Ogni giorno,
un vecchio seduto sulla panchina
della villa comunale, solo,
non legge più il suo giornale
non gode più del sogno futuro...
Si rattrista guardando indietro nel tempo
il lungo treno della vita
ormai, dimenticato su un binario morto.
Il suo pensiero è sempre al passato,
il presente fugge di mano,
il futuro non è più permesso:
sperare non è più lecito!
Gli anni fan dimenticare
che la vita finisce con la morte ma...
a volte si muore già morti.
___________________________________________________________________________________________________
Questa poesia mi è venuta in mente mentre passavo dal municipio e ho visto un anziano seduto su una panchina,
sguardo fisso, triste,
rassegnato.
Ho cercato di stabilire contatto visivo, ma lui si è girato
io sono scappata, piangendo,
e ancora adesso non riesco a capire cosa spinge le persone
ad arrendersi, dinanzi all'ultimo nemico,
la morte.