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Autore: black 91    29/06/2007    13 recensioni
Ciao a tutti!! Sono black 91 e questa è la mia prima one-shot. La voglio dedicare a 6very6 per il suo compleanno. è ambientata nel periodo dopo il Cell game, Goku è morto e Chichi si ritrova sola con due figli da accudire, uno dei quali, il minore, non conosce neanche il significato della parola "padre". Il mio intento era quello di fare qualcosa di diverso da solito e spero di esserci riuscita, ma questo starà a voi deciderlo, aspetto le vostre recensioni!!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Chichi, Gohan, Goku, Goten
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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=Il compleanno=
 
 

 

Voglio dedicare questa one-shot, tra l’altro la prima che scrivo, a 6very6; ovvero Veronica, perché oggi, il 29 Giugno ha compiuto 16 anni, io credo che sia un’età importante e che vada festeggiata nel migliore dei modi.

Io spero che sia venuta bene, anche se non vi garantisco nulla, io mi sono impegnata, sta a voi giudicare.

X 6very6: spero che ti piaccia come mi è venuta, so che Chichi e Goku sono la tua coppia preferita, così ho deciso di farne una su loro due, aspetto la tua rece!!!

Ops... quasi dimenticavo, le parti scritte con il carattere diverso sono i pensieri di Chichi, non sapevo se fare una storia raccontata in terza persona o introspettiva, così ho deciso di fare un misto, spero che questo stile vi piaccia!!

Intanto buona lettura a tutti!!!

 

 

 

 

È una giornata d’inizio estate, il caldo si fa sentire e viene voglia di dormire con le finestre aperte, c’è solo un piccolo problema: la mattina rischi di essere svegliata dalla luce del sole non esattamente all’ora che vorresti.

Chichi ancora dorme nel suo grande letto matrimoniale, lei occupa solo la metà di esso, i suoi capelli sono sparsi sul cuscino come a formare un lago nero. La donna si sveglia a causa dalla potente luce che proviene dalla finestra, non ha voglia di alzarsi, così si copre il viso col cuscino nella speranza di nascondersi da quella luminosità accecante, ma ben presto sente una vocina squillante provenire dall’altra stanza, anche il piccolo Goten si è svegliato e con lui anche il povero Gohan, che avrebbe sicuramente dormito di più.

-fratellone, fratellone, ho fame!!!-

-shhh!! Goten! Accidenti a te! Non urlare perché sennò svegli la mamma-.

Il piccolo si copre la bocca con entrambe le mani e in silenzio si dirige verso la cucina.

 

 

Eccoli i miei uomini, si sono già svegliati, dovrei farlo anche io, ma sono così comoda nel mio letto… sono una persone orribile, preferisco starmene a letto piuttosto che preparare la colazione ai miei figli, è solo che qui mi sento così bene.

 

 

Chichi tira un sospiro e si gira dall’altra parte, quella ormai vuota, dove un tempo dormiva l’amato marito, Goku, del quale Chichi sente una profonda mancanza.

Avvicinandosi al cuscino riesce ancora a percepire quell’odore amato di bagnoschiuma, infatti ogni sera prima di andare a dormire, Goku si faceva una doccia per togliersi di dosso la stanchezza della giornata.

Chichi affonda la faccia in quel cuscino, vuole drogarsi con quell’odore fino a non poterne più, ma si toglie quasi subito, ha paura di dissolvere quell’essenza magica, uno dei pochi ricordi vivi che ha di suo marito, oltre naturalmente i suoi figli, il minore in particolare, la copia perfetta dell’uomo amato.

 

 

È mai possibile che Goku debba lasciare il suo segno sempre e dovunque? Io ho cercato disperatamente di dimenticare, ma lui… lui mi ha dato un figlio che è come lui, come se fosse la sua reincarnazione e io lo amo, amo Goten, perché è mio figlio, perché è Nostro figlio.

Approposito dei figli, chissà che cosa staranno mai combinando da soli in cucina? Mi sembra il caso che io vada a dargli una mano.

 

 

Alla fine la donna si decide a scendere dal letto, si avvicina allo specchio, ormai non usa più molto questo oggetto, non riesce a trovare una scusa valida per farsi bella, visto che gli occhi del marito non la potranno ammirare.

Come tutte le mattine si fa la comoda cipollona tirandosi indietro tutti i capelli, poi si dirige verso la cucina, dove vede una scena che la fa sorridere, il figlio quattordicenne Gohan, con il suo grembiule, alle prese con il fornello e il piccolo Goten, di tre soli anni, che, in piedi sulla sedia vicino al fratello, vuole a tutti i costi toccare la fiamma blu.

