riuscivo a capire bene cosa stesse succedendo, la partenza improvvisa, gli zii che mi salutavano con le lacrime agli occhi, mia madre che con il nodo in gola mi diceva: “dobbiamo cambiare città”, sentivo il vuoto dentro, mi chiedevo dove si trovasse questo  luogo… e mi chiedevo perché dopo essere stata ricoverata in 2 ospedali, ed essere stata visitata da tanti medici dovevamo continuare e cambiarne altri. Eppure nonostante tutto ciò non avevo paura di affrontare questa situazione, arrivata lì ho incontrato persone eccezionali che hanno dato la forza ai miei genitori, e loro a me, di lottare, di non arrenderci mai, anche quando mi mancava la forza di camminare, di stare in piedi, quando gli effetti della chemioterapia iniziavano ad essere evidenti, il mio corpo cambiava, perdevo i capelli, vomitavo, stavo male, ma dentro ero forte, tutto questo non mi faceva paura. Io che avevo paura degli aghi, del sangue, dei medici, degli infermieri, a quel punto non avevo più paura, affrontavo il dolore con coraggio, e da allora non ho più pianto per nessuna puntura neanche per quelle più invasive. Ancora oggi mi chiedo “come ho fatto?”
Nonostante continui ad avere questa malattia mi sono quasi abituata, sto cercando di distruggere la leucemia con tutte le mie forze. Questo mi ripetono: 'Scar, vincerai tu.' .. già, vincere, perchè questa è una grande battaglia.

 
E' inverno, esattamente il mese di dicembre. Dopo aver trascorso tutti i miei giorni in ospedale, finalmente mi mi hanno dato il consenso di uscire da sola, per la prima volta.. solo che i miei genitori resteranno nei dintorni perchè la maggior parte delle volte mi sento male e svengo, e in qualsiasi caso ci sono loro.
Adesso indosso una parrucca per nascondere i miei pochi peli rimasti sulla testa, questa parrucca è irritante.. vorrei non metterla, ma mi vergogno.
Sono seduta su una panchina, nel parco centrale di Seattle con la mia macchina fotografica appena regalata, mi hanno affidato un compito i medici, mi hanno detto di fotografare tutto ciò che ritenevo bello e piacevole, così le avrei inserite in un album con alcuni dei miei ricordi.
Ero rilassata, non avevo pensieri per la testa, ero 'libera'.
''Scusa, posso sedermi qui?'' mi chiese gentilmente un ragazzo.
''Certo.'' 
Era davvero un bel ragazzo, aveva degli occhi bellissimi, mi colpirono dal primo momento, erano di un colore tipo miele.Aveva i capelli color biondo scuro con un ciuffo all'insù, e un sorriso molto carino.
''Aspiri fotografia?'' 
''Non proprio, sto semplicemente scattando e raccogliendo le immagini che più mi piacciono.'' mi scappò una leggera risatina.
''Ohw, posso vederle?''
''Si.'' gli porsi la mia canon.
Osservò le fotografie con attenzione.
''Davvero belle.''
''Grazie, non sono molto esperta''
''Eppure pensavo che fotografassi da tempo, sul serio.. mi piacciono queste foto.''
Arrossì di poco.
''Piacere Justin.'' mi porse la mano.
''Piacere, Scarlett'' la strinsi per poi lasciarla.
''Posso scattarti una foto?'' gli chiesi istintivamente senza accorgermene.
''Certo.'' si tolse il cappuccio della felpa che indossava.Strano.. era una giornata soleggiata.
Regolai l'obbiettivo e scattai la foto, lui sfoggiava un sorriso a trentadue denti.
''Come sono venuto?''
''Bene, molto bene.''
Mi sorrise.
''Dov'è che abiti?''
''Alla 31° a sinistra, Pine Street.''
''Tu?''
''86 Pine Street, Inn at the Market.''
''Vivi in un hotel così lussuoso?'' spalancai gli occhi di poco.
''Si.'' rise.
''E come mai sei qui a Western Ave?''
''Volevo fare un giro, allora mi sono fatto accompagnare in un bel posto e mi hanno suggerito questo''
''Scusa se sono così fastidiosa, domando troppo..''
''No, non preoccuparti''  
Vibrò il mio cellulare, era mia madre sicuramente.Si trovava nel negozio d'abbigliamento qui di fronte, era venuta a prendermi.




Ciao a tutti, 
questa è la prima fan fiction
che scrivo su Justin, ci tengo a dire
 che l'introduzione di questa storia
l'ho presa da un racconto di una
ragazza che ebbe realmente
questa malattia.


Non so perchè ho deciso di incentrarla proprio su quest'argomento.
spero vi piaccia, aspetto almeno una recensione dai..

  
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