It's too cold outside for angels to fly

Era così da quanto, tre anni?
Ma Courtney non sembrava soffrirne, semplicemente rimaneva impassibile, perfino quando una macchina rallentava, il finestrino si abbassava e la faccia dell'uomo, di solito sui trenta, mormorava un 'sbrigati a salire, non voglio che mi vedano'.
Era rinchiusa in quel giro, non poteva uscirne.
Tutto era caduto quando quattro anni prima la madre era morta per leucemia, Courtney non trovò più la luce, così si rifugiò nel buio.
Dicono che è una ragazza che insegue i suoi sogni e che è disposta a tutto per farli diventare realtà.
 

Stuck in her daydream, been this way since 18
but lately her face seems, slowly sinking
 

Quella sera faceva talmente freddo che le tremavano le labbra, anche i piedi sembrano non esserci più e si muoveva goffamente sui suoi tacchi a spillo. Il lungo cappotto la copriva fino alle ginocchia e almeno un po' la riscaldava.
Dopo circa due minuti sbucò sulla strada, era già quasi piena delle solite frequentatrici, quelle come lei, che facevano quello schifo di lavoro per proseguire l'università.
Incontrò Heather che stava appena salendo in una mustang blu e le fece un cenno di saluto freddamente, come suo solito.
Percorse tutto il marciapiede fino ad arrivare alla sua postazione, così si dividevano la strada, se un cliente parcheggiava lì, i soldi era suoi.
Aspettò circa venti minuti quando una mercedes nera si fermò davanti ai suoi occhi scuri, scavati dalle occhiaie coperte con del correttore.
Il finestrino si abbassò e Courtney fu sorpresa di vedere un ragazzo di più o meno la sua età con dei capelli verdi, piercing e un sorriso strafottente stampato in volto.
«Ciao, principessa.» disse lo sconosciuto, sorridendo.
«Sono cinquanta dollari a notte.» affermò la mora, rispondendo con uno sguardo vuoto.
Il ragazzo tossì a disagio.
«No, non sono venuto per... quello.» sorrise, di nuovo.
La ragazza ruotò gli occhi piuttosto seccata, «allora puoi anche andartene.» sbottò.
«E lasciarti qui? Neanche per idea, ma non voglio costringerti con la forza, perciò se non vuoi io ti lascerò in pace.» affermò, grattandosi la fronte, senza togliersi quel sorriso dalla faccia.
Courtney scrollò le spalle e tornò alla sua postazione.
Il ragazzo ingranò e sparì nel buio della notte, mentre Courtney rabbrividì.

It’s too cold outside
For angels to fly

Passarono altre due notti, ma il ragazzo dai capelli verdi non si fece vedere, così la mora continuò ad avere clienti più o meno giovani.
Una mattina si svegliò tardissimo, appena in tempo per cambiarsi ed andare all'università.
Al bar vicino all'istuto Courtney scorse quel ragazzo che si faceva spazio tra le persone per versare qualche caffè o cioccolata calda ai clienti.
Sorrise.
Era da tanto che non lo faceva.
Il punk sembrò averla vista e puntò i suoi occhi azzurri su di lei, e sorrise anche lui.
«Ehi, ragazza squillo senza telefono!» la salutò, avvicinandosi.
«Sta' zitto, non sono affari tuoi.» borbottò lei, aggiustandosi una ciocca che le era scivolata sul viso ambrato.
«Sono Duncan, comunque.»
«Courtney.»
«Ora devo proprio andare, ci vediamo bella!» si congedò il moro, tornando verso il bancone.
E la mora sorrise, di nuovo.
Pensò a quanto fosse stata stupida a sorridere come un ebete, si schiaffeggiò mentalmente e corse verso l'università, visto che era in ritardo.
 

Tried to swim and stay afloat
Dry house, wet clothes
Loose change, bank notes
Weary-eyed, dry throat
Cool girl, no phone

Freddo, freddo, freddo.
Courtney aveva le mani congelate e le labbra screpolate, stava percorrendo ancora la strada dei suoi incubi.
Non vide Heather, questa volta.
Ma avvistò la mercedes nera nella sua postazione.
Aveva messo un vestitito corto nero, con una fascia bianca intorno alla vita, glielo aveva regalato la sua migliore amica al college, l'aveva messo quando incontrò il suo primo vero ragazzo che si trasferì un anno dopo in Arizone, troppo freddo il Canada, per lui.
Ed in effetti aveva ragione.
Il finestrino si abbassò e il viso sorridente di Duncan si mostrò.
«Che ci fai qui?» mormorò, infreddolita.
«Avanti entra, fa troppo freddo fuori, neanche gli angeli come te dovrebbero star fuori.» a quel commento, la mora arrossì ed entro in macchina svelta.
Il calore la invase.
«Grazie, Duncan.»

For angels to fly
For angels to fly

Impararono ad amarsi, Duncan e Courtney.
Si amarono, in un modo tutto loro, fatto di litigi, silenzi e baci rubati.
La ragazza riuscì a mollare il giro con l'aiuto del moro e continuò l'università senza problemi di alcun tipo.
Inziarono a vivere insieme e litigio dopo litigio riuscirono ad accettarsi sempre di più.
Finchè un giorno, il 18 dicembre, un giovedì, Courtney, tornando a casa dal lavoro – aveva trovato un piccolo studio dentistico a cui fare da segretaria, - una macchina, mustang nera, la investì in pieno.

La giovane Courtney Dawson da poco fidanzata con Duncan Nelson, prossimi al matrimonio, è stata investita qualche ora fa da un'automobile nera, si dice che l'autista fosse ubriaco per la rottura con la fidanzata.
Questa ragazza aveva solo il fidanzato come parente stretto, il dolore per la sua perdita è stata così forte che il ragazzo, Duncan, si è ucciso, buttandosi da un grattacielo di Toronto.
Un'altra giovane perdita per il nostro paese...


To fly
For angels to die

Ed Sheeran - The A Team