-attento Goten, che ti scotti!!-

-ahia!!!-

-te l’avevo detto io… dai, và a metterti un po’ di ghiaccio-.

Il piccolo ha una lacrimuccia sugli occhi e alla donna che osservava ciò fece troppa pena, non sopportava vedere piangere il figlio minore, che tra l’altro non arrivava ad aprire il freezer.

 

 

Oh, Goten, ma sei proprio un impiastro, come tuo padre del resto, hai preso proprio tutto da lui, ogni singolo gesto che fai mi ricordi Goku e più cresci, più noto questa somiglianza.

Dai, ti aiuto io a prendere il ghiaccio, ora ti prendo in braccio, tu ti volti un po’ spaesato, ma non temere, sono io, la tua mamma, mi sorridi in modo così innocente e mi abbracci, mi dici che sei felice, perché oggi è il mio compleanno, anche Gohan sta venendo verso me, mi abbraccia, mi fa gli auguri, ci stringiamo in un bellissimo abbraccio di famiglia, uno di quelli da fotografare e mettere in cornice, ma non avrebbe senso, perché Tu non ci sei, perché hai deciso di stare nell’aldilà? Perché hai preferito lasciarci soli? Hai spezzato quell’equilibrio che formava la nostra famiglia e non hai pensato a Gohan, che oltre a studiare e a fare il fratello, deve anche essere un buon padre per il fratellino… ma ha solo quattordici anni, accidenti! Perché hai permesso che ciò accadesse! Ti accorgi che così stai solo togliendo l’adolescenza a un ragazzo fantastico che se la merita veramente tutta?

Ora i miei figli mi guardano entusiasti, dicono di avere una sorpresa per me, per il mio compleanno, li vedo sparire velocissimi e rimango sola nella stanza, dove ormai il latte del piccolo Goten sta per bruciare, Gohan non è ancora molto attento ai fornelli.

 

 

Poco dopo tornano i due fratelli, il più grande ha in mano un pacchettino, mentre il più piccolo un foglio.

-tanti auguri!!- dicono in coro.

-grazie mille… non ho parole-

-infatti devi aprire il regalo che io e Goten abbiamo scelto per te-

-no Gohan, prima la mamma deve leggere il bigliettino!- dice il piccolo con una smorfia disegnata in volto.

Chichi prende in mano il foglio e rimane sbalordita, su di esso ci sono disegnate tre persone, tutte per mano, una è alta con i capelli neri e un po’ sparati in testa, è Gohan, l’altra è piccola con una stravagante acconciatura, Goten, mentre la terza, al centro del foglio, ha una specie di palla nera in testa e dei vestiti colorati, è Chichi.

-Goten, ma l’hai fatto tu?-

-certo, anche se pochino pochino mi ha aiutato Gohan- il bambino prende la mano al fratello e sorride, mentre l’altro si porta la mano dietro alla testa imbarazzato.

 

 

Ho due figli meravigliosi, a volte riescono a non farmi sentire la tua mancanza, non mi fanno mai mancare niente, questo disegno dal piccolo Goten non me lo sarei mai aspettato, nella raffigurazione siamo felici, sembra che nessun cattivo pensiero passi per le nostre menti, lui crede che io sia forte, che io non pianga mai, perché io sono sua madre e devo essere un buon esempio da seguire, ma in realtà non è così, io mi sveglio nel bel mezzo della notte, allungo la mano per cercarti, per avere il tuo calore, per stringerti a me, perché voglio sentire le nostre pelli a contatto, ma tu non ci sei più, così me ne rendo conto, e in un attimo il mio cuscino è bagnato dalle mie lacrime, ma ora sono silenziosa, ho imparato a piangere in silenzio, perché non voglio più che Gohan si alzi sentendomi singhiozzare, lui all’inizio veniva sempre a consolarmi, tratteneva a forza le lacrime che avrebbe voluto versare con me, non l’ha mai fatto, non in mia presenza, perché lui sa che tu non vuoi che si pianga per te, ma questo non me lo puoi vietare, questo no.

 

 

La donna rimane assorta nei suoi pensieri, ma poi ritorna alla realtà quando il maggiore le porge un pacchettino davanti, lei lo apre lentamente e scopre una lunga collana di perle azzurre.

-è… bellissima-

-dai mamma! Vediamo un po’ come ti sta- il piccolo non sta più nella pelle, è quasi più entusiasta della diretta interessata.

Gohan aiuta la madre ad allacciarsi a collana, le calza a pennello.

