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Autore: Nellaria    13/12/2012    2 recensioni
"Nella mano sinistra stringeva una lettera indirizzata alla migliore amica, una lettera scritta dopo mesi e mesi passati a studiare il proprio cuore. Quel foglio, ormai sbiadito, conteneva le parole che per giorni avevano cercato di uscire, districandosi tra i pensieri più timorosi."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vista dall’alto, Lima era un labirinto di luci. Ogni abitazione costituiva un puntino di quel grande dipinto luminoso, che si serviva della notte come sfondo scuro. Era notte e non tutti erano andati a dormire.
Al primo piano di una piccola casa bianca, una luce era accesa. No, non una luce qualsiasi. Era proprio quella che aiutava ogni sera Brittany ad addormentarsi, era l’unico testimone dei discorsi fra la ragazza e il suo gatto, e anche quella sera stava svolgendo il suo dovere.
O almeno questo era quello a cui stava pensando Santana, mentre osservava la casa da fuori. Si trovava sul marciapiede dalla parte opposta della strada e se ne stava lì immobile, in piedi e con le braccia conserte.
La postura del suo corpo non era dettata da particolari intenzioni o da un fatto di comodità. Con le braccia cercava solamente di ripararsi dal freddo e dal vento, mentre una leggera ma incessante pioggia la colpiva.
Aveva camminato da casa sua a quella di Brittany senza nemmeno cercare di impedire all’acqua di bagnarla, e aveva volontariamente lasciato l’ombrello a casa. Il suo scopo era quello di capire ciò che significasse la frase della bionda di qualche giorno prima. “Sono felice solamente quando piove”.
Dunque aveva deciso di buttarsi in strada senza alcun riparo, con un paio di scarpe di tela a coprirle invano i piedi e con la musica nelle orecchie. Durante il tragitto aveva potuto vivere un senso di libertà mai provato prima, una sensazione di abbandono che la trasportava lontano, in luoghi più sicuri. “Ecco che cosa voleva dirmi Brittany”.
Anche una volta arrivata a casa Pierce aveva deciso di indugiare sotto quel meraviglioso spettacolo di gocce ed aria. La confusione regnava sul suo viso, diviso tra un puro sorriso e delle vere lacrime, che a loro volta cercavano di nascondersi tra la pioggia.
Si tolse gli auricolari dalle orecchie e finalmente poté godere della magia del silenzio. La natura la stava portando in estasi e la quiete le stava donando gioia.
Nella mano sinistra stringeva una lettera indirizzata alla migliore amica, una lettera scritta dopo mesi e mesi passati a studiare il proprio cuore. Quel foglio, ormai sbiadito, conteneva le parole che per giorni avevano cercato di uscire, districandosi tra i pensieri più timorosi. L’inchiostro, che si stava sciogliendo, era portavoce di sentimenti inespressi, di frasi non dette, di amore inconfessabile. Era arrivata fin lì per consegnargliela, insieme ad una parte di sé.
Ma qualcosa ancora la tratteneva. Forse la paura di rimanere sola con le proprie voci, forse la brutta sensazione che tutto sarebbe andato storto, forse il timore del cambiamento. Credeva di aver sconfitto quei nemici invisibili, eppure così forti, ed invece stava ancora arrancando per salvarsi, stava ancora lottando con tutta se stessa per sopravvivere.
Mentre la pioggia cominciava a scendere più forte, Santana lasciò che la lettera le scivolasse dalle dita, per andare a posarsi sull’asfalto bagnato. Delle scritte rimase poco e niente, il foglio era più che sciupato.
Fra il lieve rumore del vento e qualche tuono in lontananza, risuonò impercettibile anche il suono della voce della ragazza che, rivolta ancora a quella finestra, sussurrava il suo dispiacere.
“Vorrei stringerti forte.”
Fece un passo avanti, calpestando la lettera.
“Vorrei spingerti via.”
Si fermò e si chinò sul foglio.
“Vorrei che te ne andassi.”
Un singhiozzo spezzò le sue parole, mentre apriva la lettera per scoprire che era ancora del tutto leggibile.
“Vorrei che restassi.”
Si sollevò, tenendo il pezzo di carta in mano ed attraversò la strada. Aprì la cassetta rossa della posta, e ve la infilò dentro. Poi si voltò e riprese a camminare verso una meta sconosciuta.
In fondo non contava dove andasse. Il destino del suo cuore l’aveva già deciso, lasciandolo nelle mani di un’altra persona. Aveva lasciato il suo cuore in una cassetta della posta nel bel mezzo di una notte tempestosa.











Note dell’autrice:
Il titolo e buona parte della one-shot è ispirata dalla canzone dei Garbage, mentre le ultime frasi pronunciate da Santana fanno riferimento al testo di una canzone di Carolyn Dawn Johnson. Non so, a rileggerla mi sembra una follia, ma spero vi piaccia comunque!
Nellaria
 
  
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