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Autore: _Arale_    12/12/2012    0 recensioni
È iniziato tutto quel freddo giorno di Dicembre, mentre bevevo la mia cioccolata calda, seduta sul divano, coperta fino al collo. In televisione stavano dando la mia serie preferita, era l'ultima puntata e non volevo assolutamente perdermela. Ero così presa dal programma che non mi accorsi del campanello che suonava. Quando me ne resi conto, la puntata era già quasi alla fine. Mi dissi che ormai quel tizio (o tizia..) era lì fuori da quasi venti minuti, quindi anche se avesse aspettato un po' di più non sarebbe cambiato granché. Il campanello smise di suonare quando mi decisi ad alzarmi dal divano. Non so perché lo feci, ma andai comunque ad aprire la porta. Trovai all'ingresso un enorme mazzo di fiori. Lo portai in casa e mi accorsi che c'era attaccato un biglietto bianco, fatta eccezione per una macchia d'inchiostro nell'angolo in alto a destra.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Jane
Quella mattina mi svegliai piuttosto frastornata. Presi il cellulare, erano le 11.30.Trovai 11 messaggi, 10 di Beth e uno di Mike. Lessi quello di Mike..
'Hei ciao..volevo solo sapere come stavi..'  Sentii il cuore iniziare a battere fortissimo. Riposi il telefono e andai a prepararmi la colazione.. 
Uova, bacon, pane tostato col burro, un cappuccino, una brioches con la nutella, un bicchiere di succo e un mandarino. 
Mi levai il vestito, e andai a farmi una doccia. 
Quando ebbi finito, mi misi gli slip e una maglietta larga, poi infilai le mie pantofole giganti a forma di panda. Suonò il campanello. Mi guardai un attimo..Poi andai ad aprire comunque.
"Jack.."
"Ciao..."
"Ehm.."
"Sono passato a chiederti scusa. Lo so, non te lo aspettavi, ma mi sono comportato male. E..volevo invitarti a pranzo.."
"Tu mi hai chiesto scusa?"
"Si.. E vedi di ricordartelo, perché non accadrà più." Mi sorrise. Era cambiato..o almeno sembrava.. Quel sorriso era..limpido. Sempre che un aggettivo così si possa usare per definire qualcuno come lui.
"Comunque va bene! Fammi vestire e andiamo.." Gli sorrisi..Entrai in casa, arrivai in cucina e gli chiesi se volesse qualcosa. Lo sentii rispondere da fuori la porta. 
"Ma che fai ancora lì? Entra.."
"Grazie.."
Bha. Questo ragazzo era molto strano.
"Vuoi un caffè?"
"No grazie, sono a posto."
"OOk, allora io vado a vestirmi.."

Entrai in camera e chiusi a chiave la porta.. 'Non si sa mai..Devo chiamare Beth.'
Composi il numero, attesi 2 minuti, poi rispose. Sembrava fatta..
"Shi..?"
"Beth..Sono Jane..Ehm...Jack è a casa mia."
"MACHECAZZ...Ok. perché?"
"Mi ha chiesto scusa..e mi ha invitata a pranzo.. Ho accettato.."
"...Fai come ti pare."
"TU hai detto che dovevo assimilare la rottura con Jack, ci esco e vedo di chiarire.."
"Vabbhe..seeeeenti...Ieri sera ci sono andata con uno!"
"Ma va?" Non me lo sarei maaaaaaai aspettata..Ero ironica.
"Ma come baciava bene..Mamma.. Non sono riuscita a vederlo in faccia..ma era così bello.. Eravamo molto vicini..sono riuscita solo a sentire il suo profumo.."
"Ah si? Era buono?"
"Mooolto..un mix tra vaniglia e rosa..Una combinazione strana..Molto forte.."
"Va..vaniglia e rosa..?"
"Si..c'è qualche problema..?"
"Nono..Ehm, ora devo andare a vestirmi..Ciao Beth.."
"Jane.."
Attaccai. Ok, forse non era l'unica persona ad avere quel profumo... Magari era qualcun altro... Ma abitavamo in un paesino.. E ci conoscevamo quasi tutti.. E andavano tutti in quel locale.. Ed ero quasi sicura che lui fosse l'unico ad avere quel profumo.
Presi il cellulare, e risposi al suo messaggio..
'Si grazie tutto bene :) Ieri sera sono andata al Music.. Per caso c'eri anche tu?'
Ripose subito.. Strano..
'Si..Non ti ho vista..'
Riposi il telefono e andai a vestirmi. Indossai un paio di blu jeans stretti, un maglioncino beige e un paio di stivali coordinati al maglione. Mi feci un pratico chignon e uscii dalla camera.
Jack era ancora lì..
"Andiamo?" Gli sorrisi.
"Certo!"
Uscimmo di casa e ci avviammo alla macchina, mi aprii la portiera e mi fece salire. Salì anche lui e accese l'auto.
Mentre andavamo al ristorante, mi prese la mano.
Decisi di lasciarlo fare, tanto era indifferente.
Mi portò un ristorantino non molto lontano, non ci ero mai stata. Le pareti erano tutte sul giallo sabbia e i tavoli erano tutti organizzati per due persone.. E a proprio uno di questi tavolini intravidi Mike.. 

  
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