Ellis. Questo era
il suo nome. Da quasi un anno, lei era conosciuta come la nuova fiamma di
Trunks, la nuova ragazza del futuro presidente della Capsule &corp.
Li aveva
incontrati tutti. Aveva fatto conoscenza con quel gruppo di persone, che un
tempo salvarono la terra da un mostro spietato, privo di ragione.
Goku, Vegeta, Gohan, Junior, Crili. Aveva parlato con loro ed era entrata nelle
loro vite come una ventata d’aria fresca.
Era un po’ come
una seconda Videl o Kiki o Bulma. Un’altra umana che improvvisamente ha fatto breccia
nel cuore di quegli esseri all’apparenza duri e misteriosi. I Sayan.
Ogni volta che
incrociava lo sguardo di Vegeta, provava un gran senso di disagio; lei sapeva
perfettamente com’era fatto il Principe. Disprezzava gli umani, nonostante lui
stesso si fosse innamorato di uno di loro.
Ad ogni modo,
Ellis sorrideva sempre.
Ma qualcosa,
dentro di lei, nel profondo della sua anima, non andava e l’unico che avvertì
questo male, fu Goku. Il Sayan al quale non sfugge mai niente.
Nonostante lei
fosse la ragazza di Trunks, trascorreva molto tempo anche a casa di Goku,
aiutando Kiki con le faccende domestiche e giocando con il piccolo Goten.
Il Sayan l’aveva
sorpresa piangere durante la notte in più di un’occasione; un pianto di rabbia
che non lasciava spazio a singhiozzi.
La rabbia che si
portava dentro Ellis, infatti, era immensa. Una rabbia causata tutta da
un’unica persona; sua madre.
Il padre della
ragazza era morto. La malattia, strana ed incurabile, se l’era portato via nel
giro di pochi mesi, consumandolo fino alla fine ed impedendogli di riconoscere
persino i suoi stessi famigliari e da due anni, la madre di Ellis, era caduta
in una sorta di esaurimento nervoso che la portava ad avere due personalità.
Al lavoro, sempre
perfetta ed impeccabile, eseguiva tutto con estrema cura ed attenzione, mentre
a casa era tutto l’opposto.
Le montagne di
vestiti da lavare, si accumulavano di settimana in settimana, le stanze
traboccavano di polvere e il frigo era sempre vuoto.
Nel lavandino
c’erano sempre tantissimi piatti da lavare e il pavimento era un porcile.
Inoltre, sua madre
aveva cominciato a bere ed Ellis, l’aveva vista innumerevoli volte, aggirarsi
per la casa, barcollante, inciampando nei mobili e farfugliando frasi senza senso,
completamente ubriaca.
A completare
questo terribile quadro, vi si aggiunse il sospetto, anzi la certezza, che la
madre avesse iniziato una nuova relazione con un altro uomo.
Tutte queste
telefonate ad “un amico”. Un amico con il quale non si poteva parlare in
pubblico, un amico al quale un giorno sentì sussurrare “ti amo”.
Quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso. Ellis ODIAVA profondamente sua madre.
Avrebbe voluto afferrarla per il collo, sbatterla contro un muro e stringere,
stringere forte.
Già, il rancore
che Ellis portava dentro di sé era immenso, una sorta di bomba ad orologeria
pronta a scoppiare.
Solo Goku aveva
percepito questa rabbia, questo odio profondo e così, decise di intervenire.
“Ellis, io so quale grande dolore ti porti
dentro. La rabbia che c’è nel tuo cuore è enorme, così grande che se dovesse
venir fuori, sarebbe anche in grado di mettere in difficoltà uno come me…”
Ellis spalancò gli
occhi. Era sorpresa. Possibile che solamente Goku si fosse reso conto di tutto?
E poi perché parlare così direttamente?
“Non devi spaventarti. Se ti sembro poco
discreto, ti chiedo scusa, ma io voglio solo aiutarti. Voglio fare fuoriuscire
tutto l’odio che hai dentro! Tutto, fino l’ultima goccia!”
Il Sayan sembrava
determinato ed assunse una delle solite espressioni che faceva, quando davanti
gli presentava una sfida.
“Non so di cosa tu stia parlando!” sviò lei.
“E’ inutile che fingi. Io ti capisco sai!
Quando tutto dentro di te sembra sgretolarsi. Quando il mondo si stringe e non
riesci più a respirare, a vivere!”
Ellis si morse il
labbro.
“Perché è questo quello che provi, dico
bene?”
“Io…io…si…sono arrabbiata, molto
arrabbiata. Vorrei urlare, urlare fino a scoppiare. Vorrei urlare al mondo, a
mia madre, la rabbia che ho dentro! Ma ho paura, ho paura che scoppiare in una
volta sola, danneggerebbe la mia vita più di quanto non lo sia ora.”
Goku sorrise e le
mise una mano sulla spalla tentando di rassicurarla.
“Di questo non ti devi preoccupare. Ora hai
trovato una nuova famiglia che ti vuole bene. Trunks non fa altro che parlare
di te, di quanto sei speciale e magnifica. Bulma, beh, lei ci tiene davvero
tanto e per quanto riguarda Vegeta, anche se non lo mostra, sono certo che
anche lui ha un debole per te! Del resto sei riuscita a conquistare il suo caro
figlioletto…”
“Mi…mi aiuterai?” fu la secca domanda della ragazza.
Sorrise
nuovamente. Il viso del Sayan era rasserenante, con la sua solita aria ingenua
ma estremamente seria e decisa, riuscì a far capire ad Ellis di non essere
sola, se lo voleva, poteva contare su qualcuno.
“Tu sei molto simile a Gohan. Sei troppo
buona per mostrare la tua vera natura e pur di non ferire chi ti sta attorno,
preferisci tenerti tutto dentro, non accorgendoti che la prima a cui fai male è
a te stessa…”
Non rispose, si
limitò ad annuire.
“Gohan, lui sarà in grado di aiutarti,
forse anche meglio di me…già una volta usò tutto il suo astio ed il suo rancore
per combattere. Credo che nessun altro possa capire realmente quello che provi
se non mio figlio!”
“Che cosa devo fare?”
Goku scattò in
piedi stringendo la cintura della casacca arancione.
“Arrabbiati!” esclamò.
“Come Gohan?”
“Si, come Gohan!”
…continua…
SONO GRADITI COMMENTI!!!!!
Kiss! Kirara!