-grazie mille ragazzi, oggi si preannuncia una giornata emozionante- i due sorridono, poi tutti insieme si siedono e mangiano la loro colazione, che tra una cosa e l’altra non hanno ancora cominciato.

Ad una certa ora arriva l’insegnante di Gohan, che si chiude immediatamente in camera sua, il piccolo Goten è sempre impegnato con i suoi giochi e Chichi si mette a fare i lavori di casa, la giornata stava continuando come una qualsiasi.

Verso pomeriggio l’insegnante abbandona casa Son, è sempre entusiasta del suo allievo che si dimostra sempre sveglio e preparato.

Verso le quattro del pomeriggio suona il campanello, la donna va ad aprire e trova davanti a se suo padre.

-ciao! Auguri Chichi!- le dice porgendole un mazzo di roselline bianche, che la mora mette subito in un vaso, molto particolare, con una piccola crepa, ma era appunto quella che lo rendeva particolare.

 

 

Goku, sei in ogni singolo oggetto di questa casa, questo vaso, per fare un esempio, l’hai rotto tu, durante uno dei tuoi allenamenti in casa, quante volte ti dissi che per allenarti dovevi andare fuori? Ma tu hai la testa più dura del legno. Ricordo che ti scusasti svariate volte, ma io ero sempre arrabbiata, solo ora mi rendo conto di quanto fossero importanti anche quei piccoli momenti passati a discutere, faceva parte della nostra vita, una vita che adoravo, ma ora senza te non è più la stessa cosa.

 

 

-Chichi? Tesoro, tutto bene?-

-certamente, il profumo delle tue roselline è favoloso, servirà a mascherare la puzza di terra che ogni giorno si porta a casa Goten-.

 

 

Ora che ci penso c’è sempre stata un po’ puzza di terra in casa nostra, ce la portavi tu dopo le tue giornate nel bosco, e io dovevo ogni volta spruzzare il deodorante per ambienti, ne consumavo tantissimi, ma non riuscivo ad avercela con te, ogni volta ti scusavi in un modo talmente sincero e innocente che non riuscivo a tenerti il broncio per tanto tempo, così mi prendevi le mani, avvolgevi le tue dita fra le mie e ci baciavamo appassionatamente, era quello il momento più bello della giornata, quello che aspettavo sin dal mattino, quando mi svegliavo e scoprivo che tu eri già ad allenarti, ma sapevo che mi amavi e mi bastava.

 

 

Dopo un po’ il piccolo Goten fa la sua comparsa dalla porta d’ingresso, come al solito è sporco dalla testa ai piedi.

-ciao nonnino!-

-ehi, campione! Coma va?-

-tutto bene, oggi è il compleanno della mamma e noi le abbiamo regalato quella collana- dice il bambino additando il girocollo che ha ancora addosso Chichi.

Anche Gohan esce dalla sua stanza e va ad abbracciare l’amato nonno, l’unico che ha mai conosciuto.

Dopo pochi minuti si sente bussare nuovamente alla porta, questa volta sono Crili, C18 e la piccola Marron.

-ehilà! Auguri Chichi!- dice sorridente l’uomo bassetto dalla testa ormai non più pelata.

-Crili ma… hai cambiato acconciatura?- dice Gohan sorpreso all’amico.

-eheh, mia moglie dice che così le piaccio di più- sussurra l’uomo all’orecchio del ragazzo.

Ma non è ancora finita, dopo un po’ arrivano anche Bulma con il piccolo Trunks e successivamente il Genio delle tartarughe insieme a Oscar.

-grazie ragazzi, non mi aspettavo che sareste venuti tutti- dice Chichi un po’ commossa.

Bulma ha portato una magnifica torta alla panna, naturalmente di grandezza spropositata perché sono presenti ben tre sayan, che se la mangerebbero tutta molto volentieri.

 

 

Non mi sarei mai aspettata di vederli tutti qui oggi, sono veramente felice, ma questo lo devo solo a te, sono i tuoi amici, è come se fossi stato tu a condurli qui, essì, perché tu sei estremamente socievole, riesci ad ammorbidire l’animo di ogni persona con la tua simpatia, perfino Vegeta, con il suo caratteraccio, è solo merito tuo se ora siamo tutti qui, dopo tanto tempo. Probabilmente loro speravano di vederti, ma tu non c’eri, sei ancora nell’aldilà e non sentirai mai tutte queste cose che ti sto dicendo, ma io te le dico lo stesso, per me, nella vaga speranza che qualcosa ti arrivi, così da invogliarti a tornare a casa.

