Gelo.
Lo attorniava il gelo più totale e fitto, insieme al silenzio assoluto che contraddistingueva l'infinito dello spazio.
Nonostante avesse modificato l'armatura per resistere alle temperature più basse dell'alta atmosfera, l'assenza dello spazio nemmeno la sua armatura poteva contrastarla. Perché solo così si potevano chiamare la mancanza di ossigeno, il gelo e il silenzio. Assenza.
Il missile si avvicinò all'armata dei Chitauri lentamente, fin troppo lentamente. Jarvis si spense piano, e Tony riuscì a malapena a comprendere le sue parole. “Signore, la signorina Potts non...”
Pepper... Tony non pensò alla Terra che finalmente era salva. Non pensò a Natasha che aspettava solo che lui rientrasse per poter chiudere il portale. Non pensò nemmeno agli altri Avengers e allo S.H.I.E.L.D.. Pensò a Pepper, la sua Pepper. Si immaginò il suo viso contratto dalla paura, mentre guardava la TV e lo sapeva tra coloro che cercavano di difendere New York da Loki, stringendo convulsamente qualunque cosa si ritrovasse sotto mano, che in quel momento probabilmente si concretizzava nel bracciolo del sedile del loro aereo privato. Tony sorrise a quell'immagine. Mosse appena le labbra, ma il ti amo che stava pensando non si trasformò in suono.
L'ossigeno finì qualche secondo dopo lo spegnimento totale di Jarvis, e le palpebre calarono sugli occhi scuri di Anthony Edward Stark.