Film > Star Wars
Ricorda la storia  |       
Autore: Ice Wolf    13/12/2012    1 recensioni
Storia ambientata nell'universo di Star Wars anni e anni prima di "La minaccia fantasma". Protagonisti sono due fratelli orfani, Marc e Genoà, che vengono trovati e aiutati da un jedi a Coruscat, Lee Bluhole, ma il destino, e l'opera del crudele quarren Darth Cabribok, li dividerà per sempre, coinvolgendoli nella continua e spietata guerra tra sith e jedi per il controllo della galassia ...
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana … prima della caduta di Darth Sidious, prima dell’Impero Galattico, prima delle guerre dei cloni, prima della nascita del prescelto … due bambini erano nascosti all’angolo di un vicolo dei bassifondi di Coruscat, nei pressi del tempio jedi.
Allora? Quanto dobbiamo ancora aspettare?” sussurrò Marc, un bambinetto di sette anni con un vivace caschetto di capelli neri. “Ci sono due piedipiatti all’angolo, aspetta un attimo …” rispose suo fratello Genoà, di un anno più piccolo e con un caschetto biondo. “Ecco se ne sono andati, pronto?”. Marc annuì, pronto a scattare. “Allora via!” urlò Genoà.
Balzarono giù dal muretto, quasi sbatterono a terra un piccolo essere blu dagli occhi neri, rischiarono di essere schiacciati da uno wookie gigantesco. Facendosi largo tra la folla dei bassifondi di Coruscat si stavano avvicinando alla bancarella, al bel granchio fritto che vi pendeva. Il mercante, un grosso umano dalla pelle scura e con una benda su un occhio, era occupato con un cliente che tirava sul prezzo.
Marc intrecciò le mani, dunque Genoà vi saltò sopra, spiccò un balzo in aria e afferrò la profumata preda. Il mercante lanciò un urlo sorpreso mentre i due bambini scomparivano in una via laterale. Sfortunatamente per loro, tre suoi amici, mercanti di armi e mercenari, si gettarono divertiti all’inseguimento.
Marc ci stanno inseguendo!” gridò trafilato Ludò. “Dannazione! Svolta subito a destra, vai!”. I due girarono velocemente nel piccolo vicolo, quando andarono a sbattere contro una figura coperta di un mantello marrone. “Ehi! Dove correte con tanta fretta voi due?”. Marc brandì una mazza di robusto legno: “Lasciaci passare sbruffone! Potrei battere un jedi in persona con questo!”.
Eccoli qui!”. I tre inseguitori erano all’estremità del vicolo: la loro presenza aveva fatto schiacciare contro le pareti i passanti: nel mezzo stavano solo i tre mercenari, i due ragazzi e la figura col mantello. Marc non poté non notare tra la folla un quarren che lo osservava intensamente.
Bene, bene, bene” disse quello che sembrava essere il capo, estraendo un frustino “Pare che qui ci siano dei ladruncoli”. “I ragazzi hanno fatto un errore, accontentatevi della restituzione del loro magro bottino” disse la figura nel mantello. “Che c’entri tu scemo? Ne vuoi una dose anche tu?”. Senza aspettare una risposta, l’uomo fece schioccare la frusta verso Marc; con un movimento fulmineo, la figura nel mantello sfoderò una spada laser verde e tagliò la frusta.
Tutti nel vicolo rimasero a bocca aperta.
Il jedi sbatté in faccia al capo dei mercenari il granchio con la Forza, “Sparite!” intimò loro. Livido di rabbia, ma non senza una certa paura, i tre se ne andarono e la folla riprese il suo normale scorrere. Chissà perché, Marc cercò con gli occhi il quarren che aveva visto, ma non lo trovò.