 

 

Tutti stavano parlando amabilmente, i due bambini stavano giocando nella cameretta di Goten con i suoi giocattoli, Chichi si sentiva serena, ma si accorse che mancava qualcosa, o qualcuno, che non era Vegeta, del quale non le importava nulla, ma mancava Goku, lui avrebbe sicuramente combinato qualcosa che avrebbe fatto sorridere tutti, anche la faccia corrucciata della moglie.

Era ormai sera, a poco a poco tutti se ne andarono, lasciando un regalino alla festeggiata, ora erano rimasti nuovamente Chichi, Gohan e Goten nella casa, erano stravolti, quelle giornate erano magnifiche, ma ti stremavano, così per cena si mangiarono una tazza di latte e poi si prepararono poco dopo per andare a dormire.

 

 

Eccoci qua, la giornata è giunta al termine, do il bacio della buonanotte ai miei figli, chiudo loro la porta e mi dirigo verso il bagno per una doccia. L’acqua della doccia mi avvolge come un caldo lenzuolo, mi rilasso, distendo i nervi e per poco non mi assopisco, ancora vedo il tuo volto sorridente ogni volta che chiudo gli occhi, come se la tua immagine mi fosse rimasta impressa nella retina per sempre, perché nonostante tutto mi continui ad assillare? Ma non devo prendermela con te, è colpa mia se ti penso in continuazione, io ti amo e non riesco a dimenticarti, ancora oggi io spero di aprire la porta della mia camera e di vedere il tuo corpo avvolto dalle coperte, voglio che le tue dita mi sfiorino ancora il volto, voglio possedere le tue labbra ancora una volta, non chiedo molto, solo una volta e poi basta, ti lascerò stare.

 

 

Chichi si asciuga i capelli con il phon, sono morbidi e lucenti, di una bellezza naturale, ma lei non ha più intenzione di valorizzarsi.

È ancora in accappatoio quando entra in camera sua e trova un’atmosfera strana, non c’è nulla fuori posto, quello che sente è dentro, nella pelle, è solo una sensazione, ma è come se non fosse sola. Un’ombra si materializza davanti ai suoi occhi spaventati e increduli, poi piano piano prende forma, una forma che le donna conosce fin troppo bene, una forma che da anni sogna soltanto e che ora le si sta presentando davanti agli occhi.

-forse, forse sto sognando…- Chichi si stropiccia gli occhi, ma ormai la figura davanti a lei è nitida e lei non può credere ai propri occhi, è Goku!

-G… Goku, ma sei proprio tu?-

-sì, sono io, tanti auguri Chichi-

-ma… ma come…-

-ho avuto un permesso speciale, io nell’aldilà sono famoso e dopo un po’ sono riuscito a convincere Re Enma a farmi venire nel mondo dei vivi per alcune ore-

-e… l’hai fatto per me? Allora ti sei ricordato che oggi è il mio compleanno- Chichi è felicissima, le scende una lacrima, che comincia a scenderle sulla guancia, ma il dito di Goku ferma il suo corso, Chichi si lascia trasportare da quel tocco magico e con una mano prende il braccio del marito come se non lo volesse far andare via mai più.

-come avrei potuto dimenticarmene, tu sei mia moglie, quest’anno non sarei mancato per nessun motivo-.

La prende da sotto il mento e lo solleva dolcemente, poi si avvicina e le da un bacio appassionante, la donna sta toccando il cielo con un dito, è troppo felice e spera che quel momento duri per sempre.

Di malavoglia si staccano, nessuno sa dire quanto tempo sia durato quel bacio, dei minuti, ma anche delle ore.

-Goku io…-

-non dire niente, ti ho portato una sorpresa… è una cosa da niente…-

-ma… non dovevi, a me basta la tua presenza-

-lo so… ma per me è importante che tu abbia questo-.

Chichi si ritrova con una scatolina in mano, non ne aveva mai viste di simili.

-fresca fresca di aldilà- disse Goku scherzoso come sempre, riesce a strappare un sorriso sincero alla moglie, che muore dalla voglia di vedere che cosa contiene quello strano cofanetto, lo apre e vede un anello con incastonata una gemma di un fucsia brillante, essa brilla di luce propria, non ha mai visto niente di simile.

-questa pietra è magica, ricordati che finché essa brillerà, io non smetterò mai di amarti e sta sicura che brillerà per sempre-.

Chichi non sa che dire, si porta una mano alla bocca, troppe emozioni le stanno affollando l’anima, ma nessuna riesce ad esprimersi, come la mora vorrebbe.

-non, dire, niente, non ce n’è bisogno, io questa notte la voglio trascorrere con te, solo con te- Chichi lo guarda intensamente, non si sarebbe mai stancata di guardare quel volto così bello, così sincero e così amato.