Il jedi, un umano, si rivolse a Marc: “Che stavi dicendo di quella mazza figliolo?” “Io, io …” “Ahahah non ti preoccupare, non combatto i bambini io” ritirò la lama “Allora piccoli dove sono mamma e papà?”. I due bambini si guardarono l’un l’altro, poi Marc disse, con voce incrinata: “Papà era nell’esercito, ma non l’abbiamo mai visto. Mamma dice che è morto sulla sua nave spaziale. La mamma è morta di malattia sei mesi fa … siamo soli Ma sappiamo badare a noi stessi!!” “Lo credo, l’ho visto”. Il jedi pareva molto dispiaciuto di quello che aveva sentito “Venite con me, vi offro tutti i granchi che volete”: “A casa dei jedi?” chiese speranzoso Genoà, tirandogli il mantelo. “Ahahah sì a casa dei jedi. A proposito, io sono Lee Bluhole, cavaliere jedi della repubblica” “Noi siamo Genoà e Marc, guerrieri di Coruscat!” “Ahahah non ne dubito! Venite miei piccoli, mi state già simpatici”.
 
Le capacità dei due fratelli furono subito evidenti a tutti in pochi giorni, cosicché Lee Bluhole li portò davanti al consiglio jedi, per decidere se addestrarli o meno.
Sicuro che sarebbero stati presi, nell’attesa del responso del consilio li portò in una sala d’allenamento e gli fece provare due spade laser e due globi blaster da addestramento. I due bambini erano quanto mai felici, e ogni volta che riuscivano a parare un colpo con la spada lo comunicavano al jedi, che si complimentava allegramente.
L’allegria generale che regnava nella sala contagiò anche la maestra Clorecip, una bella twi’lek bianca di Ryloth, inviata dal consiglio. Si fermò a guardare i bambini, sorridendo, poi si avvicinò a Lee e confabulò con lui. “Il consiglio ha deciso: il piccolo Genoà verrà addestrato e sarà tuo padawan …”. “Suo fratello invece? Da chi verrà preso?”. “Non verrà addestrato”. La faccia di Lee Bluhole sembrava più sconvolta che non stupita. Tutta l’allegria di qualche momento prima l’aveva abbandonato di colpo. “Che cosa vuol dire che non verrà addestrato? E perché no?”. “E’ troppo impulsivo” rispose la maestra “E il suo cuore è troppo incline alla rabbia e all’ambizione”. “Ma è solo un bambino orfano che si è dovuto guadagnare la vita combattendo strenuamente! Cos’ha di diverso dal fratello?”. “Bluhole basta così!” lo fermò severamente la maestra “Così ha deciso il consiglio e tu non hai il potere di discuterne le decisioni”.
Bluhole abbassò la testa e sussurrò, guardando i due bambini che si allenavano ancora in fondo alla sala. “Che ne sarà di Marc?” chiese. “Abbiamo deciso che sarà un protetto dell’ordine e del senato, verrà portato al Collegio Rosso Senatoriale. Li avrà un’istruzione e poi potrà trovare una qualsiasi occupazione”. Il jedi scosse la testa sconsolato “Quel ragazzino vorrebbe diventare un jedi, non un senatore o un pagliaccio del genere”.
Si girò e chiamò i due bambini. Si inginocchiò davanti a loro e gli scompigliò i caschetti con le mani. “Allora campioni, il consiglio ha deciso: tu Genoà diventerai mio apprendista padawan e …”. “Siii!” esultò il bambino “Che bello! Che bello!”. “Zitto piccolo, lasciami parlare” gli disse sorridendo il jedi. “Tu invece Marc andrai in una bellissima scuola dove verrai ben preparato per qualsiasi professione”. Marc fece una smorfia “Ma io voglio diventare jedi! Perché non posso?”. Lee sentì una stretta al cuore “Piccolo, mi dispiace, ma il consiglio non vuole, io vorrei ma non posso …”. “Ma io voglio diventare un jedi!” urlò Marc.
Bluhole!” si intromise la maestra Colrecip “E’ tardi!”. Lee sospirò e disse a Marc che si sarebbero rivisti in serata, poi uscì. Genoà, che non aveva capito molto di quello che era successo, salutò con la mano il fratello e corse dietro al suo nuovo maestro.
 
Marc invece dovette seguire la maestra Clorecip fuori dal tempio, fino alla più vicina stazione dei bus planetari. Presero il loro appena prima che decollasse.
Clorecip accompagnò il bambino, che non aveva detto una parola e aveva tenuto il broncio per tutto il tempo, fino al posto in fondo al bus. Gli sorrise, e gli disse che sarebbe un momento andata a fare i biglietti, poi si allontanò.
Marc si guardava i piedi, molto arrabbiato e deluso, quando sentì una voce di fianco a sé “Niente jedi eh ragazzino?”. Marc sobbalzò e si girò: quei tentacoli sotto la bocca, quegli occhi penetranti: lo strano quarren del vicolo! “Scusi signore?” balbettò. “Bah, non ti affliggere per la perdita ragazzo, i jedi non sono un granché” continuò quello “Esiste un potere più forte, più travolgente …”. Gli occhi di Marc brillarono “Quale, quale?”. “Il potere del lato oscuro della forza” gli sussurrò all’orecchio il quarren “Il potere dei sith”. Marc si ritrasse di colpo “No! I sith sono malvagi e crudeli!”. “E tu cosa ne sai dei sith? E i jedi allora, ti sembrano buoni loro? Ti hanno portato via il fratello, scartato come una mela marcia e ributtato per la strada”. Marc ammutolì, non sapendo cosa ribattere. Darth Cabribok, il quarren, sorrise: far leva su rabbia e rancori funzionava sempre. “E’ forte un sith?” chiese il bambino. “Oh sì ragazzo, un sith è più forte di un jedi, di qualsiasi creatura … un sith è forza pura. Un sith non vive di doveri e stenti come un jedi, ma grazie alle sue capacità vive come vuole, felice e contento”.
Marc era entusiasmato “Uau! Vogliò diventare un sith! Come si fa?”.
Gridò però un po’ troppo: tutti nel bus, compresa la maestra Clorecip, lo sentirono e si voltarono.
Clorecip capì al volo che stava succedendo e corse verso Marc e Darth Cabribok. “Stai lontano dal ragazzo farubutto!” gridò. Darth Cabribok fece un salto mortale in aria, riatterrò davanti alla jedi e incrociò la sua spada rossa contro quella blu della maestra. Mirò al fianco, poi al collo, facendo indietreggiare la jedi. Infine fece una rapida giravolta caricando la jedi a destra, ma non era che una finta: a metà della giravolta tornò indietro e colpì Clorecip al fianco sinistro.
Con un sorriso maligno la spinse contro la vetrata del guidatore con la Forza: la maestra ruppe il vetro e volò giù priva di sensi. Il guidatore, preso alla sprovvista, fece impennare in avanti il bus, col risultato che anche lui volò giù per la vetrata rotta. Darth Cabribok prese il bambino e saltò giù dal mezzo, appena prima che si schiantasse con una altro della corsia sottostante, trascinandolo nella caduta.
Il sith atterrò sul tettuccio di una piccola nave spaziale in volo e si girò per ammirare i due bus che si schiantavano al suolo tra la folla. Poi aprì uno sportello e saltò dentro la navicella con Marc.
Una terrificante duros blu, che pilotava, si girò verso di loro “Ma sei impazzito a combinare un pasticcio del genere? Cos’hai nel cervello? Avremo le guardie addosso in due secondi!”.
Darth Cabribok zittì la duros, che si faceva chiamare Darth Ascol.
La duros uscì fuori dalla corsia dove stava navigando, puntando verso lo spazio e aumentando la velocità. Quando furono tra le nubi avvisò l’arrivo imminente di due caccia repubblicani.
Me ne occupo io!” sbraitò il quarren. Andò in fondo alla nave, al cannoncino blaster. I due caccia erano vicinissimi. Aprì il fuoco, ma questi si divisero avvicinandosi ai lati della nave. Il sith scelse quello a destra: girò il cannoncino e sparò due colpi precisi. Il caccia evitò il primo alzandosi di quota, ma con questa manovra prese in pieno il secondo: si infiammò e precipitò.
Che volete fare contro i riflessi di un sith ragazzi?” disse Darth Cabribok. Uscirono dall’atmosfera mentre l’altro caccia si avvicinava. Darth Cabribok cercò di colpirlo, ma quello evitò i colpi e sparò a sua volta. Darth Ascol però evitò la raffica ributtandosi tra le nubi, poi tornando verso lo spazio a una velocità gigantesca, eseguendo un loop fantastico. Come risultato si trovò dietro al caccia: la duros sparò due missili, distrusse il caccia e fuggì nell’iperspazio.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Ice Wolf