Chichi comincia a slacciare la cintura del marito, in quel momento lo desidera come non mai, ha sete di quel corpo, da troppo tempo era in astinenza e ora che le si presenta l’occasione non può farsela sfuggire.

Goku capisce quello che la moglie vuole fare, anche lui lo voleva, nei giorni passati aveva visto la moglie girarsi in quel letto troppo grande da sola e aveva provato una voglia immensa di stare con lei, di rassicurarla, di farle sentire che lui c’era sempre, anche sei lei non lo poteva vedere, ora ce l’ha davanti, a trafficare con la sua tuta, con un tocco che lo fa rabbrividire, così prende a slacciarle la cintura dell’accappatoio e come per incanto esso si apre mostrando parte di quel corpo che sogna di accarezzare fin dal primo giorno della morte. Ormai è a torso nudo e sfila completamente l’accappatoio alla moglie e lo appoggia da una parte del letto, le bacia il collo, in quel momento ci sono solo loro, non importa della pioggia che comincia a scendere, non importa delle luna che scompare dietro a dei nuvolosi grigi, non importa del resto del mondo, perché l’amore che c’è tra due persone complementari è il fenomeno naturale più potente di tutti.

Chichi da le spalle a Goku, si sente felice e sa che se si gira, non troverà il vuoto in quella parte del letto, ma l’uomo che ama, Goku le si avvicina e la abbraccia da dietro, vuole garantirle protezione, poi le sussurra.

-io per te ci sarò sempre, non dimenticarlo-.

La donna sorride e prende la mano al marito che è appoggiata sul suo fianco.

-ti amo Son Goku-.

Si addormentarono come non facevano da moltissimo tempo e questa volta non furono gli incubi ad animare i sogni della donna, ma fu il desiderio e la speranza che il marito le infondeva con il suo solo tocco.

 

 

Che aria fresca, che sole… è già mattina, devo alzarmi, credo di aver fatto un sogno, un bellissimo sogno, c’era Goku, ci addormentavamo insieme.

Mi giro dalla sua parte del letto e la vedo disfatta, come se ci fosse stato veramente qualcuno, non è possibile… ma forse… mi alzo in fretta dal letto, non sento la stanchezza tipica di chi si è appena svegliato, sento solo la voglia di scoprire la verità, voglio scoprire se mio marito era veramente con me la notte scorsa.

Cerco fra i regali e vedo la collana blu che mi hanno fatto Goten e Gohan, ma non è quello che cerco, frugo nell’armadio e trovo il kimono che mi ha regalato Bulma, ma non è quello che cerco, poi guardo distrattamente sulla scrivania e il mio sguardo viene attratto da uno strano cofanetto, mi viene una morsa al cuore, il respiro si ferma, resto immobile, io conosco quel cofanetto, è come se stessi rivivendo un sogno, un sogno bellissimo, mi avvicino con la mano, con timore, misto a curiosità estrema, non posso più aspettare, lo prendo e vengo invasa da un senso di calore, la tensione sparisce, lo apro lentamente e dentro vedo esattamente quello che speravo, un anello con incastonata una pietra fucsia, essa brilla, quasi mi acceca, ma non posso fare a mano di guardarla, i ricordi nella mia mente si fanno più nitidi, ora ricordo tutto, ricordo Goku che si è materializzato davanti ai miei occhi, come per incanto, ma era tutto vero, ricordo che mi porse questo strano cofanetto e ricordo anche quello che mi disse riguardo al suo contenuto:

-questa pietra è magica, ricordati che finché essa brillerà, io non smetterò mai di amarti e sta sicura che brillerà per sempre-.

Sento le guance calde e leggermente umide, sto piangendo, ma questa volta non è perché sento un vuoto che mi attanaglia l’anima, è perché sento un fuoco che brucia incessantemente, un fuoco d’amore, un fuoco che ha acceso il mio Goku e che mi darà la forza per andare avanti perché ora so che non sono più sola, lui mi ha detto che starà sempre con me, anche se io non potrò vederlo, perché lui mi ama e io amo lui più di qualsiasi altra cosa al mondo.

 

 

 

 

 

FINE

 

 

 

 

Ecco a voi la mia prima one-shot! Non sono molto esperta in questo campo, anche perché non ne leggo molte, di solito preferisco le storie a capitoli.

Spero che sia accettabile, almeno.

Aspetto le vostre rece per sapere se è meglio se mi devo proprio ritirare o se ho fatto un buon lavoro.

Kissoni!!!

 

 

 

 

 

 

  
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